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Alcuni dati generali

Vili. — Alcuni dati su altri Stati

X. Alcuni dati generali

Per chiudere questo lavoro, non sarà male prendere nota di alcune notizie e di alcune considerazioni generali che meritano di venir meditate da chiunque s'interessa delle sorti presenti e future della umanità.

La superfìcie intiera del globo si eleva a 510 milioni di chilometri quadrati dei quali 130 soltanto sono abitabili (1) ed in Europa sopra 275 milioni di abitanti, 260 milioni atten-dono ai lavori manuali (2). C'è margine dunque per notevoli miglioramenti, per profonde trasformazioni, per formidabili pericoli. Ohe i lavoratori manuali riescano ad intendersi ed a riunirsi, come vuole Marx, sia pure intorno ad un ideale illusorio, ed avranno costituito una forza capace di annientare qualsiasi saviezza.

I prodotti agricoli d'Europa, secondo Tegoborscki (3) sarebbero stati questi:

Paesi agricoli Prodotto lordo Imposta l'imposta ed il Rapporto tra

prodotto lordo Russia . . . . fr. Prussia Stati U n i t i . . . . Spagna Sassonia . . . . Danimarca . . . . Svezia e Norvegia . Austria 9.000.000.000 4.000.000.000 6 000.000.000 4.300.000.000 2.012.000.000 400.000.000 347.000.000 5.800.000.000 1.100.000.000 400.000.000 450.000.000 444.000.000 21.000.000 48.600.000 37.000.000 500.000.000 V . V,o 7 . 3 W ir ho i (1) LE PLAY: Les ouvriers européens, I.

(2) ELLERO : La questione sociale.

(3) Annuaire de Guillaumin. DUMESNIL MARIGNY: Vécon. politique

dévenue science exacte.

— 180 — P a e s i m a n i f a t t u r i e r i : I n g h i l t e r r a 16.000.000.000 2.200.000.000 '/, F r a n c i a 12.000.000.000 2.000.000.000 '/6 Belgio 1.000.000.000 141.000.000 '/, N o n o c c o r r e a v v e r t i r e , p e r c h è si c o m p r e n d e , c h e i dati s o n o e m p i r i c i , c o m e e m p i r i c i q u e s t i a l t r i s u l l a r i c c h e z z a del m o n d o p u b b l i c a t i d a M u l h a l l (1) pel 1S88: I

P A E S I Milioni di f r a n c h i Media per a b i t a n t i

Inghilterra Germania Austria-Ungheria Italia Spagna Portogallo Norvegia Danimarca Olanda Belgio Svizzera Serbia Bulgaria Turchia 235.000 215.000 161.000 127.000 96.000 74.000 63.000 10.000 16.000 6.000 10.000 24 500 25.000 12.000 15.000 5.500 7.500 5.000 15.000 6.175 5.000 3.500 1.375 2.475 2.500 3.700 2.175 3.125 3.050 5.750 5.400 4.175 4.125 2.750 2.700 4.050 1.750 3.000 Stati Uniti Canada Repubblica Argentina . . . Colonia del Capo

1.122.600 321.000 25.000 13.000 34.000 3.500 3.250 5.250 4.900 3.125 9.250 325

Totale generale 1.519.000 Media gen. 3.600

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In egual modo Mulhall nel Progress of (he World ha improvvisato questi redditi:

Regno Unito . . 820 fr. per testa Francia . . . . 625 » » Germania . . - 425 » » Austria Ungheria 300 » »

e confrontando questi dati con questi altri che corrono sui giornali pel 1898 :

Capitalo in milioni di fr. Per abitante fr.

Inghilterra 218.000 6225 Francia 214.950 5600 Spagna 62.900 3700 Germania 160.925 3500 Austria 90.325 3250 Italia 73.825 2500 Russia 108.575 1625 si ha una manifestazione dell'opinione comune, che nulla ha di scientifico, ma che è un segno degno di nota.

Ancora più empirici sono i rilievi della distribuzione della ricchezza nel mondo fatta dagli anarchici (1) i quali affermano che la popolazione dell'Inghilterra dal 1844 è cresciuta del 62 °/0, mentre la sua forza di produzione ha ingrandito del 130 % , che nel mondo la produzione del frumento ha quadruplicato e la produzione industriale più che decúplate, che gli Stati Uniti hanno decuplato la loro produzione, che in Francia meno di 7 milioni di uomini producono tutta la ricchezza agricola del paese, che da 7 ad 8 milioni di lavoratori creano tutte le ricchezze in In-ghilterra sopra 26 milioni di abitanti, come se i lavoratori non manuali vivessero guardando i travi, o come Stelio Effrena, facendo languire le femmine ed offrendo mazzi di fiori a sè stessi.

Invece, come afferma il prof. Fahlbek dell'Università di Lund (Svezia) (2), la forza economica di un popolo sopra

(1) K R O P O T K I N E : La conquéte du pain, p a g . 1 6 - 1 7 . (2) E . F A I I L B E K : o p . e i t . , p a g . 1 5 6 - 1 5 7 .

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il mercato internazionale, può, sino a un certo punto, misu-rarsi secondo le sue risorse in metalli preziosi, sia perchè i metalli preziosi conservano la maggior costanza econo-mica presso 1 popoli che prendono parte allo scambio

in-ternazionale, sia perchè è considerevole la loro importanza economica, non certo nel mercato interno, ma sopra il mercato universale.

Quindi il seguente quadro del Neumann Spallart della moneta e del metallo monetario posseduto dalle varie na-zioni presenta un'indiscutibile importanza:

P A E S I m o n e t a r i o (000.000) Moneta o metallo P e r a b i t a n t e nel 1885

M a r c h i Marchi

Francia 6 1 6 0 1 6 1 . 1 7

Stati Uniti 3 7 5 6 7 4 . 5 2 ( 1 )

Gran Bretagna (senza le colonie) . . 2 6 5 2 7 1 . 6 7

2 6 6 3 5 6 . 3 2 Russia 1 0 5 0 1 1 . 1 9 Italia 7 3 6 2 4 . 7 8 Austria-Ungheria 5 3 0 1 3 . 3 8 Belgio 5 3 0 9 0 . 5 5 Olanda 3 4 9 8 1 . 1 6 Svizzera 1 2 8 4 3 . 7 9 Danimarca 6 9 3 4 . 5 0 Svezia 4 8 1 0 . 2 5 Norvegia 2 8 1 4 . 4 1

E stata anche constatata e si va s e m p r e più ricono-scendo una tendenza al ribasso degli interessi e dei

pro-fitti in tutto il mondo.

Arturo Labriola (2) osserva a questo proposito « Le Casse di risparmio francesi non danno più c h e il 3 % e si c o~ nosce a quali pericoli vanno soggetti q u e i depositi. I buoni

(1) Popolazione nel 1880.

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del tesoro non fruttano più del 2 '/, al 2 3/4 %. I dividendi delle Società di credito sono derisori. Le obbligazioni delle grandi compagnie ferroviarie offrono dal 2,85 al 2,90. La Cina dà bene il 5 ma i suoi titoli costano 105 lire. Il Giappone dà il 7 »/„, ma i suoi titoli sono al 106. Non è solo dei valori pubblici questa enorme diminuzione di interessi. Di 1400 concessioni di miniere in Francia 260 soltanto hanno dato benefìci, 800 vennero abbandonate, le altre si trovano in una situazione precaria. » « In Inghil-t e r r a il profiInghil-tInghil-to medio delle miniere è del 2 % , nel Belgio dell'I, 2 0/0 ».

Avenel (1) prova il continuo decrescere del valore del denaro nel seguente quadro dimostrante il movimento del valore di 1000 fr. :

A n n i Valore

intrinseco F r a n c h i

P o t e r e

del d e n a r o relativo V a l o r e dell'interesse Saggio del r e d d i t o C i f r a

850 81.000 X per 9 729.000 10 — "I lo 72.900 1200 21.770 V » 97.965 10 — 9.796 1300 16.000 » N 4 64.000 10 — n 6.400 1400 7.530 N N 33.880 10 — N 3.388 1500 4.640 » 6 27.840 8.33 2.319 1600 2.570 TI N 2 7 , 6.425 6.50 417 1700 1.480 » n 3 4.440 5 - » 222 1789 950 » » 2 1.900 5 — H 95 1893 950 )1 » 1 9.500 4 — » 38

Così 1000 fr. che nell'850 valevano fr. 81.000 e rende-vano fr. 72.900, nel 1893 valerende-vano 950 e renderende-vano 38 fr., e ciò per effetto della diminuzione del valore mercantile e per conseguenza del potere di acquisto dei metalli pre-ziosi, del deprezzamento della moneta di conto che pur conservando il suo nome significa una quantità sempre

(1) Histoire économique de la propriété des salaires et des denrées,

i, 37.

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più piccola d'oro e d'argento, e del ribasso del saggio dell'interesse.

Certo un grande e atroce cancro corrode specialmente l'Europa nelle spese militari, le quali se non si possono dire assolutamente improduttive perchè producono la quiete sociale e l'indipendenza delle nazioni, esauriscono però e stancano le forze economiche fino alla più pericolosa depressione.

In uno studio sulla guerra e gli eserciti permanenti, il signor Laroque ha stabilito che prima della g u e r r a d'O-riente gli eserciti occupavano 2.800.000 uomini, perdenti un lavoro annuale di 733 milioni ed ingoianti i 6/7 delle entrate pubbliche, cioè 5 miliardi e 250 milioni di franchi. Dopo, le Potenze europee non hanno cessato di aumentare le loro forze militari, diguisachè la cifra delle spese an-nuali che esse cagionano è stata per lo meno raddoppiata da 40 anni (1).

L'Europa spese per la guerra e la marina nel 1893 5316 milioni: questo è l'effetto della pace armata, quattro milioni d'uomini sotto le armi, tre miliardi almeno all'anno di lavoro perduto (2).

Poi le nazioni d'Europa imponevano ne! 1874 3 miliardi e 895 milioni per garantire gli interessi dei debiti pub-blici (3), altra piaga degli Stati moderni.

Kolb (4) somma i passivi degli Stati europei in 12 500 milioni di marchi dei quali 150 per le corti, 3500 per gli eserciti, 3900 milioni pei debiti e 4950 per tutti gli altri servizi.

Eserciti e debiti: ecco due nembi gravidi di tempesta contro i quali converrebbe appuntare i cannoni più po-derosi della scienza economica e della scienza di Stato, imperocché essi minacciano di devastare ed inghiottire tutte le risorse e le riserve del capitale e del lavoro.

(1) BERTHEAU: Essai sur les lois de la population.

(2) T. MARTELLO : Veconomia politica anti-malthusiana ed il

so-cialismo.

(3) ELLERO: La questione sociale.

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E ancora si disegna sull'orizzonte e va divenendo for-midabile da qualche anno un po' da per tutto, ma special-mente negli Stati Uniti ed in Inghilterra, la tendenza ad u n concerto di Sindacati o di Trusts, i quali mirano a farsi padroni della produzione di una merce necessaria, ed a fissarne arbitrariamente i prezzi, almeno per un certo-tempo, senza possibili opposizioni. Le grandi produzioni dei carboni, dei metalli, del cotone e dei suoi manu-fatti, del petrolio, dell'allevamento del bestiame, sono-ormai in mano a potenti compagnie, le quali presto si uniscono in Sindacato, col risultato di fissare invincibil-mente ai loro prodotti prezzi largainvincibil-mente rimuneratori a danno dei consumatori. Durante l'anno 1880, per es., gli incettatori comprarono, senza neppur vederlo, quasi cinque volte daccapo l'intero raccolto del cotone. Nella contea del-Northumberland e del Durham i grandi proprietari di miniere carbonifere sono circa 200, ciascuno dei quali guadagna in media 100.000 lst. l'anno, i grandi mercanti di Londra, che sono 20.030, hanno accaparrato il c a r b o n e ed elevato il prezzo e circonvenuto il mercato come gli agenti di cambio spesso fanno nella Borsa (1). I carboni a Londra sono acquistati da una trentina di negozianti che al primo bisogno alzano i prezzi (2). Ed ormai il si-stema si propaga da per tutto e rialza artificialmente i prezzi ponendo d'accordo i principali produttori.

Così i collettivisti e gli anarchici affermano risultare dalle tavole di mortalità che la vita media dei ricchi, per es. degli abitanti dei quartieri areati e suntuosi, a Londra, a Parigi, a Berna, superi i 70 e raggiunga gli-80 anni (?) (3), mentre la vita media dei lavoratori è invece di 30 anni, nella massa in Europa tra 25 e 40 anni. « Sei milioni d'uomini periscono dunque su 12 milioni di morti senza errore possibile, per mancanza d'aria pura, di nu-trimento sano, di lavoro armonico ». E ciò può essere,, sebbene meriti qualche prova maggiore dell'affermazione,.

(1) Edimburg lieview, aprile 1873. (2) MERLINO: Monopolismo o socialismo?

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ma dove l'affermazione è assolutamente esagerata è quando essa dice « che non solo ciò che la terra produce basterebbe al consumo di coloro che l'abitano, ma essa basterebbe anche quanao il consumo raddoppiasse d'un tratto, e ciò quand'anche la scienza non intervenisse per far sortire l'agricoltura dai suoi processi empirici, e mettere a suo servizio tutte le risorse fornite ora dalla chimica, dalla fìsica, dalla metereologia, dalla meccanica ; ì prodotti superano due volte la necessità del consumo », e quando essa proclama che « se il capitale enorme di città e di case, di campi lavorabili, di officine, di vie di trasporto e di scuole divenisse proprietà comune, invece di essere dete-nuto in proprietà privata, l'agiatezza sarebbe facile a con-quistare, le forze che sono a nostra disposizione sarebbero applicate non a lavori inutili e contraddittori, ma alla produzione di tutto ciò che occorre all'uomo per l'alimen-tazione, l'alloggio, il comfort, lo studio delle scienze, la coltura delle arti ». Ma tutto ciò, come questo libro dimostra, è assolutamente impossibile pel presente ed esagerato per un prossimo futuro dal momento che come nessuno ignora, le immagini non fanno germogliare nuove messi, le quali esigono cura paziente e molto guano.

Ciò non pertanto la civiltà ed i progressi della moderna industria vantano risultati meravigliosi.

In Inghilterra nel 1769, rilevava Michel Chevalier (1), quando Arkwright prese il suo primo brevetto d'invenzione per la macchina a filare, vi erano 5200 filatrici alla piccola

rouet e 2700 tessitrici, in tutto 7900 persone impiegate

nella fabbricazione delle stoffe; orbene, Baines, nei Docu-menti statistici, stabilisce che nel 1833 vi erano 327.000 operai nella filatura e tessitura meccanica e 250.000 tessi-tori a mano, vale a dire 487.000 persone impiegate soltanto nella filatura e tessitura delle stoffe di cotone. E nel 1874 il numero delle persone che vivevano dell'industria coto-niera non era minore di 2.500.000.

Nel 1769 una filatrice guadagnava 20 soldi al giorno, il •capitale speso in salari era ritenuto allora di 3 a 4 milioni,

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nel 1833 era di 455 milioni per gli 800.000 operai delle manifatture.

Nel 1830 le locomotive Stephenson trascinavano 40 tonn. consumando 200 grammi di carbone per chilometro e per tonnellata.

Delle locomotive di 55 tonnellate trascinano comune-mente oggidì più di 2000 tonnellate in via piana ed il con-sumo del carbone non supera 25 grammi per chilometro e per tonnellata; si è guadagnato 50 volte più di forza con 8 volte meno di combustibile.

Una macchina a cucire fa 640 punti al minuto nella tela fina, un'operaia ordinaria non facendone in media che 23, ogni macchina fa il lavoro di 28 operaie.

Sotto l'amministrazione di Oolbert l'industria delle lane occupava in Francia 60.400 operai, oggi nelle sole mani-fatture di lana sono impiegate almeno 175.000 persone (1).

E forse le 150 000 leghe (600.000 chilom.) di strade fer-rate esistenti nel mondo già nel 1890 ed ora cresciute e che si calcola abbiano costato 150 miliardi, non hanno condotto centinaia di migliaia di uomini che prima stenta-vano la vita, a più larghi guadagni? non hanno ridotto il prezzo della tonnellata chilometrica per i trasporti di t e r r a che era di 25 a 30 cent, a cent. 5.81 ?

Sono anche rilevantissimi i perfezionamenti della tecnica agricola, i quali accrescono in modo maraviglioso la pro-duttività del suolo, e rendono possibile la messa in coltura di terreni, che prima non potevano formare oggetto di un'impresa economica.

Oggi l'America, la Russia e l'India possono provvedere abbondantemente di grano tutti i mercati Europei, r e n -dendo vane le fosche previsioni sull'avvenire delle classi lavoratrici, che l'inflessibile logica di Ricardo aveva de-dotte dalla desolata tristezza dell'ambiente economico in mezzo al quale la sua preclara intelligenza ebbe a maturare. Nè quale indice dello sviluppo della ricchezza delle na-zioni civili, si deve t r a s c u r a r e l'aumento dei depositi nelle

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Casse di risparmio, le quali sono alimentate dalla parte inferiore della classe media e dagli strati popolari.

Cosi i depositanti alle Casse da risparmio nel mondo civilizzato sono ritenuti dal signor De Malarce (1) salire al numero di 10 milioni.

Ma tutti questi progressi non impediscono che la ric-chezza capitale media per abitante sia solo di fr. 5620 in Inghilterra, 5000 in Francia, 1758 in Italia, come vuole Bis-solati (2), o meglio, come lo dimostra questo libro, di fr. 6920 in Inghilterra, 6753 in Francia, 2000 in Italia; ricchezza che riesce insufficiente all'agiatezza di tutti, e il problema rimane, problema di produzione e di distribuzione, un pro-blema doloroso, ma che esige ancora un'infinita pazienza, per quanto a molti tormentosa, per l'irrealizzabilità di ogni soluzione a breve scadenza.

(1) LEROY BEAULIEU: La répartition des richesses, op. cit., p. 2 6 8 . (2) BISSOLATI, Critica Sociale, 1896, n. 13, pag. 195.

XI. — Conclusione

Giunti alla fine di queste ricerche ci sentiamo autoriz-zati ad un'altra importante conclusione. Esse mostrano che se il reddito totale venisse diviso in parti eguali, supponendo ogni famiglia composta in media di 5 persone, il reddito di ogni famiglia di 5 persone al netto delle im-poste ma al lordo di ogni forma di debito, sarebbe di circa 3310 lire in Inghilterra, 3415 in Francia, 2700 in Ger-mania, 1250 in Austria, 835 in Italia.

Si ammette di buon grado che sia opportuno di ribassare alquanto il reddito netto degli Stati esteri allo scopo di poter fare un congruo confronto con il reddito italiano, perchè mentre tutte le cause che sminuiscono quest'ultimo furono con ogni diligenza accertate, alcune di esse per gli Stati esteri ci saranno certo sfuggite in cosi complicata indagine. Allora la differenza sarebbe un po' minore, ma il reddito italiano rimarrebbe sempre inferiore a quello delle altre più civili nazioni d'Europa.

In ogni modo il nostro studio afferma la necessità di produrre di più e dimostra la possibilità di r i p a r t i r e più equamente i beni prodotti, però che aumento di produzione e più giusta distribuzione della ricchezza non dovrebbero essere concetti antitetici, ma anzi costituire i due termini correlativi di una stessa equazione.

Giù dunque tutto ciò che, essendo opera dell'uomo, in-ceppa ed ostacola la produzione della ricchezza. Giù dazi protettori, premi industriali, imposte inversamente

progres-— 190 progres-—

s i v e , dannosissime manifestazioni di tfn socialismo di Stato

a rovescio, il quale ha per ultimo risultato di sminuire l'elemento della produzione futura.

Ma non si dimentichi che questa è solo opera negativa e preliminare, la quale richiede di essere integrata con una positiva di giustizia.

E poiché la riforma sociale è precisamente quella dot-trina, la quale tiene egualmente conto della necessità di accrescere la produzione e di ripartire con maggior giu-stizia la ricchezza ottenuta, cosi mettendo in pratica le teorie della riforma sociale, produrremo di più e distri-buiremo più equamente, senza r i d u r r e alla povertà gli agiati, ma sollevando dalla miseria i miserabili.

I N D I C E

Prefazione PaD- 5

Il concetto di patrimonio e di reddito nazionale . . . " 9 Avvertenze necessarie » 18 Premessa " 22 I. La ricchezza del Regno Unito di Inghilterra, Scozia

ed Irlanda » 23 1° Ricchezza terriera » ivi 2" Altri indizi della ricchezza » 32 3° Dati più precisi " 38 4° Gli elementi dell'Income-tax " 42 5° Ricchezza complessiva > 51 6° Il prodotto del lavoro » 62 7° Reddito complessivo » 68 II. La ricchezza della Francia » 70 1° La popolazione e la sua divisione » ivi 2° La ricchezza immobiliare » 75 3° La proprietà mobiliare e complessiva . . . . » 86 4° I dati delle successioni » 88 5° Altri criteri » 98 6° Il reddito del lavoro » 101

7° Il reddito totale „ 1 0 2 III. La ricchezza in Germania » 105

1° In Prussia » ivi

2° Sassonia . . 1 1 4 3° Nel Granducato di Baden >. 117

4° Altri Stati tedeschi » 118 5° Nell'intera Germania » 119'

/

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IV. La ricchezza dell'Impero d'Austria-Ungheria . . Pag. 126 Per l'Austria sola » 128

Per l'Ungheria - 1 3 0 V. La ricchezza del Belgio » 131

VI. La ricchezza dell'Olanda » 135 VII. La ricchezza degli Stati Uniti » 138 V i l i . Alcnni dati su altri Stati » 147

1° Russia ivi 2° Norvegia » 149

3° Svezia " 1 5 1 4° Danimarca « 154

5° Per tutti gli Stati Scandinavi » ivi

I X . La ricchezza (l'Italia 155 1° Proprietà fondiaria » ivi

2' Dati sulla ricchezza mobiliare » 164 3° Dati delle successioni » 171 4° Il reddito del lavoro » 174 5° Conto generale » 177 X . Alcuni dati generali » 179 XI. Conclusione » 189

F r e z z o del presente volume, L i r e T r e

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