In questo paragrafo tratteremo degli interventi gestionali che dovrebbero essere presi in considerazione da un’area industriale orientata ad ottenere il riconoscimento di Apea. Tali interventi si intendono direttamente collegati alle attività previste nella predisposizione del Sistema di Gestione Ambientale dell’area (cfr. cap. 5 del Vol. 1).
Per esprimersi con la terminologia adottata dalle norme tecniche sui Sistemi di Gestione Ambientale, le indicazioni qui riportate sono da considerare come criteri di gestione operativa dell’aspetto ambientale “uso delle risorse naturali e rifiuti”.
Le attività sotto elencate potrebbero anche essere svolte da una persona identificata come Waste Manager dell’area che, all'interno della struttura organizzativa del Soggetto Gestore, si occupa in modo più specifico della gestione e della pianificazione del miglioramento del macrotema risorse naturali e rifiuti.
Da un punto di vista gestionale, è fondamentale affrontare il macrotema dei rifiuti con azioni tese a pianificare, fin dal momento della realizzazione dell’area, sistemi con cui monitorarne la produzione sia in termini quantitativi che qualitativi in modo da predisporre una idonea base informativa che permetta la conduzione di azioni successive anche di natura urbanistica e infrastrutturale. Nelle aree industriali esistenti potrebbero essere adottate una serie di misure gestionali per ottimizzare le sinergie fra i vari settori produttivi e allo stesso tempo cercare di beneficiare delle potenziali economie di scala.
Piano di gestione dei rifiuti, comunicazione, monitoraggio, sorveglianza
1. Predisporre un costante monitoraggio nel tempo della quantità e della tipologia di rifiuti prodotti in modo da permettere un continuo aggiornamento dei dati dell’Analisi Ambientale del Contesto Produttivo e verificare costantemente la fattibilità di attivare nell’area iniziative di recupero o riciclo dei rifiuti prodotti.
2. Redigere un Piano di Gestione dei rifiuti dell’Area, come parte integrante della più ampia documentazione del SGA di Area, che identifichi azioni e modalità per perseguire il miglioramento continuo dell’area industriale in tema di rifiuti.
3. Avviare un’intensa comunicazione e la collaborazione con l’ente preposto alla gestione dei rifiuti urbani.
4. Mettere in atto periodiche attività di vigilanza per limitare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nell’area industriale.
Albo fornitori di Area
1. Coordinare e gestire un’albo fornitori di Area (es. per servizi di trasporto e smaltimento rifiuti) in modo da fornire al Waste Manager il potere contrattuale per ottenere garanzie di qualità ambientale del processo produttivo a cui si va a conferire il rifiuto (es. registrazione EMAS), ma anche condizioni economiche più vantaggiose per le imprese.
2. Il fornitore (o fornitori) selezionato dovrà essere sottoposto a periodiche valutazioni di compatibilità ambientale mediante opportune verifiche come ad esempio audit ambientali presso il proprio sito effettuati per conto del Soggetto Gestore;
3. Coordinare gruppi di acquisto di materiali e prodotti in modo da selezionare i fornitori secondo logiche di Green Procurement e al tempo stesso ricavarne vantaggi economici.
Supporto, consulenza, formazione di area su tematiche specifiche connesse con la gestione dei rifiuti
Il Soggetto Gestore può farsi promotore di iniziative che consentano alle aziende insediate di risolvere alcune tra le problematiche più complesse riguardanti la gestione dei rifiuti. A puro titolo esemplificativo si riportano alcune misure di affiancamento, supporto e formazione che potrebbero rivelarsi molto efficaci:
1. Coordinamento e supporto per le aziende dell’area per adempiere agli obblighi derivanti dalla spedizione dei rifiuti speciali particolarmente pericolosi che lasciano l’area industriale in regime ADR. Le aziende che hanno tali tipi di rifiuto (es. batterie esauste, oli esausti) devono adempiere ad una serie di richieste normative quali la nomina di un consulente ADR iscritto ad appositi registri tenuti dal Ministro dei Trasporti. In questo caso le aree industriali dovrebbero identificare un consulente ADR di area da segnalare alle imprese in modo da: garantire la piena conformità a tale normativa delle aziende ricadenti, ottenere tariffe più vantaggiose da parte del consulente, assicurarsi che tutto il personale che partecipa alla spedizione dei rifiuti in regime ADR sia opportunamente formato.
2. Condurre periodiche iniziative di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti nei confronti delle aziende insediate.
3. Coordinamento e supporto di iniziative volte alla gestione degli adempimenti legislativi come ad esempio un’Agenzia di tenuta dei registri carico/scarico di area ove permesso dalla normativa.
4. Controllo comune di area di idoneità mezzi e autorizzazioni dei trasportatori dei rifiuti che accedono all’area (portineria rifiuti di area, solo per aree piccole).
5. Compiere attività di “brokeraggio” per la collocazione di scarti e rifiuti dell’area nell’ambito delle borse telematiche del recupero.
Comunicazione e monitoraggio
Dovrebbe essere avviata una intensa comunicazione e collaborazione con il soggetto preposto alla gestione dei rifiuti urbani, anche al fine di pianificare le eventuali azioni successive che si intende intraprendere all’interno dell’area. E’ opportuno prevedere un sistema di monitoraggio dei dati relativi alla produzione di rifiuti realizzata nell’area sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
6. SOLUZIONI PER LA PROTEZIONE DELL’HABITAT E
DEL PAESAGGIO
Il paesaggio viene valutato come sintesi delle caratteristiche e dei valori fisici, biologici, storici e culturali di un determinato territorio. Essendo un bene complesso e dinamico, è formato da fattori naturali in relazione tra di loro ed in costante evoluzione, con cui l’uomo si rapporta sviluppando le proprie attività, o per meglio dire lasciando la propria “impronta” sul territorio e nell’ambiente.
In Italia la realizzazione di aree produttive nuove o l’ampliamento di aree esistenti hanno provocato e provocano tuttora un forte impatto sul paesaggio, con effetti negativi che si riflettono anche sulla struttura sociale, sull'economia e sulla qualità ambientale. Gli interventi di modellazione e trasformazione del territorio necessari per la realizzazione e/o ampliamento di aree produttive in chiave APEA, dovranno pertanto essere gestiti garantendo la compatibilità dell’intervento con il quadro normativo e con gli strumenti di pianificazione in materia paesaggistica alla luce della conservazione della biodiversità e del naturale dinamismo del paesaggio.
Per un efficace inserimento di un’APEA in un dato territorio, appare indispensabile un’approfondita conoscenza e lettura del contesto e delle caratteristiche paesaggistiche specifiche dei luoghi interessati, attraverso l’individuazione delle differenti componenti fisico-naturali, storico-culturali, umane e percettive. Infatti una completa interpretazione del paesaggio consente di individuare gli elementi di valore, vulnerabilità e rischio, di valutare in maniera corretta le trasformazioni conseguenti alla realizzazione dell’intervento e di perseguire successive misure di mitigazione e/o di compensazione. Le scelte di assetto dovranno pertanto essere tali da minimizzare gli effetti negativi, in modo che l’area risulti integrata con gli elementi antropici e naturali del paesaggio. Ai fini di un’efficace protezione dell’Habitat e del Paesaggio sono individuabili i macro-obiettivi strategici:
MO1. Garantire l’integrazione dell’insediamento produttivo con il contesto culturale e fisico del territorio
MO2. Protezione delle risorse ambientali presenti sul territorio
Dagli obiettivi strategici così individuati per il macrotema Habitat si ricavano le seguenti azioni:
MO1. A1 Integrazione tra paesaggio ed insediamento produttivo