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Altre prestazioni: assistenza integrativa e protesica, riabilitativa, specialistica,

4. Confronto economico

4.3 Settore privato accreditato

4.3.2 Altre prestazioni: assistenza integrativa e protesica, riabilitativa, specialistica,

Come descritto nell’introduzione del Capitolo “Confronto economico”, oltre al Rapporto n.7/2020 relativo al monitoraggio della spesa sanitaria, si ha a disposizione la Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese (RGSEP) del 2012, l’ultima pubblicata, internamente alla quale il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha condiviso i dati di spesa sanitaria dal 2004 al 2012, suddividendo, a seconda della tipologia di assistenza erogata, l’aggregato da noi denominato “altre prestazioni da privato accreditato” in: assistenza specialistica, riabilitativa, ospedaliera, integrativa e protesica ed altra assistenza (comprendente assistenza termale, psichiatria, medicina dei servizi, assistenza agli anziani, assistenza ai tossicodipendenti ed alcolisti, rimborsi - contributi e sussidi vari). Quello si analizzerà sarà la percentuale della spesa dedicata a queste aree di assistenza, calcolandola

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rispetto alla spesa del settore privato accreditato. La farmaceutica convenzionata non verrà qua di seguito trattata, in quanto già affrontata. Oltre a questa grandezza, vengono messi a disposizione i dati relativi alla spesa pro capite [euro] per queste aree di assistenza, correlando i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze con quelli demografici forniti dall’ISTAT [61]. Il dato di spesa del settore privato accreditato e delle aree di assistenza usato per ricavare le relative distribuzioni percentuali non corrisponde al valore (calcolato come esposto in precedenza) presente internamente al Rapporto n.7 del 2020 in quanto ricavato dai dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze internamente alla RGSEP/2012. L’analisi in oggetto inizierà dall’assistenza integrativa e protesica con il confronto regionale sia dal punto di vista della percentuale di spesa dedicata (Figura 19), sia dal punto di vista della spesa pro capite in euro (Figura 20). Si nota immediatamente il diverso comportamento della Lombardia rispetto alle altre Regioni sulla quota percentuale da dedicare a questo aggregato: nonostante un andamento crescente, analogamente alle altre realtà regionali, la Regione Lombardia ha destinato una percentuale di spesa relativamente bassa per questa area di assistenza, passando dal 2,9% nel 2004 al 3,5% nel 2011 e 2012; se, tuttavia, si osserva la spesa pro capite, si nota che il dato lombardo nel 2012 è similare a quello di Toscana, Emilia – Romagna e Veneto, pari a 24,31 euro pro capite nel 2018. Con una percentuale di spesa privata dedicata all’assistenza integrativa e protesica maggiore si ha la Toscana, che ha destinato a quest’area di assistenza il 3,6% della spesa privata accreditata nel 2004, per poi passare al 5,4% nel 2012, discostandosi di circa due punti percentuali rispetto al dato della Regione Lombardia nel medesimo anno. Con la medesima percentuale di spesa della Toscana nel 2012, si trova la Regione Veneto che nel tempo ha deciso di stanziare una quota percentuale sempre maggiore per l’assistenza integrativa e protesica, ma con una crescita più contenuta, pari a 1,4 punti percentuali dal 2004 al 2012. Andamento analogo al Veneto è attribuibile alla Regione Emilia – Romagna, la quale, partendo dal 4% di spesa sanitaria privata dedicata all’assistenza integrativa e protesica, ha stabilito di stanziare una percentuale sempre crescente, arrivando al 5,6% nel 2012; l’unica eccezione a questo incremento è avvenuta nel 2006, ma con una descita molto limitata. Queste due Regioni condividono andamento e valori similari relativi anche alla spesa pro capite, passando entrambe da circa 18 euro pro capite nel 2004 a circa 27 euro pro capite nel 2012. La Regione che ha subito l’incremento maggiore tra il 2004 e il 2012 della percentuale di spesa dedicata all’assistenza integrativa e protesica è il Lazio, che è giunto a un valore di

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spesa pari 6,4% della spesa privata accreditata nel 2012 a seguito di una crescita di ben 2,6 punti percentuali. Il Lazio risulta quindi essere la Regione che nel 2012 ha destinato la percentuale più importante di spesa all’assistenza integrativa e protesica, creando una distanza di 0,9 punti percentuali dalla Emilia – Romagna, di un punto percentuale dalla Regione Toscana e Veneto, e di 3 punti percentuali rispetto alla Lombardia. La decisione del Lazio appena descritta si riflette sulla spesa pro capite: già nel 2004, con una spesa superiore ai 28 euro pro capite, il Lazio spendeva più di quanto le altre Regioni avrebbero dedicato a questa area di assistenza nel 2012; questa grandezza è andata a crescere del 52% tra il 2004 e il 2012, raggiungendo i 43,66 euro pro capite, valore superiore di oltre 16 euro pro capite rispetto alla spesa stanziata da Emilia – Romagna e Veneto, di oltre 19 euro pro capite rispetto alla Lombardia e creando una distanza di circa 21,85 euro dalla Toscana, spendendo così il doppio di questa Regione in termini pro capite.

2,5% 3,0% 3,5% 4,0% 4,5% 5,0% 5,5% 6,0% 6,5% 7,0% Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto

Figura 19: Andamento dal 2004 al 2012 della percentuale di spesa dedicata all’assistenza integrativa e protesica erogata da privato accreditato rispetto alla spesa del settore privato accreditato nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

10 15 20 25 30 35 40 45 50 S p esa p ro c ap it e [e u ro ] Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto

Figura 20: Andamento dal 2004 al 2012 della spesa pro capite [euro] relativa all’assistenza integrativa e protesica erogata da privato accreditato nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

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Una quota ed un andamento di spesa similare a quella dedicata all’assistenza integrativa e protesica è attribuibile all’assistenza riabilitativa, la quale, come specificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze [62], comprende gli acquisti di prestazioni di assistenza riabilitativa convenzionata ed extraospedaliera da strutture private accreditate. Come si osserva dalla Figura 21, appare evidente la scelta dell’Emilia – Romagna di dedicare una quota marginale delle spese sanitarie del settore privato accreditato all’assistenza riabilitativa, subendo una decrescita importante dal 2004 al 2005, passando rispettivamente dal’1% di spesa dedicata a questa area allo 0,4%, valore poi mantenuto costante fino al 2011, anno in cui il dato è sceso di 0,1 punti percentuali; analogamente a questo andamento, anche la spesa pro capite dell’Emilia – Romagna per l’assistenza riabilitativa è molto inferiore a quella delle altre realtà regionali sotto analisi (Figura 22), fermandosi a solo 1,67 euro pro capite nel 2014, partendo da 4,84 euro pro capite nel 2004. Incisiva è stata la scelta del Veneto di destinare a questa tipologia di assistenza dal 2007 l’1,3% della spesa privata accreditata, con una decrescita di ben 3,6 punti percentuali tra il 2006 e il 2007, la maggiore registrata tra tutte le Regioni qui analizzate; questa decrescita importante si riscontra anche analizzando la spesa pro capite, passata da quasi 26 euro nel 2006 a 6,79 euro pro capite nel 2007, valore che poi ha subito piccole variazioni, attestandosi a un valore di 6,49 euro nel 2012. Sempre con una tendenza alla decrescita, ma meno incisiva sull’intero periodo, si ha la Lombardia, la quale è passata dal 4,3% della spesa privata accreditata dedicata all’assistenza riabilitativa nel 2004 al 3,5% nel 2012; nonostante il dato del 2004 sia similare a quello del Veneto, la diversa decisione da parte della Lombardia di continuare a destinare pressoché la stessa quota percentuale per questa area di assistenza nel tempo, ha portato a uno scarto nel 2012 di 2,2, punti percentuali dal Veneto e 3,2 dall’Emilia – Romagna. Alla costante, seppur limitata, decrescita della percentuale di spesa dedicata dalla Regione Lombardia all’assistenza riabilitativa, corrisponde un medesimo andamento della spesa pro capite, che, partendo da un valore di 27,25 euro pro capite nel 2004, ha subito nel 2012 un decremento del 9% (circa 2,4 euro pro capite), arrivando pertanto ha una spesa di 24,79 euro pro capite. Altre due sono però le Regioni che destinano una quota più importante all’assistenza riabilitativa, ovvero la Toscana e il Lazio, i cui andamenti variabili nel tempo sono in controtendenza rispetto alla continua decrescita delle altre Regioni analizzate soprastante; questa situazione di variabilità decisionale annuale, ha fatto sì che, se consideriamo gli estremi del nostro arco temporale, si abbia avuto un tendenziale

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mantenimento della quota percentuale spettante all’assistenza riabilitativa, vedendo una leggera decrescita di 0,5 punti percentuali per la Toscana e 0,4 punti per il Lazio tra il 2004 ed il 2012. La percentuale destinata a questa area di assistenza dalle Regioni Toscana e Lazio è rimasta pertanto nel tempo sempre maggiore rispetto alle altre tre realtà regionali sotto indagine, creando una differenza di 2,1 punti percentuali dalla Lombardia, 4,3 punti percentuali dal Veneto e 5,3 dall’Emilia – Romagna. Nonostante ciò, la Regione Toscana ha una spesa pro capite inferiore a quella lombarda lungo tutto il periodo temporale considerato, passando da circa 19 euro pro capite nel 2004 a 22,52 euro pro capite nel 2012, con una crescita pari al 17,8%. Il Lazio, invece, dal punto di vista della spesa pro capite destinata all’assistenza riabilitativa, nonostante abbia subito una decrescita tra il 2004 e il 2012 superiore al 14%, ha sempre avuto nel periodo considerato valori superiori alle altre Regioni: nel 2012, infatti, questa Regione, con una spesa pro capite maggiore di 38 euro, si è

0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5% 3,0% 3,5% 4,0% 4,5% 5,0% 5,5% 6,0% 6,5% 7,0% Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 S p esa p ro c ap it e [e u ro ] Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto

Figura 22: Andamento dal 2004 al 2012 della spesa pro capite [euro] relativa all’assistenza riabilitativa erogata da privato accreditato nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

Figura 21: Andamento dal 2004 al 2012 della percentuale di spesa privata accreditata relativa all’assistenza riabilitativa erogata da privato accreditato nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

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distaccata di oltre 13 euro pro capite dalla Lombardia, di 15,66 euro pro capite dalla Toscana, fino ad arrivare a una differenza di oltre 31 euro con il Veneto (pari al 488% in più) e di oltre 36 euro con l’Emilia – Romagna.

Come definito nell’introduzione di questo paragrafo, un’altra area di indagine è relativa all’assistenza specialistica, che, come specificato internamente alla Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese del 2012 [62], comprende gli acquisti di prestazioni di assistenza specialistica da convenzionati SUMAI, da Ospedali classificati, IRCCS privati, Policlinici privati e da altri operatori privati accreditati. I dati relativi alla percentuale di spesa e alla spesa pro capite dedicata a questa area di assistenza sono osservabili in Figura 23 e 24. Dall’analisi della Figura 23 si osserva la decisione comune di incrementare la percentuale di spesa destinata a questa area di assistenza. Anche in questo caso, come nell’assistenza riabilitativa e protesica, l’Emilia – Romagna è la Regione che destina la percentuale di spesa inferiore (pari al 9,2% nel 2012), distaccandosi così di due punti percentuali dalla Toscana, di 4,5 punti percentuali dal Lazio e di circa 5,5 punti percentuali dalla Lombardia e dal Veneto. Bisogna tuttavia considerare sia l’elevata crescita che si è andata creare tra il 2004 e il 2012 in Emilia - Romagna, pari all’83,7%, sia la spesa pro capite afferente all’assistenza specialistica che ha valori similari a quelli della Toscana e che ha raggiunto nel 2012 i 45,10 euro pro capite, vs i 45,45 euro pro capite propri di quest’ultima Regione usata come confronto. Relativamente alla Regione Toscana possiamo notare, oltre a questa similarità con l’Emilia – Romagna nella spesa pro capite, anche una crescita nella percentuale di spesa dedicata all’assistenza specialistica, passata dal 7,5% nel 2004 al 11,3% nel 2012, pari circa ad un aumento del 51% nell’intero arco temporale analizzato. Nel 2004 con 1,7 punti percentuali in più di spesa per l’assistenza specialistica rispetto alla Toscana, troviamo la Lombardia che tra il 2004 ed il 2012 ha previsto una crescita costante marcata di questa grandezza, pari a 5,5 punti percentuali, arrivando pertanto al 2012 al 14,7% di spesa dedicata a quest’area di assistenza. Complessivamente, notiamo per la Lombardia una crescita importante della spesa per l’assistenza specialistica anche in termini di quota pro capite, passata da circa 58 euro nel 2004 a quasi 103 euro pro capite nel 2012 (il valore più alto registrato in quell’anno tra le Regioni sotto analisi), con quindi un aumento complessivo del 77,4%. Anche il Lazio nel 2012 ha destinato una spesa pro capite importante per l’assistenza specialistica, inferiore di circa 9,9 euro pro capite rispetto alla Lombardia, ma, differentemente da quest’ultima Regione, questa grandezza non ha visto una crescita

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continua, anzi, si può notare una decrescita importante tra il 2005 e il 2007, pari a 20,19 euro pro capite, e una meno marcata tra il 2009 e il 2012. Questo andamento non lineare è riscontrabile negli stessi anni anche nella percentuale di spesa destinata a questa area di assistenza, grandezza che si è assestata al 13,7% nel 2012, quota inferiore di 1,1 punti percentuali rispetto al Veneto. Il Veneto è la Regione che nel 2012 ha deciso di destinare la percentuale di spesa più alta per l’assistenza specialistica, pari al 14,8%, valore molto similare a quello lombardo dello stesso anno; questo dato è il risultato di un andamento crescente del 39,8% (4,2 punti percentuali) tra il 2004 e il 2012. Nonostante il Veneto destini una percentuale di spesa importante a questa area di assistenza, se si analizza la spesa pro capite si notano due aspetti: innanzitutto, anche in questo caso, si riscontra una crescita costante nel tempo, con una differenza di 25,27 euro pro capite tra il 2004 e il 2012, pari a

4% 5% 6% 7% 8% 9% 10% 11% 12% 13% 14% 15% 16% Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 Sp es a p ro c ap ite [ eu ro ] Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto

Figura 24: Andamento dal 2004 al 2012 della spesa pro capite [euro] relativa all’assistenza specialistica erogata da privato accreditato nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

Figura 23: Andamento dal 2004 al 2012 della percentuale di spesa dedicata all’assistenza specialistica erogata

da privato accreditato rispetto alla spesa del settore privato accreditato nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

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un aumento del 51% e, in secondo luogo, si registra in Veneto una spesa pro capite inferiore a quella delle Regioni Lazio e Lombardia. In particolare, relativamente a quest’ultima considerazione, nel 2004 il Veneto ha speso una quota pro capite inferiore di 8,49 euro rispetto alla Lombardia e inferiore di 22,47 euro rispetto al Lazio, ma nel 2012, mentre la differenza con la spesa pro capite del Lazio si è attenuata (18,24 euro pro capite), quella con la Lombardia è aumentata, arrivando a una discacco di 28,14 euro pro capite.

Le aree di assistenza che tra il 2004 e il 2012 hanno visto tendenzialmente valori maggiori sia in termini di percentuale di spesa privata accreditata ad esse dedicata, sia in termini di spesa pro capite, sono l’assistenza ospedaliera e le altre aree di assistenza. Con “altre aree di assistenza” si intende, come specificato al paragrafo 1.9 della Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese del 2012 [62], l’insieme formato da: cure termali, medicina dei servizi, assistenza psichiatrica, assistenza agli anziani, ai tossicodipendenti, agli alcolisti, ai disabili e comunità terapeutiche. L’assistenza ospedaliera verrà affrontata come ultimo punto di questa analisi, mentre ora ci si soffermerà sulle altre aree di assistenza, andando ad osservare, analogamente a quanto fatto in precedenza, sia la percentuale di spesa (rispetto a quella per il settore privato accreditato) dedicata a quest’area di assistenza (Figura 25), sia la spesa pro capite corrispondente (Figura 26). Diversamente dalle altre tipologie di assistenza precedentemente analizzate, si nota che la Regione a cui è attribuita una spesa minore sia in termini di percentuale sia in termini di spesa pro capite è il Lazio. Questa Regione ha infatti ha dedicato nel 2012 il 14,7% della spesa sanitaria privata accreditata alle “altre tipologie di assistenza”, un percentuale inferiore di circa 11 punti rispetto a Lombardia e Toscana, 14,3 rispetto a Emilia – Romagna ed inferiore di 19,7 punti percentuali dal Veneto; nonostante ciò, bisogna considerare che il Lazio ha comunque dedicato una quota percentuale di spesa sempre crescente, ad eccezione dell’anno 2007, tanto da raddoppiare tale grandezza tra il 2004 e il 2012, passando rispettivamente dal 7,1% al 14,7% di spesa dedicata. Come già anticipato, il Lazio è anche la Regione che spende meno in termini pro capite rispetto alle altre realtà regionali sotto analisi, pari nel 2012 a 99,82 euro pro capite, ma con una crescita dell’87% dal 2004, corrispondente a una differenza di poco superiore ai 46 euro pro capite. La Toscana registra una spesa pro capite similare al Lazio durante l’intero arco temporale sotto analisi, pari rispettivamente a 57,65 euro nel 2004 ed a 104,8 euro pro capite nel 2012, con dunque una crescita dell’82%. Nonostante questa analogia tra Lazio e Toscana, la Regione Toscana dedica una quota percentuale di spesa alle altre tipologie di

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assistenza privata accreditata maggiore, pari al 15,5% nel 2004 e al 26% nel 2012. La Regione Lombardia dedica una percentuale di spesa (rispetto alla spesa per privato accreditato) per le altre tipologie di assistenza similare alla Toscana, pari al 25,6% nel 2012 e con una crescita di 7,9 punti percentuali rispetto al valore corrispondente nel 2004. La spesa pro capite lombarda è tuttavia sempre stata superiore a quella di quest’ultima Regione, spesa che già nel 2004 era di 114,49 euro pro capite, superiore al valore del 2012 della Toscana; questa grandezza ha riscontrato una crescita continua in Lombardia, superando i 181 euro pro capite nel 2012, vedendo pertanto un aumento del 58,5% internamente al periodo temporale analizzato. Valori e andamento analoghi a quelli della Lombardia nella spesa pro capite per le altre tipologie di assistenza da privato accreditato si riscontrano in Veneto che, partendo da una spesa di oltre 109 euro pro capite, ha visto una crescita del 59,3% arrivando a quasi 174 euro pro capite; questo aumento è stato più marcato tra il 2004

6% 9% 12% 15% 18% 21% 24% 27% 30% 33% 36% Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto 40 60 80 100 120 140 160 180 200 S p esa p ro c ap it e [e u ro ] Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto

Figura 26: Andamento dal 2004 al 2012 della spesa pro capite [euro] relativa ad “altra assistenza erogata da privato accreditato” nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

Figura 25: Andamento dal 2004 al 2012 della percentuale di spesa dedicata ad “altra assistenza erogata da privato accreditato” rispetto alla spesa del settore privato accreditato nelle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

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e il 2008, anno in cui la spesa pro capite ha raggiunto circa i 169 euro, mentre ha visto una sostanziale stabilità negli anni seguenti. Relativamente alla percentuale della spesa per le altre tipologie di assistenza, il Veneto è la Regione, tra quelle sotto indagine, a destinarne la quota maggiore, pari al 34,4% nel 2012, con una crescita di 11,1 punti percentuali rispetto al 2004. Nel 2004 non era però il Veneto ad avere il primato relativamente a questa dimensione, ma bensì l’Emilia – Romagna che destinava il 25,1% della spesa per le altre tipologie di assistenza da privato accreditato; l’Emilia - Romagna si è però comportata diversamente dal Veneto scegliendo sì di aumentare questa quota, ma in maniera molto più contenuta, arrivando al 2012 a destinare il 29% della spesa alle altre tipologie di assistenza, con una crescita del 15,6%. Un incremento del 20% si è invece riscontrato tra il 2004 ed il 2012 nella spesa pro capite di questa Regione, grandezza che è passata rispettivamente da 117,34 euro a 141,84 euro pro capite; è però doveroso informare che il Ministero dell’Economia e delle Finanze [62] ha attribuito questo andamento crescente comune a tutte le Regioni analizzate al “[…] consolidamento degli effetti derivanti da alcune

riclassificazioni contabili operate da talune regioni già nel corso dal 2009”.

Si analizzerà ora l’assistenza ospedaliera, i cui dati sono disponibili alla visualizzazione in Figura 27 e 28. L’assistenza ospedaliera ricopre una quota importante di spesa per tutte le Regioni in analisi, ma appare evidente la differenza della percentuale di spesa ad essa dedicata tra le Regioni Lazio e Lombardia, compresa tra il 32 ed il 40%, Emilia – Romagna, che seppur nel 2004 destinava una quota similare al Veneto ha optato per aumentare la percentuale di spesa avvicinandosi ai valori della Lombardia, e le Regioni Veneto e Toscana, con una spesa compresa tra il 14% e il 22%. La Toscana è la Regione che ha deciso di stanziare per l’assistenza ospedaliera da privato accreditato la quota percentuale inferiore, pari nel 2004 al 17,4%, con una differenza di 2,5 punti percentuali dal Veneto, 11,6 dall’Emilia - Romagna, 14,7 dalla Lombardia e di 17 punti percentuali dal Lazio. La scelta della Toscana di destinare una percentuale di spesa ridotta verso quest’area di assistenza è stata mantenuta nel tempo, percentuale che è andata a decrescere fino al 2008, anno in cui ha raggiunto il 15%, per poi subire un’inversione di tendenza raggiungendo il 17,7% nel 2012. Anche osservando la spesa pro capite si nota una netta differenza regionale (osservabile in Figura 28), con la scelta della Toscana di rimanere su una quota contenuta e pressoché costante, pari nel 2012 a 71,10 euro pro capite. Nel 2012 con circa 30 euro in più

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rispetto alla spesa pro capite toscana si trova il Veneto, che, analogamente alla Toscana, nel tempo ha deciso di mantenere una quota abbastanza contenuta e con un andamento costante nel tempo; in particolare, il Veneto ha stanziato una spesa pro capite crescente tra il 2004 e il 2010, anno in cui si è raggiunto il valore di 117,21 euro pro capite, per poi ridurre questa

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