?iici 9 in questo caso
non
dovevanotoccar-,
M
JL papismiA__ma distruggasi tutti gl'In*? iglesiv, i quali formavano allora tante sepa-rate sette.Religiose, che portavano il vero
•
danno
allaChiesadi Cristo: ]>erciò laRifor-ma
fu, difettosa in questo articolo, enon
yb'i mostrava
un
sistema perfezionatoeh
tsatò.*
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«'
• "i1 1
»
—
.. . » .
\.
face
iarsegli di sacrificare lo stato allasuaa-.vardua. Così
Roma
potò imporre al Alando intera. S‘ingannòquindidigran lungaly In-ghilterraad
immettere in seno alla società,lauti,claustrali.
Fomentò
il vizio, il liher-iiruiggtoe lafrode,
e diede così esistenzaud
ujigrannumero
di nemici.- DigitizedbyGoogle
t '
h Disporreidi tanti beni* e perchè?'
La
fazione adunque doveva soffrire, perchè
mancando
,rendite vimancava
la decèn-za del mantenimento, ed i Seminaristi7 « Collegiali figli e nipoti loro non potevano avere' sufficiente educazióne senza mezzi sufficienti perchè.gli spellalinon
avevanouna
latitudine nella cura degli ammalati;le confraternite
non
potevano esercitare la piissima opera di sepellire gli estinti, e le chiese non ufficiavano a dovere.Doveva
poi la Nazioneessere oltraggiala osservando die quel tanto che davausi per impiegarsi in uso utile e determinato, era appropria-to ad altri usi, e che gl’inglesi5 ‘servivamo all’altare senza mercede* Pare chelaPilòri ina, lungidallo stabilire un talsistema, do-vevainvecemodi
(icariocoldisporre dei su-peroditalirendite* ecoeisi sarebbeaccorda-tocon la Nazione, che avrebbetrattoeséirr-»pj di virtùdai sacerdotiiqijudi essendo par
£»ti avrebbero ben servito,* perchè avviv-ile veduto beneassistita laumanità languen-ter‘bene eseguita la oblazione data. • 1
; Pare die tutto il principio d’ inserireuri
. I è*. , :*» \i
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ip4
. .
!
tale articolo nella riforma per le
Camere
,fu quello unicamentespogliare la Nazione,
Il fanatismaadunque viebbetutta lasua parte perArrigoel'ambizioneper;leCamelie,
t*
non
la soda ragione;volevailprimo arro-garsi e godere delle prerogativedi un Or*- *po Supremo
della Chiesa ,.,e quindi veiidi^*carsi in
modo
assai vile del Papa ; ,prete-sero i Lordi e Deputati stabilire T. aristo-grazia.
Sul
XV,
articolo.Non
puòdarsi una Religione senza cul-to esterno, il quale con^istendlia - venera-zione delle immagini.Non
se ne.coni' al-cuna, nè mai può contarsi^ Il cultoester-no,
è necessario necessariissimo
perVe-nerare maggiormente la religione. Difatti vi dev’essere una Chiesa un Tempietto ;o un. Oratorio qualunque, che vi sarà di ap-renteReligione?
Una
statua,un
quadro è indispensabile per qualidcare almenoil luo-go*e dargliun
nome, li non essendovi che rappresenterebbero? Taute spelonche, antri, caverne. In tutt’i tempi, in tutti i Paesi, emassimamente
presso i GentiliU
storiarammenta
le immagini.Vi
eraDigitizedbyGoogle
103
Diana
nel celebre tempio di Efeso.Vi
erp sfpollo nel tempio di Delfo, Giano nel tempio della pace, fresia nel tempiodella pudicizia inRoma.
Isiride vi era nel tem-pio di Belo inBabilonia ec.I secoli hanno mutatee le forme dei Governi, e 1* in-dole de'Governanti.Ma
nello abolire o riformare il culto ,non hanno
abolito'T uso delle immagini (i)., • >(i)
Non
sappiani comprendere il motivo per lo quale si proscrisse /’uso delleim-magini
e la loro venerazione. In cheferi-vano
la riformai II Ile non eraun
ateo\,ma
un
liformatore: eraperciò il cat-to!icismo e quindiDio
,Maria
, i Santi e standoci questi, dovevano perconseguen-za
starti le immagini loro.Togliendosi le Immagini, non si venne piu
'Wr formare
la Religione Cristiana,ma a
-distruggerla interamente: Togliendo«•si.le;
Immagini
x si venne tacitamente a dire agl’Inglesi tutti:Non
viè piuRe-DigitizedbyGoogle
i<©6
? !•;Sul
XVI»
Articolo» ny*v
-,
, + li* *• t-V'>,*J : .«•• r* 'j’j'hC ’1‘ • •*'..1
Manca
diappoggio unaReligione,quan-do
no-.n ha legali rappresentanti/Il rappre-sentante legaleèH
sacerdote, eioè quell’ uo-iné che fa quella professione direttamente*ae giura i statuti, ne osserva i precettii
Ogni altro,.è
na
intruso ,un
usurpataci delio altrui ufficio, e quindi sempreingrardo
di esserne spogliato.Deve sempre campeggiare la massima di Cristo: quod est Cesaris Cesari
quod Dei Deo
.Sarebbe piaciuto alRe
seilPapa aves-se prescritto ;E
accordato a’ sacerdoti di ascendere ai primi gradi delia milizia , op-pure di comandareunesercito?Sicuramente avrebbe risposto al Papa:Ciascuno èCapo
nel suo stato, e questo forma e mantiene VWine
pubblico di ogni Nazione.Fu
perciò una mostruosità .un inconclu-denza una ineompatibilitàuna usurpazione,,,,!.«-. -M-!.. - I.'
. V'Jl>».r.'VV.F" •
licione
, e ciascun adori dii vuolef\tìpno*
/$&*''i principi
dw
-eredeL* - . - . •'* . D.U perciò ilJXetratto in ingannove
sedottof c quindi..servì di strumento
m
nemici di
Dio
difar
propagare l\eresta.(
X/
Aftt»v)** •• . v-. * v- ^
* .
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ioy permettere ai laici di maneggiare ii calice,
come
lo fu nella riforma, si ferivano i dritti di Cenine ediDio
e questo avvi-lireh «forma
ispessa (i
). \V*. '• ?v
r»”'''V* "'«"w*, »*«»» Vir
(i)'
La
ragióne, quella che distinguaV uomo
dal brutostentasi aperfezionarla;e
quando
srindebolisce«, malagevole riescea
farne lo'riacquisto ' • *:
Quando
vi saràun
Principe dinome
solamente„ la suaragione è incatenata e servir deveall'altruicapriccioedambizioneq
- Quel
He
chediReligionenon sintendeva*forano l'articolo d'immischiare i laicino*
gli affari di chiesa* senza prima pondo*
rare che veniva egli stesso a minorare il ettopotere.
La
moralefa
esistere i Regni, allorché è bene stabilUa dai Governatili! Si vuoiti indebolire uno*stato?Che
se gli cambia v distrugga il culto!Comprova
di ciò eene
presentala stessa Inghilterra. Ciascun sovrano dovè incolpare allaRiforma la sua smorte prematura perchè quelrispetto che doveva riscuotere dai sudditi, non più sicurava dai Riformatiiqualicredevanoper*
messo distruggere
w Re
per crearneun
.altro,-» * I w ^ \
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io8
Sul
XVI L
articolò.•
Quanto
sia disdicevo}e ed indecoroso il iTiatrirtonio dei preti, a sufficienza neab-biam
parlato nella confutazione della3. te-si «stabilita da Lutero. ‘K Aggiungiamo sólo che
un
Concilio tenuto a 'Trullo1 decretò il celibato ecclesiastico coll’intervento nel 691. di 200. Vescovi e dei quattro Patriarchi dell’ Oriente cioè Paolodi Alessandria,Pietro di Costantino-poli Giorgio di Antiochia, ed Anastasio di Gerusalemme. esi stabili I. che si
abo-lisse 1» poligamia
come
irregolare li. chei Vescovi non dolessero coabitare colle loro mogli eche.dovessero osservare una perfetta continenza o celibi o ammogliati
$vanti la loro ordinazione Hi. che i
Pre-ti diaconi suddiaconi
non
potesseromai
scontrar re .matrimonio (1)
onde
poter'es-,
/
Riformati crederono regolare;decollare CarloL
scacciareCado II
sacrificareMaria
Stuarda, perchè il rispetto si era perduto1 eDio
non era adorato,come do
avrebbe debuto essere
—
L' Aut.’
...(
Q
Sis trovavano alloraKmolti-Prelaticonjugati.
Non
potevaquell'Adunanzafare
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/
*0
$
sere più attenti al servizio eli, Dio enon
starein unanegligenza peccaminosa.
{ 11 Concilio 4i -Augusta nell’ anno
9^2
proibì a tutto il Clero da suddiacono tìpo a Vescovo dj avere moglie. . .Il Concilio di Trento tenendo presenti
Ì due Concilii:, iece su tale articolo ilsuo codice solenne r che tuttavia è in vigore.
una
legge retroattiva, e perciò la rése re*stridiva. Ciò eh' era fatto senza
un
divie-to ^ non polevasiin alcunmodo
distrugge»re:Legislò solamente la divisionepersonal?
ed arrestò il male
dod
era giunto senza farlo progrediregiammai
; Impedì che«i1reti avessero-preso moglie^ eciòper non metterli nel caso di avere bisogno di altro divieto.
Fu un
poco dura per i suddiaconi1 quali stando agli ordiniminori
,potevano retrocedere dal loto bène avviato camino •
ma
siprocurò di confermarli nella loro vocazione, ostato di elezione.Non può
es-sotyi Certamente> chi possa sindacaretali operazioni del Concilio,
L' JUl
. V'\DigitìzedbyGoogle
UO
,’Sul
XFLIL
articolo, .—
*^
• '
: •. •.. >* »» ..i'."*j'V.1
. •Tnllwawd.gU I-retici Uopo eli essersi co-nosciuto tutto il veleno delleiotadottrine, si \iene ad offetide ce :apertamente Dio? i Luterani, Zujngiiani
mou,
erano a quei tem-pi poco^possenti*nu
imperavano assai su poppii con undogma
Melando ed andava-no sovvertendo tuli i buoni.Non
dovevano perciò tollerarsi ,ma
severamenteproibir-si!