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GR 2. Popolazione per continente nel 2008 GR 3. PIL a PPA per continente nel 2008 A fianco della forte crescita demografica dei paesi in via di sviluppo si rileva il A fianco della forte crescita demografica dei paesi in via di sviluppo si rileva il A fianco della forte crescita demografica dei paesi in via di sviluppo si rileva il

3.2. L’accesso all’istruzione

I dati del Servizio di Statistica e dell’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione indicano come nel corso del periodo tra l’anno scolastico 1996/97 e il 2006/07 l’incremento delle iscrizioni scolastiche di alunni stranieri sia stato lineare e sostenuto. Il panorama non si discosta dunque molto da quello nazionale rispetto al quale però i valori regionali sono lievemente superiori, così come dimostrano i dati sull’incidenza percentuale nei diversi ordini di scuola raccolti dagli Annuari Statistici dell’Immigrazione in Friuli Venezia Giulia (IRES FVG 2008, pp. 76-77). L’elaborazione grafica di queste cifre consente di valutare in maniera immediata lo sviluppo della presenza immigrata nel sistema educativo regionale.

GR 10. Incidenza percentuale degli iscritti stranieri, per ordine di scuola, AS 1996/07 - 2006/07

55 L’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione segnala, a titolo puramente esemplificativo, la presenza di concentrazioni di immigrati dal Ghana, dal Marocco e dalla Repubblica Democratica del Congo nel pordenonese, probabilmente attratti dalle opportunità di impiego offerte dai settori produttivi industriali presenti in quella provincia. Sempre nel pordenonese, molto forte è la presenza di cittadini indiani, impiegati nel settore agricolo e nella ristorazione. Nel capoluogo regionale è, invece, relativamente forte l’incidenza di immigrati dalla Cina oltre che, per ragioni di contiguità geografica, dalla Repubblica Serba e dai territori dell’ex-Jugoslavia (IRES FVG 2008, pp. 30-32).

0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 1996-97 1997-98 1998-99 1999-00 2000-01 2001-02 2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07

70 Tesi di dottorato di Gianluca Baldo, discussa presso l’Università degli Studi di Udine

La tabulazione rivela tassi di incremento annuali sostenuti in tutti gli ordini di scuola, ma i valori di incidenza percentuale più alti appartengono ai cicli primario e secondario di I grado. Il distacco rispetto alla scuola d’infanzia, per un massimo di quasi due punti percentuali nell’anno scolastico 2006/07, si spiega tenendo conto delle diverse possibilità, anche economiche, di accesso al sistema educativo privato da parte degli stranieri rispetto agli italiani. Soprattutto per le fasce d’età più basse sembra essere maggiormente marcata tra gli stranieri la tendenza a tenere i figli a casa fino all’ingresso nel ciclo di studi obbligatori. Tale consuetudine deriva senza dubbio anche dal differente retroterra culturale e dal ruolo rivestito dalla donna nei paesi di origine di molti tra gli immigrati. In alcune minoranze sembra essere diffusa la pratica di mandare i minori a trascorrere i primi anni della loro vita nel paese di origine per richiamarli in Italia solo al momento dell’iscrizione alla scuola o anche più tardi (Caritas 2009, pp. 57-58). I valori più bassi di incidenza degli stranieri iscritti alle scuole secondarie di secondo grado possono dipendere, invece, da un effettivo inferiore grado di accesso all’istruzione superiore da parte dei figli degli immigrati che preferirebbero puntare a un inserimento rapido nel mondo del lavoro, anche attraverso la frequenza di corsi brevi professionalizzanti56.

I dati forniti dall’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione consentono di rappresentare le aree continentali di provenienza degli studenti stranieri iscritti alle scuole del Friuli Venezia Giulia. Il dato più recente a disposizione, che risale all’anno scolastico 2006/07, è indicativo della presenza immigrata sul territorio e sostanzialmente non si discosta molto, nelle proporzioni, da quello che si otterrebbe elaborando i dati anagrafici o quelli relativi ai permessi di soggiorno.

56 Come confermano i dati relativi alla distribuzione degli allievi immigrati nelle diverse scuole secondarie di secondo grado non è possibile affermare che nell’accesso all’istruzione secondaria superiore esistano pari opportunità tra studenti italiani e stranieri. L’incidenza di allievi non italiani raggiungeva difatti nell’anno scolastico 2006/07 il 10,3% del totale negli istituti professionali, ma era pari solamente al 3,2% negli istituti classici e al 2,7% in quelli scientifici (IRES FVG 2008, pp. 83-85). Sulla scelta di percorsi di istruzione professionalizzanti e più brevi incide ovviamente il bisogno di raggiungere nel più breve tempo possibile un grado di qualifica sufficiente a garantire un accesso rapido al mondo del lavoro. Inoltre è possibile che agisca un pregiudizio di tipo linguistico che spingerebbe i figli degli immigrati a scegliere istituti tecnici e professionali nei quali, secondo quella che pare essere un’idea diffusa, le materie umanistiche e l’italiano sarebbero meno rilevanti ai fini del completamento del percorso. In altre parole, il limite linguistico eserciterebbe un’influenza negativa anche sulla mera scelta del percorso di studi secondario superiore.

Tesi di dottorato di Gianluca Baldo, discussa presso l’Università degli Studi di Udine 71 TAB 14. Studenti stranieri iscritti alle scuole del Friuli Venezia Giulia per area di provenienza, AS 2006/07 (elaborazione dati IRES)

Africa Centro Meridionale 1.291 Africa Settentrionale 872 America Meridionale 701 America Settentrionale 199 Asia Centro Orientale 930 Europa Centro Orientale 7.158 Unione Europea a 15 paesi 299 Nuovi paesi dell’UE 376 Altri (tra cui Oceania) 110

TOTALE 11.936

La ricchezza di informazioni disponibili in particolare per il periodo tra l’anno scolastico 2002/03 e il 2006/07 ha reso possibile l’incrocio dei dati dell’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione sull’accesso al sistema scolastico da parte degli stranieri con quelli dell’intera popolazione studentesca, offerti dal Servizio di Statistica regionale. Il confronto relativo all’intervallo di circa cinque anni ha permesso di apprezzare l’andamento tendenziale in atto e ha dato modo sia sottoporre a verifica l’affidabilità delle fonti, sia di ottenere una rappresentazione dei diversi gradi di partecipazioni degli alunni italiani e stranieri alle tappe del percorso formativo.

GR 11. Studenti italiani e stranieri iscritti nelle scuole friulane, AS 2002/03 - 2006/07

Scuola per l’infanzia Scuola primaria

Africa

Centro M. Africa Sett. America Merid. America Sett. Asia C. Orientale Europa C. Orientale UE a 15 Nuovi UE Altri 26.887 27.587 27.767 27.805 27.778 1.020 1.411 1.720 1.985 2.272 25.000 26.000 27.000 28.000 29.000 30.000 31.000 2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07 italiani stranieri 43.234 43.321 43.464 43.965 44.666 2.445 2.675 3.375 3.833 4.483 40.000 41.000 42.000 43.000 44.000 45.000 46.000 47.000 48.000 49.000 50.000 2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07 italiani stranieri

72 Tesi di dottorato di Gianluca Baldo, discussa presso l’Università degli Studi di Udine

Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado

Il crescente peso degli immigrati nella società italiana è rappresentato in maniera proporzionale anche, e soprattutto, tra le fasce più giovani della popolazione. La scuola si fa carico del ruolo di punto di incontro tra opposte dinamiche demografiche: da un lato il calo della natalità tipico dei paesi a sviluppo avanzato, e in particolare nel caso dell’Italia settentrionale (Pugliese 2002, pp. 146-151), dall’altro la forte spinta alla crescita che caratterizza le minoranze immigrate57.

L’importanza del contributo dei figli degli immigrati alla scuola italiana emerge a tutti il livelli del sistema educativo. Già dalla scuola dell’infanzia, nella quale la presenza straniera è piuttosto limitata in valore assoluto, si evince una tendenza alla stabilità della popolazione italiana. I tassi di incremento annuali registrati sono a questo livello dovuti in larga misura alla presenza di bambini non italiani. La situazione si polarizza ulteriormente al momento dell’accesso alla scuola primaria e al ciclo dell’obbligo. I dati relativi alla scuola secondaria di primo e secondo grado sono meno lineari. Apparentemente, per quanto riguarda la scuola media inferiore, nemmeno il consistente apporto di allievi stranieri riuscirebbe a compensare quella tendenza negativa che è così marcata per la popolazione scolastica italiana. La rappresentazione dei dati ottenuti dalle scuole secondarie superiori, infine, non nasconde la rilevanza della presenza immigrata al fine di compensare il calo delle

57 Pugliese, direttore dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e sulle Politiche Sociali del CNR, ha analizzato nei dettagli le tendenze demografiche che hanno caratterizzato la società italiana nel passaggio del paese da origine a destinazione di flussi migratori. Attraverso lo studio delle variazioni e degli incrementi della popolazione italiana il sociologo ribadisce l’importanza del contributo portato dagli stranieri. “Gli immigrati, appartenenti a classi di età intermedie, hanno bassi tassi di mortalità e contribuiscono alla crescita della popolazione con l’elevato contributo alla natalità” (Pugliese 2002, pp. 151). 27.108 26.873 27.162 26.593 26.159 1.373 1.668 2.060 2.398 2.628 24.000 25.000 26.000 27.000 28.000 29.000 30.000 2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07 italiani stranieri 42.893 42.494 43.233 42.637 43.388 947 1.313 1.693 2.289 2.553 40.000 41.000 42.000 43.000 44.000 45.000 46.000 47.000 2002-03 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07 italiani stranieri

Tesi di dottorato di Gianluca Baldo, discussa presso l’Università degli Studi di Udine 73 iscrizioni, che oscillano stabilmente per gli studenti autoctoni attorno alle 43.000 unità, con lievi variazioni tra un anno e l’altro. I valori relativi al ciclo di studi secondario superiore sono però fortemente influenzati da altri fattori che rendono più difficile calcolare degli andamenti tendenziali o avanzare ipotesi. In particolare è plausibile ritenere che per una parte rilevante dei figli degli immigrati l’accesso al ciclo di studi superiore sia rigidamente finalizzato e subordinato all’inserimento nel mondo del lavoro. Questo tipo di approccio all’istruzione superiore esercita un’influenza sia sulla scelta del percorso di studi, sia sull’eventuale decisione di abbandonarlo prima del suo compimento per accedere a una posizione lavorativa, qualora se ne presenti l’opportunità. La grande mobilità degli studenti stranieri iscritti alle scuole secondarie di secondo grado rende più difficile tracciare un quadro preciso e dettagliato della situazione, oltre a causare notevoli problemi amministrativi alle scuole coinvolte.

Il grafico a destra, che offre un riepilogo dell’incidenza straniera sulla popolazione scolastica totale riassume i dati relativi a tutti gli ordini di scuola e mostra chiaramente in che proporzione si possa affermare che il calo della natalità dei friulani sia stato compensato dalla spinta demografica dovuta agli immigrati. Nel corso degli

GR 12. Presenza immigrata nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, AS 2002/03 – 2006/07

anni rappresentati gli iscritti italiani hanno segnato un incremento dell’1,34%, a fronte di una crescita tra i loro coetanei stranieri pari al 106,33%, un valore che non necessita di ulteriori spiegazioni o commenti.