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Effetti del covid-19 sull’attività d’impresa: maggiore attenzione ai fattori ESG

Nel documento Fattori ESG e corporate governance (pagine 74-79)

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PANDEMIA DEL COVID-19 E FATTORI ESG

4.1 Effetti del covid-19 sull’attività d’impresa: maggiore attenzione ai fattori

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Le grandi imprese non sono le sole a sostenere la battaglia online contro il covid, infatti, molte aziende del settore sanitario sono in prima linea nell’offrire, tramite piattaforme appositamente studiate, supporto ai vaccini, con la ricerca e con la diffusione di informazioni utili alla popolazione, in particolare, organizzando discussioni e dibattiti sulle tematiche ESG, affinchè siano inserite nelle tesi di investimento.

Da ciò deriva una concentrazione maggiore su tematiche che in passato erano state solo sfiorate o affrontate in modo superficiale da parte di molte imprese. Si parla, innanzitutto delle materie prime, dal momento che il fenomeno del riscaldamento globale, che ha causato eventi quasi apocalittici, come incendi, uragani, e alluvioni ha mostrato chiaramente a cosa potrebbe andare incontro il nostro pianeta, rendendo necessarie misure come l’utilizzo di imballaggi realizzati con materiali più sostenibili o scelte più green per l’abbassamento dei livelli di CO2. Altro settore nell’occhio del ciclone è quello delle utilities, le compagnie si orientano sempre di più alle energie rinnovabili per favorire la transizione energetica, ma anche il già citato settore sanitario ha registrato una svolta, dal momento che la chiusura di molti studi medici e la minore disponibilità a visitare pazienti fisicamente ha favorito lo sviluppo della cosiddetta telemedicina, ovvero di tutte le tecniche informatiche che consentono di visitare un soggetto a distanza e di fornirgli assistenza medica, dunque, il settore dell’healthcare si serve ora di piattaforme che diventano dei veri e propri “studi medici” virtuali per effettuare diagnosi ai pazienti165.

Gli effetti della pandemia, inoltre, si sono riversati in larga parte sugli investimenti delle imprese, che hanno iniziato a lanciarsi in misura maggiore nell’impact investing, caratterizzato da un impatto socio-ambientale positivo in linea con il fil rouge del filantropismo, partendo dal presupposto che il virus ha determinato forti disparità sociali e un aumento della povertà e della disoccupazione166.

Di conseguenza, gli investitori devono fare i conti con ingenti perdite, soprattutto di vite umane, nonché con altre piaghe come la disoccupazione dilagante e le ripercussioni sulla salute determinate dal coronavirus, alimentando la necessità di emettere obbligazioni sostenibili e ad impatto sociale per enti sovranazionali, società e

165La sostenibilità sarà la chiave del successo nel mondo post coronavirus, Scott Berg, settembre 2020.

166Come riportato dal Covid-19 Business PulseSurveys della Banca Mondiale. L’analisi è constata di due rounds, il primo nel mese di maggio-giugno, il secondo nei mesi di settembre-ottobre, registrando dati molto diversi: in primavera, le imprese hanno goduto di maggiore libertà produttiva con lo scemare della prima ondata, mentre in autunno si sono rese necessarie nuove restrizioni con il ritorno della seconda ondata del virus.

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agenzie pubbliche. Altra implicazione ovvia è l’inserimento dei criteri ESG nelle strategie di investimento e nell’attività produttiva, per cui le imprese sono tenute a mantenere al minimo i livelli di disoccupazione nella filiera, garantendo maggiore stabilità ai lavoratori, nonché standard di sicurezza e di più solida tutela della salute sul lavoro e ad adottare riforme di governance, non a caso, alcuni amministratori delegati di multinazionali hanno previsto la decurtazione dei loro compensi167.

In quest’ottica, le imprese cercano di conformarsi in modo più fedele ai Principles for Responsible Investment delle Nazioni Unite, a parametri di sostenibilità del business, che devono essere anteposti agli aspetti puramente lucrativi, come le questioni del pagamento dei dividendi o della remunerazione dirigenziale. Inoltre, ciò che gli investitori sono chiamati a fare per contrastare i rischi legati alla diffusione del covid, i cambiamenti climatici e i disordini sociali, che sono rischi a lungo termine, è aumentare la loro “resilienza aziendale”, affrontando, dunque, il cambiamento in maniera costruttiva, riducendo al minimo il rischio per evitare l’instabilità finanziaria e dei tassi di insolvenza.

In definitiva, l’avvento della pandemia è solo un monito per fare in modo che il degrado climatico e sociale cui assistiamo ormai da decenni non conduca al completamento di quello che è stato metaforicamente “effetto a farfalla”168, ovvero una crisi a catena, così come le ali di una farfalla generano uno spostamento d’aria, che a sua volta muove altre particelle di aria.

Cosa possono fare, concretamente, le imprese? Sicuramente, è necessario adottare un’ottica antropocentrica, orientata ad un welfare sociale, per cui le aziende devono superare l’aspetto transazionale e suscitare fiducia nei dipendenti (circa il 64% è preoccupato per la propria stabilità lavorativa) adottando tecniche comunicative empatiche nei loro confronti, formare lavoratori multitasking, ossia preparati a varie attività a seconda del cambiamento della domanda, offrire a questi ultimi supporto di tipo psicologico avvalendosi di esperti nel settore, per aiutare tutti coloro che vivono situazioni spiacevoli (come la perdita di un familiare causa covid) e, in ultimo, garantire

167“Fiat Chrysler Automobiles” ha ridotto lo stipendio ai dipendenti del 20%, l’amministratore delegato ha ridotto il proprio del 50%(Il Sole 24 ore, 31/03/2020.

168L’effetto farfalla e il Covid-19:sei implicazioni per gli investimenti sostenibili in un mondo interconnesso, Navindu Katugampola, 30/04/2020 su morganStanley.com.

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un supporto anche al nucleo familiare del dipendente, specialmente alle persone affette da disabilità e a tutte le categorie più vulnerabili169.

Per quanto riguarda il rapporto con i consumatori, le imprese sono chiamate a produrre in modo ancora più efficiente e rapido in seguito alla pandemia, basti pensare alle aziende sanitarie che hanno aumentato in maniera considerevole la produzione di dispositivi medici come le mascherine, oppure alle piccole imprese, quali ad esempio sartorie locali, che hanno iniziato ad affiancare la realizzazione di mascherine a quella di abiti in seguito alla crescente domanda. Ancora, molte aziende hanno migliorato e potenziato il proprio e-commerce, in seguito alla chiusura dei locali fisici, prevedendo forme di consegna contactless e quindi più sicure.

Riportando un esempio pratico, in piena pandemia, nel mese di marzo 2020, la Consob ha emesso il richiamo d’attenzione n.1, riguardante i criteri ESG170. Perché proprio nel corso di un’emergenza sanitaria?

La riduzione dell’inquinamento, l’acqua del mare più pulita, il “risveglio” degli animali selvatici e il rigoglio della natura nel periodo del lockdown hanno fatto aprire gli occhi sull’importanza dei fattori ambientali, sociali e di una giusta corporate governance come elementi dai quali un investimento sostenibile non può prescindere171.

Insomma, sicuramente la pandemia determina reazioni nelle imprese di tutto il mondo, che si apprestano a plasmare la loro attività alla luce degli eventi che colpiscono inevitabilmente il mercato. Se pensiamo ai marchi di lusso, ad esempio, il loro comportamento nei confronti di dipendenti, lavoratori e consumatori in questo periodo influenzerà maggiormente la loro reputazione nella società civile. Infatti, se prima la preoccupazione principale di aziende impegnate nella realizzazione di beni di lusso come

“Gucci” o “Dolce&Gabbana” era quella di creare un design di successo, piuttosto che l’organizzazione di eventi di gala per beneficenza con lo scopo di fare campagna pubblicitaria, il coronavirus ha posto al centro delle strategie soprattutto l’elemento sociale dei fattori ESG, tutto ciò che riguarda il trattamento dei dipendenti e il rapporto con gli azionisti e con la società civile in senso ampio.

169Covid-19: 5 priorità per aiutare le aziende a ripartire e reinventarsi, 06/05/2020 su accenture.com.

170 Per ulteriori approfondimenti v. Richiamo di attenzione Consob 1/20 del 12 marzo 2020.

171“Per guidare il vero cambiamento la sostenibilità va messa al primo posto, un impatto reale e tangibile su questo tema è la sfida più importante”, come ha affermato Fabio Pompei, amministratore delegato di “Deloitte Italia”, da Fattore ESG: una finanza sostenibile per combattere l’impatto del covid- 19, redazione Wall Street Italia, 25/09/2020.

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Iniziative in questo campo sono state adottate da imprese come “Chanel” ed

“Hermès”, che hanno rinunciato ad aiuti governativi per pagare i loro dipendenti, mentre altre, come “Moncler” hanno scelto di ricorrere a sussidi per pagare interamente i salari.

Altre ancora, come “Prada” e “Burberry”, invece, hanno revisionato le linee produttive per fabbricare materiale sanitario protettivo, mentre altre operanti nel settore dei cosmetici come “L’Oréal” ed “Estée Lauder” hanno donato ingenti quantità di alcool e di prodotti a base alcolica per la disinfezione delle mani172. Questi esempi mostrano come le imprese di tutto il mondo, per effetto dell’emergenza sanitaria, siano più orientate allo sviluppo sostenibile anche per accrescere positivamente l’impatto reputazionale, poiché d’ora in poi, visti gli eventi sanitari che stanno colpendo il XXI secolo, soprattutto i millenials, la generazione Z (i nati tra il 1995 e il 2010) e la generazione Alfa ( i nati dopo il 2010), mostrano una maggiore propensione all’acquisto di prodotti responsabili e sostenibili come emblemi dei valori che la pandemia ha messo in rilievo.

172 Marchi di lusso, Covid-19 e la dimensione sociale degli ESG, S. Ramachandran- V.Latour (gam.com), 27/05/2020.

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