• Non ci sono risultati.

Capitolo 5 Risultati & Analisi

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Capitolo 5 Risultati & Analisi"

Copied!
26
0
0

Testo completo

(1)

Risultati & Analisi

In questo capitolo vengono presentate le tomografie di velocità sismica del LTGF. Nelle immagini così ottenute, alcune delle caratteristiche più salienti sono interpre-tate alla luce del contesto geo-strutturale dell’area. I risultati vengono poi discussi criticamente, alla luce dei test di risoluzione dell’inversione.

5.1

Osservazioni introduttive

Per ottenere le immagini mostrate in questo capitolo, sono state effettuate 9 inversioni consecutive utilizzando i parametri illustrati in Tab 4.4; ma soprattutto il dataset originario, contente 2444 eventi sismici, è stato opportunamente filtrato a monte delle iterazioni.

E’ bene ricordare infatti che dopo la prima localizzazione degli eventi con il software Hypoellipse, sono stati rimossi i terremoti che presentavano:

Gap azimutale > 180: ovvero il maggiore degli angoli compreso fra l’epicentro

e le stazioni riceventi,

RMS residui P > 1 sec: la varianza dei residui dei tempi di arrivo alle stazioni

per ogni evento,

Errore di localizzazione > 0, 5 km: errore di ricalcolo spaziale nelle tre

dimen-sioni.

Questo passaggio ha portato alla rimozione di 1509 eventi.

Successivamente è stato applicato un filtraggio ulteriore sugli eventi rimasti che ha portato alla rimozione delle registrazioni con un residuo di traveltimes P ed S maggiori di 0, 5 sec.. Come step finale è stato utilizzato il filtro Silstrib (Par. 4.2) per la selezione degli eventi con almeno 7 letture di primo arrivo e con un quality

factor elevato. Il quality factor è utilizzato per indicare la bontà della lettura

dei primi arrivi nei sismogrammi. Questo è stato definito nella fase di picking manuale (Fig. 4.1).

Il dataset finale è stato così ridotto di un ulteriore 10%, comportando la rimozione delle letture sulle stazioni CMG1 e REF1. Il numeri del dataset utilizzato per le inversioni è riassunto in Tab. 5.1.

(2)

0 5 10 15 20 25 30 0 5 10 15 20 25 30 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

Larderello − Travale Geothermal Field

0 7 14 Depth (km) CMG1 CMG2 CMG4 FROS LA01 LA03 LA04 LA05 LA06 LA07 LA08 LA09 LA10 LA11 LA12 REF2 REF6 TRIF C.V.d.C. MNT.VER MONT POMA LARD TRAV LAGO RADI 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 0 5 10 15 20 25 30 DISTANCE [km] DISTANCE [km]

Figura 5.1: Figura illustrativa della disposizione spaziale delle stazioni e della sismicità nel

modello (in alto) e della sismicità e l’illuminazione dei raggi nello stesso

(3)

Tabella 5.1: Valori relativi al dataset utilizzato per le inversioni finali.

Stazioni 18

Eventi 840

Traveltimes (P ed S) 9680

In Fig. 5.1 sono riassunte la dispozione spaziale delle stazioni nelle inversioni, la sismicità ricalcolata a fine inversione e l’illuminazione dei raggi proiettata sulla superfice del modello.

5.2

Tomografia sul modello “Piccinini et.al.”

Utilizzando i parametri esposti in Tab. 4.4 sul modello di partenza di Tab. 4.3, abbiamo ricavato le immagini esposte dalla Fig. 5.7 alla Fig. 5.15, nelle quali sono illustrate le depth-slice, le sezioni Ovest -Est e le sezioni Nord - Sud meglio rappresentative dei modelli VP, VS e VVSP ottenuti. La disposizione geometrica delle

sezioni è mostrata in Fig. 5.6.

Alla fine del ciclo di inversioni, la varianza sui residui (RMS ) ottenuta è la sequente:

- 0, 044 secondi per le fasi P, - 0, 050 secondi per le fasi S.

In Fig. 5.2 si trovano esposti i diagrammi riassuntivi del ciclo di inversioni: dai valori dei residui finali, al numero di letture in ingresso e alle variazioni del valore di smoother (Par. 4.3).

Per migliorare la convergenza della soluzione sono stati ammessi nelle inversioni eventi con un valore soglia di RMS decrescente fino a raggiungere un valore minimo di 0.2 sec. Data la buona qualità del dataset di partenza, si nota bene in Fig.5.2 che il numero di traveltimes in ingresso non ha subito notevoli variazioni.

Per avere un’idea immediata della convergenza tra il modello calcolato e quello reale, sono osservabili in Fig. 5.3 i residui di traveltimes delle fasi P ed S calcolati al primo ciclo di inversione e alla fine del processo iterativo. Dalla figura si nota come lo scatter plot e il relativo istogramma mostrino un modello di partenza più lento (residui positivi) del modello reale. Evidenziata questa problematica, va comunque aggiunto un commento sul fatto che un unico profilo di velocità 1D, utilizzato come modello di partenza per le inversioni, non potrà mai essere rappresentativo di un area dalle forti eterogeneità come il LTGF.

Questo modello di partenza, infatti, non ha condizionato in particolar modo il modello finale. Come si nota dai grafici dei residui finali, il modello finale calcolato produce la maggior parte dei residui centrati sullo zero, con una varianza nettamente minore di quella iniziale, e con una simmetria tra i residui di fase P ed S tale da indicare una buona scelta del rapporto VPVS.

In Fig. 5.4 sono invece mostrati le correzioni spaziali e temporali applicate durante la rilocalizzazione degli eventi sul modello perturbato: è da ricordare che le

(4)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

TOTAL MEMORY: 408.00 Mb KERNEL MEMORY: 27.20 Mb FINAL RMS(P): 0.0440 RMS(S): 0.0500 RunTime 16:59.10 99.7% on patema

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10−0.01 0 0.01 Smoother Vp−Vs damper P−roughness S−roughness 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 3000 4000 5000 6000 7000 1 2 3 4 5 6 7 8 9 103000 4000 5000 6000 7000 P−Traveltime S−Traveltime 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.12 0.14 0.16 0.18 0.2 ITERATION 1 2 3 4 5 6 7 8 9 100 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 RMS−P RMS−S Max residuals (P) Max residuals (S)

Figura 5.2: Informazioni in uscita alla fine del ciclo di inversioni effettuato sul modello

(5)

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 −0.5 −0.4 −0.3 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 Length (km) R es id u al s (s ) S-residuals P-residuals −0.5 −0.4 −0.3 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0 50 100 150 200 250 R es id u al s (s ) Total observation S-residuals P-residuals 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 −0.5 −0.4 −0.3 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 Length (km) R es id u al s (s ) S-residuals P-residuals −0.5 −0.4 −0.3 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0 100 200 300 400 500 600 R es id u al s (s ) Total observation S-residuals P-residuals

Figura 5.3: Residui dei traveltimes in ingresso (in alto) e in uscita (in basso) calcolati

(6)

−1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 ∆x km −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 ∆y km −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 −1 −0.5 0 0.5 1 0 100 200 ∆z km −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 −0.2 −0.1 0 0.1 0.2 0.3 0 100 200 ∆t s

Figura 5.4: Immagine raffigurativa delle correzioni spaziali (blu) e temporali (rosso)

applicate nel ricalcolo ipocentrale. Questo processo è effettuato alla fine di ogni inversione.

(7)

0 5 10 15 20 25 30 0 5 10 15 20 25 30 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

Larderello − Travale Geothermal Field

0 7 14 Depth (km)

B

A

C.V.d.C. MNT.VER MONT POMA LARD TRAV LAGO RADI 0 5 10 0 5 10 −20 −15 −10 −5 0 5 10 15 20 Sez. B − Azimut 82°N (W − E) 0 5 10 0 5 10 −20 −15 −10 −5 0 5 10 15 20

Sez. A − Azimut −50°N (NW − SE)

Figura 5.5: Sezioni illustrative della sismicità ricalcolata al termine delciclo di inversioni

e proiettata su piani passanti per il centro del modello orientati a 82◦ N

(8)

variazioni massime consentite ad ogni ricalcolo sono di 1 km nelle tre componenti spaziali e 0, 3 sec per la componente temporale.

La sismicità finale è stata proiettata su due piani passanti per il centro e secanti il modello con inclinazioni pari a 82◦ N e a −50N (Fig. 5.5). La disposizione

spaziale degli ipocentri evidenzia l’andamento della struttura cupoliforme che si estende per tutto il campo, ed è ben confrontabile con altre localizzazioni riportate in letteratura [De Matteis et al. 2008; Vanorio et al. 2004].

5.2.1

Analisi dei risultati

Il riconoscimento della struttura cupolare del batolite è la prima vera caratteristica osservabile chiaramente dalle immagini ottenute. In particolar modo le sezioni di Fig. 5.10 e di Fig. 5.13 evidenziano la morfologia e l’andamento dei bordi di questa struttura con è allungata in direzione Nord Est - Sud Ovest [Gianelli, Manzella e Puxeddu 1997; Bertini et al. 2006]. La struttura culmina a circa 2 − 3 km di profondità nell’area Sud-Ovest del modello all’altezza di Lago (Fig. 5.17): anche questo dato è concorde alle indagini effettuate precedentemente a questo lavoro reperibili in letteratura [Vanorio et al. 2004, Bertini et al. 2006].

Oltre alla struttura geologica, emerge dalle sezioni anche la forte eterogeneità delle velocità sismiche presenti nel campo, dovute alla presenza di litologie con proprietà fisiche molto diverse tra loro.

Dalle analisi delle sezioni principali, sono stati presi diversi spunti interpretativi. I principali sono:

- risalita di un corpo ad alta velocità nella zona meridionale del campo, - la presenza di una forte anomalia dei valori VP

VS nei pressi dell’area estrattiva

di Travale,

- individuazione di un cluster sismico a 3 km di profondità sotto Lago, - individuazione di morfologie riconducibili alla messa in posto dei graniti

Pliocenici.

Risalita di un corpo ad alta velocità

In Fig. 5.17 è interessante notare l’informazione ottenuta alle profondità di 7 km e tra i 15 e i 20 km di offset. Si nota infatti un corpo ad alta velocità in risalita nella parte centrale dell’area investigata.

La definizione esatta della morfologia di questo corpo deve essere considerata con le dovute cautele a causa della risoluzione non ottimale della regione, come esposto nel successivo Par. 5.3. Tale corpo mostra delle VP variabili tra i 5, 4 − 5, 6 km/s

ed è delimitato ai bordi da rocce con velocità ancor più elevate. La differenza delle velocità P è da attribuire, con ogni probabilità, al diverso contenuto in fluidi delle rocce interessate.

Questa osservazione ha portato all’interpretazione della struttura come un corpo di basamento profondamente invaso dai successivi elementi intrusivi. Il basamento metamorfico, consolidato e con VP elevate, è quindi intruso da possibili risalite di

(9)

Anomalia dei valori VPVS

Altro elemento di interesse è la forte anomalia negativa dei valori di VPVS situata nell’area sotto Travale ad una profondità di 3 − 4 km (Fig. 5.17; Fig. 5.12). I valori bassi di circa 1, 5 potrebbero essere attribuiti ad un aumento della velocità delle onde S nella regione e ad un relativa diminuzione delle velocità P. Questa anomalia potrebbe essere generata da una successione di rocce anidre, povere in fluidi, ma ricche di vapore. Questo fatto sarebbe correlabile alle caratteristiche del sito di Travale che, per l’appunto, è un sito estrattivo di vapori super-heated [Truesdell e White 1973].

Cluster sismico

Il risultato della localizzazione ipocentrale, evidenzia due principali cluster sismici nell’area: uno più profondo (ca. 6 − 7 km) nella regione Est-Sud Est del LTGF all’altezza di Travale-Chiusdino, e un’altro meno profondo (ca. 2 − 3 km) nella regione Ovest - Sud Ovest situato di poco a Nord di Lago. In quest’ultimo cluster più superficiale, si nota all’altezza delle sezioni di 15 km in direzione Est-Ovest, una concentrazione di eventi a 3 km di profondità. La disposizione di quest’ultimo

cluster, visibile in Fig. 5.5, potrebbe far pensare ad una zona di faglia e/o zona di

reiniezione dei fluidi che potrebbero portare ad un aumento della sismicità locale.

Graniti Pliocenici

Come ultima analisi poniamo l’attenzione sulle geometrie definite in Fig. 5.17 che si trovano alle profondità comprese tra i 2 − 6 km. Le due risalite situate sul versante Est del corpo ad alta velocità precedentemente analizzato, presentano una forte somiglianza con la raffigurazione dei graniti pliocenici presente in Casini et al. 2010 (Fig. 5.18). La risoluzione del modello a queste profondità, specialmente in questa regione, è ancora molto valida da poterci permettere un’associazione morfologica di questo genere (Fig. 5.19; Fig. 5.20; Fig. 5.21).

5.3

Test di risoluzione

Per poter validare le immagini tomografiche ottenute dalle inversioni, è importante definire la qualità risolutiva del dataset. Nel corso degli anni sono state riportate in letteratura due particolari tipologie di metodo.

Metodo quantitativo: che comporta il calcolo della matrice di risoluzione dei

dati:

N = GG−g .

Se N equivale alla matrice identità, ciò implica l’uguaglianza perfetta tra i dati predetti e quelli misurati [Menke 1984; Yao, Roberts e Tryggvason 1999]. Le righe di questa matrice sono l’approssimazione di una funzione delta, dove la presenza di valori fuori dalla diagonale implica uno smoothing dei dati osservati.

(10)

Metodo qualitativo: che consiste nell’effettuare test numerici (inversioni) mirati

all’individuazione di anomalie di piccole e grandi lunghezze d’onda distri-buite all’interno del modello (checkerboard & spike test) [Leveque, Rivera e Wittlinger 1993; Rawlinson e Sambridge 2003].

Poichè il software utilizzato non permette un’iterazione diretta con la matrice

inversa generalizzata (G−g), si è scelto l’utilizzo di una checkerboard per questo

tipo di test.

5.3.1

Checkerboard test

Per effettuare il test numerico, si è parametrizzata una regione con le stesse dimensioni del modello in esame attraverso dei cubi di 5 km per lato. Questi cubi hanno due velocità e sono disposti in maniera alternata lungo le tre direzioni con una tassellazione a schacchiera.

Le velocità utilizzate sono di 4, 5 km/s e 5, 5 km/s per il modello di velocità P, e di 2, 68 km/s e 3, 27 km/s per il modello di velocità S.

Gli ipocentri utilizzati per il test sono quelli derivanti dall’ultima localizzazione ottenuta dall’inversione del modello finale. Una volta preparato il dataset, vengono calcolati sulla checkerboard i tempi predetti alle varie stazioni, e successivamente invertiti con gli stessi parametri di smoother a partire da un modello omogeneo di 5 Km/s per le velocità P e 2.98 km/s per le S. Queste velocità, così come quelle della checkerboard, sono state scelte in base alle velocità medie presenti nei modelli finali [Leveque, Rivera e Wittlinger 1993].

Dalle depth-slice ottenute dopo nove inversioni e raffigurate in Fig 5.19 si deduce che la risoluzione della checkerboard rimane ben definita fino alle profondità di 5 km, mentre dai 7 km di profondità la risoluzione della area Sud - Ovest si perde a causa della scarsa illuminazione dei raggi sismici.

Questo fatto è da attribuire alla mancanza di eventi più profondi nella zona di Lago - Monteverdi, caratterizzata principalmente da un attività sismica di bassa profondità da 1 a 5 km.

(11)

0 5 10 15 20 25 30 0 5 10 15 20 25 30 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

Larderello − Travale Geothermal Field

0 7 14 Depth (km)

4

5

6

1

2

3

C.V.d.C. MNT.VER MONT POMA LARD TRAV LAGO RADI

(12)

D e p th -sl ic e : VP m o d el o n Z = 3 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 D e p th -sl ic e : VP m o d el o n Z = 7 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 D e p th -sl ic e : VP m o d el o n Z = 1 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 D e p th -sl ic e : VP m o d el o n Z = 5 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5

(13)

D e p th -sl ic e : VS m o d el o n Z = 3 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VS (k m / s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 D e p th -sl ic e : VS m o d el o n Z = 7 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VS (k m / s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 D e p th -sl ic e : VS m o d el o n Z = 1 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VS (k m / s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 D e p th -sl ic e : VS m o d el o n Z = 5 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VS (k m / s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5

(14)

D e p th -sl ic e : VP / VS m o d el o n Z = 3 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP / VS 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2 D e p th -sl ic e : VP / VS m o d el o n Z = 7 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP / VS 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2 D e p th -sl ic e : VP / VS m o d el o n Z = 1 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP / VS 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2 D e p th -sl ic e : VP / VS m o d el o n Z = 5 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP / VS 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2

(15)

Section W − E: Vp model on Y = 20.00 km direction W − E (km) depth (km) RD LR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 Section W − E: Vp model on Y = 15.00 km direction W − E (km) depth (km) M.V. TR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 2 Section W − E: Vp model on Y = 10.00 km direction W − E (km) depth (km) LG MN 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP (km/ s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 3

(16)

Section W − E: Vs model on Y = 20.00 km direction W − E (km) depth (km) RD LR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 Section W − E: Vs model on Y = 15.00 km direction W − E (km) depth (km) M.V. TR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 2 Section W − E: Vs model on Y = 10.00 km direction W − E (km) depth (km) LG MN 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VS(km/ s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 3

(17)

Section W − E: Vp/Vs model on Y = 20.00 km direction W − E (km) depth (km) RD LR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 Section W − E: Vp/Vs model on Y = 15.00 km direction W − E (km) depth (km) M.V. TR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 2 Section W − E: Vp/Vs model on Y = 10.00 km direction W − E (km) depth (km) LG MN 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP/ VS 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2 3

(18)

Section N − S: Vp model on X = 30.00 km direction N − S (km) depth (km) RD TR MN 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 4 Section N − S: Vp model on X = 22.50 km direction N − S (km) depth (km) LR C.V 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 5 Section N − S: Vp model on X = 15.00 km direction N − S (km) depth (km) LG PM 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP (km/ s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 6

(19)

Section N − S: Vs model on X = 30.00 km direction N − S (km) depth (km) RD TR MN 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 4 Section N − S: Vs model on X = 22.50 km direction N − S (km) depth (km) LR C.V 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 5 Section N − S: Vs model on X = 15.00 km direction N − S (km) depth (km) LG PM 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VS (km/ s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 6

(20)

Section N − S: Vp/Vs model on X = 30.00 km direction N − S (km) depth (km) RD TR MN 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 4 Section N − S: Vp/Vs model on X = 22.50 km direction N − S (km) depth (km) LR C.V 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 5 Section N − S: Vp/Vs model on X = 15.00 km direction N − S (km) depth (km) LG PM 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP/ VS 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2 6

(21)

Depth - slice: VP model on Z = 3.00 km direction W - E (km) d ir ec ti o n N -S (k m ) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP(km/s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5

Depth - slice: VSmodel on Z = 3.00 km

direction W - E (km) d ir ec ti o n N -S (k m ) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VS(km/s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5

Depth - slice: VP/VSmodel on Z = 3.00 km

direction W - E (km) d ir ec ti o n N -S (k m ) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP/VS1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2

Figura 5.16: Depth-slice a 3 km di profondità dei modelli risultanti dall’inversione:

dall’alto verso il basso sono illustrate le sezioni del modello di velocità VP e

modello di velocità VS, modello di velocità VPV

(22)

Section W − E: Vp model on Y = 11.50 km direction W − E (km) depth (km) LG MN 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP (km/s) 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 Section W − E: Vs model on Y = 11.50 km direction W − E (km) depth (km) LG MN 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VS (km/s) 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 Section W − E: Vp/Vs model on Y = 11.50 km direction W − E (km) depth (km) LG MN 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP/VS 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2

Figura 5.17: Sezioni E-W ad 11, 5 km dei modelli risultanti dall’inversione: dall’alto

verso il basso sono illustrate le sezioni del modello di velocità VP , modello

(23)

Figura 5.18: Sezione geologica raffigurante la disposizione spaziale dei graniti pliocenici

(24)

D e p th -sl ic e : C h ec k er b o a rd te st o n Z = 3 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 D e p th -sl ic e : C h ec k er b o a rd te st o n Z = 7 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 D e p th -sl ic e : C h ec k er b o a rd te st o n Z = 1 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 D e p th -sl ic e : C h ec k er b o a rd te st o n Z = 5 .0 0 k m d ir ec ti o n W -E (k m ) dir ect io nN -S (k m) M.V. MN PM LR TR LG RD 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0 5 10 15 20 25 VP (k m / s) 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5

(25)

Section W − E: Checkerboard Test on Y = 20.00 km direction W − E (km) depth (km) RD LR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1

Section W − E: Checkerboard Test on Y = 15.00 km direction W − E (km) depth (km) M.V. TR 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 2

Section W − E: Checkerboard test on Y = 10.00 km direction W − E (km) depth (km) LG MN 0 5 10 15 20 25 30 35 40 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP (km/ s) 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 3

(26)

Section N − S: Checkerboard test on X = 30.00 km direction N − S (km) depth (km) RD TR MN 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 4

Section N − S: Checkerboard test on X = 22.50 km

direction N − S (km) depth (km) LR C.V 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 5

Section N − S: Checkerboard test on X = 15.00 km

direction N − S (km) depth (km) LG PM 0 5 10 15 20 25 −1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 VP (km/ s) 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 6

Figura

Figura 5.1: Figura illustrativa della disposizione spaziale delle stazioni e della sismicità nel modello (in alto) e della sismicità e l’illuminazione dei raggi nello stesso  (ray-coverage)(in basso).
Figura 5.2: Informazioni in uscita alla fine del ciclo di inversioni effettuato sul modello di partenza di Piccinini et
Figura 5.3: Residui dei traveltimes in ingresso (in alto) e in uscita (in basso) calcolati sul modelllo di partenza PICCININI et
Figura 5.4: Immagine raffigurativa delle correzioni spaziali (blu) e temporali (rosso) applicate nel ricalcolo ipocentrale
+7

Riferimenti

Documenti correlati

La matrice di base e i flussi di traffico misurati sono stati gli elementi fondamentali del processo di calibrazione del modello, attraverso cui è stata calcolata la matrice

ž  Simulazione degli aspetti dinamici dell’ambiente attraverso la creazione di un modello computazionale di mondo reale o ambiente artificiale. ž   Può essere

A rigore per poter parlare di analisi in tempo reale, on-line, il tempo di calcolo, relativo alle operazioni di filtraggio e rivelazione del valore efficace, deve essere minore

Si sono presi in considerazione i valori riguardo a carico di rottura, durezza Vickers e resilienza ottenuti in corrispondenza delle varie composizioni degli ACCIAI THAI e

Poiché in presenza di attrito o disturbi, l’indice EV OE cl non può essere ritenuto rappresentativo della somiglianza tra processo reale e modello identificato in anello chiuso,

1) Pole Plot: visualizza tutti i poli dei dati inseriti; ogni polo corrisponde ad una riga nella Grid View. Possono essere rappresentati anche in base ad altre informazioni

Questo programma, attraverso il confronto delle distanze interplanari calcolate sulla base di una serie di parametri iniziali di partenza, permette di indicizzare le

Considerando il fatto che il veicolo inizia la prova gi`a a regime e con un angolo di sterzo fissato, risulta evidente che il grafico relativo al momento d’imbardata parta da un