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La relazione tra le quantità di credito e il mark-up: l’approccio orizzontalista e strutturalista

4.1 Alcuni cenni teorici introdutt

All’interno della teoria della moneta endogena Post Keynesiana, sono due le prospettive relative all’offerta di moneta: la visione orizzontalista e quella strutturalista. Come già approfonditamente spiegato nel capitolo 1, si ritiene che il punto centrale che distanzia le due teorie si fondi essenzialmente sulla relazione tra l’offerta di credito e il tasso dell’interesse. In particolare, per le recenti evoluzioni del pensiero strutturalista (Wray, 2007), si crede che la relazione crescente non sia da ricercare né tra le quantità di credito e il tasso dell’interesse applicato ai prestiti né tra la quantità di riserve e il tasso dell’interesse fissato dall’autorità monetaria, bensì tra i prestiti e il

mark-up, ossia quella porzione di interesse fissata dalle banche commerciali. In particolare, Wray

(2007) limita il pensiero strutturalista confinandolo esclusivamente all’interno del solo mercato del credito, poiché ritiene valida la posizione orizzontalista per quanto riguarda il mercato delle riserve.

Riprendendo l’equazione 4 presentata nel capitolo 1, si rappresenta la relazione tra i diversi tassi dell’interesse come segue:

"∗ = "2+ θ(ɛ, c) (4)

dove i* il tasso d’interesse sui prestiti bancari, i0 rappresenta il tasso fissato dalle banche centrali, ɛ il premio al rischio e θ rappresenta il mark-up applicato al tasso d’interesse fissato dall’autorità monetaria.

Secondo la tesi orizzontalista, il mark-up è una variabile esogena fissata in autonomia dalle banche commerciali (Arestis e Eichner, 1988) e influenzata da due fattori principali. Il primo è il livello di concorrenza (c) all’interno del settore bancario e, più precisamente, maggiore è la competizione tra le banche commerciali e minore è il livello del mark-up. Il secondo riflette la percezione del rischio da parte delle banche commerciali (ɛ) e, in particolare, maggiore è la percezione del rischio, maggiore è il livello del mark-up. Secondo l’approccio orizzontalista, il

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mark-up (θ), applicato al tasso d’interesse base, può variare nel tempo e tale cambiamento non è

dovuto né a variazioni delle quantità di credito concesse né a variazioni del livello dell’attività economica. Secondo Eichner (1987), il mark-up dipende esclusivamente dalla rischiosità associata a coloro che accedono al credito bancario, dalla natura delle attività date come garanzie e dalla durata del prestito. Dunque, secondo lo schema teorico orizzontalista, il temine (ɛ) presente nell’equazione 4 è indipendente dalle quantità di credito che il sistema bancario concede sotto forma di prestiti bancari.

Contrariamente, secondo la tesi strutturalista, la percezione del rischio (ɛ) e di conseguenza anche il mark-up (θ) sono una funzione positiva delle quantità di prestiti concesse dal sistema bancario. Conseguentemente, in tal schema teorico, non solo l’offerta di credito, ma anche il tasso dell’interesse si determinerebbe endogenamente poiché direttamente influenzato dall’interazione tra le forze di domanda e di offerta di credito. Fondamentalmente, sono due i pilastri teorici che si delineano alla base della relazione strutturalista tra ammontare di credito e mark-up:

1. L’estensione della preferenza per la liquidità a tutti gli agenti economici e in particolare al settore bancario. In questa logica, la preferenza per la liquidità non appare più esclusivamente come una teoria relativa alla domanda di moneta, ma anche una teoria di offerta e, in particolare, di offerta di credito. Le argomentazioni strutturaliste relative alla preferenza per la liquidità si ispirano alla Teoria Generale (1936) e a un articolo di Keynes pubblicato nel 1937 (Keynes, 1937). Tali ragionamenti teorici restano indipendenti rispetto alle questioni connesse all’apertura di posizioni debitorie e creditorie, ma rivolgono il loro interesse verso le questioni riguardanti la scarsità della moneta e le conseguenti implicazioni per il sistema bancario.

2. L’estensione al settore bancario e al mercato del credito del principio kaleckiano del rischio crescente (Kalecki, 1937), riformulato e rielaborato da Minsky (1975; 1982; 1986) dalla teoria dell’instabilità finanziaria. In questo paradigma teorico, particolare attenzione viene rivolta al rischio che si instaura tra coloro che offrono credito (i

lenders) e coloro che ne richiedono (i borrowers), ossia tra coloro che creano un credito

e coloro che aprono una posizione debitoria con il sistema bancario.

Nonostante nelle pagine precedenti – e in particolare con il paradosso del debito e dell’illiquidità (paragrafo 1.3.3) – si siano già date delle risposte teoriche a sostegno della visione orizzontalista, si vuole ulteriormente riflettere sull’eventuale relazione empirica che si instaura tra il credito concesso dal sistema bancario e il mark-up applicato dalle banche commerciali sui prestiti concessi.

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Qualora i dati e gli strumenti statistici lo permettano, si svolgeranno delle riflessioni sia di breve che di lungo periodo. Nel caso i coefficienti dei nostro modello fossero significativi e positivi verrebbe confermata la posizione strutturalista. Qualora i coefficienti fossero statisticamente uguali a zero – ossia qualora non ci fosse alcuna relazione tra il credito concesso e il mark-up – verrebbe confermata la posizione orizzontalista. Nel caso i coefficienti fossero significativi e negativi, si validerà la tesi orizzontalista secondo cui la concorrenza tra le banche commerciali influirebbe negativamente sul livello del mark-up e, di conseguenza, sul tasso dell’interesse applicato ai prestiti bancari.

4.2 I dati e la metodologia

I dati mensili utilizzati nella presente analisi sono stati forniti dalla dal Statistical Data

Warehouse della Banca Centrale Europea (BCE) e si riferisco all’Europa presa nel suo complesso.

Queste variabili sono elencate in tabella 16.

Per quanto riguarda le variabili relative al credito bancario si farà uso del credito erogato per l'acquisto di beni di consumo con una durata annuale (LLC1); del credito fornito per l'acquisto di beni di consumo con una durata compresa tra uno e cinque anni (LLC15); del credito erogato per l'acquisto di beni di consumo con una durata superiore ai cinque anni (LLC5); del credito fornito per l'acquisto di abitazioni con una durata annuale (LLH1); del credito erogato per l'acquisto di abitazioni con una durata compresa tra uno e cinque anni (LLH15); del credito fornito per l'acquisto di abitazioni con una durata superiore ai cinque anni (LLH5); del credito erogato alle imprese con una durata annuale (LLE1); del credito fornito alle imprese con una durata compresa tra uno e cinque anni (LLE15); del credito erogato alle imprese con una durata superiore ai cinque anni (LLE5).

Per quanto riguarda i dati relativi ai tassi dell’interesse, si fa riferimento al database relativo ai Bank loans interest rate (Statistical Data Warehouse fornito dalla BCE) riguardante i tassi applicati dal sistema bancario al credito concesso. Tale dataset è composto da nove variabili: il tasso dell’interesse applicato dalle banche commerciali al credito bancario fornito per l’acquisto di abitazioni con una durata annuale (INTH1); il tasso dell’interesse applicato dalle banche commerciali al credito bancario fornito per l’acquisto di abitazioni con una durata compresa tra uno e cinque anni (INTH15); il tasso dell’interesse applicato dalle banche commerciali al credito bancario fornito per l’acquisto di abitazioni con una durata superiore ai cinque anni (INTH5); il tasso dell’interesse applicato al credito al consumo ed ad altri prestiti con una durata inferiore ad un anno (INTC1); il tasso dell’interesse applicato al credito al consumo ed ad altri prestiti con una

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durata compresa tra uno e cinque anni (INTC15); il tasso dell’interesse applicato al credito al consumo ed ad altri prestiti con una durata superiore ai cinque anni (INTC5); il tasso dell’interesse applicato ai prestiti concessi alle imprese non finanziarie con una durata annuale (INTE1); il tasso dell’interesse applicato ai prestiti concessi alle imprese non finanziarie con una durata compresa tra uno e cinque anni (INTE15); il tasso dell’interesse applicato ai prestiti concessi alle imprese non finanziarie con una durata superiore ai cinque anni (INTE5). Inoltre, si utilizzerà, come saggio dell’interesse fissato dalla BCE, il tasso d’interesse applicato sulle operazioni di rifinanziamento principale (INTECB). In più, dato che l’obiettivo è stimare le relazioni esistenti tra il credito e il

mark-up, si calcoleranno i relativi mark-up fissati dalle banche commerciali sulle diverse tipologie

di prestito. Quest’ultime variabili sono state costruite come la differenza tra i tassi d’interesse applicati ai prestiti (INTC1, INTC15, INTC5, INTH1, INTH15, INTH5, INTE1, INTE15, INTE5) e il tasso d’interesse fissato dalla BCE (INTECB). Di conseguenza, si utilizzeranno nove mark-up che sono rappresentati nel modo che segue: θH1; θH15; θH5; θC1; θC15; θC5; θE1; θE15; θE5.60 Le serie storiche relative ai tassi dell’interesse e al credito iniziano nel gennaio 2003 e terminano nel giugno 2015. Le variabili relative ai prestiti sono state trasformate in serie logaritmiche, mentre le variabili relative ai mark-up non hanno subito la suddetta trasformazione poiché potrebbero potenzialmente assumere valori negativi.

Al fine di analizzare la relazione tra le quantità di prestiti erogate dal sistema bancario e il

mark-up, si è deciso di svolgere tre diverse analisi econometriche sia attraverso una metodologia

propria dei dati panel che una metodologia applicabile alle serie storiche:

1. In primo luogo verrà svolta un’analisi econometrica basata sulle metodologie applicabili agli studi di serie storiche. In particolare, si sono costruite nuove variabili rappresentanti le serie storiche aggregate del credito totale e del mark-up. Il credito totale (LLtot) è stato costruito attraverso la somma delle diverse tipologie di prestito (LLC1, LLC15, LLC5, LLE1, LLE15, LLE5, LLH1, LLH15 e LLH5). Il Mark-up medio aggregato (θagg) è stato costruito attraverso la media ponderata dei singoli mark-up relativi alle diverse tipologie di prestito (θC1, θC15, θC5, θE1, θE15, θE5, θH1, θH15 e θH5). I coefficienti di ponderazione (si veda appendice C), utilizzati per la stima del mark-up medio (θagg), sono stati calcolati rapportando le diverse tipologie di credito (LLC1, LLC15, LLC5, LLE1, LLE15, LLE5, LLH1, LLH15 e LLH5) con il credito totale erogato (LLtot). Questa analisi si baserà sulla metodologia VAR o VECM presentata nel paragrafo 2.3.1.

60 θ rappresenta il mark-up; E, C e H si riferiscono alle tipologie di prestito e rispettivamente ad imprese, consumi, e abitazioni. I numeri rappresentano la durata del prestito: 1 durata annuale; 15 da uno a cinque anni; 5 superiore ai cinque anni.

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2. Si effettuerà un’ulteriore analisi basata sulle metodologie applicabili alle serie storiche che metterà in relazione le singole tipologie di credito (LLC1, LLC15, LLC5, LLE1, LLE15, LLE5, LLH1, LLH15 e LLH5) e i rispettivi mark-up (θC1, θC15, θC5, θE1,

θE15, θE5, θH1, θH15 e θH5). Anche questa analisi, come la precedente, si baserà sulla

metodologia VAR o VECM presentata nel paragrafo 2.3.1.

3. Al fine di irrobustire ulteriormente la nostra analisi, si svolgerà un’analisi panel ad effetti fissi che permette di unire la dinamica temporale a quella cross-section. Nel database panel che si è deciso di utilizzare, le unità statistiche sono composte dalle diverse tipologie di credito e dai corrispettivi mark-up che, in un panel ad effetti fissi, sono state considerate attraverso l’introduzione di opportune dummy (D2, D3, D4, D5, D6, D7, D8 e D9). Come si evince dalla letteratura econometrica, l’utilizzo dei dati panel – a differenza delle analisi di serie storiche o cross-section – garantisce numerosi vantaggi: la maggior efficienza delle stime, il maggior carattere informativo e la maggior eterogeneità delle variabili. Le questioni relative all’analisi panel, e in particolare relative all’implementazione di metodologia panel VAR e panel VECM, sono state discusse e approfondite nel paragrafo 2.3.2.

Tabella 16. Variabili e descrizione Variabili Descrizione

INTC1 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti per l'acquisto di beni di consumo con una durata di 1 anno

INTC15 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti per l'acquisto di beni di consumo con una durata compresa tra 1 e 5 anni INTC5 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti per l'acquisto di beni di consumo con una durata superiore ai 5 anni INTH1 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti per l'acquisto di abitazioni con una durata di 1 anno

INTH15 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti per l'acquisto di abitazioni con una durata compresa tra 1 e 5 anni INTH5 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti per l'acquisto di abitazioni con una durata superiore ai 5 anni INTE1 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti alle imprese con una durata di 1 anno

INTE15 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti alle imprese con una durata compresa tra 1 e 5 anni INTE5 Tasso dell'interesse applicato ai prestiti alle imprese con una durata superiore ai 5 anni INTECB Tasso di rifinanziamento principale

LLC1 Credito erogato per l'acquisto di beni di consumo con una durata di 1 anno

LLC15 Credito erogato per l'acquisto di beni di consumo con una durata compresa tra 1 e 5 anni LLC5 Credito erogato per l'acquisto di beni di consumo con una durata superiore ai 5 anni LLH1 Credito erogato per l'acquisto di beni di abitazioni con una durata di 1 anno

LLH15 Credito erogato per l'acquisto di beni di abitazioni con una durata compresa tra 1 e 5 anni LLH5 Credito erogato per l'acquisto di beni di abitazioni con una durata superiore ai 5 anni LLE1 Credito erogato alle imprese con una durata di 1 anno

LLE15 Credito erogato alle imprese con una durata compresa tra 1 e 5 anni LLE5 Credito erogato alle imprese con una durata superiore ai 5 anni LLtot

LL

Credito totale

Vettore del credito totale composto delle diverse tipologie di credito (analisi panel)

θC1 Mark-up applicato ai prestiti per l'acquisto di beni di consumo con una durata di 1 anno

θC15 Mark-up applicato ai prestiti per l'acquisto di beni di consumo con una durata compresa tra 1 e 5 anni

θC5 Mark-up applicato ai prestiti per l'acquisto di beni di consumo con una durata superiore ai 5 anni

θH1 Mark-up applicato ai prestiti per l'acquisto di abitazioni con una durata di 1 anno

θH15 Mark-up applicato ai prestiti per l'acquisto di abitazioni con una durata compresa tra 1 e 5 anni

θH5 Mark-up applicato ai prestiti per l'acquisto di abitazioni con una durata superiore ai 5 anni

θE1 Mark-up applicato ai prestiti alle imprese con una durata di 1 anno

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θE5 Mark-up applicato ai prestiti alle imprese con una durata superiore ai 5 anni

θagg θ

Mark-up medio ponderato

Vettore dei mark-up associati alle diverse tipologie di credito (analisi panel)

μC1 Credito al consumo (1 anno) / Credito totale (Indice di Ponderazione)

μC15 Credito al consumo (1-5 anni) / Credito totale (Indice di Ponderazione)

μC5 Credito al consumo (oltre 5 anni) / Credito totale (Indice di Ponderazione)

μH1 Credito per l'acquisto di abitazioni (1 anno) / Credito totale (Indice di Ponderazione)

μH15 Credito per l'acquisto di abitazioni (1-5 anni) / Credito totale (Indice di Ponderazione)

μH5 Credito per l'acquisto di abitazioni (oltre 5 anni) / Credito totale (Indice di Ponderazione)

μE1 Credito alle imprese (1 anno) / Credito totale (Indice di Ponderazione)

μE15 Credito alle imprese (1-5 anni) / Credito totale (Indice di Ponderazione) D2 Dummy riferita all’unità statistica C1

D3 Dummy riferita all’unità statistica C15 D4 Dummy riferita all’unità statistica C5 D5 Dummy riferita all’unità statistica E1 D6 Dummy riferita all’unità statistica E15 D7 Dummy riferita all’unità statistica E5 D8 Dummy riferita all’unità statistica H1 D9 Dummy riferita all’unità statistica H15