In Germania pertanto sussistono due differenti tipologie di alternanza scuola/lavoro, ovvero l’alternanza formativa offerta dalle Fachoberschule, gli istituti ad indirizzo professionale di livello secondario superiore, e l’alternanza lavorativa, che si sviluppa invece nell’ambito del sistema duale delle Berufsschule. - La prima tipologia offre agli alunni una formazione di tipo generale e la possibilità di acquisire nuove conoscenze e abilità tecniche sia teoriche che pratiche. Come esposto precedentemente, si accede alla Fachoberschule dopo il conseguimento del diploma della Realschule. La durata prevista per la Fachoberschule è di 2 anni: il primo anno prevede una formazione pratica di 4 giorni la settimana e 8 ore di lezione settimanali; inoltre, in alcuni Länder, tale formazione pratica si può svolgere in azienda anche in “blocchi” di varie settimane, in base al calendario delle attività di
formazione61. Durante il secondo anno, vengono impartite almeno 30 ore
settimanali di formazione professionale, di cui 18/20 ore sono uguali per tutti gli studenti. La particolarità di tale percorso è che, durante la formazione pratica, lo studente mantiene lo status di “studente”, cioè non viene equiparato al lavoratore; tuttavia, acquisisce anche lo status di “tirocinante”, che viene sancito da una sorta di contratto, concordato tra lo studente e l’azienda dove ha luogo la formazione. Tutto ciò si conclude con
un esame che qualifica gli studenti per l'accesso alla Fachhochschule62.
- La seconda tipologia fa propriamente riferimento a ciò che si definisce “sistema duale” che vede l’alternanza tra la scuola, ossia la Berufsschule, e
l’azienda.L’obiettivo di questa formazione è quello di fornire agli studenti
un’ampia preparazione professionale di base, nonché le conoscenze e le abilità tecniche necessarie per svolgere un’attività professionale qualificata. La formazione nel sistema duale è fondamentalmente aperta a tutti. È
61 Questo primo anno può essere sostituito da una qualifica professionale nella disciplina
corrispondente, per cui gli studenti che sono già in possesso di una qualifica professionale possono accedere direttamente all’anno successivo, si veda: Eurydice Italia, Il sistema scuola – lavoro in
Germania, Firenze, 2012, p. 4.
33 necessario ovviamente aver completato il ciclo dell’obbligo, ma non sono
previsti altri requisiti di ammissione.Il primo anno si può svolgere nella
formula dell’istruzione a tempo pieno o attraverso la combinazione di scuola e formazione in azienda. La formazione in azienda si svolge sulla base di un contratto di lavoro fra l'azienda, che provvede alla formazione, e lo studente interessato. Il contratto di formazione professionale definisce gli obiettivi, la durata totale, il numero di ore di formazione giornaliero, le
modalità di pagamento e la remunerazione dello studente.Gli studenti che
hanno ultimato la formazione professionale all’interno del sistema duale sono pronti per intraprendere una professione; infatti, nella maggior parte dei casi, essi trovano lavoro nelle stesse aziende dove hanno svolto l’apprendistato. In ogni caso il conseguimento della qualifica professionale nell’ambito del sistema duale consente un rapido ingresso nel mondo del lavoro: il tasso di disoccupazione giovanile tedesco è tra i più bassi in Europa proprio per via di questo nesso istituzionale tra scuola e mercato del lavoro63.
2.3.1. Il sistema duale tedesco: punti di forza e di debolezza
Il “sistema duale” si chiama così perché è basato sull’unione di apprendistato in azienda e formazione scolastica, ovvero è caratterizzato da un doppio contesto di apprendimento in cui vengono inseriti i ragazzi.
«La formazione off-the-job svolge una funzione di supporto e di integrazione teorica alla formazione on-the-job, completando il percorso formativo. […] Non si apprende semplicemente lavorando, perché anche in azienda l’attività deve avere sempre caratteristiche ed obiettivi formativi. Non si tratta dunque di semplice alternanza tra scuola e lavoro, ma di un’alternanza tra formazione scolastica e
formazione all’interno dell’impresa».64
La dualità è una peculiarità tedesca sia dal punto di vista normativo (integrazione tra legge federale e legge dei Länder), sia da quello finanziario (i percorsi sono
63 G. Ballarino, D. Checchi, La Germania può essere un termine di paragone per l’Italia? Istruzione formazione in un’economia di mercato coordinata, in «Rivista di Politica Economica», 2013, n. 1,
p. 6.
64 Associazione Tre-elle, Fondazione Rocca, Educare alla cittadinanza, al lavoro e all’innovazione. Il modello tedesco e proposte per l’Italia, Genova, gennaio 2015, pp. 45-46.
34 pagati sia dallo Stato che dal datore di lavoro) e sia da quello organizzativo (il
sistema duale è co-governato da amministrazione pubblica e parti sociali)65.
Altro aspetto fondamentale del sistema duale tedesco è la partecipazione delle aziende alla gestione del sistema stesso, perché ciò garantisce una maggiore corrispondenza tra formazione e competenze aziendali richieste, per cui la
transizione dall’apprendistato all’occupazione stabile diventa più agevole. Inoltre
le aziende si assicurano in questo modo un continuo flusso in entrata di giovani altamente qualificati, il che favorisce il loro orientamento strategico verso la
“produzione diversificata di qualità”, che è la forza dell’industria tedesca66. Altro
elemento di forza del modello tedesco è il costante dialogo che si instaura tra
istituzioni centrali e locali, associazioni datoriali e sindacati67.
Tra i punti di debolezza troviamo sicuramente il fatto che il sistema formativo tedesco sia strutturato in modo rigido e che, come abbiamo mostrato all’inizio del capitolo, studenti e famiglie debbano scegliere prematuramente tra un’offerta secondaria superiore molto differenziata per contenuti, metodologie e prospettive. Questa precoce canalizzazione può portare ad un incremento dell’iniquità educativa e al peggioramento dei risultati scolastici, replicando o confermando la struttura
sociale esistente nel Paese68.
Durante gli anni della crisi economica i dati del mercato del lavoro giovanile sono
peggiorati in tutti i Paesi occidentali, eccetto che in Germania69. Ciò ha portato a
rivalutare il diritto del lavoro, le prassi che riguardano le relazioni industriali e il
sistema formativo tedeschi70. Di conseguenza le istituzioni internazionali hanno
iniziato a studiarne la possibile replicabilità nei diversi contesti internazionali: nel capitolo seguente si approfondirà il caso italiano.
65 J. Erbe, L’apprendistato in Germania, relazione presentata in occasione del convegno Dove si incontra il lavoro: l’apprendimento in Europa, Festival del lavoro, Brescia, 21 giugno 2012. 66 N. Sciclone, La condizione giovanile ai tempi della crisi, Firenze, 2013, p. 83.
67 Per approfondimenti si veda: P. Ryan, The school-to work transition: a cross-national perspective,
pp. 34-92; M. Biagi, M. Tiraboschi, La rilevanza della formazione in apprendistato in Europa:
problemi e prospettive, in «Diritto delle relazioni industriali», 1999, n.1, pp. 85-116.
68 E.A. Hanushek, L. Wössmann, Does Educational Tracking affect Performance and Inequality? Differences Evidence across Countries, in «Economic Journal», 116, 2006, p. 63.
69 ILO, Global Employment Trends for Youth 2015, Scaling up investments in decent jobs for youth,
Genova, 2015, p. 20.
70 M. Burda, J. Hunt, What Explain the German Labor Market Miracle in the Great Recession?, IZA
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CAPITOLO 3.
L’ITALIA E IL SUO SISTEMA DI ISTRUZIONE: DALLE
ORIGINI AD OGGI
Il modello tedesco può senz’altro rappresentare un benchmark utile per l’Italia, dal momento che la struttura produttiva italiana è abbastanza simile a quella tedesca. Tuttavia nel nostro Paese la dimensione media delle aziende è molto inferiore rispetto alla Germania. Le cause di questa differenza sono generalmente riscontrate nella debolezza della formazione tecnico-professionale italiana, anche se la
relazione tra i due fenomeni potrebbe essere più complessa di quanto sembra71.
Accanto a questi fattori strutturali, esistono tuttavia anche alcuni fattori culturali di lungo periodo che possono contribuire a spiegare la fragilità del sistema di formazione tecnica e professionale italiana paragonato a quello tedesco. Infatti, nonostante la comune tradizione idealista dei due Paesi, il primato della cultura umanistica su quella tecnico-scientifica è molto più forte in Italia piuttosto che in
Germania72.
Partendo quindi da una panoramica generale sul contesto produttivo italiano, si esaminerà il sistema di istruzione italiano e i passi normativi che sono stati fatti fino ad oggi, ovvero fino alla riforma sulla Buona Scuola, concentrando l’attenzione sulla formazione professionale nel nostro Paese e tenendo presente il caso tedesco come punto di riferimento e di paragone.
71 Infatti è probabile che la dimensione media relativamente elevata delle aziende tedesche sia
favorita proprio dal sistema duale tedesco, che rende più agevole la gestione delle grandi imprese.
72 G. Ballarino, D. Checchi, La Germania può essere un termine di paragone per l’Italia? Istruzione formazione in un’economia di mercato coordinata, in «Rivista di Politica Economica», 2013, n. 1.
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