scopo della tesi
2. SCOPO DELLA TESI
E’ noto già da tempo che esistono due forme distinte di memoria: una a breve termine, che dura da pochi secondi a qualche minuto, e una a lungo termine, che può durare ore, giorni o mesi. Entrambe trovano una precisa corrispondenza nei processi di plasticità sinaptica; in particolare, la memoria a lungo termine, essendo associata a variazioni nel numero e nell’organizzazione delle sinapsi coinvolte, richiede la trascrizione di geni e la sintesi di nuove proteine. Da numerosi studi è emerso che in seguito al paradigma comportamentale del contextual
fear conditioning(CFC) si possono osservare cambiamenti
trascrizionali a livello dell’amigdala e dell’ippocampo. Studi di lesioni di aree cerebrali specifiche hanno mostrato che le due suddette regioni sono coinvolte nel consolidamento della memoria contestuale; inoltre è stato visto che l’inibizione della sintesi di mRNA o delle proteine nell’ippocampo, subito dopo il training di condizionamento, comporta deficit nella memoria a lungo termine.
Animali sottoposti al CFC mostrano freezing ogni volta che sono inseriti nell’apparato di condizionamento (retrieval test) e tale risposta perdura per 4 settimane. Inoltre in slices di ippocampo del cervello di ratti condizionati è stato osservato un aumento (fino a sette giorni) dell’eccitabilità ippocampale.
Tutte queste evidenze sperimentali hanno suggerito l’ipotesi che CFC possa regolare determinate funzioni neurali mediante una modulazione dell’espressione genica e hanno fatto nascere l’esigenza di studiare a livello biomolecolare gli effetti di tale paradigma comportamentale. Lo scopo di questa tesi sperimentale è, quindi,
scopo della tesi
identificare i geni differenzialmente espressi nelle regioni medio-temporali del sistema nervoso centrale di ratto in seguito a CFC nella fase di consolidamento della memoria.