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AEMILIA PAPAPHILIPPOU

Nel 2014, Aemilia Papaphilippou, artista nata in Eritrea e formatasi tra Atene e New York, realizza Pulsating Fields nell’ambito del City

Project per il Neon. L’installazione esplora la connessione tra la

natura e il paesaggio archeologico rielaborando il concetto di spazio multidimensionale, multifunzionale culturale e civile del luogo dell’incontro e della memoria: l’Antica Agorà di Atene.

Sospesa tra la performance e l’installazione e collocata in uno dei siti più noti del centro storico urbano di Atene, dove l’antico incontra il moderno, l’intreccio di fili e nodi dell’opera riprende l’ideogramma

Chess Continuum – una costante nel lavoro di questa artista –

offrendo ai visitatori l’opportunità di esplorare le loro percezioni sullo scorrere del tempo, sulle relazioni sociali, sulla materia antica durante un processo creativo di arte contemporanea.

Su un parterre instabile composto da elementi diversi, la mappa delle relazioni di Pulsating Fields costituisce il groviglio che sostiene e al tempo stesso intralcia la fruizione di quello spazio. Sul terreno di questa nuova Agorà si può dialogare, entrare in contatto, ma anche cadere.18

Nel conflitto degli opposti, tematica ampiamente esplorata da questa artista, anche antico e nuovo si fondono e confondono fino all’annullamento.

18 Video della performance: https://www.youtube.com/watch?v=9M2sGZg_ s8E&t=3s

A lato

Maria Loizidou A Transfer, Kerameikos

Settembre - Ottobre 2015 nell’ambito del City Project promosso dal Neon

195 In basso Aemilia Papaphilippou, Chess Continuum, ideogramma, 1992 Aemilia Papaphilippou, Pulsating Fields, Antica Agorà di Atene, 2014, su promozione del Neon, marmo, sabbia, inox e corda

Che cosa significa arte contemporanea in un sito archeologico?

From the Being - not Being series of 1984, up to the moment of Chess Continuum, I’ve been interested in the relation of Opposites. Forces. My work has mainly been installation - performances. Very often site specific and interactive in character, where the spectator gets physically engaged within the system of the work.

Conceptually I’ve been interested in the relation of Opposites Forces viewed as mutually defining as much as negating each other, in the formative power of Logos as Eros.

This is a position that entails a shift from the object, to the system of dynamic relations of subject – object, and can be traced throughout my work. (A. Papaphilippou)

Per lo stesso progetto Aemilia realizza una videoproiezione sullo stoà di Attalo,19 monumento completamente ricostruito dagli americani,

e attraverso una trama creata a partire dal suo gioco di luci e ombre, lo decostruisce smaterializzandolo completamente sotto le immagini luminose di un codice a barre. Nello spazio dell’Agorà tagliato dai binari della metropolitana, il monumento luminescente diventa l’archeologia-media facade di una grande metropoli; sullo sfondo il Partenone, completamente illuminato di notte ed esaltato da questo scenario, partecipa a questa contraddizione:

cosa è antico e cosa è nuovo?

Le immagini dell’archeologia tendono a fondersi nell’unicum del palinsesto della città contemporanea di Atene.

All pulsates; like the waves of the seas or your mobile phone. Oscillating, mutating, yet connected -as if by threads- into a coherent network, a field, a grid, intangible, imperceptible but absolutely real. Chess Continuum takes place, since it always entails synthesis of opposing assertions. Within this dialectic - often labyrinthine - battle, the instincts at play are one and the same as those of survival. But of course! What else? In the need to understand nature so as to survive we have devised solutions, symbols ... culture as meta-nature. In this sense art is a tool of expression but also one of change; altering our conception of Self and Cosmos. We weave and un-weave, all and each and everyone individually, our 19 Video della proiezione sullo Stoa di Attalo

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future, and the birthplace of this awareness is in the Ancient Agora of Athens. In this line of thought - call it net consciousness - respect is a natural law. 20

Mentre le opere appena descritte illustrano modalità operative di installazioni come “nuovo racconto” di un contesto archeologico,

FIXed in Flux del 2000, altro interessante esempio per questa

trattazione, si interroga su come l’arte possa “pubblicizzare” un museo, ovvero segnalarne la presenza.

Il progetto realizzato per l’inaugurazione del National Museum of

Contemporary Art ad Atene “Synopsis 1- Communications”, curata

dalla direttrice Anna Kafetsi si interroga sul valore di un museo di arte contemporanea nella città contemporanea. 21

Attingendo alla nozione di museo come contenitore d’arte, l’artista sovverte la relazione contenuto-contenitore rendendo

20 Papaphilippou, A., (2014), Pulsating Fields, pubblication NEON 2014, Atene. Catalogo pubblicato in occasione del programma NEON City Project 2014 e l’esposizione “Pulsating Fields”, Aemilia Papaphilippou, Ancient Agora, Atene (Grecia) 8 Ottobre - 30 Novembre 2014

21 La presentazione di questo lavoro è inclusa nel "Antidoron-The

In questa pagina Aemilia Papaphilippou, Pulsating Fields, Stoà di Attalo, 2014, su promozione del Neon, installazione di videomapping.

“The core of the idea is that a collonade by its inception, the interchange of volume and empty space, light and darkness, is a “barcode” of sorts” (A. P.)

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In questa pagina, in alto Aemilia Papaphilippou, FIXed in Flux (Chess Continuum series), 2000, inaugurazione del National Museum of Contemporary Art di Atene “Synopsis 1 - Communications”, curato dalla direttrice Anna Kafetsi.

in basso

Il contesto del Fix (vicina alla zona metro) durante la mostra di apertura “SINOSSI 1-COMUNICAZIONI”,

2000. l’arte “insegna pubblicitaria” del museo. Situato all’interno di un

ex birrificio degradato chiamato FIX, sempre ricoperto da teloni pubblicitari - un cantiere complesso, irrisolto, le cui sorti dopo circa 18 anni sono ancora oggetto di dibattito per ragioni politiche e pratiche - la performance d’artista crea un ”Museum in genesi, where

the opposite forces of ‘chaos’ and ‘order’ were apparent” sfruttando l’idea

di un museo in divenire.

Una frattura tra lo spazio per l’esposizione e l’edificio Fix apre un varco di accesso ad un percorso artistico che conduce al seminterrato fatiscente dove viene proiettata una installazione video; è un cantiere

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In alto

Aemilia Papaphilippou, Chaosmos: The Ludwigsburg Fugue or Chess Continuum: Chaos Order Dance, Ludwigsburg Palace, Germania, Raumwelten 2017 , Installazione Video presso il Raumwelten

o un’opera? Che cos’è oggi un museo?

When is a creation, a work of art? We are Obviously far from the final answer to this question, if one will ever be found, but it’s clear that a prominent feature of a work of art is that it’s a new symbol within the framework of the civilisation in which it is born.

Even though it’s the result of concreate experiences, thoughts, feelings, abilities and intentions of the artist, in the end, once it leaves the hands of its creator, it is a structure to be used by all those who come in contact with it.

In that sense, its a tool for understanding and mapping out the world; ourselves and the interaction between the two. An abstract model which helps us think and talk about new things.

La sua ricerca tra equilibrio e conflitto degli opposti, tra “Chaos”

e “Ordine” trova riformulazione nel progetto per il Ludwigsburg

Palace nel 2017, dove l’artista, invitata alla “Conferenza di Raumwelten su Architettura, Scenografia e Nuovi media” realizza una videoinstallazione con elementi performativi interrogandosi sul rapporto tra spazio pubblico consolidato e nuovi Media come materiale di lavoro per un common ground.

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ELENI PAPAIOANNOU

Recuperando la più antica forma pubblicitaria costituita dal “testo senza immagini”, l’artista Eleni Papaioannou22 offre un ragionamento

sul potere delle parole e di come oggi quotidianamente siamo assuefatti ai messaggi dei media. La sua installazione «Philologist’s Garden» curata da Margherita Kataga nel 2018 si colloca presso il Museo Epigrafico di Atene, il terzo più grande del mondo che comprende circa 13 500 iscrizioni, per lo più greche, dai primi tempi storici al periodo tardo romano.

Il valore epigrafico del museo è sottolineato riprendendo una consuetudine botanica di apporre biglietti sulle specie arboree e collocando una serie di frasi desunte dal mondo mediatico del passato e del presente.

Frasi di propaganda tratte dal libro “Il linguaggio del terzo Reich: il taccuino di un filologo” di Viktor Klemperer, filologo ebreo tedesco, e da estratti correnti della stampa greca e internazionale caratterizzano in modo ambiguo il giardino, suscitando domande nel fruitore.

In the city of Athens, the garden in the Epigraphic Museum becomes the symbolic context of the rhetoric of the “document”. Michel Foucault’s discourse defines the garden as the premium heterotopic space, within which time, space and subjectivity coexist. 23

Così il Museo Epigrafico, luogo connotato da riferimenti semantici e storici ben precisi, si trasforma in qualcos’altro grazie all’effetto straniante di parole decontestualizzate.

In the garden of the Epigraphic Museum, a number of excerpts from the book coexist with selected phrases from recent articles in Greek and 22 Eleni Papaioannou è una artista ateniese che vive e lavora a Berlino. Il suo lavoro esamina la relazione tra l’opera d’arte e lo spazio urbano, la nozione dell’effimero e l’interrelazione tra movimento, spazio, materiale e suono. Crea installazioni site-specific su larga scala accostando materiali diversi come l’acqua, la pelliccia, l’argilla, la plastica ma anche piante, come un modo per rallentare la percezione dello spettatore. Ha partecipato a molte mostre collettive in Germania, Spagna e Grecia. (http://www.e-pap.net/english.htm) 23 Kataga, M. Thoughts On A New ‘Narrative’ With In The Philologist’s Garden Or “ Reading “ In The Philologist’s Garden, Academia.edu

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In questa pagina Eleni Papaioannou, «Philologist’s Garden» Museo epigrafico ad Atene , luglio 2018, curata da Margarita Kataga foreign newspapers. Through a strong blend of the past and the present,

the “narrative” formed is based purely on the element of randomness. It may be defined as a new semantic way on the way on receives evidence about situations of a past era- an era of totalitarianism – and of today - of a time within which totalitarianism is not erased and absent at all.24 L’artista sperimenta cioè il potere della sola parola come pubblicità che veicola messaggi e trasforma luoghi e cose. Il giardino, originariamente un luogo di pace e riflessione, ritorna con questa installazione nella sua funzione simbolica di spazio culturale di riflessione, di scambio di vedute e conoscenze attraverso il dialogo.

Do we read critically enough the texts published in the media? How can current texts and excerpts, published during National Socialism, be interpreted today? How are today’s issues such as religious and national fanaticism, race and national purity in Greece interpreted within the country and in wider Europe?25

24 Ibid.