FAM: FONDO ANTICO LIBRARIO DI MONSELICE
3. Donatori privati e acquisti del Gabinetto di lettura
Attraverso l’analisi delle note di possesso hanno ripreso corpo anche le raccolte di diversi donatori privati e secolari. Di alcuni si è già parlato, come Don Andrea Maggia (due voll., una cinquecentina e una settecentina) e l’arciprete di S. Giustina Baldassarre Bellati (51 voll., tra cui si
riconoscono: un classico del Seicento, il Cannocchiale aristotelico del Tesauro (Venezia, Baglioni, 1669),
due opere di Daniele Concina, la più famosa Della storia del probabilismo e rigorismo, dissertazioni teologiche morali, critiche, nelle quali si spiegano, e dalle sottigliezze de' moderni probabilisti si difendono, i principii fondamentali della teologia cristiana nella seconda edizione del 1748 e la più impegnativa Theologia christiana dogmatico-moralis (Venezia, 1749-1751), in dodici volumi; tre opere del Gesuita Louis Maimboug, Istoria dell'Arianesimo dalla sua nascita sin al suo fine…, Istoria delle crociate per la liberazione di Terra Santa… e Istoria dell'eresia de gl'iconoclasti, e della traslatione dell'impero nelli francesi; ma anche opere di interesse filosofico come la Filosofia naturale di Alessandro Piccolomini, di carattere geografico quali Il mondo e sue parti cioè Europa Affrica Asia et America del medico e geografo Giuseppe Rosaccio, di carattere scientifico La piazza universale di tutte le professioni del mondo, di Tommaso Garzoni, nell’edizione del 1638, o il trattato De architectura di Vitruvio) le cui opere entrano a far parte del Gabinetto di lettura presumibilmente nel 1857 con il lascito testamentario dell’abate Stefano Piombin, dato che in molti volumi del Bellati compare anche il nome del Piombin.
Tra le altre raccolte pervenute al Gabinetto di lettura, presumibilmente a partire dagli inizi del Novecento e fino al 1939, anno della sua chiusura, spiccano quelle del Cavaliere e avvocato monselicense Francesco Giuseppe Viganò (+1922)364, (37 voll., la maggior parte manuali di diritto, Codici di procedure penali e civili, prontuari per l’amministrazione degli enti locali e delle province; due dizionari, uno di italiano - latino e l’altro di greco – italiano e infine stupisce vedere, accanto a questa serie di opere di carattere giuridico, lo scrittore di storia militare Felice Turotti con la Storia dell'armi italiane dal 1796 al 1814, due manuali per l’insegnamento nei ginnasi e nei licei e la cinquecentina Opere di Orontio Fineo del Delfinato diuise in cinque parti; arimetica geometria cosmografia & oriuoli …), i cui libri sono contraddistinti dal suo timbro che lo identifica; di Ulderico Bartalucci, di cui non sia hanno notizie biografiche, forse per qualche tempo residente a Cagliari, dato che la città, in alcuni dei volumi, è accanto al nome e alla data (35 voll., per la maggior parte classici della letteratura italiana e straniera di Gabriele D’Annunzio, Antonio Fogazzaro, Lev Nikolaevic Tolstoj, Victor Hugo ecc…); del Pretore di Monselice e presidente del Gabinetto di lettura nel 1934 Luigi Secco365 (cinque voll., uno di cui lui stesso ne è l’autore Saggio sul problema dell'interpretazione della legge, due di carattere filosofico, uno sulla storia della colonizzazione francese di Anton Maria Bettanini e uno sull’Arte della memoria di Cetti Carlo); di
364
Provenne da Venezia intorno al 1855. Coprì molte cariche, tra cui quella di sindaco della città di Monselice dal 1909 al 1912. Notizie in C. CARTURAN, Memorie di storia monselicense…op. cit., p. 60
365 Pretore a Monselice nei primi anni Trenta del Novecento. Scrisse un opuscolo filonazista Hitler visto da un italiano
(Padova, 1934). Notizie in T. MERLIN, “Il ventennio fascista” in Monselice…op. cit., p. 343; L. CARLESSO, “Monselice dall’Unità alla Repubblica” in Monselice nei secoli…op. cit., p. 108; C. CARTURAN, Memorie di storie
colui che decise la chiusura del Gabinetto di lettura, il Podestà di Monselice Annibale Mazzarolli (1889-1948)366, appassionato di storia e autore, tra le altre opere, di una Storia di Monselice367 (13 voll. di svariati temi, di cui due sono un omaggio di Filippo Tommaso Marinetti, La battaglia di Tripoli : 26 ottobre 1911 e Distruzione : poema futurista) e della moglie del Mazzarolli, la scrittrice e pianista Maria Teresa Ancillotto368 (dieci voll., di cui due manuali ad uso di licei e ginnasi, due opere di Leopoldo De Rocchi, un’opera sullo studio del diritto romano, due volumi in lingua francese di Victorine Monniot e Il disegno morale della Divina Commedia e di Federico Soldati)..
Non si può certo negare che la biblioteca del Gabinetto di lettura venisse incrementata anche attraverso acquisti, ma questa prassi non era certo abituale perché, come abbiamo visto, il Gabinetto non aveva grandi disponibilità di denaro e, visti i numeri rilevati dalle note di provenienza, si può affermare che la maggior parte del patrimonio librario fosse costituito da donazioni, lasciti e soprattutto provenisse dall’incameramento dei conventi soppressi. La situazione del patrimonio librario descritta nel 1926 nelle sedute di presidenza del Gabinetto di lettura369 conferma quanto appena detto: la netta preminenza è assegnata ai testi di carattere religioso, teologico e filosofico, a cui fanno seguito i romanzi, le novelle e i racconti. Sono soprattutto questi ultimi ad essere acquistati dal Gabinetto di lettura, come dimostrano i timbri apposti su di essi.
Timbro gabinetto 1 Timbro gabinetto 2 Timbro gabinetto 3 Timbro gabinetto 4
Nel catalogo allegato suddivido i timbri del Gabinetto in 1, 2, 3 e 4: i primi due hanno la stessa forma ovale e si differenziano solamente per l’inserimento in uno di essi dell’indicazione della collocazione, il 3 è di forma rettangolare, anch’esso contraddistinto dalla segnatura e il 4 di forma ovale, ma più schiacciata rispetto ai primi due. Non è raro inoltre trovare, accanto al timbro 1, la scritta “Proprietà del Gabinetto”. Probabilmente era il metodo
adottato dal Sodalizio per contraddistinguere i volumi di sua proprietà prima di cominciare ad adoperare la tecnica della
366 Nasce a Monselice il 25 dicembre 1889. Consegue la laurea in ingegneria. Si dedica da subito alla vita
amministrativa e dal 1927, per sedici anni, copre la carica di Podestà a Monselice. Notizie in R. VALANDRO,
Monselice strada per strada…op. cit., pp. 210-211
367
A. MAZZAROLLI, Storia di Monselice, Padova, 1940
368 Appartenente alla Padova bene, alla famiglia del famoso aviatore della prima guerra mondiale. Scrisse: L'Accademia
Delia : Notizie storiche e biografiche dei cavallerizzi (1608-1931), Padova, 1931; Figure d'arazzo, Padova, 1966; La maestra e il discepolo (Ipazia-Sinesio), Padova, [1963]
369
Vd. Appendice, Seduta di Presidenza del Gabinetto di Lettura 14 aprile 1926, ACM, Fondo senza numerazione, provvisoriamente Busta Gabinetto 1
timbratura per evitare la dispersione dei volumi destinati alla sala di lettura e quindi al prestito. Non è da escludere quindi che le opere presenti nel Fondo Antico sprovviste di timbro del Gabinetto di lettura non appartenessero ad esso in quanto, per molti volumi poteva essere concessa solamente la consultazione. Singolare è inoltre il rivestimento di alcuni volumi con copertina rigida su cui è stampata la scritta “Gabinetto di Lettura Monselice” e, incollata ad essa, la controguardia con stampati i diritti delle istituzioni della Federazione italiana delle Biblioteche popolari, che come abbiamo visto, sorge a Milano nel 1908 per volontà del Consorzio delle biblioteche popolari370.
Federazione italiana delle Biblioteche popolari
In ogni caso, se si scorre il catalogo delle opere si scorge la migliore letteratura italiana cinquecentesca, La Gerusalemme conquistata di Bernardo Tasso della Stamperia Viani di Pavia, 1594 e l’Amadigi stampato a Venezia dagli Stoppini nel 1583, l’Arcadia del preclarissimo poeta Messer Iacobo Sannazaro, nell’edizione veneziana del 1576; vi sono poi molte opere di autori latini quali la Grammatica di Aldo Manuzio, stampata a Venezia nel 1586, il De conscribendis epistulis di Erasmo da Rotterdam del 1550, e i famosi i celebri Apophtegmata di Paolo Manuzio in due edizioni, del 1577 e 1596 e altre opere di Cicerone, Virgilio, Ovidio, Vitruvio, Valerio Massimo, Plinio il Vecchio, Svetonio ecc, accanto alle altrettanto celebri Iscrittioni di Paolo Giovio tradotte da Ippolito Orio, 1552 e alla Piazza universale di tutte le professioni del mondo di Tomaso Garzoni, 1585. Si passa poi con il Seicento alle opere di carattere religioso, quali le Bibbie o L’araldo evangelico, che dalle bandiere infernali di Lucifero le anime rubelli al Cielo invita a ritornare sotto gli stendardi gloriosi della soggettione alla corona dell’Onnipotente, opera del padre Angelo Maria
370 Primo, non leggere: biblioteche e pubblica lettura in Italia dal 1861 ai nostri giorni, a cura di G. Barone, A.
Petrucci, Milano, 1976, p. 81; Leggere obbedire combattere – Le biblioteche popolari duranti il fascismo a cura di M. L. Berti, Milano, 1991, p. 35
Marchesini, in Venezia, appresso Andrea Poletti, 1686, e l’Arca vitalis in qua theologiae moralis margaritae, ex vastissimo, tum theologico, tum canonico oceano diligenter collectae recluduntur di Marco Vidal Veneto, a Venezia per i tipi dell’Ognibene Ferretti, 1650. Di carattere enciclopedico è invece il Compendio historico universale, di tutte le cose notabili già successe nel mondo, dal principio della sua creatione sin’hora di Giovanni Niccolò Doglioni nella terza edizione, stampato a Venezia, Niccolò Misserini, 1605. Nel Settecento si ritrovano Catullo - Tibullo - Properzio, Venezia nel 1797; Giovenale - Persio edito a Padova dalla Stamperia del Seminario del 1705 e poi ancora opere Cicerone, Virgilio, Orazio. Dei letterati italiani si riconoscono le poesie e i versi di Carlo Innocenzo Frugoni o le Rime di Giovambatista Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte, stampate a Venezia nel 1790, e si fanno strada anche i letterati stranieri, quali Molière con Les oeuvres de monsieur de Moliere del 1741, i Pensieri scelti di Charles Boileau, il Saggio filosofico su l'umano intelletto di John Locke e I principi della legge morale o sia saggio sopra l'uomo di Alexander Pope. Infine tra Otto e Novecento compaiono le opere, soprattutto romanzi, racconti e novelle dei grandi della letteratura italiana: Giosuè Carducci, Francesco Domenico Guerrazzi, Arrigo Boito, Giovanni Verga, Giovanni Pascoli, Emilio Praga, Alessandro Manzoni, Edmondo De Amicis, Ugo Tarchetti, Cesare Cantù, Francesco De Sanctis, Niccolò Tommaseo, Antonio Fogazzaro, Carlo Collodi, Luigi Capuana, Gabriele D’Annunzio, Emilio De Marchi, Giuseppe Giacosa, Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Emilio Salgari, Federico De Roberto, Luigi Capuana, Massimo Bontempelli, Giovanni Papini e altri.
Dei 9.464 volumi costituenti il Fondo Antico pochi più di 2.000 sono stati stampati dopo il 1940 e quindi non possono appartenere al fondo del Gabinetto di lettura dato che la sua chiusura è avvenuta nel 1939. Il lascito testamentario più significativo, avvenuto dopo la chiusura del Gabinetto di lettura, è stato quello dell’ammiraglio monselicense Giuseppe Fioravanzo (1891- 1975)371 che, nel 1975, anno della sua morte, decise di lasciare alla città natale il suo patrimonio documentario costituito da circa duemila volumi, quasi tutti sul tema della tattica militare navale, di cui, circa una quarantina, egli ne fu l’autore. Il Fioravanzo fu uno tra i personaggi monselicensi più illustri; nacque a Monselice nel 1891 ed entrò nell’Accademia Navale nel 1909, percorse tutti i gradi di una carriera militare encomiabile fino alla nomina di Ammiraglio di Squadra e combatté in tutti i principali conflitti che insanguinarono l’Europa nella prima metà del secolo (ben quattordici furono le campagne a cui partecipò).
371
W. POLASTRO. Giuseppe Fioravanzo in Dizionario biografico degli italiani, XLVIII, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1997, pp. 114-116
APPENDICE DOCUMENTARIA