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Obiettivo della lezione: L Atomo

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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

1) La radiazione elettromagnetica

2) Lo spettro a righe dell’ atomo di idrogeno

3) Teoria quantistica: Planck ed i quanti

(2)

Il Modello Nucleare dell’atomo

L’atomo possiede un centro puntiforme e denso di carica positiva: IL NUCLEO Il nucleo è attorniato da un grande volume di spazio pressoché vuoto nel

quale si distribuiscono gli elettroni carichi negativamente.

Esperimenti successivi a quello di Rutherford determinarono che il nucleo di un atomo contiene particelle subnucleari: PROTONI e NEUTRONI

(3)

Il Modello Nucleare dell’atomo

(4)

Il Modello Nucleare dell’atomo

Secondo i principi della fisica classica, l’atomo avrebbe dovuto essere instabile.

❑ Se gli elettroni erano stazionari, nulla avrebbe impedito che fossero attirati dal nucleo.

❑ Una particella in movimento su di un’orbita circolare emette energia sotto forma di radiazione elettromagnetica.

❑ Quindi, se gli elettroni si muovevano di moto circolare, l’atomo avrebbe emanato luce finché il moto degli elettroni non fosse cessato.

In altri termini, l’elettrone avrebbe perso energia fino a cadere sul nucleo.

(5)

La radiazione elettromagnetica

Allo scopo di spiegare la disposizione degli elettroni intorno al nucleo gli scienziati cominciarono a fare osserevazioni indirette basate sulle proprietà della luce emessa dagli atomi quando stimolati da calore o da scariche elettriche.

L’ analisi della luce emessa o assorbita dalle sostanze costituisce la SPETTROSCOPIA.

La spettroscopia atomica consentì agli scienziati di proporre un

modello per la struttura elettronica degli atomi e di verificarlo

sperimentalmente.

(6)

La radiazione elettromagnetica

La LUCE è una forma di radiazione elettromagnetica costituita dall’insieme di un campo elettrico e di un campo magnetico oscillanti.

Nel vuoto la sua velocità è

c = 3.00 x 10

8

m s

-1

La luce visibile, onde radio, microonde, RX etc, sono tutte radiazioni elettromagnetiche.

Le radiazioni elettromagnetiche trasferiscono energia da una regione all’altra dello spazio.

velocità della luce

(7)

La radiazione elettromagnetica

Quando un raggio di luce attraversa un elettrone il suo campo elettrico lo sospinge prima in un verso e poi in quello opposto più e più volte: il campo oscilla sia nell’intensità che nel verso.

Il numero di oscillazioni al secondo si chiama FREQUENZA

ν

e si esprime in Hz (1 Hz = 1 s-1)

L’onda della radiazione elettromagnetica è caratterizzata dalla sua ampiezza A e dalla sua lunghezza d’onda

λ

L’onda della radiazione elettromagnetica è caratterizzata dalla sua ampiezza A e dalla sua lunghezza d’onda

λ

(8)

Lo spettro elettromagnetico e le sue regioni

La luce bianca, che comprende quella solare è una miscela di tuttele lunghezze d’onda della luce visibile

(9)

La radiazione elettromagnetica

lunghezza d’onda x frequenza = velocità della luce

λν = c

Una lunghezza d’onda breve corrisponde and una radiazione di frequenza elevata e viceversa

(10)

Gli spettri atomici: l’atomo di H

Facendo fluire una corrente elettrica su un campione di idrogeno

a bassa pressione questo emette luce.

(11)

Gli spettri atomici: l’atomo di H

Facendo fluire una corrente elettrica su un campione di idrogeno a bassa pressione questo emette luce.

Idrogeno gassoso = H

2

La correnete elettrica è costituita da uno sciame di elettroni: demolisce le molecole

di H

2

ed eccita ad un energia superiore gli atomi resi indipendenti. Tali atomi liberano

prontamente l’energia in eccedenza emettendo radiazione e combinandosi

nuovamente a fomare molecole di H

2

(12)

Gli spettri atomici: l’atomo di H

Facendo passare la luce bianca attraverso un prisma si ottiene uno spettro continuo

Se attraverso il prisma passa

la luce emessa dagli atomi di

idrogeno eccitati si ottiene

uno spettro a righe.

(13)

Lo spettro a righe dell’atomo di idrogeno

La riga più brillante è rossa (656 nm)

e gli atomi eccitati del gas brillano di tale luce rossa

Gli atomi emettono anche radiazione infrarossa ed ultravioletta, invisibili

all’occhio umano ma rilevabili elettronicamente e fotograficamente.

(14)

Spettro di assorbimento

Le righe di assorbimento riproducono le frequenze di quelle osservabili nello spettro di emissione e lasciano intendere che un atomo può assorbire solo radiazioni della stessa frequenza.

Quando la luce bianca attraversa un vapore costituito da atomi di un dato

elemento quello che osserviamo è lo spettro di assorbimento: una serie di

righe scure su di uno spettro altrimenti continuo

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Lo spettro a righe dell’atomo di idrogeno

L’ elettrone all’interno dell’atomo di idrogeno può assumere solo certe energie, quindi la riga nello spettro di emissione scaturirebbe da una transizione tra due livelli energetici “pemessi”

La presenza di righe spettrali con specifiche frequenze suggerisce l’idea che l’energia di un elettrone all’interno di un atomo sia limitata ad una serie di valori discreti definiti i “livelli energetici”

La differenza tra due livelli energetici è pari a quella che viene

portata via dalla radiazione elettromagnetica emessa dall’atomo.

(16)

La teoria quantistica

Come spiegare lo spettro a righe dell’atomo di idrogeno?

Dal 1900 in avanti furono elaborate varie proposte “fantasiose” e dal 1927 l’enigma fu risolto ma solo per essere sostituito da altri più grandi e più intriganti(ctd “trent’anni che sconvolsero la fisica” di G.

Gamow)

Vediamo alcuni di questi rompicapi insieme ….

(17)

Radiazione quanti e fotoni

Un indizio importante circa la natura della radiazione elettromagnetica venne dall’osservazione dei corpi sottoposti a riscaldamento.

E’ stata misurata l’intensità della radiazione emessa da un corpo nero sottoposto a riscaldamento.

Aumentando la temperatura, l’energia totale emessa

aumenta e la massima intensità di emissione si sposta a l minori (n maggiori).

(18)

La catastrofe ultravioletta

La radiazione del corpo nero non riusciva ad essere speigata con un modello basato sulle onde avvalendosi della fisica classica…..

La fisica classica prevedeva che a qualsiasi temperatura diversa da zero un corpo nero dovesse emettere un intensa radiazione ultravioletta.

In pratica secondo la fisica classica qualunque corpo caldo avrebbe

dovuto devastare l’ambiente emettendo una radiazione di alta

frequenza!

(19)

Planck ed i quanti

Fu Max Planck a chiarire l’arcano.

Planck propose che lo scambio di energia tra materia e radiazione elettromagnetica avvenisse per quanti, o pacchetti discreti di energia.

Concentro la sua attenzione sugli elettroni caldi in rapida oscillazione del corpo nero: una particella carica oscillante alla frequenza n può scambiare energia con l’ambiente solo in forma di pacchetti di grandezza:

E = h n

(h = costante di Planck = 6.626 x10

-34

J s)

(20)

Planck ed i quanti

LA CATASTROFE ULTARVIOLETTA E’ FUORI DISCUSSIONE!

L’ipotesi di Planck implica che la radiazione di frequenza n possa essere generata solo se l’oscillatore di quella frequenza abbia potuto acquisire l’energia minima necessaria a porlo in oscillazione.

Quanto T è bassa non vi è energia sufficiente a stimolare radiazione di frequenza elevata per cui l’oggetto non emetterà radiazione ultravioletta

La fisica classica non poneva limiti alla “piccolezza” dell’energia trasferibile

da un corpo all’altro.

(21)
(22)

L’effetto fotelettrico

Si espone la superficie di un metallo a radiazione ultravioletta e si valuta l’emissione dii elettroni da parte del metallo

❑ Gli elettroni non vengono emessi a meno che la radiazione non raggiunga una n superiore ad un certo valore soglia che risultò caratteristico per ogni metallo

❑ Gli elettroni vengono emessi immediatamente qualunque sia l’intensità della radiazione

❑ L’energia cinetica degli elettroni emessi aumenta linearmente con la n della radiazione incidente

(23)

Einstein ed il fotone

Propose che la radiazione elettromagentica fosse composta da particelle chiamate fotoni.

Ciascun fotone può essere considerato come un pacchetto di energia la cui energia è correlata con la frequenza della radiazione attraverso la costante di Planck.

Quindi la radiazione incidente ha una frequenza n ed è costituita da un fascio di fotoni di enegia hn destinati ad urtare il metallo. (l’intensità della radiazione indica il numero di fotoni mentre E = hn misura l’energia di ciascun fotone)

L’energia necessaria per allontanare un elettrone dalla superficie del metallo stesso si denota con f ed è detta funzione lavoro.

Se l’energia del fotone non raggiunge f l’elettrone non sarà espulso, indipendentemente dall’intensità della radiazione.

(24)

Einstein ed il fotone

Se invece hn > f

Allora sarà espulso un elettrone con energia cinetica pari a

E

k

=1/2 m

e

v

2

= hn - F

Energia cinetica elettrone

espluso

Energia apportata dal

fotone

Energia necessaria a liberare l’elltrone

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Einstein ed il fotone

E

k

=1/2 m

e

v

2

= hn - F

Alla luce della teoria di Einstein si possono interpretare le osservazioni sperimentali dell’effetto fotoelettrico:

Un elettrone può abbondanore il metallo solo a condizione di aver ricevuto dal fotone durante la collisione una certa energia minima f . La frequenza della radiazione quindi deve raggiungere almeno un valore minimo che dipende da F cioè dall’identità del metallo.

L’esplusione del metallo è immediata.

L’energia cinetica dell’elettrone espulso dal metallo aumenta linearmente con la frequenza della radiazione incidente.

(26)

Einstein ed il fotone

hn = E

sup

- E

inf

L’esistenza del fotone e la relazione che lega l’energia e la frequenza della radiazione permisero di rispondere ad una delle domande poste dallo spettro dell’atomo di H: le righe spettrali scaturiscono dalla transizione tra due livelli energetici “permessi”.

Se quell’energia è allontanata da un fotone allora:

(27)

L’atomo di Bohr

(28)

L’atomo di Bohr

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Limiti del modello di Bohr

Pur se di straordinario successo nella descrizione dell’atomo di idrogeno, la teoria di Bohr è troppo semplicistica: in essa sono mescolate senza alcuna spiegazione idee non classiche e formule classiche.

E’ applicabile solo a sistemi monoelettronici, essa fallisce del tutto

nella descrizione del semplice atomo di elio.

(30)

Dualismo onda-particella

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Dulismo onda-particella

Einstein: la luce può mostrare sia proprietà ondulatorie che particellari.

De Broglie: la materia (..e anche gli elettroni) possono mostrare proprietà ondulatorie?!

Nella sua tesi di dottorato ipotizzò che una particella di massa m che si muove con velocità v, avesse una lunghezza d’onda ad essa associata pari a:

L’aspetto particellare è più importante per oggetti di massa relativamente grande.

L’aspetto ondulatorio è più importante per oggetti di massa minutissima.

De Broglie

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Dulismo onda-particella

L’aspetto particellare è più importante per oggetti di massa relativamente grande.

L’aspetto ondulatorio è più importante per oggetti di massa minutissima.

Palla da tennis

m = 100g, v = 65 Km/h

l  10

-30

m, piccola rispetto alle dimensioni della palla Elettrone

m = 10

-30

Kg, v  2000 Km/s

l  3.610

-10

m, paragonabile al raggio atomico di Bohr

De Broglie

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Il principio di indeterminazione

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Il principio di indeterminazione di Heisenberg

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Il principio di indeterminazione di Heisenberg

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H ^ x

L’ operatore hamiltoniano è l'operatore associato all'energia totale di un sistema fisico definito come la somma dell’energia cinetica e potenziale (operatori).

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Orbitali p

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Orbitali d

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Orbitali f

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n = 4

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Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

(63)

Numero quantico di spin m s

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Numero quantico di spin m s

(65)

Principio di esclusione di Pauli

(66)

Principio di esclusione di Pauli

(67)

Regola di Hund

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Principio di esclusione di Pauli

(69)

Principio di esclusione di Pauli

(70)

Principio di esclusione di Pauli

(71)

Principio di esclusione di Pauli

(72)

Carica nucleare effettiva

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Proprietà periodiche e Carica nucleare effettiva

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Carica nucleareeffettiva

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Carica nucleareeffettiva

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Carica nucleareeffettiva

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Carica nucleareeffettiva

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Proprietà periodiche e Carica nucleare effettiva

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Proprietà Periodiche

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Carica nucleare effettiva

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Proprietà Periodiche di Z*

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Proprietà Periodiche

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(102)
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Proprietà Periodiche: Energia di Ionizzazione

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Proprietà Periodiche: Energia di Ionizzazione

(106)

Proprietà Periodiche: Energia di Ionizzazione

(107)

Proprietà Periodiche: Energia di Ionizzazione

(108)

Proprietà Periodiche

(109)

Proprietà Periodiche: Energia di Ionizzazione

(110)

Proprietà Periodiche

(111)

Proprietà Periodiche

(112)

Proprietà Periodiche: Elettronegatività

(113)

Proprietà Periodiche

(114)

Proprietà Periodiche

(115)

Proprietà Periodiche

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Proprietà Periodiche: il Carattere Metallico

(117)

Proprietà Periodiche: il Carattere Metallico

(118)

Proprietà Periodiche: il Carattere Metallico

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Rapporto

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elettromagnetica su un elettrone libero (in questo caso di radiazione ad alta energia possiamo considerare l'elettrone come libero. Vedi osservazione alla fine del paragrafo prerc.)