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Algoritmo per la diagonalizzazione di un operatore lineare.

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Academic year: 2021

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(1)

Algoritmo per la diagonalizzazione di un operatore lineare.

Sia f : V → V un operatore lineare su uno spazio vettoriale V di dimensione n. L’operatore f si dice diagonalizzabile se esiste una base A di V tale che M

AA

(f ) sia una matrice diagonale. Siano b

1

, . . . , b

n

i vettori di A, e siano λ

1

, . . . , λ

n

le componenti della diagonale principale di M

AA

(f ). Allora per definizione di matrice rappresentativa deve essere

f (b

1

) = λ

1

b

1

, . . . , f (b

n

) = λ

n

b

n

. Cio’ motiva le seguenti definizioni:

1) un numero λ dicesi autovalore per f se esiste un vettore b 6= 0 tale che f (b) = λb; il vettore b dicesi autovettore di f relativo a λ;

l’insieme Spec(f ) di tutti gli autovalori di f si chiama lo spettro di f ; fissato un autovalore λ si denota con V

λ

l’autospazio associato a λ, cioe’

il sottospazio di V formato da tutti gli autovettori associati a λ, piu’ il vettore nullo; cioe’

V

λ

:= {b ∈ V : f (b) = λb};

2) detta A = M

BB

(f ) una qualunque matrice rappresentativa di f , il determinante p

f

(t) della matrice A − tI si chiama il polinomio carat- teristico di f ; il polinomio caratteristico non dipende dalla base scelta B, ed e’ del tipo

p

f

(t) = (−1)

n

t

n

+ a

n−1

t

n−1

+ · · · + a

1

t + a

0

.

In particolare il polinomio caratteristico ha grado pari alla dimensione di V .

3) Si puo’ provare che un numero λ e’ un autovalore per f se e solo se p

f

(λ) = 0; in altre parole Spec(f ) e’ formato dalle soluzioni dell’equazione algebrica p

f

(t) = 0;

4) poiche’ p

f

(λ) = 0, allora il polinomio t − λ e’ un fattore di p

f

(t) (Teorema di Ruffini); la massima potenza m

a

(λ) con cui appare tale fattore in p

f

(t) si dice la molteplicita’ algebrica di λ per f ;

5) accanto alla molteplicita’ algebrica si definisce la molteplicita’ geo- metrica m

g

(λ) di un autovalore; per definizione m

g

(λ) e’ la dimensione di V

λ

;

6) in generale, per ogni autovalore λ, si ha 1 ≤ m

g

(λ) ≤ m

a

(λ), e se f e’ diagonalizzabile allora m

g

(λ) = m

a

(λ).

Si ha il seguente

1

(2)

2

Teorema (algoritmo per la diagonalizzazione di un opera- tore lineare). L’operatore f e’ diagonalizzabile se e solo se valgono le seguenti due proprieta’:

(1) Il polinomio caratteristico di f si decompone completamente nel prodotto di polinomi di primo grado (reali);

(2) Per ogni autovalore λ di f si ha m

g

(λ) = m

a

(λ).

In tal caso, denotata con A

λ

una base per l’autospazio V

λ

, l’unione

A := [

λ∈Spec(f )

A

λ

e’ una base di V tale che M

AA

(f ) e’ una matrice diagonale (in altre parole A e’ una base di V formata da autovettori per f ). Sulla di- agonale principale di tale matrice appaiono gli autovalori di f , cias- cuno tante volte quant’e’ la sua molteplicita’ algebrica. Tali autoval- ori appaiono inoltre in ordine corrispondente all’ordine con cui figu- rano gli autovettori di A. In particolare, se f e’ un operatore del tipo f : x ∈ R

n

→ Ax ∈ R

n

, detta P la matrice le cui colonne sono i vettori di A, allora P

−1

AP e’ una matrice diagonale.

Osservazioni.

1) Sia assegnato un operatore lineare f : V → V . Per ogni numero λ, consideriamo l’applicazione f − λ · id

V

: V → V definita ponendo

(f − λ · id

V

)(v) := f (v) − λv.

Allora f −λ·id

V

e’ anch’esso un operatore lineare, e se λ e’ un autovalore per f si ha:

V

λ

= ker(f − λ · id

V

).

2) Il numero λ = 0 e’ un autovalore per f se e solo se dim ker(f ) > 0;

in tal caso l’autospazio V

0

coincide con ker(f ).

3) Se l’operatore f : V → V e’ diagonalizzabile, denotati con λ

1

, λ

2

, . . . , λ

h

gli autovalori distinti di f (h ≥ 1), allora V e’ la somma diretta dei suoi autospazi V

λ1

, V

λ2

, . . . , V

λh

, cioe’

V = V

λ1

⊕ V

λ2

⊕ · · · ⊕ V

λh

.

4) Se m

a

(λ) = 1 allora necessariamente m

g

(λ) = 1. Per cui se

f : V → V e’ un operatore definito su uno spazio di dimensione n, ed

ha n autovalori distinti, allora f e’ diagonalizzabile.

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