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Nei successivi capitoli segue l'enucleazione e la descrizione delle sei età mondo (M, I, 2-6; 32v-33v):

De eodem

20 Igitur etatum numerum disting<u>entes, incipiamus a prima [corr. ex apia M]. 21 Adam itaque primus pater vixit annis nonigentis triginta, a quo fuit transchursu prime etatis usque ad Noe: hec itaque prima etas duravit annis mille ducentis sexaginta duobus. 22 Et quoniam inniquitas multum creverat super Terram, adeo ut nullus iustus inveniretur exceptis Noe et domo sua, penituit Dominum hominem plasmavisse et sic ait Noe, servo

Sullo stesso argomento

20 Ebbene, distinguendo il numero delle età, cominciamo dalla prima. 21 Così Adamo, primo padre, visse 930 anni, dal quale prese avvio il computo del tempo della prima età fino a Noè: questa prima età durò 1262 anni. 22 E poiché molto era cresciuta l’iniquità sulla Terra, al punto che non si trovava nessun giusto eccetto Noè e la sua famiglia, il Signore si pentì di aver plasmato l’uomo e così disse a Noè, suo servo: 23 «Costruisci per te un’arca di legni

182 Vd. Gen. 2, 20: «Appellavitque Adam nominibus suis cuncta pecora et universa volatilia caeli et omnes bestias agri».

183 Da quanto ho avuto modo di appurare, il tema della bellezza di Adamo – per esempio – ricorre soltanto in un'opera molto tarda: F. ZUCCONI, Lezioni sacre sopra la divina scrittura, Tomo I, Venezia 1724; Lezione XXVII della Genesi, 198-199.

184 Sulla forza di Sansone, vd. Libro dei Giudici, 13-16; sulla saggezza di Salomone, vd. I libro dei Re 4, 29-30, 34; sulla bellezza di Assalonne, infine, vd. Samuele 2, 14, 21-33.

185 Potrebbe trattarsi di un errore per ‘Azazel’, capro, demone o angelo decaduto che figura in Lev. 16, 8; 10; 26; o angelo ribelle che insegnò agli uomini a produrre le armi, alle donne gli ornamenti e i cosmetici nell’apocrifo Libro di Enoch, 8, 1. In nessuna di queste fonti, tuttavia, si fa riferimento alla sua agilità, dote che comunque si addice al Diavolo (vd. A. GRAF, Il diavolo, Milano 1889). Nondimeno, la forma Asabel o Azabelus conduce anche verso le Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio (Lib. II, 40), in cui Azabelus è uno dei dieci figli di Beniamino; ma anche in questo caso si tace riguardo alla sua destrezza.

suo: 23 «Fac tibi archam de lignis levigatis et reliqua. Delebo – inquid [in marg. dx. M] – hominem a facie Terre, nec remanebit Spiritus meus in homine in ethernum, quia caro est».

24 Constructa igitur archa ac ingresis [ingresus M] Noe e<t> filiis, uxore et uxoribus filiorum cum animantibus que Deus reservare proposuerat super Terra<m> ut creserent 186 , aperu<i>t fontes abissi et chattaratas celi altitonantis imperium et, emisso aque fluentis Spiritu, sumesit omnem viventem speciem, exceptis Noe et qui cum eo degebant in archa.// 25 Facto vero pacis federe inter Deum et hominem, postquam aque cessaverunt et redierunt ad locha sua, egresus est Noe de archa con uxore et filii cum uxoribus eorundem, centaque animancia, bina ac bina secundum diversas ipsarum species, que in archa conservata fuerant ut cresserent super Terram.

26 Postquam vero Noe solus superfuit cum omnibus de domo sua et animalibus qui et que in archa fuerant, ab ipso et familia sua cepit humanum genus cresere et multiplicari usque ad Abraam patriacham, quem temptavit Dominus ut quem diligebat filiium suum Ysaac unigenitum imolaret. 27 Igitur a Noe usque ad Abraam fuit secunda etas, que duravit annis noningentis quadraginta duobus, in qua quidem etate fondata fuit Babilon, vix quam [sc. cuius?] turris Babel con<s>tructa fuit a genere giganteo, ubi fuerunt linguarum idiomata [idemata M] variata.

De eodem

28 Tercie autem etatis transcursus fuit [corr. ex fuerab M] ab Abraam usque ad David regem, qui ex Bersabe, qui fuit <uxor>187 Urie, genuit Salomonem. 29 Fu<i>t autem hec etas annis noningentis septuaginta tribus. 30 In hac quidem etate Troia magior a Grecis combussa fuit, prout inferius clarius declaratur; nec non superhabundavit abominacio Sodomorum ac in eos et Gomoreos Dei iudicium supervenit, salvo facto Loth, de domo sua, cuius uxor, dum

levigati eccetera. Estinguerò – disse – l’uomo dalla faccia della Terra, né il mio Spirito resterà nell’uomo in eterno, poiché è carne».

24 Costruita dunque l’arca ed entrati Noè e i figli, la moglie e le mogli dei figli con gli animali che Dio aveva comandato di salvare perché si moltiplicassero sulla Terra, il sommo potere aprì le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo e, emesso lo Spirito dell’acqua fluente, inghiottì ogni specie vivente, eccetto Noè e quelli che con lui risiedevano nell’arca.

25 Stipulato un patto di alleanza fra Dio e l’uomo, dopo che le acque si arrestarono e tornarono nei loro luoghi, Noè uscì dall’arca con la moglie e i figli con le mogli di questi e i cento esseri viventi, a due a due secondo le loro diverse specie, che erano stati preservati nell’arca perché si moltiplicassero sulla Terra.

26 Allora, dopo che Noè solo sopravvisse con tutti quelli della sua famiglia e con gli animali, i quali e le quali erano stati nell’arca, da lui e dalla sua famiglia il genere umano cominciò a crescere e a moltiplicarsi fino al patriarca Abramo, che il Signore mise alla prova perché immolasse il suo diletto figlio unigenito Isacco.

27 Dunque, da Noè fino ad Abramo ebbe luogo la seconda età, che durò 942 anni, durante la quale età fu fondata Babilonia, la cui torre di Babele a stento fu costruita dalla stirpe dei Giganti, dove furono differenziate le varietà delle lingue. Sullo stesso argomento

28 Il corso della terza età, invece, andò da Abramo fino a re David, che da Bersabe [sc. Betzabea], che fu moglie di Uria, generò Salomone. 29 Questa età, d’altra parte, fu di 973 anni. 30 In questa età, inoltre, Troia maggiore fu arsa dai Greci, come verrà chiarito più avanti; e si aggiunse anche l’abominio dei Sodomiti e su questi e sui Gomorriti sopraggiunse il giudizio di Dio, con la salvezza del solo Loth, della sua stirpe, la cui moglie, mentre

186 Il verbo cresere è da intendersi variante fonetica settentrionale; vd. anche par. 25 e 26. 187 Si integra il sostantivo uxor sulla base di Samuele 11, 3: «Bethsabee filia Eliam uxor Uriae Hetthaei».

in fuga pre clamore Sodomorum retro inspiceret, in salis statuam est comversa. De eodem

31 Quarta quidem etas fuit a rege David usque ad transmigraçionem Babilonis, que duravit anis duodecim; in qua quidem etate natus est Salomon qui, propter sapienciam suam, Deo templum edificavit in Ierusalem; 32 nec non constructa fuit civitas Romanorum, quam Romulus et Remulus fratres de Troiano genere condiderunt. De eodem

33 Quinta vero etatis curiculus a transmigracione Babilonis usque ad nativitatem Domini esse describitur, qui secundum carnem natus est in diebus regis Herodis et sub Poncio Pilato preside crucifixus. 34 Hec igitur etas duravit anis quingentis quadraginta octo, prout Scripturarum assercionibus declaratur. // De eodem

35 Sexta etas fuit a Sanctissimo Rege Regum, qui in cruce pendens crimina nostra la<va>vit, qui suo sanguine cirographum scriptum ad cautelam Diaboli pro servitute humani generis in duricie 188 adamantis, tamquam agnus mitissimus abolevit. 36 Hec igitur etas, nostre profecto salutis innicium, usque in consumacionem seculi scribitur duratura, in qua lex Novi Testamenti Christi fidelibus est colata. 37 Ab innicio igitur seculi usque ad mortem illustris regis domini Gotofrediellapsi sunt sex millia trecenti et decem et septem anni; et ab inde in antea cursus ellapsorum annorum usque a presencia et futura tempora leviter sciri potest.

38 Abraam primo didicit ab Egipciis [corr. ex egispciis M] aritmeticam [arismeticam M] et astrologiam, que sciencie postea reducte fuerunt in Greciam; et ideo Egipcii

in fuga aveva guardato indietro a causa delle grida dei Sodomiti, fu trasformata in una statua di sale.

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31 La quarta età fu dal re David fino all’esilio di Babilonia, che durò 12 anni; in questa età nacque Salomone, che per la sua sapienza edificò un tempio a Dio in Gerusalemme; 32 e inoltre fu costruita la città dei Romani, che fondarono Romolo e Remolo [sc. Remo], fratelli di stirpe troiana.

Sullo stesso argomento

33 La quinta del corso delle età, invero, è circoscritta dall’esilio di Babilonia fino alla nascita del Signore, che nacque uomo di carne nei giorni del re Erode e fu crocifisso sotto Ponzio Pilato governatore. 34 Pertanto, questa età durò 548 anni, com’è dichiarato dalle testimonianze delle Scritture.

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35 La sesta età andò dal Santissimo Re dei Re che, morendo sulla croce lavò i nostri crimini, egli che con il suo sangue, come mitissimo agnello, cancellò il patto scritto nella durezza del diamante a vantaggio del Diavolo e per la schiavitù del genere umano.

36 Questa età, dunque, certamente inizio della nostra completa salvezza, è scritto che durerà fino alla fine dei tempi e in essa fu presentata la legge del Nuovo Testamento ai fedeli di Cristo.

37 Dall’inizio del mondo, dunque, fino alla morte dell’illustre re e signore Goffredo, sono trascorsi 6317 anni; e dalla morte di Goffredo può essere compreso senza sforzo il corso degli anni passati fino ai tempi presenti e futuri.

38 Per primo Abramo apprese dagli Egizi l’aritmetica e l’astrologia, che in seguito furono rese scienze in Grecia; e per questo i più sapienti Egizi sono ritenuti gli esperti

188 Si emenda la lezione erronea diucie di M in duricie; la durezza è, d'altronde, una qualità riconosciuta del diamante (vd. PLINIO IL VECCHIO, Nat. Hist., XXXVII, 15: «duritia [sc. adamantis] inenarrabilis est»). Per l'interpretazione del passo, che conduce a ravvisarvi il peccato – nella fattispecie il peccato del popolo di Giuda – vd. infra.

sapienciores exper<i>untur 189 omnibus

aliis gentibus in scienciis ipsis. più sapienti fra tutti gli altri popoli in queste discipline.

Che il sistema di periodizzazione della storia universale in sei età trovasse

un antecedente nel Chronicon di Eusebio di Cesarea, una riformulazione in

Agostino (sia nel De Genesi contra Manichaeos che nel De Civitate Dei) e un

perfezionamento con il computo esatto del numero di anni delle diverse età

– la cui durata indicata da Agostino era genericamente di un millennio

ciascuna – in Beda il Venerabile, nel De temporum ratione

190

, è cosa nota

191

. Per

quanto concerne Marco, l'opinione di Paladin è che egli abbia ripreso Beda

senza intermediari

192

: ma, se da un lato la periodizzazione coincide con quella

del Venerabile (e, di riflesso, anche di Agostino), dall'altro diverso è il numero

degli anni proposto per ciascuna età da Beda e da Marco. Questa discrepanza

indurrebbe a credere che Marco non abbia attinto per via diretta da Beda; del

resto, altri scritti d'epoca medievale avrebbero potuto fare da tramite come –

per fare un solo esempio fra i molti che condividono la medesima scansione

temporale – la Chronica universalis di Sicardo di Cremona

193

(XII-XIII secolo),

opera che Marco dovette certamente aver presente, come mostrano alcuni

significativi punti di contatto fra i due autori

194

.

Per quanto riguarda il passo in esame, tuttavia, la versione di Marco risulta

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