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R Ri R i ia a as s ss s su u u n n n t t t o o o

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Academic year: 2021

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I

R Ri R i ia a as s ss s su u u n n n t t t o o o

Background - Le complicanze dell’aterosclerosi sono le principali responsabili dell’aumento di morbilità e mortalità associato al diabete. Le alterazioni metaboliche del diabete causano disfunzione vascolare e predispongono ad un’aterosclerosi precoce ed aggressiva. Il diabete aumenta il rischio di infarto del miocardio e di morte coronarica. L’incidenza e la severità degli eventi cerebrovascolari sono aumentate e la prognosi dell’ictus è più severa. Il diabete è spesso causa di patologia aterosclerotica periferica con predilezione dei distretti vascolari più distali. I diabetici sono frequentemente sottoposti a procedure di rivascolarizzazione per sindromi coronariche acute o ischemia critica agli arti inferiori, ma gli esiti sono meno favorevoli rispetto alla popolazione non diabetica. Sebbene sia indiscusso il ruolo del diabete quale fattore di rischio cardiovascolare maggiore, è tuttora dibattutto se il diabete possa rappresentare una condizione equivalente di rischio cardiovascolare. D’altra parte, la patologia renale, importante complicanza microvascolare del diabete, è strettamente associata ad un aumentato rischio di morbilità e di mortalità per malattia cardiovascolare. L’associazione tra albuminuria (marker di danno renale) e eventi cardiovascolari è in parte mediata da una maggior frequenza o gravità di fattori di rischio tradizionali (iperglicemia, fumo, ipertensione, dislipidemia). Inoltre, l’associazione indipendente tra escrezione urinaria di albumina (AER) ed eventi cardiovascolari è verosimilmente espressione della coesistenza di fattori di rischio “emergenti”, genetici e biochimici, possibilmente correlati al processo infiammatorio, alla disfunzione endoteliale e allo stress ossidativo. Questi fattori rimangono tuttora scarsamente esplorati.

Scopi - Scopo di questo lavoro è stato analizzare, in soggetti con diabete tipo 2, il ruolo dei seguenti fattori nello sviluppo delle complicanze cardio-renali:

••• polimorfismo ε2, ε3, ε4 dell’Apolipoproteina E (ApoE);

••• polimorfismi Leu55Met (L/M) e Gln192Arg (Q/R) della paraoxonasi 1;

••• attività della paraoxonasi;

••• livelli plasmatici delle LDL (lipoproteine a bassa densità) ossidate (LDL-ox).

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II

Pazienti e Metodi - Sono stati reclutati 730 pazienti con diabete tipo 2 e 160 soggetti sani di controllo. Sono stati valutati parametri clinici e biochimici, tra i quali emoglobina glicata (HbA1c) e profilo lipidico (colesterolo totale, colesterolo LDL, colesterolo HDL e trigliceridi ).

Il polimorfismo dell’ApoE e due polimorfismi di PON1 sono stati valutati mediante PCR su DNA genomico, estratto dai linfociti, e successiva analisi per digestione enzimatica (RFLP); i frammenti ottenuti sono stati sottoposti ad elettroforesi su gel di poliacrilammide e visualizzati mediante colorazione all’argento. L'attività della paraoxonasi è stata misurata aggiungendo al siero, come substrato, il paraoxon. Le concentrazioni plasmatiche delle LDL-ossidate sono state determinate utilizzando un test ELISA.

Risultati - La distribuzione genotipica del polimorfismo dell'ApoE e del polimorfismo Gln192Arg (Q/R) di PON1 è risultata in equilibrio di Hardy-Weinberg nei controlli e nei diabetici; la distribuzione genotipica del polimorfismo Leu55Met (L/M) di PON1 è risultata in equilibrio di Hardy-Weinberg nei soggetti di controllo, ma non nella popolazione diabetica.

Mentre il polimorfismo Gln192Arg (Q/R) di PON1 ed il polimorfismo triallelico dell'ApoE non sono risultati associati alle complicanze microvascolari (nefropatia e retinopatia) e macrovascolari del diabete, differenze significative sono state rilevate nella distribuzione genotipica del polimorfismo PON1 Leu55Met (L/M) tra normoalbuminurici e microalbuminurici e tra normo- e macroalbuminurici con una maggior frequenza del genotipo L/L (12.7% vs 25.5% e 24.6%, p=0.03) nei soggetti con aumenta aumentata escrezione urinaria dell’albumina.

L'attività della paraoxonasi era maggiore, ma non in modo significativo, nei diabetici tipo 2 rispetto ai controlli. La distribuzione dell’attività di PON1 in funzione del genotipo era simile in entrambe le popolazioni: per il polimorfismo PON1-Leu55Met, LL>LM>MM; per il polimorfismo Gln192Arg, RR>RQ>QQ (ANOVA OneWay, p<0.0001). I due polimorfismi Leu55Met e Gln192Arg esercitano effetti combinati sulla attività sierica di PON1 così che l’attività più bassa era registrata per gli omozigoti per gli alleli Q ed M, la più elevata per gli omozigoti per gli alleli R e L (p=0.009 per i controlli, p=0.0008 per i diabetici). Nessuna differenza nella attività plasmatica di PON1 era registrata in relazione alla presenza e/o alla severità delle complicanze micro- e macrovascolari. Un’associazione significativa è emersa tra nefropatia e concentrazioni plasmatiche delle LDL-ox: sia nei soggetti con microalbuminuria che in quelli con nefropatia conclamata, la concentrazione delle LDL-ox risulta più elevata rispetto ai normoalbuminurici (60.1±25.8 U/l e 63.1±27.4 U/l vs 44.0±20.3 U/l; p<0.0001). All’analisi della regressione multipla, HbA1c (p=0.02), pressione arteriosa sistolica (p=0.003) e LDL-ox (p<0.0001), ma non altri parametri lipidici, sono risultati indipendentemente correlati alla nefropatia. Nessuna differenza nei livelli di LDL-ox è stata osservata nei soggetti con e senza retinopatia e nei diabetici con e senza patologie cardiovascolari.

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III

Conclusioni - Mentre il polimorfismo Leu55Met di PON1 risulta associato (allele L) con un aumentato rischio di complicanze renali in soggetti con diabete tipo 2, nessun ruolo nello sviluppo delle complicanze micro- e macrovascolari sembra poter essere assegnato al polimorfismo triallelico di ApoE ed al polimorfismo Gln192Arg di PON1. Analogamente, l’attività plasmatica di PON1 non risulta associata ad alcuna delle complicanze del diabete tipo 2. Infine, i livelli sierici delle LDL-ossidate non sono aumentati in presenza di retinopatia o di patologie cardiovascolari, ma risultano strettamente ed indipendentemente correlati con la presenza di nefropatia incipiente o conclamata.

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