Prof. Francesco Ragusa
Università degli Studi di Milano
Anno Accademico 2020/2021
Elettromagnetismo
Modello della conduzione elettrica Forza elettromotrice
Batteria ricaricabile
Lezione n. 19 – 03.12.2020
Modello della conduzione
• Abbiamo già visto che per avere conduzione è necessario avere cariche elettriche libere nella materia
• Ioni, vale a dire atomi o molecole che hanno perso almeno un elettrone
• Elettroni liberi
• Normalmente il numero di ioni/elettroni è molto piccolo
• Nell'acqua pura la molecola H
2O si dissocia in H
+OH
−• In condizioni normali ci sono circa 6×10
13ioni/cm
3• pH = 7 pari a 10
−7moli/litro = 10
−10moli/cm
3e 1 mole = 6×10
23• Gli ioni/elettroni presenti nell'acqua pura sono responsabili della conduttività dell'acqua
• Per l'acqua pura la conduttività è σ = 4×10
−6(ohm-m)
−1• Sciogliere un sale nell'acqua aumenta il numero di ioni
• Ad esempio aggiungendo NaCl si arriva a circa 10
20ioni/cm
3(Na
+Cl
−)
• In un conduttore come il rame ci sono circa 8×10
22e/cm
3( vedi diapositiva )
• In un gas ci sono pochissimi ioni, virtualmente zero
• Una piccola concentrazione di ioni è dovuta alla radioattività naturale
148
426Modello della conduzione
• Consideriamo adesso un gas che contiene ioni liberi di massa m
• Supponiamo che la densità sia dell'ordine di 10
25atomi/m
3• Gli ioni si muovono liberamente all'interno della sostanza
• Nelle condizioni di densità date la distanza media fra due molecole è dell'ordine di 10
−8m pari a un centinaio di raggi molecolari (10
−10m)
• Nel loro moto caotico urtano con le molecole
• Sono troppo pochi per urtare fra di loro
• Chiamiamo l
kla distanza percorsa fra l'urto k e k+1
• Naturalmente le distanze l
ksono tutte diverse
• Si definisce libero cammino medio λ
• Il libero cammino medio dipende dalla natura del gas e
dalle sue condizioni termodinamiche (temperatura, densità …)
• Il libero cammino medio di uno ione può essere dell'ordine di 10
−7m
• Molto maggiore della distanza media fra molecole
• Abbiamo definito il libero cammino medio seguendo il moto di un singolo ione
• Avremmo potuto definire una media a un dato istante su tutti gli ioni
Sezione d'urto
• Vogliamo adesso definire e calcolare la probabilità di un urto
• Supponiamo che un elettrone si muova all'interno di un reticolo di ioni del metallo
• Descriviamo gli elettroni come sfere rigide di raggio r
1e gli ioni come sfere rigide di raggio r
2• Avviene un urto se la distanza d fra i centri delle sfere è inferiore alla somma dei raggi
• Per calcolare la probabilità di interazione supponiamo di "guardare" attraverso uno spessore dz del cristallo
• Intuitivamente la probabilità di interazione dipende dal rapporto fra l'area occupata dai nuclei e l'area del corpo
• Bisognerebbe tenere conto della dimensione dell'elettrone
• Lo facciamo assumendo l'elettrone puntiforme e il raggio del nucleo uguale a r
1+ r
2= R
• Supponiamo che il corpo abbia un'area S, uno spessore dz e che i suoi dati atomici siano numero di massa A e densità ρ
• La densità di ioni (bersagli) è
• In numero di bersagli nel volume Sdz è
Sezione d'urto
• Consideriamo adesso
• Un bersaglio di spessore dz e densità (bersagli per unità di volume)
• Un fascio di particelle di area S
• L'area del corpo in cui può avvenire l'interazione è solo S
• Chiamiamo N
0il numero di particelle incidenti e σ l'area dei bersagli: σ = πR
2• La frazione f di area "occupata dai nuclei è
• La frazione f è proprio la probabilità che cerchiamo
• Il numero di particelle che interagiscono è
• L'area σ prende il nome di sezione d'urto
• Lo stesso concetto può essere utilizzato anche quando proiettile e bersaglio non si toccano
• L'interazione avviene tramite un campo
• Elettrico, gravitazionale …
• La teoria del campo permette di calcolare la probabilità di interazione che permette di definire la sezione d'urto σ
• La sezione d'urto è un'area e si misura in m
2>σ@ = L
2Unità di misura barn
Sezione d’urto differenziale
• La sezione d’urto differenziale si introduce quando si vuole studiare la dipendenza
della sezione d’urto da variabili cinematiche
• Nel caso più semplice dagli angoli
• Se invece di considerare tutte le interazioni si considerano solo quelle che producono una particella nello stato finale in un angolo solido d Ω
• L’unità di misura della sezione d’urto differenziale è barn per steradiante b/sr
• La sezione d’urto differenziale e la sezione d’urto totale sono legate
• Spesso non c’è dipendenza da φ
Urto elastico di sfere
• Ritorniamo al problema degli urti degli elettroni con il reticolo
• Possiamo assumere che gli urti siano elastici
• Nell'urto si conserva l'energia e la quantità di moto
• Schematizziamo le due particelle in collisione come sfere rigide
• Vogliamo calcolare la sezione d'urto differenziale
• L'obiettivo è calcolare la distribuzione angolare degli elettroni dopo l'urto
• Consideriamo due sfere rigide di raggi r
1e r
2• La sfera di raggio r
1si muove da sinistra verso destra
• La sfera di raggio r
2è ferma
• Definiamo il parametro d'impatto b
• La distanza fra due rette parallele alla velocità e passanti per i centri
• Consideriamo la normale alle sfere passante per il punto di contatto
• L'angolo α fra la normale e la direzione incidente è
uguale all'angolo α fra la normale e la direzione deflessa
• Definiamo l'angolo di deflessione θ
• La relazione fra b e θ è univoca
Urto elastico di sfere
• Per calcolare la sezione d'urto differenziale dell'urto fra due sfere rigide supponiamo che ci sia un flusso uniforme di particelle N
0• Uniformemente distribuite su una superficie
• N
0= particelle per unità di superficie
• Consideriamo un centro diffusore
• Consideriamo inoltre l'angolo solido dΩ sotteso dall'anello di sfera centrato sul centro diffusore
• Ci chiediamo quante particelle sono deflesse nell'angolo solido dΩ
• L'angolo di deflessione dipende dal parametro di impatto
• Le particelle diffuse nell'angolo solido dΩ ad angolo θ sono quelle che hanno parametro di impatto b(θ)
• Contenute nella corona circolare di raggio b
Sezione d'urto differenziale
• Le particelle deflesse in dΩ sono le stesse che attraversano la corona dS
• Per definizione di sezione d'urto
• Il segno meno perché ad un dθ positivo corrisponde un db negativo
• Vediamo che la sezione d'urto non dipende da θ
• La particella ha una probabilità uniforme di essere stata deflesse in una direzione qualunque
uguagliando
La particella ha perso la
memoria della direzione iniziale
Modello della conduzione
• Il calcolo precedente ha mostrato che nell'urto elastico di due sfere rigide la particella incidente perde memoria della sua direzione iniziale
• Nel caso più generale di un urto questo potrebbe essere non vero
• Ad esempio se l'urto fosse mediato da un potenziale di Coulomb
• Tuttavia la memoria della direzione iniziale viene persa rapidamente
• Una trattazione statistica degli urti mostrerebbe che esiste un tempo t
cdopo il quale la correlazione fra direzione iniziale e finale si perde
• In un tempo t
cci possono essere tanti urti
• Naturalmente il tempo t
cdipende dallo ione, dalla sostanza, dalle condizioni termodinamiche
• Pertanto se in dato momento uno ione ha una velocità u , dopo un certo numero di collisioni avrà una velocità u ' la cui direzione interseca uniformemente una sfera centrata sulla posizione dello ione
• Per semplificare la trattazione possiamo supporre che questa condizione si verifichi dopo ogni urto
• Non sarebbe necessario ma la trattazione sarebbe più complicata
• In pratica stiamo supponendo che le particelle siano sfere rigide
Modello della conduzione
• Supponiamo adesso di applicare un campo elettrico E uniforme al gas debolmente ionizzato descritto precedentemente
• Supponiamo che subito dopo un urto lo ione abbia una velocità u
ccompletamente scorrelata da quella che aveva prima dell'urto
• Supponiamo che prima dell'urto successivo passi un tempo t
• In questo tempo il campo elettrico esercita una forza eE
• Al tempo t lo ione avrà una quantità di moto
• Abbiamo visto prima che le velocità di agitazione termica sono molto maggiori della velocità di deriva
• Possiamo supporre che la variazione di quantità di moto impartita dal campo elettrico non modifichi la probabilità delle interazioni successive
• Se in un istante di tempo arbitrario potessimo esaminare lo stato di tutti gli ioni scopriremmo
• Che lo ione j ha subito una collisione t
jsecondi prima
• La sua quantità di moto è p
j= mu
jc+ eEt
j• La velocità u
jcè in una direzione casuale
Modello della conduzione
• Calcoliamo la quantità di moto media degli ioni
• Esaminiamo i due termini
• Il primo
• Il secondo
• Tramite la quantità di moto media definiamo la velocità di deriva
• Pertanto in presenza di un campo elettrico gli ioni acquistano una velocità nella direzione del campo e proporzionale al campo stesso
• Notiamo che è la velocità a essere proporzionale a E , non l'accelerazione
• Definiamo infine la mobilità dello ione
È nullo: le velocità u
jcsono
in tutte le direzioni casualmente Abbiamo definito il tempo
medio fra le collisioni τ
Medie d'insieme e medie temporali
• Vale la pena fare un'interessante osservazione
• Il valore medio che abbiamo calcolato è fatto "osservando"
tutti gli ioni in un dato istante di tempo
• Una sorta di "fotografia"
• Questo tipo di media prende il nome di "media di insieme"
• L'ipotesi, molto naturale, è che tutti gli ioni abbiano le stesse caratteristiche fisiche
• Sarebbe possibile un altro tipo di media, concettualmente differente
• Si potrebbe seguire un singolo ione in un grande numero di urti successivi
• In questo caso il tempo t
jè l'intervallo di tempo trascorso fra la collisione j e la collisione j+1
• La media viene fatta sulla "storia" del singolo ione
• Questo tipo di media prende il nome di "media temporale"
• A priori non è detto che le due medie diano lo stesso risultato
• I processi statistici (processi stocastici) per i quali le due medie danno lo
stesso risultato si chiamano processi ergodici
Modello della conduzione
• Ritorniamo al nostro modello della conduzione
• Abbiamo trovato che sotto l'effetto del campo elettrico gli ioni si muovono in media nella direzione del campo applicato con una velocità
• Prende il nome di velocità di deriva
• Osserviamo che la forza e la velocità sono proporzionali
• Una relazione simile si ha per le forze di attrito durante il moto in un fluido viscoso
• In questo tipo di moto la particella raggiunge una velocità terminale quando la forza di attrito risulta uguale alla forza esterna
• Ad esempio la velocità terminale di caduta nell'atmosfera
• Nel nostro caso potremmo riscrivere l'equazione come
• Possiamo pertanto interpretare la velocità di deriva
come la velocità terminale di una particella in un fluido viscoso
• L'osservazione fatta è più di una semplice analogia
• Nel moto descritto lo ione dissipa energia (come vedremo)
Modello della conduzione
• Richiamiamo la formula per la densità di corrente ( diapositiva )
• Riscriviamola utilizzando la formula per la velocità di deriva trovata in precedenza
• Supponiamo di avere ioni positivi e ioni negativi
• Le masse, i tempi medi di collisione e le mobilità sono rispettivamente: m
+, m
−, τ
+, τ
−, μ
+, μ
−• Chiamiamo n la densità (uguale) di ioni (positivi e negativi)
• La densità di corrente è
• In questo modello la conduttività è
359
624Modello della conduzione
• Vale la pena sottolineare che le ipotesi essenziali per giungere alla legge di proporzionalità fra la densità di corrente J e il campo elettrico E sono state
• Densità dei portatori di carica rimane costante
• Meccanismo dell'urto che fa perdere memoria della direzione della velocità
• Se si verificano queste ipotesi si arriva alla legge di Ohm
• Naturalmente il nostro modello non predice il valore del tempo medio fra le collisioni τ
• Né tantomeno predice se τ dipende dalla velocità del portatore di carica
• In generale una teoria per poter predire τ è molto complessa
• Si utilizzano metodi di Meccanica Statistica e Termodinamica
• Occorre una teoria della struttura della materia
• Si utilizza la cosiddetta equazione del trasporto
• Possiamo addirittura dire che una teoria per predire la conduttività di una sostanza è nient'altro che una teoria per predire τ
• Non faremo altri approfondimenti di questo interessante argomento
Tipi di materiali
• Discutiamo adesso le tre classi in cui vengono suddivisi i materiali in base alla loro conduttività
• Utilizziamo qualitativamente il modello che abbiamo discusso
• Il grafico mostra la conduttiva in funzione della temperatura per alcuni materiali
• Si notano tre classi di materiali
• Gli isolanti
• Conduttività inferiore a 10
−4(ohm-cm)
−1• I semiconduttori
• Conduttività compresa fra 10
−2e 10
4(ohm-cm)
−1• I conduttori
• Conduttività maggiore di 10
6(ohm-cm)
−1• Per comprendere a fondo le differenze fra i diversi tipi di materiali sarebbe necessaria la teoria quantistica della materia
• In particolare per i conduttori e i semiconduttori
• Il modello classico sviluppato consente tuttavia
di comprendere alcuni degli aspetti più semplici
Tipi di materiali: isolanti
• Nella figura è rappresentata la conduttività
• Del vetro
• Del cloruro di sodio (NaCl) cristallino
• A temperatura ambiente il vetro è un ottimo isolante
• Gli ioni non possono muoversi e sono saldamente ancorati alla struttura molecolare del vetro
• Al crescere della temperatura i legami si indeboliscono
• Un certo di numero di ioni (piccolo) può muoversi sotto l'influenza di un campo elettrico
• Per un isolante la conduttività dipende principalmente dal valore della mobilità
• Il numero dei portatori di carica rimane pressoché costante
Per il cloruro di sodio NaCl si possono fare considerazioni analoghe
Conduttività (ohm-cm)-1
NaCl
Vetro
Tipi di materiali: semiconduttori
• Nel grafico sono riportate le conduttività di germanio e silicio
• Anche in questo caso la conduttività ha una forte dipendenza dalla temperatura
• Il motivo è diverso da quello degli isolanti
• Nei semiconduttori il numero dei portatori
di carica dipende fortemente dalla temperatura
• Allo zero assoluto non ci sarebbero portatori di carica liberi
• Sarebbero degli isolanti
• Al crescere della temperatura il numero
dei portatori cresce e la conduttività aumenta
• Ci sono portatori di carica negativi (elettroni) e positivi (buche)
• Hanno circa la stessa massa e mobilità confrontabili
Conduttività (ohm-cm)-1
Silicio
Germanio
Tipi di materiali: conduttori
• Nel grafico sono riportate le conduttività di rame e piombo
• Notiamo che la conduttività aumenta al diminuire della temperatura
• Nei conduttori i portatori di carica sono elettroni
• Il numero degli elettroni è estremamente elevato: nel rame circa n ∼ 8.6×10
22e/cm
3• La conduttività del rame è σ = 6×10
7(Ω-m)
−1• Nel nostro modello la conduttività è data da
• Inoltre la velocità termica degli elettroni è v ∼ 10
5m/s: vτ ≈ 2.5×10
−9m
• Troppo grande confrontato con il passo reticolare: l ∼ 3.8 ×10
−10mτ
• Per comprendere perché l'elettrone interagisce così poco con il reticolo occorre la meccanica quantistica
• Quello che rallenta l'elettrone sono le imperfezioni del reticolo
• Le vibrazioni causano una sorta di imperfezione
• Questo spiega qualitativamente perché la conduttività aumenta quando la temperatura diminuisce
Conduttività (ohm-cm)-1
Rame Piombo
l vτ
Dissipazione di energia
• Il flusso di corrente in un conduttore (in una resistenza) comporta dissipazione di energia
• Nel nostro modello di conduttività il campo elettrico fa guadagnare quantità di moto (e energia) ai portatori di carica
• Compie un lavoro sui portatori di carica
• Nel modello di conduzione che abbiamo elaborato il lavoro fatto dal campo elettrico viene trasferito alle molecole del fluido o al reticolo cristallino
• Gli urti rendono casuale la direzione della particella dopo l'urto
• Tuttavia l'energia media trasferita dallo ione alla molecola non è nulla
• L'energia così trasferita si manifesta sotto forma di calore
• Consideriamo una resistenza R percorsa da una corrente I
• La differenza di potenziale è
• In un tempo dt una carica dq = Idt perde energia
• La potenza "dissipata" nella resistenza (effetto Joule) è
• Utilizzando la legge di Ohm si possono scrivere le
espressioni equivalenti
Forza elettromotrice
• Veniamo adesso al problema che abbiamo a lungo rinviato
• Come si mantiene la corrente elettrica?
• Abbiamo appena visto che una corrente elettrica dissipa energia in un conduttore
• Chi fornisce l'energia dissipata?
• Vediamo meglio dove sta il problema
• Supponiamo di avere un generatore e una resistenza
• Anche se non sappiamo ancora come funziona
• Per effetto del generatore la carica compie un percorso chiuso
• L'energia dissipata deve provenire dal lavoro fatto sulla carica
• Supponiamo che la forza che agisce sulla carica sia
• Il lavoro fatto nel percorso chiuso è
• Ma il campo E è conservativo
• Pertanto ci deve essere un'altra forza oltre alla forza elettrica
• Una forza che mantiene le cariche in moto e fornisce continuamente energia
• Una forza con queste caratteristiche si chiama Forza Elettromotrice
Cella elettrolitica
• Consideriamo un recipiente contenente acqua
• Abbiamo detto che l'acqua pura ha un numero
piccolo di molecole dissociate → bassa conduttività
• L'aggiunta di un sale o di un acido aumenta di molto il numero di ioni presenti nell'acqua
• Ad esempio aggiungendo acido solforico H
2SO
4• La soluzione rimane comunque neutra
• Se aggiungiamo due elettrodi e stabiliamo fra di essi una differenza di potenziale nella soluzione si stabilisce una corrente
• Gli ioni e gli elettroni sono i portatori di carica
• Le loro densità e mobilità determinano la conducibilità della soluzione
• Il dispositivo così realizzato prende il nome di cella elettrolitica
• La soluzione prende il nome di soluzione elettrolitica
• La sostanza disciolta in soluzione prende il nome di elettrolita
• Il materiale di cui sono composti gli elettrodi è importante
• Può causare comportamenti diversi della cella elettrolitica
• In particolare la cella può comportarsi come una pila (generatore di forza
elettromotrice)
Batteria ricaricabile
• Descriviamo una pila reversibile a base di piombo
• Reversibile significa che può essere ricaricata
• È utilizzata nelle automobili, nelle moto (accumulatore)
• La cella elettrolitica è una soluzione di H
2SO
4in acqua
• I due elettrodi sono
• Uno fatto di piombo puro (Pb), l'elettrodo negativo
• Uno fatto di biossido di piombo (PbO
2), l'elettrodo positivo
• Esaminiamo quello che avviene nell'elettrodo di piombo
• In particolare nella regione a contatto con la soluzione
• Un certo numero di atomi di Pb metallico dello elettrodo perde 2 elettroni e passa alla soluzione
• Nella soluzione lo ione piombo Pb
++si combina con lo ione SO
4−−formando PbSO
4• Combinandosi con SO
4−−il Pb
++in soluzione lascia due ioni H
+non neutralizzati
• Questa reazione avviene perché energeticamente favorita
• Il Pb in soluzione ha un'energia inferiore a quella del Pb nel metallo
• Complessivamente due elettroni sono nell'elettrodo e due ioni positivi H
+sono nella soluzione
Elettrodo e soluzione non sono più neutri, si sono caricati
● Complessivamente
Batteria ricaricabile
• Pertanto l'elettrodo Pb si carica negativamente
• Gli ioni H
+si dispongono molto vicini alla superficie dell'elettrodo
• Si forma il cosiddetto doppio strato
• Osserviamo che i due strati di carica generano un campo elettrico (elettrostatico)
• Per passare in soluzione lo ione Pb
++deve vincere la forza del campo elettrico che lo spingerebbe a rimanere dentro l'elettrodo
• L'energia che lo ione Pb
++perde passando in soluzione è maggiore di quella che guadagnerebbe spostandosi in direzione opposta campo elettrico
• Naturalmente man mano che il piombo va in soluzione la carica del doppio strato aumenta
• Ad un certo punto il campo elettrico è diventato così intenso che il passaggio di ioni Pb
++alla soluzione si arresta
• L'energia che lo ione di piombo perderebbe passando in soluzione è diventata minore di quella che guadagnerebbe spostandosi in direzione opposta campo elettrico
• Il sistema elettrodo-soluzione ha raggiunto l'equilibrio
• C'è una differenza di potenziale fra l'elettrodo e la soluzione
Questa è l'origine della forza elettromotrice
Batteria ricaricabile
• All'elettrodo positivo (PbO
2) hanno luogo reazioni simili
†• In particolare il piombo tetravalente del PbO
2si riduce a piombo bivalente
• Anche in questo caso avviene la reazione energeticamente favorita
• Questa reazione "consuma" elettroni del metallo
• L'elettrodo si carica positivamente
• Vengono attratti ioni negativi nella soluzione
• Si forma un doppio strato
• Gli ioni H
+che hanno ridotto il Pb tetravalente hanno attraversato il doppio strato contro il campo elettrico
• Ancora una volta è comparsa una forza elettromotrice
• Per finire il piombo bivalente si combina con gli ioni solfato formando un sale che precipita
• Complessivamente al catodo è avvenuta la seguente reazione
• †Barak M. ed. – Electrochemical Power Sources -The Institution of Engineering and Technology (1980) p. 188