Meccanica 8
31 marzo 2011
Teorema del momento angolare. 2° eq. Cardinale Conservazione del momento angolare
Sistema del centro di massa. Teoremi di Koenig
Lavoro, energia cinetica, potenziale e meccanica per un corpo esteso Energia propria e interna
Teorema del momento angolare
• Abbiamo visto nel caso di un solo punto
materiale, che, se il polo e` fisso e il sistema di riferimento e` inerziale, il teorema del
momento angolare e`
O O
dt L
d
Teorema del momento angolare
• Generalizziamo questo teorema al caso di un sistema di piu` particelle e polo fisso
• Deriviamo rispetto al tempo
• Otteniamo
• Cioè di nuovo
O i
i i
i
i i i
i
i i
i
i i i
i
i i
O
F r
v m v
dt p r d
v dt m
r p d
dt r d dt
L d
0
i
i i
O r p
L
O O
dt L
d
Teorema del momento angolare
• Generalizziamo ora al caso di un sistema di piu`
particelle e di un polo mobile
• Deriviamo rispetto al tempo l’equazione che lega il MA calcolato rispetto ad un polo fisso O e un polo mobile Q
• Otteniamo LQ LO rQ P
r F
v PF r
P v
dt P r d
dt P r P d
dt r d dt
L d dt
L d
Q Q
O Q
Q O
Q Q
O Q
Q O
Teorema del momento angolare
• Ricordando che l’espressione tra parentesi è il momento rispetto al polo mobile Q, otteniamo
• Espressione che differisce per la presenza del secondo termine da quella trovata per il polo fisso
• Ovviamente si ritrova quella equazione se anche Q è fisso: in tal caso il secondo termine è nullo
P dt v
L d
Q Q
Q
Teorema del momento angolare
• Esistono però altri casi in cui le equazioni per il polo mobile e per il polo fisso sono uguali
• Il caso più importante è quello in cui il polo coincide con il CM del sistema, in tal caso
• E poiché vCM e P sono proporzionali, segue
P dt v
L d
CM CM
CM
CM CM
dt L
d
Teorema del momento angolare
• Un altro caso e` quando il polo coincide con il punto di contatto C tra una ruota che si
muove (slittando o rotolando) e una superficie di appoggio
• Poiché vC e P sono paralleli, segue
P dt v
L d
C C
C
C C
dt L
d
C
P vC
Teorema del momento angolare
• Abbiamo dimostrato il notevole teorema: la derivata del momento angolare è uguale al momento delle forze (esterne) se come polo usiamo
– un punto fisso in un sistema inerziale
– oppure il CM del sistema (indipendentemente dal fatto che questo sia fisso o sia mobile e qualunque sia il suo moto) dLCM
Seconda equazione della dinamica dei sistemi
• Se il polo e` fisso o e` il CM
• Questa e` la seconda equazione della dinamica dei sistemi
• O seconda equazione cardinale della meccanica
E Q Q
dt L
d
Conservazione di L
• Se vale l’equazione
• e se il momento delle forze esterne e` nullo, allora il momento angolare si conserva
• Facciamo due osservazioni:
– La conservazione puo` valere anche solo in alcune direzioni (quelle in cui la componente di e` nulla) – A seconda della situazione fisica, puo` annullarsi
qualunque sia il polo, oppure solo per poli scelti opportunamente
0 dt
L dO
. const LO
0
E
O
E O O
O
dt L
d
Sistema di riferimento del CM
• Ha origine nel CM
• Gli assi sono sempre paralleli agli assi di un sistema inerziale
• In generale non e` inerziale
ri*
pi CM
O ri Ai rCM
• La posizione di un punto nel SCM e`
• Derivando questa relazione troviamo la velocita` di un punto nel SCM
CM i
i r r
r*
CM i
i v v
v*
Sistema di riferimento del CM
• La posizione e la velocita` del CM nel SCM sono, ovviamente,
• Ricordando la definizione di CM, valida in ogni SdR, abbiamo anche
• La seconda equazione stabilisce che la QM
totale del sistema e` nulla se misurata nel SCM
* CM CM 0
CM r r
r vCM* vCM vCM 0
* 0
*
CMi
i
ir Mr
m
* CM* 0i
i
iv Mv
m
Teoremi di Koenig
• 1o teorema: fornisce una relazione tra il valore del momento angolare in un sistema inerziale e nel sistema del CM
• 2o teorema: fornisce una relazione tra il valore dell’energia cinetica in un sistema inerziale e nel sistema del CM
1
oteorema di Koenig
• Confrontiamo il MA calcolato
– nel SCM con polo nel CM
– nel SdR inerziale con polo nell’origine O
i
CM i CM
i
CM i i
i
i i CM
i
i i i
i
CM i
i CM
i i
i i i
CM
v m r
v m r
v m r
v m r
v v
m r
r v
m r
L
* **
ri*
pi CM
O ri Ai rCM
1
oteorema di Koenig
• Il 2o e 4o termine sono uguali e opposti; il 3o termine e` il MA del CM nel SdR inerziale
• La relazione puo` essere letta anche
• Il MA di un corpo in un SdR inerziale e` uguale al MA del sistema rispetto al CM, calcolato nel SCM piu` il MA del CM nel sistema inerziale
* CM CM
O
O L L
L
CM L O MrCM vCM L O rCM MvCM L O L O CM
L
*
2
oteorema di Koenig
• Calcoliamo ora l’energia cinetica
2 2
2 2 2
2 2
*
*
2 1 2
1 2 1
2 1 2
1
2 1 2
1
CM CM
CM CM
CM i
i CM
i
i i
i
CM i i
CM i
i i
i i
i
CM i
i i
i i
v M K
v M v
v M K
v m v
v m K
v m v
v m v
m
v v
m v
m K
• il 2o termine e` l’energia cinetica del CM nel SdR inerziale
• La relazione puo` essere letta anche
• L’energia cinetica di un corpo in un SdR
inerziale e` uguale all’ EC del sistema calcolata nel SCM, piu` l’EC del CM nel sistema inerziale
2
oteorema di Koenig
KCM
K K*
K *
K
K CM
Lavoro
• Calcoliamo il lavoro relativo allo spostamento di un sistema di punti materiali
• Per una particella il lavoro infinitesimo e`
• Il lavoro finito si trova integrando il lavoro infinitesimo tra stato iniziale e finale (che possono essere diversi per ogni particella)
E i I
i i
E i i
I i i
i
i F dr F dr F dr dW dW
dW
E I
B
E B
I
Bi i i
Lavoro
• Per il sistema il lavoro si trova sommando su tutte le particelle
• A differenza del caso della risultante dei momenti di forza agenti sul sistema, ora le forze interne danno un contributo non nullo
E I
i
E i i
I i i
i W W W W
W
W
Lavoro
• Raggruppando infatti le forze interne a coppie di forze coniugate secondo il 3o principio, il
lavoro interno e` esprimibile come
r r r
i j i
r
r
j I
ji r
r
i I
ij
i r
r i i j
I i ij
r
r
i I
i i
I i I
jF
jI iF
iI
iF
iI iF
iI
r d f
r d f
r d f
r d F
W W
Ii
Fi
Fj rijI
rijF
Lavoro
• Ove si e` introdotta la nuova variabile rij
• In generale il prodotto scalare che compare nell’integrando non e` nullo, ne’ sono nulli gli integrali o la loro somma
• Il lavoro delle forze interne dipende in ultima analisi dal cambiamento delle distanze mutue drij tra le particelle che formano il corpo
Lavoro per un corpo rigido
• In assenza di tali cambiamenti i lavori
elementari sarebbero nulli, e altrettanto nulli sarebbero i lavori integrali e la somma dei lavori relativi alle diverse particelle
• Questo e` il caso, particolarmente importante, di un corpo rigido:W I 0
nessun cambiamento delle
distanze mutue tra le particelle
Energia cinetica
• Studiando il lavoro infinitesimo relativo a una particella singola, avevamo trovato
l’equazione
• Integrando tra stato iniziale e finale
• e sommando su tutte le particelle
i i
i i
i i i
i
i F dr m v dv d m v dK
dW
2
2
1
i i
i ii B
A i B
A
i
i dW dK K B K A K
W
i
i i
i
K K
K W
W
i i i
i i
i
23
Energia cinetica
• Ovvero: il lavoro complessivo delle forze che agiscono su un sistema e` uguale alla
variazione di energia cinetica del sistema tra stato iniziale e finale
• Inoltre il lavoro e` scomponibile nel lavoro delle forze esterne e interne, in generale entrambi diversi da zero
K
W Teorema dell’energia
cinetica per corpo esteso
Energia potenziale
• Se le forze sono tutte conservative, il lavoro e` esprimibile in termini di energia potenziale
• Integrando tra stato iniziale e finale
• E sommando su tutte le particelle
• Definendo l’energia potenziale totale
• troviamo
i
i
dW
dU
W W
U
i i
i i
i
i W
U
i Ui
U W
U
Conservazione dell’energia meccanica
• Il discorso si puo` ripetere separatamente per forze interne e esterne
• Ricordando il teorema dell’energia cinetica, otteniamo
• Abbiamo cosi’ ritrovato il teorema di
conservazione dell’energia meccanica E per un corpo esteso
I
I U
W W E U E U
U U
W W
W I E I E U
K
Forze non conservative
• Se sono presenti forze non conservative,
possiamo estendere il ragionamento fatto per una singola particella
• Ottenendo
• Cioe` la variazione di energia meccanica e`
uguale al lavoro delle forze non conservative
c
nc W
W
W W K Wc U U
W W
W W
K nc c nc
K U
E Wnc
Energia propria
• Energia meccanica:
• Separando i contributi delle forze interne ed esterne
• E non rappresenta una caratteristica del solo sistema, perche’ contiene anche le interazioni con l’ambiente
• Per tener conto di questo, si definisce l’energia propria
U K
E
E
I U
U K
E
U I
K E
Energia interna
• Tenuto conto che l’energia cinetica dipende dal SdR, l’energia propria si puo` scrivere
• Avendo definito l’energia interna
• L’energia interna e` l’energia propria nel SdR del CM, ove assume il valore minimo
2 2
*
2 1 2
1
CM I
CM
p K Mv U Mv
E U
U I
K
* U