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A1 I NTEGRAZIONE TRA PAESAGGIO ED INSEDIAMENTO PRODUTTIVO

La realizzazione di nuove aree produttive interagisce direttamente con la conservazione e la tutela delle componenti ambientali e paesaggistiche dei luoghi; l’inserimento nel paesaggio risulta quindi in molti casi estremamente difficoltoso e delicato (ne deriva evidentemente che dovrebbe essere evitata o comunque limitata l’ubicazione di tali attività in zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale). In questo senso diventa di estrema importanza individuare già in fase di pianificazione territoriale e comunale le localizzazioni di minor impatto e incidenza, indirizzando la progettazione verso soluzioni di particolare qualità progettuale e coerenza con il contesto.

Gli interventi di mitigazione e le attenzioni richieste andranno valutate e definite tenendo conto del tipo di attività svolta, delle dimensioni dell’intervento, dell’eventuale pericolosità della produzione.

Inoltre la valutazione del corretto inserimento paesaggistico dei singoli interventi dovrà essere messa in relazione alla valutazione dell’area oggetto di trasformazione nel suo complesso.

Interventi per la mitigazione visiva degli insediamenti

x Al fine di creare un filtro di mitigazione tra il luogo produttivo e l’ambiente esterno, dovrà essere prevista lungo il perimetro dell’area una fascia tampone di almeno 10 metri di profondità all’interno della quale mettere a dimora piantumazioni autoctone omogenee ad alto fusto (di cui alla L.R. 21 marzo 2000, n. 39) da integrare con un sistema di siepi e/o arbusti. Inoltre si dovranno tenere in considerazione i corridoi ecologici preesistenti.

x Negli insediamenti industriali con sviluppo prevalentemente di tipo lineare lungo le infrastrutture viarie, per evitare la creazione di estesi fronti monotoni dovranno essere lasciate libere alcune visuali che dalla strada consentano la percezione dei paesaggi retrostanti.

x Nel caso di aree esistenti da riqualificare dovrà essere prevista una ristrutturazione dei fronti edilizi che affacciano sulle strade principali dell’area al fine di sanare condizioni di degrado evidenti e di conferire uniformità ed omogeneità al costruito.

x Particolare importanza riveste l’integrazione paesaggistica delle aree di pertinenza dei grandi insediamenti (parcheggi, aree di sosta, aree di carico e scarico, ecc.) con il contesto di appartenenza; a tal proposito nei parcheggi delle aree produttive deve essere prevista l’introduzione di elementi verdi come siepi e filari alberati di specie autoctone di cui alla L.R. 21 marzo 2000, n. 39 con funzione sia di mitigazione paesaggistica che di

ombreggiatura; inoltre è necessario prevedere l’uso di materiali di pavimentazione adeguati ed un arredo a verde in grado di mitigare l’impatto del costruito nel contesto esistente e di stabilire un ideale continuità con le componenti più significative dell’intorno.

x Gli impianti tecnologici e gli edifici industriali adiacenti a superfici boscate o in aree a prato, pascolo o coltivo, qualora siano visibili da strade asfaltate o quando siano inseriti in aree di pregio paesistico, devono essere opportunamente mascherati da quinte vegetali costituite da elementi arborei ed arbustivi, perlomeno lungo i lati in cui siano visibili da luoghi di passaggio.

x Quando possibile, realizzare i mascheramenti con vegetazione arborea e arbustiva compatibile con il paesaggio circostante, in luogo di fasce vegetali di larghezza ristretta e regolare attorno agli impianti ed edifici industriali, inoltre tale mascheratura potrà essere effettuata anche mediante terrapieni con superfici ricoperte da prati o da vegetazione legnosa, aventi altresì la funzione di ridurre l'inquinamento (in particolare quello acustico).

x Le recinzioni (se presenti), devono essere integrate e/o

mascherate con siepi arbustive o rampicanti.

Figura 38. Progetto di integrazione del verde nelle aree a parcheggio

(Area S.Zeno, Arezzo)

Figura 39. Verde come schermatura parcheggi

In tutti i casi dove si prevede l’uso del verde, la scelta delle specie da utilizzare dovrà ricadere tra quelle indicate all’interno della L.R. 21/3/2000 n°39.

Figura 40. Parete Verde, Giardineria (Bolzano)

Integrazione paesaggistica ed architettonica

La percezione del paesaggio dipende da molteplici fattori, quali profondità, ampiezza della veduta, illuminazione, esposizione, posizione dell’osservatore.

La qualità visiva di un paesaggio dipende invece

dall’integrità, rarità dell’ambiente fisico e biologico,

dall’espressività e leggibilità dei valori storici e figurativi, e dall’armonia che lega l’uso alla forma del suolo. Al fine di una

ottimale integrazione paesaggistica degli insediamenti produttivi è necessario tenere in considerazione i seguenti aspetti progettuali.

Qualità architettonica. La realizzazione di complessi produttivi in prossimità di centri storici o di elementi di particolare valore e significato paesaggistico, dovrà prevedere una progettazione coerente con il contesto; in questi casi dovrà essere curata in particolar modo la qualità architettonica dei manufatti, definendo un rapporto di scala corretto e giuste proporzioni con gli elementi caratterizzanti il paesaggio:

x si potrà ipotizzare di realizzare, per tipologie di intervento che lo consentano, edifici parzialmente interrati che sfruttino il naturale andamento del terreno e lascino solo un lato alla vista. E’ opportuno limitare il più possibile la realizzazione di muri di contenimento o quantomeno limitarne l’altezza;

x è preferibile realizzare un impianto unitario dei manufatti per evitare l’eccessiva dispersione di fabbricati sull’area.

Integrazione paesaggistica. L’insediamento dovrebbe assecondare l’andamento morfologico e orografico dei luoghi e non dovrebbe comportare eccessivi movimenti di terra (scavi, riporti e terrapieni): x è necessario contenere l’altezza e la volumetria dei manufatti per

limitarne l’impatto visivo, soprattutto in zone collinari e zone di montagna, per evitare modifiche allo skyline esistente;

x è opportuno privilegiare posizioni defilate rispetto alle principali visuali, evitando le cime e i crinali dei rilievi e scegliendo dove possibile localizzazioni di minor impatto visivo.

Tutti i nuovi interventi devono prevedere l’integrazione del verde; in particolare nella progettazione del singolo lotto deve essere destinata una percentuale della superficie scoperta al verde e/o a superficie permeabile, in maniera tale da consentire l’integrazione paesaggistica dei manufatti edilizi.

Piano del colore. E’ opportuno adoperare coloriture e materiali di finitura che migliorino l’inserimento degli edifici nel contesto; in particolare lo studio del colore deve innestarsi nel progetto architettonico come elemento essenziale delle strutture. Il colore dovrà essere utilizzato per esempio, per spezzare grandi volumi in campi visivi minori, oppure per ridurre il disordine visivo di molte aree industriali esistenti o per garantire l’integrazione con determinate specificità del paesaggio.

Particolare attenzione dovrà essere posta anche nella scelta dei materiali e delle coloriture delle coperture, in quanto generalmente di notevole estensione e in molti casi visibili dall’alto.

Tutela della qualità percettiva del paesaggio

La qualità visiva di un paesaggio dipende dall’integrità, rarità dell’ambiente fisico e biologico, dall’espressività e leggibilità dei valori storici e figurativi, e dall’armonia che lega l’uso alla forma del suolo. Pertanto dovranno essere perseguite:

x tutela delle qualità visive del paesaggio e dell’immagine; x conservazione delle vedute e dei panorami;

x salvaguardia delle visuali prossime e lontane, del profilo delle alture e degli abitati esistenti;

x definizione dello “skyline” che connota i luoghi;

x identificazione dei principali “bacini visivi” (zone da cui l’intervento è visibile) e “corridoi visivi” (visioni che si hanno percorrendo gli assi stradali);

x identificazione di elementi di particolare significato visivo per integrità, rappresentatività, rarità, valore produttivo, valore storico-culturale.

Recupero e riutilizzo di edifici caratterizzati da interesse storico-testimoniale interni all’area

Qualora all’interno dell’area produttiva siano presenti edifici di archeologia industriale, edifici appartenenti al paesaggio rurale o di particolare interesse storico-testimoniale, dovranno essere definiti i criteri di programmazione e le regole progettuali per il ripristino ed il recupero di tali manufatti, perseguendone da un lato l’“inserimento ambientale” all’interno dell’area, e dall’altro definendo dove possibile le prospettive di riutilizzo di tali fabbricati.

Interramento delle linee elettriche

Con l’obiettivo di mitigare le alterazioni e le modifiche al territorio di insediamento di un’APEA, nonchè limitare gli elementi di disturbo alla qualità percettiva del paesaggio, le reti tecnologiche (in particolare gli elettrodotti) potranno essere interrate soprattutto quando ci si trova ad operare in ambiti

paesaggisticamente e naturalisticamente più delicati.

Zip Padova, Interramento linee elettriche

Per garantire un miglioramento dell’impatto visivo dell’area è stato realizzato un intervento importante dal punto di vista ambientale: l’interramento dell’elettrodotto da 132 kV tra Camin e Bassanello, che attraversa con quattro grandi linee, la zona industriale di Padova, con una spesa di oltre 6 milioni di euro. L’operazione ha anche comportato un importante recupero di area edificabile.