Capitolo 6
Autovalori e diagonalizzazione
Marco Robutti
Facoltà di ingegneria Università degli studi di Pavia
Anno accademico 2017-2018 Tutorato di geometria e algebra lineare
Osservazione
In tutto il capitolo si lavora su matrici quadrate A ∈ MR(n) e su operatori lineari (o endomorfismi), quindi su applicazioni lineari del tipo:
L : V −→ V ,
L : Rn−→ Rn
Definizione (Autovettore)
Dato lo spazio vettoriale V isomorfo a Rne un operatore lineare L : V −→ V , un vettore v ∈ V è detto autovettore di L se:
v ∈ V , v 6= 0V, L (v ) ∈ Span (v ) ’in forma astratta
X ∈ Rn, X 6= 0n, AX ∈ Span (X ) ’in pratica
Definizione (Autovalore)
Dato lo spazio vettoriale V isomorfo a Rne un operatore lineare L : V −→ V , un numero reale λ ∈ R è detto autovalore di L se:
∃v ∈ V , v 6= 0V | L (v) = λv ’in forma astratta
∃X ∈ Rn, X 6= 0n, AX = λX ’in pratica
il vettore v viene detto autovettore relativo all’autovalore λ.
Definizione (Spettro)
Dato lo spazio vettoriale V isomorfo a Rne un operatore lineare L : V −→ V , viene detto spettro di L l’insieme di tutti gli autovalori di L, ossia:
Spec (L) = {λ ∈ R | ∃v ∈ V , v 6= 0V : L (v ) = λv }
Definizione (Autospazio)
Dato lo spazio vettoriale V isomorfo a Rne un operatore lineare L : V −→ V , sia λ ∈ R un autovalore di L. L’insieme:
Vλ= {v ∈ V | L (v ) = λv } ,
è detto autospazio relativo all’autovalore λ; l’equazione vettoriale:
L (v ) = λv ,
è detta equazione dell’autospazio Vλ.
Definizione (Polinomio caratteristico) Sia A ∈ MR(n). Il polinomio:
pA(t) = det (A − tIn) ,
è detto polinomio caratteristico della matrice A e soddisfa le seguenti affermazioni:
1) è un polinomio di grado n;
2) il termine di grado n è: (−1)ntn;
3) il termine di grado n − 1 è: (−1)n−1tr (A) tn−1; 4) il termine noto è: det (A).
Algoritmo - Ricerca degli autovalori Sia A ∈ MR(n) , n ≥ 2 e λ ∈ R. Allora si ha che:
λ è un autovalore di A ⇐⇒ |A − λIn| = 0
Algoritmo - Trovare le equazioni cartesiane degli autospazi
L’autospazio Vλ associato all’autovalore λ ha come equazioni cartesiane le righe linearmente indipendenti del sistema:
(A − λIn) X = 0n, e quindi:
dim (Vλ) = n − rg (A − λIn)
Definizione (Molteplicità algebrica)
E’ il numero di volte in cui compare l’autovalore λ come radice del polinomio caratteristico. Viene indicata con la lettera greca µ.
Definizione (Molteplicità geometrica)
E’ la dimensione dell’autospazio Vλ associato all’autovaore λ, cioè:
m (λ) = dim (Vλ) ,
vale inoltre la seguente relazione tra molteplicità geometrice e algebrica:
m (λ) ≤ µ (λ)
Definizione (Matrice diagonalizzabile)
Una matrice MR(n) è diagonalizzabile se, equivalentemente:
• ∃ una base BRn formata da autovettori di A;
• A è simile ad una matrice diagonale.
Teorema (Primo criterio di diagonalizzazione)
Sia A ∈ MR(n) una matrice quadrata reale di ordine n. Siano λ1, . . . , λh con 1 ≤ h ≤ n gli autovalori distinti di A con molteplicità geometriche m (λ1) , . . . , m (λh). La matrice A è diagonalizzabile se e solo se risulta:
m (λ1) + m (λ2) + · · · + m (λh) = n.
Teorema (Secondo criterio di diagonalizzazione)
Sia A ∈ MR(n) una matrice quadrata reale di ordine n. La matrice A è diagonalizzabile se e solo se sono verificate entrambe le seguenti condizioni:
1) il polinomio caratteristico di A è totalmente decomponibile in R;
2) tutti gli autovalori di A sono regolari (cioè hanno molteplicità algebrica e geometrica uguali).
Osservazione (Qualcosa di utile...)
Sia A ∈ MR(n) una matrice diagonalizzabile. Allora:
det (A) = λ1· λ2. . . · λn, tr (A) = λ1+ λ2+ · · · + λn,
Osservazione (Qualcosa di utile...)
Una matrice A ∈ MR(n) si dice diagonalizzabile se è simile ad una matrice diagonale, ovvero se vale la scrittura:
AN = ∆N =⇒ ∆ = N−1AN,
dove la matrice N è costituita da autovettori della matrice A.
Ne consegue che due matrici A e B simili tra loro e diagonalizzabili sono simili alla stessa matrice diagonale e quindi hanno lo stesso polinomio caratteristico, cioè:
pA(t) = pB(t)