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In questo caso è l'Altinate a riportare maggiori informazioni; e, forse per le oggettive durezze linguistiche di questo modello, Marco lo trascrive

verbatim, come può facilmente evincersi dal confronto degli stralci testuali di

seguito riprodotti di Marco (M, I, 47; 40r e 41r) e dell'Editio II dell'Altinate,

fra le tre redazioni disponibili del coacervo la più vicina al nostro cronista

383

:

Marco:

Metropoli concepto in Gra[n]dense[m] civitate[m]

1 Beatus, dux Matamaucensis [Matamau censes M], cum omnibus tribunis Venecie ad

Chron. Alt. II, Additio, 11-20 (CESSI 1933, 71); e 6-15 (ibid., 73)

1 Beatus, dux Matamaucensis, cum omnibus tribunis Venetie ad Romam adepti sunt iter, ut ad Sancte Romanis sedis pontificem, nomine Benedictum,

381 Da intendersi immo Histrie.

382 Nella narrazione di questo episodio si riscontrano, rispetto alla storia, non pochi anacronismi e inesattezze. Anzitutto, già P. F. KEHR (Regesta Pontificum Romanorum, Italia Pontificia, vol. VII, t. 2, Berlin 1923-25, 31-32) riteneva spurio il privilegio che sarebbe stato concesso fra il 574 e il 578 o meglio confuso con la lettera, anch'essa spuria, di papa Pelagio II a Elia in occasione della sinodo di Grado indetta da questo pontefice il 3 novembre 579. Inoltre, non corrispondono le cronologie dei personaggi citati: il doge Beato visse nel IX secolo; papa Benedetto (con riferimento a Benedetto I) fu invece pontefice dal 575 al 579. Ma, come rileva Carile, «della cronologia lagunare anteriore al 726 non si può fare alcun affidamento perché le nostre fonti cronachistiche soggiacciono a troppe preoccupazioni di carattere non strettamente storiografico per poter essere prese sul serio» (CARILE - FEDALTO, Le origini di Venezia, 227). Il dettato di Marco è comunque coerente, giacché egli indica come data di nascita del doge, gemello di Obelerio, il 421: «Et tunc quidam in antea apud Matamaucum ducarunt Belenceriuset Beatus, quos eandem genitrix parturivit anno Domini CCCCXXI» (M, I, 39; 38r). Per ulteriori approfondimenti sulla questione storica, vd. la ricostruzione di ROSSI 1845,108-09. Una più recente trattazione in G. CUSCITO, Aquileia,

Grado, Malamocco: la Chiesa aquileiese, in Enciclopedia Treccani online, Storia di Venezia - Le origini, 2012. Consultato online: http://www.treccani.it/enciclopedia/origini-aquileia-grado- malamocco-la-chiesa-aquileiese_(Storia-di-Venezia)/ [ultima consultazione: 3.08.2018].

383 Nell'editare il testo di Marco si è scelta una linea il più possibile conservativa: si emenderanno le lezioni scorrette soltanto nel caso in cui la fonte (Chron. Alt. II, Additio; CESSI 1933, 71-76), che ricordo essere fondata sui codici D e V, riporti una lezione migliore. Preziose le altre due redazioni: quella dell'Editio I, 6 (CESSI 1933, 38-43) che, basata sulla lezione del cod. S e sui frammenti U, S, VU, M (Chron. Grad.), rende una versione

testualmente divergente ma più corretta e chiara; e quella dell'Editio III, 10 (CESSI 1933, 161- 64), storicamente più vicina ai fatti e a tratti più completa, sebbene non si facciano i nomi dei protagonisti della vicenda come nell’Altinate I e II e, quindi, in Marco. Esse sono state pure considerate: ciò, se non per emendare le lezioni erronee di Marco, almeno per comprendere a grandi linee il contenuto di un testo molto scorretto e oscuro. In sottolineato, le minime varianti che si riscontrano fra la versione dell'Altinate secondo l'Editio II e Marco.

Romam ade[m]pti384 sunt iter [idem M]385 ut ad Sancte Romane sedis pontificem nomine Benedictum, universsalis orbis apostolicum386. 2 Quod ante pontificem venit dux, inquissivit eum nove Aquilegie civitatis Gradensem ut metropoli<m> inst<it>ueret seccundum veteris Aquilegie conssuetudo387; 3 et hostendit ad eum nomina patriarcharum per ordinem quod retro tempore in eadem civitate ordinati fuerint usque ad Nicetam, eadem civitatem388 presul389, secundum illius Benedicti pape dictum, sine ostensione [...] //

20 Subscripcione et comfimacione episcoporum [corr. ex ip- M] subtilius subscripsit et comffirmavit privilegii preceptum cardinalibus ecclesie; 21 quem archipresbiteri sive episcopi in illorum ordine cumplentur, cum XXX alliis presbiteris. 22 Concessit Benedictus papa Beatus dux cum omni populo Venecie metropolitanum patriarcham Gradensem nove Aquilegie civitatis ut eligeret et dux investiret, ut per manum Romane Sedis pontificem investicionem acciperet 23 et illum debere<t> consecrare et cum privilegii preceptum per concilium et cum laude et comffirmacione episcoporum et cum paliis benedictione in Aquilegia [Aquilegie M] Nove civitatis Gradus metropoli revertere [...]390

universalis orbis apostolicum principem: 2 qui ante pontificem venit dux, inquisivit ad eum nove civitatis Aquilegie Gradensem ut metropolim institueret, secundum veteris Aquilegie consuetudo; 3 et ostendit ad eum nomina pontificum per ordinem, quod retro tempore in eadem civitate ordinati fuerunt, usque ad Nicetam, eadem civitatem presul, secundum illius Benedicti pape dictum, sive ostensione [...]

20 subscriptione et confirmatione episcoporum sub illius scripsit et confirmavit privilegii preceptum gardinalibus Romane universalis Ecclesie, 21 que archipresbiterii sive episcoporum in illorum ordine compellentur, cum triginta alii presbiterorum. 22 concessit Benedictus papa, Beatus dux cum omni populo Venecie metropolitanum patriarcha Gradensem nove Aquilegie civitatis ut eligeret et dux investiret, ut per manu Romane sedis pontificem investitionem acciperet, 23 et illum debet consecrare et cum privilegii preceptum per concilium cum laude et confirmatione episcoporum et cum palii benedictione in Aquilegia nove civitatis Gradus metropoli revertere [...]

384 L'espunzione ade[m]pti si giustifica sulla base della lezione della fonte nel cod. D (Cessi la mette a testo); V condivide con Marco l'errore adempti (vd. apparato di CESSI 1933, 71). Il codice S ha invece la lezione migliore adgressi (cf. Chron. Alt. I, Additio 6, 23: CESSI 1933, 38): «Beatus, dux Metamaucensium, cum quibusdam tribunis et nobilibus ad universalem romane sedis pontificem, nomine Benedictum, adgressi sunt iter, ad quem [...]». 385 Si emenda l'errore idem di M in iter, come fanno pure gli editori dell'Altinate Rossi (ROSSI 1847, 80) e Cessi (Chron. Alt. II, CESSI 1933,71), sulla base della lezione corretta di Chron Alt. I, 6, 21-24 «adgressi sunt iter» (CESSI 1933, 38): vd. la nota precedente.

386 L'integrazione del sostantivo principem, presente nella fonte, non è strettamente necessaria.

387 A rigore dopo seccundum ci aspetteremmo un accusativo. La lezione conssuetudo, comunque, potrebbe costituire il relitto di abbreviazione di un'antica formula giuridica.

388 A rigore si dovrebbe espungere in civitate[m]; la fonte, tuttavia, presenta il medesimo errore.

389 Si richiederebbe, ovviamente, un'integrazione presul<em>; ma anche in questo caso la presenza nella fonte del medesimo errore induce a mantenere una linea conservativa.

390 Traduzione: «L'istituzione della Metropoli nella città di Grado. 1 Beato, doge di Malamocco, con tutti i tribuni di Venezia intrapresero un viaggio verso Roma alla volta del pontefice apostolico della Santa romana Sede dell'orbe universale di nome Benedetto. 2 E, giunto il doge innanzi al pontefice, gli chiese di istituire Grado come metropoli della nuova città di Aquileia secondo la consuetudine della vecchia Aquileia; 3 e gli mostrò i nomi dei patriarchi nell’ordine in cui, dai tempi più antichi, erano stati ordinati in quella città fino a

Compresa nel medesimo cap. I, 47, Metropoli concepto [...], si trova poi una

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