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4. Confronto economico

4.3 Settore privato accreditato

4.3.1 Farmaceutica convenzionata ed altre prestazioni

Come definito nell’introduzione del Capitolo “Confronto economico”, i dati di spesa [milioni di euro] del settore privato accreditato sono stati ricavati dalla somma dei costi relativi alla farmaceutica convenzionata e alle altre prestazioni da privato accreditato; è dunque interessante capire come il rapporto tra queste due componenti sia cambiato dal 2002 al 2018 (in termini di percentuale di spesa detenuta dalle singole componenti rispetto alla spesa per privato accreditato), andando successivamente ad osservare anche le modifiche apportate alla spesa in valore assoluto di queste due aree. Relativamente alla farmaceutica convenzionata possiamo notare dai dati in Allegato 1 una progressiva diminuzione nel tempo sia dell’ammontare dei fondi destinati a questo settore, sia della percentuale di spesa ad essa dedicata sulla corrispondente spesa complessiva per il settore privato accreditato (Figura 15). Il peso della farmaceutica convenzionata sul totale della spesa per privato accreditato ha subito un dimezzamento tra il 2002 e il 2018, con una riduzione del 53,5% per l’Emilia - Romagna, del 49,5% per la Lombardia, del 46,8% per la Toscana, del 46% per il Lazio e del 44% per il Veneto. Complessivamente, nel 2018 il peso dedicato alla farmaceutica convenzionata internamente all’ammontare delle spese per il settore privato aveva un valore compreso tra circa il 21 e il 23 % per Emilia – Romagna, Lazio e Veneto, pari al 18,7% per la Regione Lombardia e di poco superiore al 30% per la Regione Toscana. La decrescita della percentuale di spesa dedicata per la farmaceutica convenzionata ha comportato una decrescita della quota pro capite, come si può osservare dalla Figura 16. Si nota la stessa tendenza sopra evidenziata per tutte le Regioni, ad eccezione del Lazio che dal 2002 al 2006 ha visto un aumento della spesa pro capite da circa 242,9 a cica 281 euro, per poi subire una rapida decrescita e giungere nel 2018 a 137,84 euro pro capite, il 51% in meno rispetto al picco del 2006 e il 47,1% in meno rispetto al valore del 2002. Nel 2018 con circa 7 euro di spesa pro capite in meno rispetto al Lazio si ha la Regione Lombardia che nell’intero periodo ha subito una decrescita di circa 61,65 euro, pari al 32% in meno rispetto al valore di questa grandezza nel 2002. Quest’ultima Regione è però quella che, tra le Regioni sotto analisi, ha subito il decremento minore sia in termini monetari pro capite che in termini percentuali rispetto al valore iniziale del 2002. La Regione che ha il decremento maggiore in termini di euro pro capite è infatti il Lazio, con una decrescita di 105,12 euro pro capite, mentre la Regione con la diminuzione della spesa pro capite espressa in termini percentuali più

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evidente sull’intero periodo è l’Emilia – Romagna, che nel 2018 ha registrato un valore pari a 103,16 euro, il 47,1% in meno rispetto al 2002. Toscana e Veneto seguono, come anche evidenziato dalla Figura 16, un andamento similare all’Emilia-Romagna, subendo una decrescita del 41,9% la Toscana e del 42,8% il Veneto, stabilizzandosi al 2018 a un valore pro capite rispettivamente di 112,61 euro e di 98,43 euro, il valore più basso su quelli registrati. Come spiegato internamente al Rapporto n.7/2020 della Ragioneria dello Stato [60], la farmaceutica convenzionata è in controtendenza rispetto all’andamento crescente di tutti gli altri aggregati e sul contenimento di questi costi “ha influito sia la previsione di un

tetto alla spesa con il conseguente meccanismo di riequilibrio dell’eventuale sfondamento attraverso il pay-back, sia l’accresciuto controllo sulle prescrizioni farmaceutiche attraverso le procedure relative alla ricetta elettronica on-line gestite mediante il Sistema Tessera Sanitaria. […] Il trend dell’aggregato ha risentito anche dell’introduzione, sia nelle

15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% 55% 60% Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 S p esa p ro c ap it e [e u ro ] Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto

Figura 15: Andamento dal 2002 al 2018 della percentuale di spesa dedicata alla farmaceutica convenzionata sulla corrispondente spesa complessiva per il settore privato accreditato per le Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

Figura 16: Andamento dal 2002 al 2018 della spesa pro capite [euro] dedicata alla farmaceutica convenzionata dalle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

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Regioni sotto piano di rientro che in quelle non sottoposte ai piani di rientro, di misure di compartecipazione del cittadino alla spesa (c.d. ticket). Unitamente a tali fattori hanno concorso anche una più attenta politica di monitoraggio delle prescrizioni farmaceutiche, nonché il già descritto rafforzamento della distribuzione diretta e per conto dei farmaci attuato in diversi SSR”.

Essendo il settore privato accreditato ivi formato da farmaceutica convenzionata e da altre prestazioni sociali, ad una diminuzione della quota di spesa destinata alla farmaceutica, corrisponde un aumento della percentuale dedicata alle altre prestazioni effettuate da privato accreditato, come rappresentato in Figura 17. Le Regioni con l’incremento maggiore di questa grandezza sono la Toscana e l’Emilia – Romagna, entrambe con un aumento di 27 punti percentuali, rispettivamente il 62,1% e il 53,2% in più rispetto al valore assunto nel 2002, che ha portato loro a dedicare alle altre prestazioni nel 2018 una quota pari al 76,8% della spesa per il settore privato accreditato per l’Emilia- Romagna e pari al 69,7% per la Toscana; quest’ultima è la Regione che affida a questa macro-area la percentuale di spesa minore, come prevedibile dal fatto di essere, in maniera complementare, la Regione che destina la quota percentuale più alta per il settore farmaceutico convenzionato. Le Regioni Lazio, Veneto e Lombardia hanno un andamento tra di loro similare, con un aumento tra il 2002 e il 2018 di circa 18 punti percentuali, pari a un incremento di circa il 29% per Lazio e Lombardia e di circa il 32% per il Veneto; questo andamento ha portato il Veneto a destinare nel 2018 il 76,4% della spesa del settore privato accreditato a questo aggregato, dato prossimo a quello della Regione Emilia - Romagna. Con circa due punti percentuali in più abbiamo il Lazio che a questa area di spesa ha destinato nel 2018 il 78,8%, mentre la quota percentuale maggiore la riscontriamo in Lombardia che nello stesso anno ha dedicato alle altre prestazioni da privato l’81,3% delle risorse del privato accreditato. All’incremento della percentuale di spesa dedicata alle altre prestazioni da privato corrisponde l’aumento della spesa pro capite per questo aggregato, come osservabile in Figura 18. Lazio e Lombardia sono anche in questo caso le Regioni con i valori assoluti superiori: la Lombardia ha incrementato dal 2002 al 2018 la spesa pro capite del 73,8%, passando da 327,78 euro a 569,98 euro pro capite, il Lazio, invece, ha avuto un andamento meno lineare che ha comportato una variazione sul lungo periodo più limitata, pari a una crescita di circa il 36,2% tra il 2002 e il 2018, passando da 376,84 euro a 513 euro pro capite. Deve però esser tenuto in considerazione che la Regione Lazio è stata sottoposta a commissariamento dal 2007 al

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luglio 2020, situazione che, grazie a vincoli posti dallo Stato, ha permesso di ridimensionare determinate tipologie di assistenza (come osserveremo nel Capitolo “Confronto dimensionale”) e di contenere i diversi fattori di spesa. Con una spesa più contenuta si hanno le Regioni Emilia – Romagna, Veneto e Toscana. Le prime due elencate hanno destinato nel 2018 a questo aggregato valori similari di spesa, rispettivamente pari a 341,6 euro pro capite e 318,91 euro pro capite, ma con andamenti differenti: la Regione Emilia – Romagna ha subito una crescita costante nel periodo, portando a un aumento del 74,3% della spesa pro capite nel 2018 rispetto ai valori del 2002, mentre la Regione Veneto ha visto sull’intero periodo temporale sotto indagine un incremento più limitato, passando da circa 236 euro pro capite a poco meno di 319 euro pro capite, pari a una crescita del 34,8%; questa crescita più limitata non ha però avuto la stessa tendenza negli anni: tra il 2002 e il 2010 abbiamo infatti avuto un incremento più importante, arrivando ad un picco di 351,71 euro pro capite nel 2010, e subendo una successiva decrescita, fino ad arrivare al valore sopra esposto nel 2018.

100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 S p esa p ro c ap it e [ eu ro ] Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto 40% 45% 50% 55% 60% 65% 70% 75% 80% 85% Emilia - Romagna Lazio Lombardia Toscana Veneto

Figura 18: Andamento dal 2002 al 2018 della spesa pro capite [euro] dedicata alle altre prestazioni da privato accreditato dalle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

Figura 17: Andamento dal 2002 al 2018 della percentuale di spesa privata accreditata dedicata alle altre prestazioni da privato accreditato dalle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

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La Regione Toscana si identifica dal 2002 al 2018 come la Regione con la minor spesa pro capite per le altre prestazioni da privato, nonostante abbia la crescita maggiore in termini percentuali, pari circa al 77%, dovuta ad un incremento di 112,65 euro pro capite dal 2002 al 2018, partendo da una spesa di circa 146 euro pro capite nel 2002 e giungendo ad una di poco meno di 259 euro pro capite nel 2018. Analogamente alle considerazioni effettuate sulla spesa pro capite dedicata al settore privato accreditato nella sua totalità, possiamo notare anche per il sottogruppo dedicato alle altre prestazioni una forte differenza regionale: la Regione Lombardia vede difatti una spesa pro capite per questo aggregato importante, superiore di oltre 228 euro rispetto alla spesa affrontata dall’Emilia – Romagna, di oltre 250 euro rispetto al Veneto e creando un divario di circa 310,76 euro con la Toscana. Un’altra considerazione è relativa al rallentamento della crescita comune a tutte le Regioni dal 2012 al 2018 dovuto, come dichiarato alla pagina 47 del Rapporto n.7/2020 della Ragioneria dello Stato [60], alla “[…] riduzione degli importi e dei corrispondenti volumi di acquisto di

prestazioni specialistiche e ospedaliere da operatori privati in convenzione, in misura pari allo 0,5% per il 2012, all’1% per il 2013 e al 2% a decorrere dal 2014. Inoltre, a decorrere dal 2016 le regioni possono derogare alle suddette riduzioni, limitatamente alle sole prestazioni di alta specialità […] previa individuazione di misure compensative di pari importo”. Andamento dal 2002 al 2018 della spesa pro capite [euro] dedicata alle altre prestazioni da privato accreditato dalle Regioni Emilia – Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.

4.3.2 Altre prestazioni: assistenza integrativa e protesica, riabilitativa,

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