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GR 2. Popolazione per continente nel 2008 GR 3. PIL a PPA per continente nel 2008 A fianco della forte crescita demografica dei paesi in via di sviluppo si rileva il A fianco della forte crescita demografica dei paesi in via di sviluppo si rileva il A fianco della forte crescita demografica dei paesi in via di sviluppo si rileva il

5.2. Le caratteristiche anagrafiche del campione

Gli informanti che hanno partecipato alla ricerca sono 21 maschi e 19 femmine. Le proporzioni della suddivisione per genere del campione non possono essere considerate rappresentative dell’intera comunità burkinabè la quale, secondo i dati sui residenti regolari offerti dall’Anagrafe di Spilimbergo, è costituita da una preponderante presenza maschile (215 maschi rispetto a 98 femmine).

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Un’osservazione analoga può essere fatta riguardo alla stratificazione per età degli informanti. Confrontando i valori raccolti rispetto a quelli indicati dalle fonti anagrafiche ufficiali è possibile soltanto constatare come le fasce di età che si sono dimostrate maggiormente disponibili a partecipare al progetto siano quella tra i 40 e i 50 anni (pari al 30,0% degli informanti) e quella dei giovani al di sotto dei 20 anni (il 27,5% del campione). È opportuno infine rilevare che, considerati gli obiettivi della ricerca, all’indagine sociolinguistica non ha partecipato alcun minore.

TAB 23. Il campione suddiviso per anno di nascita, valori assoluti

/2 Anno nascita 1950-59 1960-69 1970-79 1980-89 1990-99 N.R. Totale

Informanti 1 12 9 7 11 2 40

La distribuzione per età del campione corrisponde solo parzialmente a quella effettivamente esistente all’interno della comunità immigrata. Per le differenti fasce è stata calcolata l’incidenza percentuale sul campione e un’analoga elaborazione è stata effettuata sulla base dei corrispondenti dati offerti dall’Ufficio Anagrafe di Spilimbergo. I risultati emersi hanno dimostrato come all’interno del campione pare sia sovrarappresentata una tra le fasce di età più alte, quella tra i 41 e 50 anni, mentre quella tra i 21 e i 30 anni è sottorappresentata.

TAB 24. Distribuzione % degli informanti per anno di nascita

1950-59 1960-69 1970-79 1980-89 1990-99 N.R. Totale

Campione (40) 2,5 30,0 22,5 17,5 27,5 5,0 100,0% Residenti (248) 4,8 15,4 21,4 27,8 30,6 0,0 100,0%

La forte presenza di adulti è probabilmente dovuta alle caratteristiche demografiche specifiche del campione raggiunto, le quali si sono rivelate essere leggermente difformi da quelle dell’intera minoranza. La limitata presenza dei giovani tra i 21 e i 30 anni è plausibilmente dovuta ai loro impegni lavorativi che si presume abbiano reso la loro partecipazione alla raccolta dei dati meno praticabile. In ogni caso al termine del lavoro di distribuzione dei questionari è stato possibile ipotizzare la rappresentatività degli usi del campione, il quale costituisce il 16,1% dell’intero universo statistico esaminato.

Una delle ipotesi che hanno spinto a scegliere di indagare i comportamenti della comunità burkinabè di Spilimbergo è proprio quella della già citata costituzione del

Tesi di dottorato di Gianluca Baldo, discussa presso l’Università degli Studi di Udine 101 movimento di questi migranti nella forma di una catena organizzata e strutturata. L’analisi delle risposte alle domande sulla provenienza unitamente ad alcune informazioni aggiuntive che sono state riferite verbalmente dagli informanti durante le interviste sembrano avvallare questa ipotesi. La maggior parte dei parlanti raggiunti ha indicato la medesima Regione, la Centro-Est del Burkina Faso, come area di provenienza e più precisamente la Provincia di Boulgou. Caratteristica specifica del campione è poi la notevole presenza al suo interno di cittadini del Dipartimento di Garango (ben diciassette su quaranta, dodici dei quali tutti provenienti dal piccolo villaggio di Ouaregou).

TAB 25. Area di provenienza degli informanti

3/ Provenienza Regione Provincia Dipartimento Informanti

Burkina Faso Centro Kadiogo Kadiogo 2

Centro-Est Boulgou Garango 17

Zabré 6

Zonsé 1

Non risponde 6

Centro-Nord Bam Sabce 2

Hauts-Bassins Sourou Tougan 3

Costa D’Avorio --- --- --- 1

Non risponde --- --- --- 2

Totale --- --- --- 40

Dai colloqui con gli informanti e con i contatti locali è emersa una versione sufficientemente plausibile delle origini di questo meccanismo di catena migratoria. L’iniziatore pare sia stato un domestico al servizio di una importante famiglia romana trasferitasi a Spilimbergo attorno alla seconda metà degli anni Novanta. Alcuni degli intervistati hanno dichiarato che in passato non era inusuale tra gli immigrati del Burkina Faso la pratica di andare a servizio presso facoltose famiglie italiane, residenti per lo più nella capitale73. Giunto a Spilimbergo il primo burkinabè

73 In nota, a seguire, per tutto questo capitolo, sono riportati alcuni brevi frammenti tratti dalle interviste e dalle conversazioni avvenute tra il ricercatore e gli informanti immigrati. L’interesse non è tanto rivolto alle caratteristiche della forma di interlingua utilizzata, quanto piuttosto al contenuto che corrobora sia alcune delle ipotesi di lavoro, sia i valori numerici elaborati attraverso lo spoglio dei questionari. Alcuni dettagli più precisi riguardo ai dati anagrafici e linguistici degli intervistati saranno presentati successivamente, nella parte dedicata all’analisi delle interlingue.

Nel primo tra i brani citati un’informante, che da molti anni ormai vive in Friuli Venezia Giulia, parla di come gli abitanti del Burkina Faso, e plausibilmente anche della Provincia di Boulgou, abbiano scoperto l’Italia e le opportunità da essa offerte. Nelle battute che seguono, così come in brevi

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individuò nel territorio caratteristiche favorevoli allo stanziamento, forse in virtù dei vivai e di altre attività del settore primario site a breve distanza dal paese e ideali al fine di trovare un rapido inserimento lavorativo anche per mano d’opera a un livello di bassa qualificazione professionale74. Ebbe così inizio la catena che ha portato, nel corso di un quindicennio, la comunità burkinabè a raggiungere le odierne dimensioni. TAB 26. Professioni svolte nel paese di origine

7/ Attività svolta prima di emigrare Professione svolta Informanti

Lavoro Contadino 8 20 Casalinga 5 Commerciante 4 Cuoca 2 Non risponde 1 Studio Studente 15

Lavoro e studio Non risponde 1

Non risponde --- 4

Totale --- 40

Che uno dei settori di inserimento privilegiati dei primi immigrati dal Burkina Faso sia stato quello agricolo, in particolare la viticoltura, pare coerente con le professioni che la maggior parte degli informanti ha affermato di esercitare nel

allusioni presenti anche in altre conversazioni, si rappresenta quella che con tutta probabilità fu la situazione della prima coppia di immigrati burkinabè a Spilimbergo, negli anni Novanta.

Ass: Ecco, sì, perché hanno scoperto l’Italia per via dei domestici che:: gli italiani che vivevano in Costa D’Avorio, in Burkina venivano con i loro domestici direttamente in Italia. È lì che hanno scoperto l’Italia.

Ric.: Allora, gli italiani::

Ass: =Lavoravano in Africa. Avevano i domestici +++ africani +++ e:: alla fine della loro missione che dovevano tornare in Italia, portavano indietro i loro &domestici&, e lì ++ che abbiamo scoperto ++ l’Italia. Negli anni ’90, anche prima, ‘80.

74 Un altro intervistato, un giovane residente nello spilimberghese, racconta un episodio che per carattere è coerente con quello presentato nella nota precedente. Parlando delle ragioni per cui a Spilimbergo vi sia una così elevata concentrazione di immigrati burkinabè, fenomeno alquanto singolare a livello regionale, emerge di nuovo il dato relativo alla presenza, tra i primi arrivati, di persone a servizio. L’informante riferisce, qui a seguire, il caso di una cuoca e di uno stalliere assunti da una famiglia locale.

Sal: La maggior parte sono qua a Spilimbergo. Ric.: È vero. È strano, no? Secondo te come mai?

Sal: Non lo so, è che dicono|All’inizio dicevano|Un anziano di qua, a Spilimbergo diceva che uno era venuto qua che +++ che dovrebbe essere proprio il cugino del|di|della stessa famiglia con XXXX. Sta qua si chiamava:: non mi ricordo il loro nome veri, però li chiamavamo il soprannome che si chiama XXXX e sua moglie XXXX. Però loro sono arrivati qua i primi, che lavoravano per una persona. Non so, dicono che erano nella stalla, non so come… So che lavorano nella stalla, così. &O aiutano& a fare una cuoca.

Tesi di dottorato di Gianluca Baldo, discussa presso l’Università degli Studi di Udine 103 proprio paese di origine, prima di intraprendere il progetto migratorio. Otto dei venti burkinabè già impiegati in un’attività nel proprio paese, prima della partenza per l’Italia, hanno affermato che il loro lavoro si svolgeva nel settore dell’agricoltura. Questo genere di professione spesso riguardava non soltanto gli adulti, ma anche i minori i quali di norma alternavano la frequenza alla scuola con la frequentazione dei campi e la sorveglianza delle greggi75. Le occupazioni finalizzate a soddisfare i bisogni alimentari primari dei numerosi nuclei familiari coinvolgono per la maggior parte del tempo la popolazione del Burkina Faso, impedendo spesso ogni genere di differente impegno, quale per esempio lo studio o il conseguimento di un diploma.

TAB 27. Grado di istruzione degli informanti

6/ Livello di istruzione Informanti

Non scolarizzato 16 Primaria 11 Secondaria inferiore 4 Secondaria superiore 7 Università 1 Non risponde 1 Totale 40

Il livello di scolarizzazione generale degli informanti è comprensibilmente piuttosto basso. Il 40,0% degli intervistati ha dichiarato di non aver frequentato alcuna scuola prima dell’arrivo in Italia e un ulteriore 22,5% non ha mai portato a compimento il ciclo educativo primario. Raggiungere una scuola e ancora di più frequentarla rappresentano possibilità precluse alla maggior parte della popolazione che risiede nei villaggi più piccoli del Burkina Faso. Uno solo degli informanti ha affermato di aver completato degli studi a livello universitario. Le affermazioni

75 Uno dei migranti, un giovane adolescente, racconta la sua infanzia da studente nella scuola primaria del Burkina Faso. Al tempo egli alternava i periodi di lavoro nei campi e di sorveglianza delle greggi ai momenti dedicati allo studio. La condizione di questo informante è lungi dall’essere un’eccezione, rappresenta piuttosto un caso comune in molte aree rurali del paese dove la prima preoccupazione risulta essere, per la maggior parte delle persone, trovare il modo di soddisfare le necessità alimentari di base delle famiglie.

Ric.: OK. Dunque quando tu eri in Burkina Faso, ancora, torniamo indietro, tu mh… studiavi soltanto o anche lavoravi?

Sal: Sì. Io quando ero in Boulgou, noi:: in Africa, al mio paese, abbiamo due stagione. La stagione secca e la stagione di pioggia. Quindi, nella stagione secco io ero studente. Facevo la scuola, al mattino, sì, andavo tutto il giorno tranne giovedì ++ e sabato pomeriggio, e domenica. Quindi da domenica, così, sabato pomeriggio, ero:: un pastore ++ delle mucche.

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raccolte attraverso i colloqui e la stessa esistenza di un progetto di sviluppo finalizzato alla costruzione di una scuola nel villaggio di Beka Zourma, nel Dipartimento di Zabré nella Provincia di Boulgou, testimoniano quanto il problema dell’educazione sia critico e di fondamentale importanza nel paese76.