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Adolescenti, passioni e razionalità

Nel documento CEnto stelle 1O (pagine 34-38)

Gino Lelli*, Andrea Sorcinelli**

L’attuale contesto socio-relazionale sembra orientato sempre più verso il mettere in discussione la realizza-zione di storie amorose durature a causa del crescente verifi carsi di rapporti fugaci, poco profondi e facil-mente sostituibili.

Nel passato con il decadentismo si era già eviden-ziata la fragilità dell’esperienza amorosa mentre al-cune correnti esistenzialiste avevano palesato la non sussistenza di tale realtà, focalizzandosi sull’idea di assenza di veridicità che contraddistingue in generale le relazioni umane. Con le correnti ideologiche nichili-ste si è giunti a considerare l’individuo come smarrito nel mondo e senza la capacità di distinguere quelli che possono defi nirsi i veri valori della vita.

L’esperienza amorosa è stata, e tuttora è, talvolta con-fusa con la pratica sessuale e ridotta quindi a pura

téchne, ossia all’uso più conveniente che si può fare del

proprio corpo e di quello altrui, per trarne il massimo godimento, nella dimenticanza assoluta di quella inte-riorità e complessità tipica dell’essere umano1. Dinnanzi a tale realtà l’amore vive ancora o è sostituito dalla pratica sessuale quale farmaco contro quell’ango-scia e quel “male di vivere” che sempre più frequente-mente abbraccia soprattutto gli adolescenti in una così delicata e talvolta controversa fase della vita?

Numerosi sono a tal proposito i personaggi presenti nella letteratura esistenzialista del passato dove l’in-contro fi sico con l’altro, pur essendo a volte descritto fi n nei dettagli, non giunge mai al quid del sentimento. L’epoca attuale è attraversata da una profonda e lace-rante contraddizione che concerne “l’adolescente mo-derno” che da un lato può manifestarsi maggiormente e più liberamente in termini di espressività, affettività, intimità e costume mentre, dall’altro, tende ad attribu-ire spesso all’esperienza amorosa una marginalità che la pone come elemento accessorio anche se positivo laddove dovesse manifestarsi.

Tra le correnti di pensiero presenti e riguardanti anche l’esperienza amorosa adolescenziale due tendono ad emergere e cioè quella dell’amore concepito come po-tenza che unisce, come forza irrazionale, ben descritta dal mito platonico dell’androgino e quella dell’amore sempre come forza irrazionale, ma che provoca

frat-ture interiori, o meglio, una divergenza tra intelletto e volontà, desiderio e conoscenza, tendenza e ragione e, soprattutto, una contrapposizione tra Eros (mondo degli affetti) e Logos (dimora della valutazione razionale)2. La stessa passione amorosa viene inoltre sovente uti-lizzata in maniera sovversiva, come modus sociale di reagire alla razionalità strumentale e formale anche se, in tali casi, si smarrisce quel linguaggio e quel signifi -cato che le sono propri.

Le tematiche inerenti “amori e/o passioni” ai giorni nostri sono sovente presentate e descritte dagli adole-scenti mediante discorsi che ne minimizzano l’entità e l’importanza o sono perfi no celate, come se fossero dunque secondarie, di poca rilevanza o superfl ue3.

* Dipartimento di Scienze dell’Uomo dell’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino. ** Sociologo e Assistente Sociale.

1 E. von Keyserling, L’esperienza amorosa, Marcos y Marcos, Milano 2005.

2 F. Occhipinti, Logos. Autori e testi della fi losofi a, Einaudi Scuola, Milano 2005.

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la fenomenologia parla dell’altro come coscienza che si oppone all’io, non come mera realtà psichica e ciò consente di affrontare la questione dell’identità, inti-mamente correlata a quella della relazione, con una maggiore apertura5.

Il concetto di identità sovente provoca situazioni in-dividuali di disagio, data anche la mancanza di una defi nizione univoca, per tale ragione è possibile uscire da questa impasse con una ricostruzione o ripensando alla soggettività in termini antropologici o, meglio an-cora, ontologici.

Si può ravvisare nel concetto di persona, quel rife-rimento all’unità dell’essere umano che consente di superare qualsiasi dialettica o dualismo.

Partendo dal presupposto che la relazione autentica tocca l’uomo fi n nelle “radici” del suo essere, viene da chiedersi in quali condizioni essa, soprattutto nella fase adolescenziale, si possa effettivamente realizzare. Il distacco, inteso non come un atteggiamento di di-stanza o indifferenza bensì come la forma più elevata di relazione, può essere visto e considerato come uno sguardo che tende ad “abbracciare” l’adolescente, la-sciandolo nella propria autonomia e libertà.

L’essere distaccati implica, in tale accezione, il non vo-ler possedere l’altro, ma il lasciare che sia se stesso af-fi nché si possa creare un legame senza appropriazione e con quella appartenenza che comunque implica il riconoscere l’esistenza di un destino comune nella consapevolezza di non proiettarsi unicamente all’altra persona (situazione che invece accade sovente nelle relazioni amorose adolescenziali).

Le manifestazioni dell’Eros soprattutto nell’adole-scenza sembrano caratterizzate da ambivalenza, il-lusione e tendono spesso a dar vita a una serie di dualismi all’apparenza insanabili.

Si pensi ad esempio alla dialettica Eros-Thanatos, che accompagna non solo la storia della psicoanalisi, ma anche l’esperienza letteraria senza mai trovare solu-zioni esclusivamente positive; lo stesso Freud è con-vinto che, in ultima analisi, la morte prevalga su tutto, persino sull’amore. L’ontologia suggerisce che l’amore è una realtà talmente essente che qualsiasi negazione al suo cospetto perde consistenza6.

L’Eros è una particolare declinazione del desiderio che fa iniziare, dirigere, alimentare e conservare il rapporto con l’altro, al punto che psicoanalisi, fi losofi a e lettera-tura, per certi e differenziati aspetti lo identifi cano con una sorta di “origine” e/o con una radicale pienezza. L’assetto culturale odierno talvolta contrappone il

mondo della ragione a quello dei sentimenti, non rico-noscendo così che anche le passioni posseggono una logica intrinseca e che sono quella forza che mobilita e attiva l’essere umano soprattutto in una tappa delicata della vita quale l’adolescenza. La stessa conoscenza è di fatto mediata dalle passioni.

L’individuazione di una condizione di equilibrio sa-rebbe auspicabile come per esempio accadeva nel te-atro classico greco, nel quale le passioni trovavano libera espressione, ma allo stesso tempo era presente il fi ltro del Logos rappresentato dal commento del coro. Se la ragione possiede un carattere analitico e conduce verso una risoluzione, la passione, al contrario, mani-festa un carattere espansivo, ossia tende ad oltrepas-sare il limite, rivelando anche una natura sintetica e simbolica.

Negli ultimi anni è crescente l’esigenza soprattutto ne-gli adolescenti di volersi rieducare alla forza della pas-sione, o meglio, di saper creare relazioni più autentiche che possano coinvolgere sia il mondo interiore che le persone della realtà circostante; si avverte sempre più l’urgenza di una rifl essione morale ed ontologica per riaffermare la realtà dell’amore, ossia una rifl essione che muova dal riconoscimento dell’individuo come persona nella sua sensibilità, emotività ed unità. La dimensione amorosa è stata analizzata e studiata, negli anni, secondo vari approcci tra i quali quello psicoanalitico, fi losofi co e letterario:

4 D. Bourdin, Cento anni di psicoanalisi, Dedalo, Bari 2007. 5 J. Winterson, Simmetrie amorose, Mondadori, Milano 2000. 6 H. Hesse, Sull’amore, Mondadori, Milano 2013.

• la psicoanalisi di Freud ha approfondito i meccanismi alla base della costruzione fantasmatica delle relazioni umane e che giusti-fi cano le successive e conseguenti azioni individuali4;

• la fi losofi a di Nietzsche ha trattato l’importanza della dimen-sione della volontà che dovrebbe prevalere rispetto all’aspetto razionale individuale; l’esperienza amorosa, caratterizzata da un tocco di follia, è accettata dalla stessa fi amma che la fomenta. È emersa, tuttavia, una distanza, uno scarto, tra la razionalità fi losofi ca e l’irrazionalità dell’amore;

• la letteratura attraverso lo sguardo letterario e poetico ha colto l’immediatezza del sentimento, dell’emozione, della presenza modifi cante dell’altro nelle sue sfumature quotidiane, senza mediazioni. Ha consentito di mantenere una prossimità con l’e-sperienza.

Si potrebbe affermare che tra l’inconscio nella psico-analisi, la coscienza nella fi losofi a e l’immediatezza del sentimento, nella letteratura appare l’essenza della vita umana.

Quali aspetti intervengono dunque nella relazione e, in particolare, in quella amorosa?

L’elemento portante della relazione umana è il con-fronto con l’alterità che la psicoanalisi oggettivizza mentre la fi losofi a introduce in un contesto di eticità;

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Il legame desiderio-nostalgia rimanda alla questione dell’origine della provenienza dunque, dell’identità, mentre il nesso con la passione, indica il dinamismo vitale che sottende al desiderio stesso. La passione, ancor più, è quell’apparato signifi cante che risponde alla domanda di signifi cato del desiderio, producendo una sorta di pre-comprensione che rinforza e rafforza la persona.

Laddove il desiderio si palesa, la conseguente pas-sione consente un “salto in avanti”, una trasgrespas-sione che oltre a ricomprendere il rapporto desiderio-divieto, consente anche una glorifi cazione del limite.

In generale si può affermare, quindi, che il desiderio è l’elemento mediatico della relazione e in particolare nel rapporto amoroso assume un ruolo cruciale.

Soprattutto nel rapporto tra adolescenti, messa in evi-denza la ancor diffi cile defi nizione di concetti quali quello di identità di genere, la relazione può essere pensata sotto aspetti corporei e psichici. In particolare, analizzando i primi si può osservare il corpo come vei-colo di relazione mentre, per i secondi, sono i processi psichici a determinare i diversi rapporti.

L’amore secondo numerosi orientamenti di studio è tale quando è esperienza il che implica l’immergersi nel cuore della realtà e scoprire anche la funzione delle varie cose rispetto a un tutto7. Il luogo di tale esperienza potrebbe essere la natura in quanto trama gerarchica ed organizzata di rapporti obiettivi che sol-lecitano e richiamano l’unità della persona. Rispetto ad altre esperienze quella d’amore possiede una radicalità nel senso che a partire da essa tutto si modifi ca, tra-sforma e acquisisce un nuovo signifi cato.

L’esperienza amorosa, caratterizzata e identifi cata da specifi che manifestazioni fi siche, emozionali, verbali, comportamentali e così via è, tanto più nella fase ado-lescenziale, veicolo di conoscenza per immedesima-zione ed è un avvenimento al contempo personale ed universale con la prerogativa della possibilità di essere trasmessa e riconosciuta8. Un tale coinvolgimento in-dividuale espone, soprattutto l’adolescente, anche a possibili stati di diffi coltà dovuti a fasi di angoscia, di attese intollerabili, di stasi sentimentali, di azioni impulsive e talvolta irragionevoli.

Una via di uscita possibile dinnanzi al verifi carsi di tali situazioni di disagio adolescenziale è rappresen-tata dal poterle concepire e vivere comunque con una valenza il più possibile positiva, vale a dire cercando di analizzarle sia come una tensione verso l’altro che nonostante tutto tende ad appassionare, sia come con-duttrici verso una svolta da cui poi di fatto inizierà una nuova fase.

Qui si impone la questione del rapporto persona-tempo infatti il saper vivere implica anche talvolta il cogliere il

presente, la ricchezza dell’istante, conferendogli un va-lore unico. Per quanto concerne l’esperienza amorosa può palesarsi altresì tra gli adolescenti il “non-ancora” che associato al crescente desiderio è già, in sé, segno di un possibile più maturo e consapevole compimento futuro.

Conclusioni

L’Eros nel ventesimo secolo e soprattutto nella delicata fase della vita rappresentata dall’adolescenza, si mani-festa sovente snaturato e svuotato del suo più intimo valore. Nel corso del tempo si è visto un allontana-mento da quell’antico senso della misura che in certi periodi storici e in determinati giovani ha consentito, almeno parzialmente, di distinguere il vero dal falso, il bene dal male, il giusto dallo sbagliato e così via al punto che oggi alcune coscienze individuali appaiono destabilizzate, svuotate e inerti. In tale realtà la pas-sione, quale componente essenziale dell’esperienza amorosa, può essere comunque vista e interpretata come quella forza che lega le persone alla vita e che garantisce nel tempo una identità individuale. L’espe-rienza amorosa è, quindi, una dimensione sicuramente centrale e lo è ancor più per l’adolescente anche se,

7 L. La Rosa (a cura di), L’alfabeto dell’amore, BUR Rizzoli, Milano 2008.

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per complessità e possibile variegata articolazione, ben poco si presta ad essere oggetto di sintetica analisi no-nostante esistano molteplici informazioni e parametri di studio e riferimento. Sarebbe auspicabile, tanto più nell’adolescenza, una compenetrazione anche minima e parziale tra la sfera affettiva e quella razionale affi n-ché si possano creare quelle condizioni essenziali per il verifi carsi di un’armonia fra passione e ragione umana. Si avverte negli ultimi anni la crescente necessità di una profonda rifl essione morale ed ontologica per ri-affermare la realtà dell’amore soprattutto nella tappa evolutiva adolescenziale, ossia di una rifl essione che muova dal riconoscimento dell’individuo come per-sona con una propria emotività, sensibilità e comples-sità.

Negli ultimi anni sempre più adolescenti hanno mani-festato la necessità di mettersi alla prova, affermarsi, emergere e farsi riconoscere, con aspettative elevate verso se stessi e gli altri.

Dinnanzi a tali realtà, delusioni, aspettative disattese, errate valutazioni, hanno talvolta portato, soprattutto in quello che è il delicato ambito affettivo/sentimentale che contraddistingue l’esperienza amorosa, al mani-festarsi di stati emotivi di estrema intensità e diffi cile controllo, caratterizzati da momenti di vera e propria inquietudine, angoscia e disperazione. Tali realtà do-vrebbero far rifl ettere su quanto quello che può de-fi nirsi il sogno di ogni persona e cioè un travolgente coinvolgimento amoroso, possa essere caratterizzato anche da diffi coltosi momenti che, tanto più nel caso di adolescenti, potrebbero condurre a situazioni e scelte pericolose, legate a poca razionalità ed eccessiva im-pulsività.

Soprattutto nell’adolescenza specifi che pratiche co-municative/discussioni volte ad una educazione sen-timentale del giovane sarebbero da promuovere, in ambito sia familiare che scolastico, poiché consentireb-bero l’acquisizione di una maggiore consapevolezza, di nuovi punti di vista e favorirebbero quella sorta di rie-ducazione che condurrebbe ad affrontare diversamente e più facilmente possibili futuri momenti di diffi coltà della vita amorosa.

Riferimenti bibliografi ci

• D. Bourdin, Cento anni di psicoanalisi, Dedalo, Bari 2007. • A. Ferney, La conversazione amorosa, Bompiani, Milano 2003. • H. Hesse, Sull’amore, Mondadori, Milano 2013.

• E. von Keyserling, L’esperienza amorosa, Marcos y Marcos, Milano 2005.

• L. La Rosa, L’alfabeto dell’amore, BUR Rizzoli, Milano 2008. • P. Lingua, La bussola amorosa, Fratelli Frilli, Genova 2008. • F. Occhipinti, Logos. Autori e testi della fi losofi a, Einaudi Scuola, Milano 2005.

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Certi⇒ cazione delle competenze:

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