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Acquisizione di biblioteche religiose e conventual

FAM: FONDO ANTICO LIBRARIO DI MONSELICE

2. Acquisizione di biblioteche religiose e conventual

Il nucleo originario del Gabinetto di lettura di Monselice, come altre numerose biblioteche, viene incrementato da successive aggregazioni librarie, che possono essere fatte risalire a donazioni, lasciti o soppressioni di strutture conventuali. Una cospicua parte del Fondo Antico di Monselice è infatti rappresentata da volumi provenienti dai conventi soppressi, che entrano a far parte del Gabinetto di Lettura a partire dal 1869270, quando l’Amministrazione Comunale di Monselice deliberò la devoluzione del patrimonio librario del convento di San Giacomo, comprendente volumi appartenenti anche ad altri conventi, al Gabinetto di Lettura. La maggior parte dei volumi dei conventi sono riconoscibili da note manoscritte, solitamente presenti sul frontespizio o sui fogli di guardia e controguardia, che ne indicano il luogo e il convento di provenienza. Solo in 16 opere è presente il timbro del Gabinetto di Lettura271, probabilmente perché erano volumi destinai alla sola consultazione e quindi non necessitavano di un segno di appartenenza al Gabinetto di Lettura.

270 Idem, Origine e fondazioni…, op. cit., p. 1586

271 Gherli, Fulvio, La scuola salernitana dilucidata : o sia lo scovrimento del vero e del falso, dell'utile e dell'inutile di

questa stimatissima opera, per sapersi conservar sano, e prolungare la vita, spiegandosi tutto sul buon gusto moderno opera di Fulvio Gherli. - Venezia : presso Giuseppe Corona, in Merceria, 1733. - [12], 523, [1] p. ; 19 cm.

Aristoteles, Aristotelis Stagiritae Organum hoc est libri ad logicam attinentes : nuper ex optimis exemplaribus Graecis

recogniti. - Venetiys : apud Hieronymum Scotum, 1541. - 590 p. ; 16 cm

Biblia utriusque Testamenti : Summa cura ac diligentia & collatione multorum ac emendatissimorum exemplarium, quam casgatissime fieri potuit excussa... Cum indice epistolarum ... - Venetiis : Ad Signum Spei, 1544. - (12), 659 c.

; 22 cm.

Benedetto <papa ; 14.>, Sanctissimi domini nostri Benedicti Papae 14. : De Synodo dioecesana libri tredicem in duos

tomos distribuiti. - Venetiis : sumptibus Silvestri Gatti, 1792. - (XVI, 296; VIII, 304 p.) ; 26 cm

Contenson, Vincent, R. p. f. Vincentii Contenson ... : Theologia mentis et cordis [...]; ... Editio novissima per utili

supplemento de extrema unctione ordine & matrimonio ... . Tomus primus [-secundus]. - Coloniae Agrippinae : apud

Franciscum Metternich, bibliopolam unter golden Vaagen, 1722. - ([44], 756; [24], 624 p.) ; 35 cm

De Luca, Giovanni Battista, Istituta civile divisa in quattro libri con l'ordine de' titoli di quella di Giustiniano : del

cardinale Giambattista De Luca accresciuta in tutto ciò ... dal dottore Sebastiano Simbeni. - In Colonia : a spese di

Modesto Fenzo stampatore di Venezia, 1743. - [4], 376 p. ; 24 cm.

Marabotto, Cattaneo, Vita mirabile : e dottrina celeste di Santa Caterina Fiesca Adorna da Genova scritta già da

Cattaneo Marabotto ... e da Ettore Vernazza [...]. - In Padova : appresso Giuseppe Comino, 1743. - XVI, 514 p.,[1] c.

di tav. : ritr, ; 19 cm.

Milton, John, Il paradiso perduto ; tradotto da Girolamo Silvio Martinengo. - Venezia : Antonio Zatta, 1801. - 3 v. ( 337 p. ; 373 p. ; 487 p.) ; 32 cm.

Nicole, Pierre, Istruzioni teologighe e morali sopra il simbolo : del signor di Chanteresme. - In Lione : si vende in Venezia da Lorenzo Baseggio, 1765. - 2 v. in 1 (XII, 332; VIII, 400 p.) ; 15 cm.

Sarpi, Paolo, Opere di f. Paolo Sarpi servita ... . - In Helmstat : per Jacopo Mulleri, 1761-1768. - 8 v. ; 27 cm

Bartoli, Daniello, Opere del padre Daniello Bartoli della Compagnia di Gesù : distribuite in tre tomi ... . Tomo primo [-

terzo]. - In Venezia : presso Nicolò Pezzana, 1716. - 3 v. ([22], 825; [10], 934; [8], 818 p.) ; 24 cm.

Savioli, Petri, Thesaurus urbis paduanae : alter apostolicum depositum patavinum ... / Petri Savioli. - Patavij : Petri Mariae Frambotti, 1682. - 205, 95 p. ; 24 cm.

Panegyrici diversorum nunc demum recogniti et in lucem editi : Quibus addita sunt argumenta ut cuique facile sit quae uoluerit ea & in Historijs & in cronicis posse reperire. - Venetiis : Adup Gryphios, 1576. - 175 c. ; 16 cm.

Polybius, Historiam libri quinque in latinam conuersi linguam ; Nicolao Perotto interprete. - Florentiae : per haeredes Philippi Iuntae, 1522. - 225 c. ; 17 cm.

Spadafora, Placido, Prosodia italiana : ouero L'arte con l'uso degli accenti nella volgar favella d'Italia accordati dal

padre Placido Spadafora ... . Ottava impressione. con la giunta nel fine di tre brevi trattati: l'uno della Zeta, e sua variet…; l'altro dell'E, ed O, chiusi ed aperti ; Il terzo della buona, e rea pronuntia, nelle due lingue, italiana e latina.

Prima di analizzare il contenuto del nucleo costituito dall’incameramento di queste biblioteche conventuali da parte del Gabinetto di Lettura è necessario affrontare, seppur in modo sintetico, l’argomento della circolazione libraria nei conventi e di come venisse inteso il possesso dei libri da parte dei frati. Da alcuni passi significativi delle Costituzioni Narbonensi272 ed Urbane273 emerge chiaramente in quali termini sia consentito ai religiosi di avere libri e quali siano i mezzi che hanno a disposizione per acquistarli274. Ai frati non è concessa la proprietà personale dei libri, ma dato che il loro compito è quello di diffondere la parola divina, non possono non averli a disposizione. Solamente i frati che si dedicano alla predicazione possono infatti scrivere o acquistare libri con il denaro ottenuto dall’elemosina e possono tenerli per tutto il periodo della loro vita, anche nel caso in cui siano trasferiti in altre province, a patto che, al momento della loro morte, i volumi tornino alla provincia cui l’elemosina spetta. La maggior parte dei libri che i frati avevano a disposizione era comunque frutto del loro lavoro manuale, dell’attività di copiatura incentivata dall’Ordine francescano, non a caso nella maggior parte dei conventi esistevano dei veri e propri scriptoria. Nelle strutture di Treviso, Verona, Venezia, Padova e Bassano si sono distinti molti frati per avere trascritto e miniato corali, come ad esempio padre Girolamo da Feltre, Giovanni Marinali da Bassano, Antonio dal Calore, Innocenzo d’Ampezzo e tanti altri275. Tutto ciò dimostra come i religiosi non potessero disporre liberamente dei libri ma, soprattutto nel nostro caso, serve per comprendere il modo con cui le biblioteche conventuali venivano incrementate, o acquisendo i volumi appartenuti ai frati deceduti, o ricevendo donazioni o lasciti testamentari di fedeli e religiosi particolarmente legati al convento, o infine a causa delle soppressioni delle strutture conventuali. È possibile inoltre che nel caso in cui un convento fosse chiuso o soppresso i religiosi preposti alla conservazione del materiale librario scegliessero la nuova struttura in cui farlo confluire, per evitarne la dispersione. È per questa serie di motivazioni che all’interno dei volumi presi in esame si possono riscontrare più note di possesso, che possono essere fatte risalire ad un convento o ad un altro, come attestano ad esempio le diverse collocazioni scritte da più mani. Le note di possesso e le

Prima editione napoletana correttiss. ... . Pars prima [-seconda]. - In Napoli : nella stampa di Antonio Muzio erede di

Michele Luigi. - 2 v. in 1 (414; 344 p.) ; 18 cm.

Feliciano, Giovanni, Explanatio veterum sanctorum Patrum : ab Oecumenio ex diuersis commentarijs collecta in Acta

Apostolorum & Epistolas Catholicas. Io. Bernardo Feliciano interprete. - Venetiis : ex officina Stellae, Iordanus Ziletti,

1556. - XL, 497, [31] p. ; 16 cm.

272

Cfr. F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola e le “sue biblioteche” 1829-2008, Milano , 2013, n. 114 Constitutiones generales Ordinis Fratrum Minorum I (saeculum XIII). Cura et studio fratrum Caesaris Cenci et Romani Georgici Mailleux O.F.M., in «Anacleta Franciscana», 13 (2007), in part. Constitutiones generales

Narbonenses (1260)

273

Le Constitutiones Urbanae hanno una gestazione piuttosto lunga: vengono elaborate nel corso di alcuni capitoli generali tenutisi nel 1617, 1623 e 1625, sotto il generalato rispettivamente di Giacomo Montanari, Michele Misserotti e Felice Franceschini. Solo nel 1628 sono approvate da papa Urbano VIII e promulgate da Felice Franceschini.

274 Per un maggiore approfondimento dell’argomento si rinvia a F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San

Michele in Isola e le “sue biblioteche” 1829-2008, Milano , 2013

collocazioni possono rivelarsi molto importanti perché completano i dati che emergono dai cataloghi manoscritti delle librariae, i quali restituiscono l’entità del patrimonio bibliografico ma lo fanno solo in un determinato periodo circoscritto. Questi strumenti, cataloghi e note d’esemplare messi insieme, possono quindi ricostruire la storia della circolazione del materiale librario e delle biblioteche conventuali.

Il volume Elementa matheseos ad mechanicam philosophiam in privatis scholis tradendam, et comparandam accomodata di Fortunato da Brescia, presente nel fondo del Gabinetto di lettura di Monselice (coll. 1598), ci offre lo spunto per avallare quanto appena esposto. In esso si trovano, sul frontespizio, due note di possesso: la prima, cancellata, in cui si legge «Spectat ad Bibliotheca P. Reformatorum S Francisci Ceneta» e la seconda, di altra mano «Spectat ad Bibliothecam S. Bonaventura Bassani». Il volume esce dalla tipografia Rizzardi nel 1757 e si presume entri a far parte della biblioteca del convento di San Francesco di Ceneda proprio in quegli anni. Si sa infatti che la libraria del convento cresce notevolmente nel corso del Settecento; in particolare, sul finire del Settecento viene stilato

un catalogo che conta 5.916 tomi276, quasi triplicati rispetto a quello stilato un secolo prima. Nonostante la fortunata sorte del convento e della libreria che, dopo la soppressione del 1810, passano al Demanio e sono poi acquistati dal dr. Marino Marini277 che li restituisce ai religiosi attraverso disposizione testamentaria nel 1851278, è possibile che alcuni volumi siano andati dispersi o confluiti in altri conventi, come quello di San Bonaventura di Bassano. Dato che entrambi i conventi furono sede di noviziato, non si può escludere nemmeno che il volume in questione sia arrivato alla biblioteca del convento di Bassano a causa degli spostamenti dei Lettori e dei chierici ad essi affidati.

276 F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola… op. cit, p. 210 277

Cfr. V. RUZZA, Dizionario biografico vittoriese e della Sinistra Piave, Vittorio Veneto, 1992, p. 246

278 F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola… op. cit, p. 57

Elementa matheseos ad mechanicam philosophiam in privatis scholis tradendam, et comparandam accomodata,

Altri esempi che attestano l’uso, il possesso e la circolazione libraria tra i religiosi ci vengono restituiti dalle note di proprietà e di possesso rilevate nei volumi presi in esame. Le annotazioni, ad esempio, “Ad usum F. Vinstrii Bosii, Conventus S. M. Gratiarum di Atheste” (coll. 474), “Monasterii S. Iustinae de Padua, ad usum P.D. Petri Antonii Civitan Abatis” (coll. 584-586), “ad uso di Fra Giuseppe di Marostica applicato alla Libreria di Bassano, Spectat ad Biblioth. P.P. Reformat. Bassani (coll. 881), “Ad uso del P. Bonaventura da Primiero applicato alla Libreria di Feltre”, e sul frontespizio: “S. Spiritus Feltriae”

(2453) sottolineano la condizione di semplice possesso, di uso temporaneo e non di proprietà da parte dei frati. “Ad uso di …”, “applicato alla libraria di …” (alternate alla versione latina) sono quindi le tipiche formule di possesso che contraddistinguono parte del materiale librario proveniente dalle vecchie biblioteche conventuali. I frati acquisivano i libri, anzi, l’uso dei libri e li depositavano (applicavano, secondo la loro terminologia), subito o dopo la morte, nella biblioteca del luogo di temporaneo soggiorno, come conferma la nota “Ad usum fratris Rembardi Fischer donatum ab ipso ??….libreria conventum cappuccinorum Glemonae nunquam alienandus” (coll. 2577). La dicitura “Spectat ad Bibliothecam…”, o solamente “Bibliothecam …”

piuttosto che “Spectat ad conventum…” permette inoltre di evidenziare come in ciascun convento fosse presente una biblioteca più o meno rilevante, fornita di volumi e predisposta ad usum dei frati per motivi di studio.

Dopo aver cercato di delineare per sommi capi la circolazione libraria tra i religiosi e i conventi è necessario analizzare la stratificazione che caratterizza il fondo del Gabinetto di lettura di Monselice. La maggior parte dei volumi confluiti in esso provengono dai conventi francescani del Veneto (a parte due volumi provenienti dal convento dei Cappuccini di Gemona del Friuli), in particolare, come abbiamo visto, dal convento di San Giacomo di Monselice e San Carlo di Padova. Di seguito si riporta l’elenco dei conventi le cui raccolte sono parzialmente confluite nel Gabinetto di lettura di Monselice. Per ciascuno di essi si dà qualche cenno storico e la quantità dei volumi assegnati a ciascun convento attraverso la rilevazione delle note manoscritte e di possesso presenti

Collegium universi juris canonici : antehac juxta triplex juris objectum partitum ... authore P. Ludovico Engel [...], frontespizio, coll. 2453

all’interno dei volumi. Si riportano inoltre i volumi appartenuti a diversi conventi dei frati miniori riformati confluiti nella biblioteca di San Michele in Isola e quella diocesana di Vittorio Veneto, entrambe oggetto di recenti ricerche.

Convento di S. Giacomo di Monselice279

Volumi confluiti nel Gabinetto di lettura di Monselice: 117 Volumi confluiti nella biblioteca di San Michele in Isola: 8 Volumi confluiti nella biblioteca diocesana di Vittorio Veneto: 5

Fondato nel 1162 come ospizio per raccogliere i poveri e i cittadini è divenuto nel corso del 1200 un monastero benedettino doppio. Viene retto nel corso del XV secolo dai Canonici veneziani di San Giorgio in Alga280 (di cui il Gabinetto conserva la settecentina Anti-Febbronio di Francescantonio Zaccaria della Compagnia di Gesù ... ) e dal 1677 accoglie ufficialmente l’istituzione francescana dei Minori Riformati, provenienti dal convento di San Carlo di Padova. La biblioteca del convento nel 1688 risulta costituita di 1.390 volumi281. Tra il 1815 e il 1874 la presenza dei francescani è forzatamente interrotta, a causa di ben due soppressioni, ma una ventina d’anni dopo il convento diventa definitivamente di loro proprietà. Dal convento di S. Giacomo dovettero sicuramente giungere al Gabinetto di Lettura, tra gli altri volumi, due incunaboli: il Supplementum Summae Pisanellae di Nicolò da Osimo282 ed il De arte amandi di Ovidio283, come appare confermato dalla presenza dell’annotazione apposta sul foglio di controguardia anteriore Spectat Patrum Reformatorum Montissilicis. Anche il manoscritto quattrocentesco pergamenaceo miniato contenente il De Civitate Dei di Sant’Agostino sembrerebbe provenire dallo stesso convento data la presenza al centro del foglio di guardia anteriore verso della seguente nota Spectat ad Bibliothecam PP. Reformatorum S: Jacobis Majoris Monsilicis284.

279 Notizie in La biblioteca del convento di San Giacomo in Monselice –Padova : manoscritti incunaboli cinque centine

seicentine, a cura di Maria Cristina Zanardi, Vicenza, 2003; F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola … op. cit,, pp. 41-42; AA.VV., I francescani nel Veneto, Vicenza, 1982, p. 105

280

I canonici regolari di San Giorgio in Alga sono stati un ordine religioso cattolico composto da sacerdoti. Vennero fondati a Venezia alla fine del 1300: ebbero un ruolo fondamentale nel movimento di riforma della vita religiosa che si diffuse nei primi decenni del XV secolo.Vennero soppressi nel 1668. Il 19 novembre 1806 abbiamo notizie di un primo invio da Venezia di libri al monastero di Sant’Anna di Padova, tra cui i 1.093 di San Giorgio in Alga. Notizie in P. LA CUTE, Le vicende delle biblioteche monastiche veneziane dopo la soppressione napoleonica, «Rivista di Venezia», 10 (1929), p. 610; G. CRACCO, La fondazione dei canonici secolari di S. Giorgio in Alga, in “Rivista di storia della Chiesa in Italia”, 13 (1959); http://it.wikipedia.org/wiki/Canonici_regolari_di_San_Giorgio_in_Alga

281 F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola… op. cit, p. 42 282

L’incunabolo fu stampato a Venezia nel 1474 per i tipi di F. Renner e Nicolò da Francoforte

283 Edito a Venezia nel 1494 per i caratteri di Giovanni da Tacuino

284 Il manoscritto fu donato ai frati del convento francescano di Monselice dal sacerdote Giuseppe Bussonio come si

evince dal testamento di quest’ultimo e dalla nota apposta al foglio di guardia recto del codice. Il testamento di

Bussonio è in parte edito da C. CARTURAN, Congregazione di carità, ospitale civile, casa di ricovero Monselice… op.

Convento di San Carlo Borromeo di Padova285

Volumi confluiti nel Gabinetto di lettura di Monselice: 62 Volumi confluiti nella biblioteca di San Michele in Isola: 42 Volumi confluiti nella biblioteca diocesana di Vittorio Veneto: 4

Fondato nel 1633 con l’incarico che i frati svolgessero il loro ministero della predicazione e della confessione anche nelle varie parrocchie della diocesi. Raccoglievano diverse vocazioni, tanto che nel 1771 erano ben 44 frati. Soppresso nel 1810, sei anni dopo la chiesa era già abbattuta assieme a parte del convento. Su quella zona, nel Novecento si costruì la casa del Clero. Il convento era sede anche di uno Scriptorium per la scrittura e miniatura di libri liturgici. Vi lavorò anche il padre Giovanni Marinali da Bassano, fratello dello scultore Orazio. Fu discepolo dell’altro grande miniaturista frate Girolamo Carrari da Feltre. Oltre ai libri liturgici il Marinali compose opuscoli sulla fabbricazione degli orologi ad acqua e a polvere e sulla composizione dei colori per miniatura. Sul finire del Seicento dispone di una ricca di biblioteca costituita da circa 4.300 volumi, in parte donati da monsignor Benedetto Bragadin e in parte da Pietro Quattrocchi, mansionario del duomo di Padova286.

Convento di San Bonaventura di Venezia287

Volumi confluiti nel Gabinetto di lettura di Monselice: 10 Volumi confluiti nella biblioteca di San Michele in Isola: 344

Fondato nel 1602 per concessione del maggior consiglio della Serenissima a favore dei frati di San Francesco del Deserto, come loro alloggio in città. Soppresso nel 1810, in seguito totalmente demolito. Ne è rimasto il ricordo nella denominazione topografica anche attuale: Fondamenta dei Riformati, Rio dei Riformati, Ponte di San Bonaventura. Nel 1680 accolse il primo manipolo di missionari di Propaganda Fide in partenza per la Cina, fra i quali il padre Basilio Brollo da Gemona del Friuli, autore del primo dizionario cinese-latino. Il convento era sede della curia provinciale e dello studio teologico. Possedeva una delle più ricche biblioteche della città, che già sul finire del Seicento risulta essere la principale della Provincia con 5.730 volumi. Pietro Antonio da Venezia ci informa che i frati si dedicavano alla lettura delle scienze speculative e morali288. Secondo La Cute nel periodo della soppressione la biblioteca è costituita da 4.189 volumi di cui 37 dati alla

285Notizie in AA.VV., I francescani nel Veneto, p. 101

286 PIETRO ANTONIO DA VENEZIA, Historia serafica, pp. 196-203 287 Notizie in I francescani nel Veneto, op. cit.,, p. 94

288

F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola… op. cit., p. 34; Cfr. PIETRO ANTONIO DA VENEZIA, Historia serafica, pp. 147-158

Marciana289. Tra i frati di quel convento, celebri il padre Cherubino da Val di Bono (+1648) cofondatore e prefetto apostolico della missione di Albania sulla quale lasciò una importante relazione manoscritta e Bernardo Fraizzolo (+1692) eroico missionario in Albania, tradusse in lingua albanese Il Catechismo del Bellarmino.

Convento di San Francesco del Deserto di Burano290

Volumi confluiti nel Gabinetto di lettura di Monselice: 2 Volumi confluiti nella biblioteca di San Michele in Isola: 123

Tale convento è stato la culla del Francescanesimo veneto. I suoi inizi risalgono alla presenza di S. Francesco nel 1220. Due volte abbandonato, riaperto tra il 1451 e il 1460, acquisisce in breve tempo notevole rinomanza. Sul finire del Seicento il convento risulta dotato di una libreria che conta all’incirca 1.790 volumi291. Soppresso nel 1806 e adibito per cinquant’anni a polveriera austriaca, durante i quali subisce ingenti danni. Riscattato dal padre Bernardino da Partogruaro, fu sede del noviziato per aspiranti frati e attualmente è santuario francescano e casa di spiritualità.

Convento di S. Bernardino di Collalto292

Volumi confluiti nel Gabinetto di lettura di Monselice: 2 Volumi confluiti nella biblioteca di San Michele in Isola: 21 Volumi confluiti nella biblioteca diocesana di Vittorio Veneto: 1

Il convento fa capo alla diocesi di Ceneda: fondato nel 1461 a spese del conte Antonio di Collalto per i frati conventuali, danneggiato nel 1545 da un incendio, nel 1703 passa ai riformati, per essere soppresso infine nel 1810 e trasformato in filanda nel 1915. Federica Benedetti293 ipotizza che una libraria sia stata istituita contemporaneamente alla creazione del convento, o negli anni immediatamente successivi. Non esiste comunque documentazione che ne attesti l’esistenza. Si sa per certo che attorno al 1769 la raccolta di San Bernardino viene accresciuta dai 550 volumi provenienti dalla soppressa biblioteca di Santa Maria delle Grazie di Conegliano.294

289 P.LA CUTE, Le vicende delle biblioteche monastiche veneziane dopo la soppressione napoleonica, «Rivista di

Venezia», 10 (1929)

290 Notizie in AA.VV., I francescani nel Veneto, Vicenza, 1982, p. 6

291 F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola… op. cit, p. 40 292 Notizie in Ibid., p. 33; AA.VV., I francescani nel Veneto, Vicenza, 1982, p. 56 293

Notizie in F. BENEDETTI, La biblioteca francescana di San Michele in Isola… op. cit, p. 205

Convento di San Bonaventura di Bassano del Grappa295

Volumi confluiti nel Gabinetto di lettura di Monselice: 20 Volumi confluiti nella biblioteca di San Michele in Isola: 65 Volumi confluiti nella biblioteca diocesana di Vittorio Veneto: 5

La chiesa, a una sola navata e tre altari in legno, e il semplice convento, in stile francescano, sono fondati nel 1603. Pietro Antonio da Venezia ci informa che sul finire del Seicento ospita il noviziato ed ha una biblioteca di circa 2012 volumi296. In questo convento Basilio Brollo da Gemona fece il suo anno di noviziato. Altro personaggio importante fu Eugenio Piloti da Bassano (+1756), missionario in Cina, autore in lingua cinese di 8 volumi di teologia morale e di moltissime lettere importanti per la storia delle missioni in Cina. Il convento viene soppresso nel 1810.