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GLOSSARIO DI TERMINI CINEMATOGRAFICI ACCELERAZIONE (ing fastmotion, cin kuàidòngzuò 快动作):

The Grandmaster (2013) – Yi Dai Zong Sh

8. GLOSSARIO DI TERMINI CINEMATOGRAFICI ACCELERAZIONE (ing fastmotion, cin kuàidòngzuò 快动作):

effetto di ripresa ottenuto girando a una velocità inferiore rispetto a quella di proiezione, corrisponde a una forma estrema di sommario, cioè di contrazione del tempo del racconto rispetto a quello della storia.

ADATTAMENTO (ing. adaptation, cin. gǎibiān 改编):

elaborazione scritta di un testo letterario, teatrale o musicale, sottoposto a un lavoro di contenimento, a una serie di tagli, a un processo di selezione, nonché a un insieme di variazioni che daranno vita a una sceneggiatura cinematografica.

AMBIENTAZIONE (ing. setting, cin. chǎngjǐng 场景):

insieme di elementi scenografici, di luci, suoni, costumi che definiscono l’ambiente storico, geografico e sociale in cui si svolge il film.

ANGOLAZIONE (ing. camera angle, cin. pāishèjiǎodù 拍摄角度):

posizione da cui avviene la ripresa, che si distingue in normale, quando la cinepresa è sullo stesso piano dell’oggetto ripreso; rialzata, quando la cinepresa riprende dall’alto; abbassata, quando la cinepresa riprende dal basso.

ANTICIPAZIONE (ing. flashforward, cin. shǎnqián 闪前):

procedimento narrativo consistente nella rappresentazione di un evento futuro seguito da un ritorno al presente, contrapposto al flashback.

ATTORE (ing. actor, cin. yǎnyuán 演员):

chi interpreta il personaggio previsto da una sceneggiatura scritta, scelto dal regista; può essere sostituito da una controfigura nelle scene più pericolose o acrobatiche.

CAMPO (ing. shot, cin. jǐng 景):

quantità di spazio mostrata dall’inquadratura, è usato spesso per costruire forti effetti drammatici e se ne intuisce la presenza e la natura per mezzo delle espressioni dei personaggi o dei movimenti della macchina da presa.

CAMPO LUNGHISSIMO (ing. extreme long shot, cin. dàyuǎnjǐng 大远景):

tipo di inquadratura che abbraccia una porzione di spazio particolarmente estesa, in cui la figura umana presente al suo interno risulta piccola e distante, subordinata alla rappresentazione del paesaggio. Serve a dare una visione d’insieme dei luoghi in cui si svolge un’azione o a presentare un ampio paesaggio.

CAMPO LUNGO (ing. long shot, cin. yuǎnjǐng 远景):

inquadratura in esterna, in cui la figura umana rappresentata, benché distante, appare definita. Serve a presentare l’azione di una o più persone inserite in un ambiente preciso.

CAMPO MEDIO (ing. medium shot, cin. zhōngjǐng 中景):

un’inquadratura abbastanza ravvicinata, in cui l’attenzione è rivolta ai personaggi presenti nell’ambiente in cui agiscono, ma non arrivano a toccare con testa e piedi i margini superiori e inferiori del quadro.

CAMPO TOTALE (ing. full shot, cin. quánjǐng 全景):

rappresenta per intero, o quasi, un ambiente, un interno o un esterno circoscritto, mettendo in campo tutti i personaggi che prendono parte alla scena, detto anche piano d’insieme.

 

CAMPO/CONTROCAMPO (ing. shot/reverse shot, cin. zhèng/fǎnpāi 正/反拍):

tecnica cinematografica della ripresa e del montaggio consistente nel far seguire a un’inquadratura un’altra analoga, ma presa dall’angolo opposto (usata spesso nella ripresa di un dialogo per contrapporre un personaggio all’altro.

CINEMA INDIPENDENTE (ing. independent cinema, cin. dúlì diànyǐn 独立电影):

film a basso costo prodotti senza l’intervento di una grande casa di produzione; può essere autoprodotto dal regista o coprodotto da privati, da alcuni degli attori o da istituzioni locali.

COLONNA SONORA (ing. soundtrack, cin. shēngdài 声带):

sul piano tecnico è la registrazione sonora di dialoghi, musiche ed effetti che vengono mescolati insieme che accompagnano le varie scene del fil.

 

COPIONE (ing. script, cin. jùběn 剧本):

composizione scritta definitive della sceneggiatura di un film, che viene consegnato a ogni attore e agli aiuti del regista prima dell’inizio delle riprese.

DIALOGO (ing. dialogue, cin. duìbái 对白):

scambio di battute tra due o più attori.

DIDASCALIA (ing. caption, cin. zìmù 字幕):

testo filmato con la cinepresa e introdotto nel mezzo del film, generalmente per informare lo spettatore di quei dati essenziali necessari alla comprensione del racconto, che le immagini da sole non sono in grado di fornire.

DIEGESI (ing. diegesis, cin. gùshìcéng 故事层):

costruzione spazio-temporale che riporta azioni ed eventi di personaggi, nonché l’insieme di tutti gli elementi che appartengono alla storia raccontata e al mondo proposto e supposto della finizione. La diegesi nasce, anche, da una forma di cooperazione fra un racconto e il suo destinatario: il primo presenta degli elementi sparsi nel modo, il secondo li congiunge fra loro allargando il campo a tutto ciò che non è espressamente indicato, ma la cui esistenza è in qualche modo implicita. Si definisce diegetico (o intradiegetico), tutto ciò che fa parte del mondo della diegesi, ed extradiegetico, tutto ciò che vi esula, sebbene sia parte del film (ad esempio il caso della musica: si dice intradiegetica quando è trasmessa da una radio, prodotta da un’orchestra, che sia lo spettatore sia i personaggi del film possono sentire, musica

extradiegetica, è quella di commento che non è interna alla diegesi, ma si sovrappone

DISSOLVENZA (ing. fade, cin. jiànxiǎn 渐显 /jiànyǐn 渐隐):

effetto visivo cui si ricorre per passare da una inquadratura all’altra del film senza stacco netto. Consiste nel far lentamente apparire o svanire l’immagine, variando la luminosità: in apertura il soggetto appare dal fondo; in chiusura viene fatto scomparire in modo graduale attraverso la tecnica dell’oscuramento. Quando l’immagine scompare e contemporaneamente ne compare un’altra, si ha la dissolvenza incrociata.

ELLISSI (ing. ellipsis, cin. shěnglüè 省略):

procedimento che determina una soppressione temporale che interviene fra due azioni differenti, fra due scene, due sequenze o all’interno di una stessa sequenza. Elimina i cosiddetti tempi morti, ovvero i dettagli non essenziali allo sviluppo del racconto; accentua il ritmo della narrazione; crea un effetto di suspense eliminando un evento di rilievo per poi mostrarlo in un momento più opportuno; interrompe bruscamente un’azione.

FERMO IMMAGINE (ing. freeze frame, cin. tínggé 停格):

un’inquadratura composta da un singolo fotogramma che viene fissato, in modo da creare allo spettatore un’illusione che l’azione si sia fermata.

 

FILM  (ing.  film,  movie,  cin.  diànyǐng 电影):

opera cinematografica.

FLASHBACK (ing. flashback, cin. shǎnhuí 闪回):

procedimento narrativo che consiste in un salto indetro della storia, un ritorno a ciò che è già accaduto, attraverso la rievocazioni di un evento del passato nel presente della narrazione. Non disorienta lo spettatore, in quanto risistema mentalmente l’ordine degli eventi in modo cronologico sul piano della storia. In genere è annunciato da una voce fuori campo, ovvero un narratore diegetico, ma anche da dissolvenze, rallentamenti.

FOTOGRAFIA (ing. photography, cin. shèyǐng 摄影):

immagine ottenuta attraverso un processo di registrazione di forme luminose presenti sul set, nonché l’insieme dei fotogrammi che compongono un’opera.

FOTOGRAMMA (ing. frame, cin. jǐngkuàng 景框):

singola immagine impressa su una pellicola cinematografica, il cui movimento scorre alla velocità di 24 fotogrammi al secondo. Ciò che si vede sullo schermo non è il fotogramma, bensì un’immagine che nasce dalla proiezione di una serie di fotogrammi.

FUORI CAMPO (ing. off screen, cin. huàwài 画外):

tutto ciò che, escluso dal campo, è presente nei sei luoghi intorno al campo, ovvero ai Quattro lati del campo, dietro la scenografia, dietro la cinepresa. Il fuori campo può essere attivo, in cui ciò che vediamo o ciò che sentiamo ci spinge farci delle domande;

fuori campo passivo, è quello in cui il suono crea un ambiente che avvolge

l’immagine, senza suscitare nessuna domanda, nessuna ipotesi; fuori campo concreto è quello spazio che è escluso dal piano di ripresa, che si è già avuto modo di vedere;

fuori campo immaginario è quel fuori campo a cui allude a una determinata

inquadratura, che non si è potuta vedere e che non si vedrà mai.

ILLUMINAZIONE (ing. lighting, cin. dēngguāng 灯光):

tecnica che, con l’uso di apparecchiature, permette di riprendere una scena creata con effetti di luce (giorno, notte, ombra, controluce, ecc.), gestita dal direttore della fotografia. Può essere di tipo naturale (luce solare) o artificiale (riflettori, lampade).

INQUADRATURA (ing. shot, cin. jìngtóu 镜头):

l’inquadratura è l’unità base del discorso filmico e può essere definita come una rappresentazione in continuità di un certo spazio per un certo tempo. Dal punto di vista spaziale, essa è costituita dalla porzione di realtà rappresentata da un certo punto di vista e delimitata da una cornice, entro cui è racchiuso il soggetto dell’immagine cinematografica; dal punto di vista temporale, ripresa in continuo di un’identica azione scenica, ovvero l’immagine che sta ininterrottamente sullo schermo. Può essere oggettiva quando la macchina da presa guarda la scena con gli occhi di un ipotetico spettatore, soggettiva quando la macchina da presa vede con gli occhi di un personaggio, condividendo il suo punto di vista con lo spettatore.

INQUADRATURA D’AMBIENTAZIONE (ing. establishing shot, cin. dìngchǎng

jìngtóu 定场镜头):

inquadratura che introduce una scena permettendo allo spettatore di capire dove si svolge l’azione.

INTRECCIO (ing. plot, cin. jùqíng 剧情):

si intende l’ordine degli eventi così come essi si danno nel racconto.

MACCHINA DA PRESA (ing. camera, cin. shèyǐngjī 摄影机):

si intende un apparato che registra una sequenza di immagini fotografiche in rapida successione temporale su una pellicola cinematografica, detta anche cinepresa, composto di obiettivo, otturatore, motore per l’avanzamento della pellicola e camera oscura.

MESSA IN SCENA (ing. staging, cin. shàngyǎn 上演):

espressione che indica il lavoro di organizzazione, da parte del regista, dei materiali di ogni inquadratura, ovvero significa parlare di quei codici che il cinema ha in comune con il teatro: scenografia e personaggi, luci e colori. Il regista costruisce il suo profilmico, cioè tutto ciò che sta davanti alla macchina da presa, che è lì per essere filmato ed è parte della storia narrata (ambienti, oggetti, personaggi).

MONOLOGO (ing. monologue, cin. dúbái 独白):

riflessione o pensiero recitati da un attore in presenza o meno di altri personaggi.

MONTAGGIO (ing. editing, cin. jiǎnjiē 剪接):

fase nella quale due inquadrature o intere scene potranno essere eliminate, modificate o collocate in un momento diverso del racconto dal quale erano state originariamente previste, ovvero consiste nell’unire la fine di un’inquadratura con l’inizio della successiva.

MONTAGGIO ACCELERATO (ing. accelerated montage, cin. kuàisùjiǎnjiē 快速

剪接):

accostamento di inquadrature di breve durata, susseguirsi di tagli per dare una sensazione di tensione.

MONTAGGIO ALTERNATO (ing. cross-editing, cin. jiāochā jiǎnjiē 交叉剪接):

tecnica di montaggio in cui l’azione si sposta da una scena all’altra fra luoghi diversi, in cui l’inquadratura di due o più eventi si svolgono, non nello stesso piano, ma nello stesso tempo.

MONTAGGIO DISCONTINUO (ing. jump-cut, cin. tiàojiē 跳接):

salto spaziale e temporale improvviso tra un’inquadratura e quella successiva, che trasgredisce le regole della continuità classica, come la violazione del sistema a 180° (vengono usati piani a 360° che permettono alla macchina da presa di girare attorno ai personaggi).

MOVIMENTO DI MACCHINA (ing. camera movement, cin. shèyǐngjī yùndòng

摄影机运动):

spostamento della macchina da presa durante le riprese per cambiare il punto di vista e per mettere in evidenza i personaggi o delle situazioni. I principali movimenti di macchina sono: la panoramica (movimento della macchina da presa attorno al suo asse e può essere orizzontale, a 360°, circolare, verticale, diagonale), la carrellata (detta anche travelling, in cui la macchina da presa è collocata su un carrello che scorre su binari predisposti e può essere: in avanti, indietro, circolare, laterale e verticale), la camera-car (un tipo particolare di carrellata, in cui la macchina da presa è montata su veicolo opportunamente attrezzato), la steady-cam (intelaiatura dotata di ammortizzatori indossata dall’operatore su cui viene fissata la macchina da presa, può correre, salire o scendere le scale, senza alterare la stabilità dell’immagine), dolly o

gru (la macchina da presa è fissata su un braccio mobile, collocato su una piattaforma

a sua volta sistemata su un veicolo a ruote, dolly, o a una vera gru), louma (braccio meccanico in grado di spostarsi in qualsiasi direzione, che supera i 7 metri, dove l’operatore può controllare le operazioni attraverso uno schermo video), macchina a

mano (la macchina da presa è tenuta dall’operatore o appoggiata sulle spalle).

OBIETTIVO (ing. lens, cin. jìngtóu 镜头):

parte ottica della cinepresa, costituiti da un sistema di lenti che si spostano lungo l’asse su cui sono disposte, in modo da riprendere un’immagine catturando la luce emessa dal soggetto inquadrato e mettendola a fuoco.

PIANO MEDIO (ing. medium shot, cin. zhōngjǐng 中景):

piano in cui il soggetto è ripreso dalla vita in su.

PIANO-SEQUENZA (ing. long take, cin. chángpāijìngtóu 长拍镜头):

sequenza composta di una sola inquadratura nella quale la macchina da presa esegue diversi movimenti riprendendo un’intera narrativa.

PRIMISSIMO PIANO (ing. very close-up, cin. dàtèxiě 大特写):

PRIMO PIANO (ing. close-up, cin. tèxiě 特写):

inquadratura nella quale l’attore è ripreso dalle spalle in su.

PROFONDITA’ DI CAMPO (ing. depth of field, cin. jǐngshēn 景深):

immagine in cui tutti gli elementi rappresentati, sia quelli in primo piano che quelli sullo sfondo, sono perfettamente a fuoco, dipendente dalla distanza dell’obiettivo dell’oggetto messo a fuoco.

PUNTO DI VISTA (ing. point of view, cin. guāndiǎn 观点):

prospettiva della macchina da presa che riprende una scena, prospettiva da cui un personaggio assiste alla scena.

RALLENTATORE (ing. slow motion, cin. màndòngzuò 慢动作):

tecnica di ripresa cinematografica in cui un movimento è riprodotto a una velocità più lenta del reale.

REGISTA (ing. director, cin. dǎoyǎn 导演):

responsabile artistico e tecnico di un film, il quale controlla il lavoro dei tecnici e guida tutti i suoi collaboratori, prepara il lavoro con lo sceneggiatore, segue le riprese e il montaggio.

RIPRESA (ing. shot, cin. jìngtóu 镜头):

atto di riprendere con la macchina da presa un’immagine e di registrarla sulla pellicola cinematografica.

SCENA (ing. scene, cin. chǎngmiàn 场面):

registrazione di un episodio in cui il tempo del racconto è uguale a quello della storia, che può essere composta da un insieme di inquadrature unite tra loro da una continuità di spazio, di tempo e di azione, formando una sequenza.

SCENEGGIATURA (ing. screenplay, cin. biānjù 编剧):

elaborazione scritta di un film, che costituisce il primo e fondamentale passo nella realizzazione di tutte le opere cinematografiche. Si tratta di un testo che descrive una serie di eventi, personaggi, dialoghi connessi fra loro. È come un processo del racconto cinematografico che avviene attraverso diverse fasi: il soggetto, il trattamento, la scaletta e il découpage tecnico.

SCENOGRAFIA (ing. scenery, cin. bùjǐng 布景):

consiste nel modificare o creare un ambiente in funzione della ripresa cinematografica e della realizzazione di un film, nonché di ideare elementi scenici in uno spettacolo cinematografico.

SEQUENZA (ing. sequence, cin. chǎngzǔ 场组):

insieme di immagini o inquadrature che costruiscono un episodio narrativo, il quale presenta al suo interno dei salti spaziali o temporali.

STACCO (ing. cut, cin. jiǎnqiē 剪切):

dissolvenze.

STOP-MOTION (ing. stop-motion, cin. dìnggé 定格):

tecnica di ripresa cinematografica che consiste nel riprendere un soggetto fotogramma per fotogramma utilizzando la macchina da presa come una macchina fotografica, in modo da impressionare un fotogramma alla volta.

TITOLI DI CODA (ing. end titles, cin. piànwěi 片尾):

elenco dei nomi dei collaboratori secondari alla realizzazione dell’opera.

TITOLI DI TESTA (ing. movie credits, cin. piàntóu 片头):

elenco dei collaboratori principali, citato durante una breve sequenza oppure inserendo immagini che possono preludere all’opera rappresentata.

TRAMA (ing. plot, cin. qíngjié 情节):

successione di eventi che costituiscono la vicenda principale del film.

VOCE FUORI CAMPO (ing. voiceover, cin. huàwàiyīn 画外音):

il parlato che non è all’interno del quadro. Può trattarsi della voce di un personaggio non inquadrato, della voce corrispondente ai pensieri di un personaggio solo sulla scena o semplicemente una voce narrante o un commento esplicativo delle immagini.

ZOOM (ing. zoom, cin. biànjiāo 变焦):

obiettivo a lunghezza focale che consente di allontanarsi o avvicinarsi otticamente dal soggetto della ripresa.

9. BIBLIOGRAFIA

9.1 TESTI IN LINGUA OCCIDENTALE

• AAVV, Ombre elettriche. Cento anni di cinema cinese (1905-2005), a cura di Elena Pollacchi e Marco Muller, Milano, Mondadori Electa, 2005.

• ACKBAR, Abbas, Hong Kong. Culture and the Politics of

Disappearance, Minneapolis, University of Minnesota, 2008.

• ALOVISIO, Silvio, Le ceneri del tempo. Il cinema di Wong Kar-wai, Piombino, TraccEdizioni, 1997.

• ALOVISIO, Silvio, Wong Kar-wai, Milano, Il Castoro Cinema, 2010. • DEEPMAN, Hsiu-Chuang, Adapted for the Screen. The Cultural

Politics of Modern Chinese Fiction and Film, Honolulu, University of

Hawai’i, 2010.

• GLIATTA, Leonardo, Wong Kar-wai. Saggio critico, foto, filmografia,

dichiarazioni del regista, antologia della critica, Roma, Dino Audino

Editore, 2004.

• LEWIS, Jon, Essential Cinema: An Introduction to Film Analysis, Boston, Wadsworth, Cengage Learning, 2014.

• LIU, Yichang, Un incontro, Torino, Einaudi, 2005.

• PEZZOTTA, Alberto, Tutto il cinema di Hong Kong. Stili, caratteri,

autori, Milano, Baldini&Castoldi, 1999.

• PUIG, Manuel, The Buenos Aires Affair, a cura di Angelo Morino, Palermo, Sellerio, 2000.

• RODOLINO, Gianni e TOMASI, Dario, Manuale del film. Linguaggio,

racconto, analisi, Torino, UTET, 1997.

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• TEO, Stephen, Hong Kong Cinema. The Extra Dimension, London, BFI, 1997.

• YUE, Audrey, “In the Mood for Love: Interesction of Hong Kong Modernity”, in BERRY, Chris, Chinese Films in Focus: 25 New Takes, London, BFI, 2003, pp. 128-36.

9.2 ARTICOLI TRATTI DALLA RETE

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• HOBERMAN, James Lewis, “As Years Go by. A Very Wong Engagement: Time-travelling between an Imaginary Past and an Eternal Now”, The Village

Voice, http://www.villagevoice.com/2004-11-09/film/as-years-go-by/, 9 novembre 2004 (consultato il 23 settembre 2013).

• LIU, Hui 刘辉, “Xianggang dianying gainian xintan” 香港电影概念新探 (Il concetto dei film di Hong Kong), http://www.cnki.net (consultato il 23 settembre 2013).

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• TIRARD, Laurent,, Moviemakers’ Master Class, Faber and Faber, 2002, in Sean Axmaker, “Turner Classic Movie”, http://www.tcm.com/this- month/article.html?isPreview=&id=770340%7C715173&name=Days-of- Being-Wild (consultato il 15 gennaio 2014).

• WRIGHT, Elizabeth, “Wong Kar-wai”, Senses of Cinema,

http://sensesofcinema.com/2002/great-directors/wong/, maggio 2002

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• WYPKEMA, Laurel, “Corridor Romance: Wong Kar-wai’s Intimate City,

Synoptique, http://www.synoptique.ca/core/en/articles/wypkema_hk/, 1 agosto 2005 (consultato il 9 ottobre 2013).

9.3 SITI INTERNET CONSULTATI

• A Chinese Cinema Site di Shelly Kraicer (http://www.chinesecinemas.org/) • China National Knowledge Infrastructure/Zhongguo zhiwang 中 国 知 网

(http://www.cnki.net)

• Hong Kong Film Archive (http://www.lcsd.gov.hk/en/home.php)

• Hong Kong Movie Database/Xianggang dianku 香 港 电 库

(http://www.hkmdb.com/)

• JStore, Journal Storage (http://www.jstor.org/) • Sense of Cinema (http://sensesofcinema.com/) • Strictly Film School (http://www.filmref.com/)

• The Internet Movie Database (http://www.imdb.com/) • The Village Voice (http://www.villagevoice.com/)

9.5 INTERVISTE CON WONG-KAR WAI

• Han Ong, “Wong Kar-wai”, BOMB Magazine, No. 62,  

http://bombmagazine.org/article/2113/wong-kar-wai, inverno 1998 (consultato il 19 novembre 2013).

• Liza Béar, “Wong Kar-wai”, BOMB Magazine, No. 75,

http://bombmagazine.org/article/2387/wong-kar-wai, primavera 2001

• Scott Tobias, “Wong Kar-wai”, The Onion A.V. Club,

http://www.avclub.com/article/wong-kar-wai-13700, 28 febbraio 2001

(consultato il 5 febbraio 2014).

• David Scwartz, “A Pinewood Dailogue with Wong Kar-wai”, Museum of

Moving the Image,

http://www.movingimagesource.us/files/dialogues/3/71112_programs_transcri pt_html_303.htm, 3 aprile 2008 (consultato il 5 febbraio 2014).

• Stefanie Lührs, “Interview with Wong kar-wai: The Privilege of Time Travelling”, http://a-bittersweet-life.tumblr.com/post/6538785704/interview- with-wong-kar-wai, A Bitter Sweet Life, marzo 2001 (consultato il 16 ottobre 2013).

 

9.6 VIDEO

• Kwan Pun-leung e Amos Lee, Buenos Aires Zero Degree, Hong Kong, Jet Tone Production, 1990.

• As Tears Go by (Wangjiao Kamen), 1988. • Days of Being Wild (A Fei Zhengzhuan), 1990. • Ashes of Time (Dongxie Xidu), 1994.

• Hong Kong Express (Chungking Express), 1994. • Angeli perduti (Duoluo Tianshi), 1995.

• Happy Together (Chunguang Zhaxie), 1997. • In the Mood for Love (Huayang Nianhua), 2000. • 2046, 2004.

• La mano (Shou), 2004.

• Un bacio romantico (My Blueberry Nights), 2007. • The Grandmaster (Yi Dai Zhong Shi), 2013.