• Non ci sono risultati.

La relazione tra le quantità di credito e il mark-up: l’approccio orizzontalista e strutturalista

4.5 Considerazioni conclusive

Nel presente capitolo si proposto di testare empiricamente la teoria strutturalista in contrapposizione a quella orizzontalista. Secondo la prima, esisterebbe un legame positivo tra le quantità credito concesse dal sistema bancario e il mark-up applicato dalle banche commerciali ai tassi dell’interesse fissati sui prestiti concessi. Dal punto di vista teorico, secondo i fautori della posizione strutturalista, le pressioni al rialzo dei mark-up sono giustificate sia dal principio kaleckiano del rischio crescente e sia dall’estensione della preferenza per la liquidità keynesiana all’offerta di credito. Contrariamente, secondo la posizione orizzontalista, non esisterebbe alcun legame tra le quantità di credito e il mark-up, il quale è considerato una variabile esogena. Da un punto di vista teorico, i fautori di quest’ultima posizione criticano i capisaldi della visione strutturalista attraverso il paradosso del debito (Lavoie, 1996) e il paradosso dell’illiquidità (si veda il paragrafo 1.3.3.2).

154

Al fine di testare empiricamente tali tesi, si sono analizzati i dati mensili riferiti all’eurozona delle seguenti variabili: il credito erogato dal settore bancario per l’acquisto di beni di consumo e di abitazioni, il credito erogato alle imprese, i tassi dell’interesse fissati sui prestiti e il tasso dell’interesse determinato dalla BCE sulle operazioni di rifinanziamento principale. In più, si sono costruite le variabili che rappresentano i mark-up come differenza tra i tassi dell’interesse applicati alle diverse tipologie di prestito e il tasso d’interesse fissato dalla BCE sulle operazioni di rifinanziamento principale.

Dal punto di vista econometrico si sono svolti il test per la scelta del ritardo ottimo, il test della radice unitaria e i test per la stima della cointegrazione. Sulla base dei risultati di quest’ultimi, si è proceduto applicando o una metodologia VAR o una VECM, o un panel VAR o un panel VECM. Tali metodologie hanno permesso di stimare tre diversi modelli, i nessi di causalità e le relazioni esistenti tra le variabili considerate.

Come è stato mostrato nel corpo del presente capitolo, le stime dei tre differenti modelli (si veda il paragrafo 4.4) si muovono tutte nella medesima direzione. In particolare, nella prima analisi, in cui si mette in relazione il credito totale e il mark-up medio ponderato, si evince che esiste una relazione negativa tra le quantità di credito concesse dal sistema bancario e il mark-up. Tale relazione viene confermata sia nel breve periodo (solo per il tempo D − 1) che nel lungo periodo. Nella seconda analisi, in cui si disaggrega per tipologia di credito, si conferma l’andamento di lungo periodo, ma allo stesso tempo alcune stime di breve periodo permettono di mettere in discussione alcuni dei risultati provenienti dal primo modello. In particolare, per le coppie di variabili per cui si è potuta stimare una relazione di lungo periodo (θC5-LLC5, θE1-LLE1, θE15-LLE15, θE5-LLE5 e

θH5-LLH5), si conferma una relazione negativa di lungo periodo tra le quantità di credito concesse

e il mark-up. Per quanto riguarda il breve periodo, la relazione negativa viene confermata solo per le coppie di variabili θC15-LLC15 e θH5-LLH5. Per le restanti coppie, tale relazione risulta non significativa mostrando di conseguenza l’assenza di una relazione tra il credito concesso dal sistema bancario e il mark-up. Nella terza analisi, in cui si utilizza una metodologia panel VECM, non si riscontra una relazione di breve periodo tra il credito concesso e il mark-up poiché i coefficienti del modello sono tutti non significativi. Per quanto riguarda il lungo periodo, tale metodologia consente di concludere che esiste una relazione negativa tra il credito concesso dal sistema bancario e il

mark-up e confermare dunque le stime provenienti dalle precedenti analisi.

I risultati dei tre modelli permettono di non confermare la tesi strutturalista secondo cui esisterebbe una relazione positiva tra il credito ed il mark-up, ma validano la visione orizzontalista, secondo cui non esisterebbe alcun tipo di relazione tra i prestiti bancari ed il mark-up. In particolare, molti risultati di breve periodo, essendo non statisticamente significativi, mostrano un’assenza di

155

relazione tra le variabili considerate. Tuttavia, altre evidenze empiriche, stimate nei paragrafi precedenti (paragrafo 4.4.2), mostrano una relazione negativa tra i prestiti concessi dal sistema bancario e il mark-up. Questa relazione negativa di breve periodo viene riscontrata per i prestiti concessi per l’acquisito di abitazioni per una durata superiore ai cinque anni (LLH5) che, negli anni presi in considerazione, rappresentano circa il 40% del mercato del credito (si veda μH5 in appendice C). Inoltre, grazie alle stime presentate nei paragrafi precedenti, si evince che tale relazione negativa risulta confermata anche nel lungo periodo.

Come già anticipato nel capitolo 1, le relazione negative possono essere giustificate dal processo di concorrenza che si instaura tra le banche commerciali. Per svolgere tale ragionamento, si ipotizzi che lo stock di capitale fisico delle banche commerciali sia rimasto costante durante gli anni analizzati. Date le precedenti premesse, se i prestiti concessi dal sistema bancario aumentassero, il tasso di profitto realizzato dalle banche commerciali incrementerebbe. Tuttavia, se il tasso del profitto fosse superiore a quello normale o, detto in altre parole, se le banche commerciali realizzassero degli extra profitti, le forze che regolano la concorrenza nel sistema bancario condurrebbero alcune banche (ossia quelle che hanno avuto gli extra profitti) a diminuire il

mark-up al fine di ottenere nuove quote di mercato. Di conseguenza, ciò spingerebbe le dirette

concorrenti ad adottare un comportamento imitativo che le indurrebbe a diminuirlo al fine di rimanere competitive nel mercato del credito. Da questo processo, scaturisce una possibile interpretazione in grado di giustificare la relazione negativa tra le quantità di credito prestate e il livello del mark-up. Tale considerazione, anche se non esplicitata formalmente dai teorici orizzontalisti, risulta compatibile con la visione orizzontalista che considera il processo concorrenziale che si instaura nel settore bancario come uno dei fattori che determinano il livello del mark-up (a tal proposito si veda il capitolo 1, paragrafo 1.2.3, equazione 4).

156

Capitolo 5.