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VAi LA VERA RELIGIONE. È SjA religione D I. GESÙ CRISTO i h, * i' TARTE SECONDA

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(1)

VAi

LA VERA RELIGIONE

È

SjA

religione

DI

GESÙ’ CRISTO

i , , .

. *i'

* ' h.,,

TARTE SECONDA

(2)

DI L. MiEVILLF..

Presso ifratelli Raimondi.

i

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(3)

3 CAPITOLO

rv.

Velia Religione Mauniettana,

.1 k i« «»

^Seguendo

sempre la Storia veritiera, etl esatta raccoglitrice dei fatti,noi

daremo

un.

ragguaglio preciso, dell’origine diMaometto, nel quale mostreremo lastia vitadiametral-

mente

opposta al principio di sanamorale, ed accompagnata da misfatti e delitti;indi parleremo delle tasi e. fermezza della sua Religioneed in essa si faràosservare,che si .alattava a favorire f

uomo

nelsuo viziosa procedere;chiuderemoil Capitolocon una confutazione jwrticolucizzata.

Maometto

(

Mouhhamtned)

» j 5

Lo

storiografo Preziner ci da ilseguente succinto della vita di questo famosofonda- tore

(i)

Mouiihammed,

oMaometto nacquenel5^0 di Gesù CristoallaMeccanell'Arabiadi po-

Torno Ili. pag, ij5. e seg

:

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(4)

4 . . _

verissimafamiglia.

Venne

educatoda

uno

Zio paterno. Sposò una ricca vedova , di cui aveva guardato già i camelli.< Sdegnò la condizione mercantile, e

compì

il pensiero di aggrandire la sua fortuna.

'L’Arabia era intimerai allora nellaigno- ranza più profonda, e tale circostanzaap- parve facilmente favorevoleall’

uomo

rozzo,

ma

astuto emeditante. Per acquistare po- tere e principato nelle tante arabe tribù ,

Egli;si rivesti del carattere di profeta, od ogni cura osò ed inganno per fare credere la stia missione, ora alla propriamoglieed all’autorevole Abubeker, oraadAlìsuoCu- ginoed allequaranta personeadunatedaini in

un

convito.' '

Da un Monaco

chiamato Sergio esegua- ce dell’eresia fu subitoprotetta invarj

mo-

di quella profetica-rappresentanza; tuttavia

quando

si pose a -vilipendereledeità patrie, i suoi concittadini cominciarono ad odiar- lo, e perseguitandolo

nou

cessavano di do- mandargli qualche- segno in prova.di sua legittima predicazione. Rispondea -sempre che Iddio non l’avevamandato per operare miracolistaper predicarela verità. Crob-

i>e la-detestazione dei Meccani, ed allora

Maometto

C nel .16 LuelioO 622..**-

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(5)

5 Questa fuga lo portò fàcilmente di giunr.

gere,più presto al suo scopo. La Mecca lo riconobbe poi per suo signore, e

quando

10 vide ritornare con t4'o0 uomini: tutte le tribù dell’Arabia si assogettarono a lui inviandogli

A

niLasciadori.

Allora egli incomincò a fondare la sua Religione , profittando dell’accoglienza

e

- *f vvi •*».y ^. \ \

sommissione lattagli.

Egli considerò prima' qual’era la gente’

che doveva seguirelasualegge,percui scal- tramente si accinsea darne una^(i) che in qualche maniera potesse contentare la ere-- denza il genio, e le abitudinidi quegl’ in- colti popoli dell’Arabia, eladiede iu

mo- do

da farla credere opera del Cielo, finse quindi diavere frequenti colloqujnella grot- ta di

Kiram

con l

1

Arcangelo Gabriele

.mi- *

\

;(1) E11eraaportata

un

guardianodi ca- melli? crediamo piuttosto che per.lui, la

dava

Sergio quell'

uomo

dotato di talenti

^

caduto giàin errori , .

(2)

Come

avrebbe fatto

Maometto

senza:

11 suo confidente SergioJYesloria.no. Questo' era per lui il veroAngelo Gabriele.-Questo

*

imbevuto*già dimassime reiigiose,siaccia~- s& a semire alla'causa di

Maometti ea

a*

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(6)

e

ed alla propria moglie dava ad intenderedi aver parlato al celeste nunzio quanto era stato Agitato da epilettiche convulsioni (i) subito si applicòaliliformazionedel'Codice della',sua chiesa, conosciuto sotto il'

nome

di Corano (2) Mori in età dianni

63

,

fon

* *

•••*»«

.

^

*

suggerire i precetti opportuni e

comiche

era egli cadutoinerrori

,senzadimenticare

il suo primitivo stato, alle massime buone riuniva le perverse e scandalose

=

L'aut.

(I)

Quantunque

ideala, non

mancava

a

Maometto

quella astuzia che nasce con V

uomo

di ogni condizione, per servire al proprio disegna, e quindi volendoprepara*

re alla sua.nascente Religione

un

carattere di creditoy essendo eglipieno zeppo

d

yin-

fermità e sempreih epilessia, sdiacciavache con

V

Angelo Gabriele aveva parlato,quan- do era lutto convulso.

Oh

che ignoranza crassa di quei popoli, a non persuadersi che l'uomo convtdso èfuori di'sensi enon

può

parlare,ne pensare-, neagirei

L'

AuU

(II)

Che

conteneva questo Codice? un'

am-

masso di sciocchezze ricalcitranti colbuon senso{ dipoche cose buonesparse quicelà) di artieoli contraddenti tra loro-

{come

in appresso minutamente osserveremo)

E

que*

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(7)

se;di veleno nel 633. di Gesù Cristo.

Fu

sepolto a Medina città della

Mecca

, e se- condo lacredenza volgare, la cassa;conte- nente il suo corpo sta sospesa nella

mo-

schea per forza di mangetismo.» / :

- » i * « *. *' '1

AL — Kour —

ann,o il Corano, Si divide in ri 4* Sure

o

azoare cioè

n

4* Capitoli che si suddividono in tanti versetti o segni ayqt

— Ed

è riportato in giudizj., storie , ed esortazioni:

A’giudizii appartengono, le leggi per la*

» "

1 '

sto

ammasso

doveva

formare

tantogrido?

da

fare obìAiare, che

Maometto

era

un

as- sassino da strada; che con 3iq.uominias- salì e spogliò

una

carovana di iooo. eoe

-

rischiti (Bayle)

E

questo

ammasso

doveva

far fede

per milioni di turchiasiatici

ed

eu- ropei, epermilioni di arabi, e tanto es- sere rispettato? Bisogna conchiudere, oche g[i uominieranociechi, e sordi,oche

Mao-

mettoparlava senza essere osservato (qua?- si

Dio

sul roveto ardente,che

dwa

lalegf-

gp

sul Sinai

L-Autr

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(8)

*

-v ,

_

t

parte fèligioSa e politica

, e condensi la preghiera,' i pelìegrrriaggi

,i

digiuni, .i trrhtìnàli,

l

i riiatrmionii, lé eredità:

Alle' stotfe si appartèngòbo’, racconti- tratti dalle scritture Satnte edal

Talmud

degli Ebrei

, da libri apocrifi, e da altre narrazioni inventate

e

corrette:

Alle esortazioni si riferiscono

, gli in-

viti alla nuova Religione", alla guerra in sua difesa, alle orazioni, elemosine conla minaccia dell’infèrno ai trasgressori^ e del paradiso agli osservanti.*

1,1Belle ii 4* tizodre "noi-,ne accenneremo*

quelle che opponevansì alla Religione Cri- stiana. 1

i;:

; i.

Hanno

gli angeli corpi esesso.

II.

Vi

sono i genìi buoni e cattivi che

mancino,

bovino, e si propaghino,

muo-

jofia; si dannano è salvino

come

gli uo-

mìni?’ / v ' '

_

IH.

È

Gesù CHstó- solamente spirito di Bio e suo Inviato.

IV. In luogo di GesùCristo fu crocifis-

so'una persona sostituì itàgli

.

V-.Dòv

vesserti,una determinata poliga.

VI..

Un

fediidifni buttò senza limiti;.

'VtLL.H; ripudiodelle mogli.’'*

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(9)

1

'Vili. Klecitalavendettadelle ingiurici IX.*Diò ha 'permesso a

Maométti

sola-

liintesti. , 'h“'

j

••*;•*»***

Xj È

proibita disputa del eórànò.

E.di*queste faremo^la'cmifufe^iotìé

, l

come

di%Séni‘rÌ7oihèlìanostrapTetaziblraé

,

sem

-1

pre con la soda ragione, ed evitando1le^

sottiglitez^1è',1hìclsofiehè, onde istruire ebn facilià e (hire Un-sentimento chiaro a tuttii

e

per tutti« uìvjc :s\:‘5fr:;r;j"*!'i ~.-oi

*'

k }

4». *1Ut»j ii.t t»uO> C

*" Sitila ì. yizoare.

>'\ »'•» \\ i

\ \ >\ ..1

U

i r 4 t\ *

«« •»*# »>«i 4# I 'I *|*

- Per accordare''agii Angeli Corpo* e sesso, bisogna dichiarai#,uominiy

mu

bisogna 'ffìà paragonarli a^lb

uomink

" -°*

Essi sotio creaciUiUft

come

gli- uòmini*,4 pi^che-hanno'^é!ò' principio-* e 'duranopét*

quando

dura-Dio/-mentrequelliprincipiano*

e finiscono perchè conoscono procreazione*

dopo la creazione. '“'*,4V

Cprli 1Angeli' sono il1*riverbero^di1- Diò

f,

pieni di ìqee e efebeo loro1'-lué£jt*?éinb

*

alla luce.- .^t^tsciau

- 'GlbAngeli sono- puri1Spaiti animàti dal- éofiio di Dio-

0

mantenuti in una' é&ntnitfà*

contempia ziofte delle celesti:bellezze ~-

fc»é>a».iv»/“*4

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(10)

Gli angeli dappresso-al trono di*Dio

uno

e trino, godono di tutta la sublimità t Generati primadelpeccatooriginale,ncm;

peccano,, e nè,possono peccare lontani dalla materia corruttibile, dal senso,dalla passio- ne, esonopuri vicinoa-MariaPadrona del- laìPurità../-, 'b>

'

c, r.

m

r...*> - .

La

perfettavolontà,diDioèililoropensare continuatol e nell

1

esattamenteosservarlago-

dono

perpetuamente senz’alcunarestrizione,,

o

diminuzione la felicità.

Gli uomini sono.^brrtìatiasimiglianza di Dio da Dio» J'ecit

homo ad

immaginai*

etsimilitudinemSuaiu»sonodotati di discer- nimento, econa

nima

sublime, rtìuiu,mezzo- agli uomini con disunione di sesso, dev!

essere tutts-,Litiga-loro il praticare ilbene, seguire la;,virtù, fuggire,il;vizio,, e da

Dio Hanno

la sola assistenza,Riunii neeessarj

,

ma

deve concorrervi in principale la.loro volontà.

. ,.,;Sono forniti%di;pn corpopienozeppo 4i n^terie;muscosesanguigne,soggetteapu-

troiazione. -f

„»*>* ii*.

Li ;

Sono

sottoposti al-senso,

ma

con pre- cetto

di

usare e

non

abusare, regolando e nott_ distruggendo la procreazione regolare legittima-

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(11)

1*1*

Er mezzo

alla corruzione,debbonoes^

sere incorruttibili per lìn chevivonolaloro-

vita transitoria. r:

Essi

hanno

leImmaginidellaDivinità, e solo con

un

perfetto-operareilbene,pos-.

sono sperare di vederla nella sua realtà*--.

Sono per legge sottoposti- alla volontà»

di Dio,

ma

sottoposti ancoraallainfluenza ilei Diavolo (spirito dell’Inforno) cioèalle- sue tentazioni, ed essi deggionò invocando*

il,divino ajuto j superarle ed abbatterle.*

Infine .condannati alla morte•per» la?

colpa del loro-progenitore, e quindi star presenti ad una Eternità ;

Di giubilò, allegrezzavdi festa, se la- materia è stuta maltrattata?..ILsulma

bea

servito; o ;i'o;.! .io-* i ’-ìLJ

Di pene, tormenti, smania ,.orrore,t<

disperazione, seTanimaestatamal.servita*

e la materia.accarezzato^ :•

l.i il1.

Di luce risplendente e.diun.Ciel, fidenfo nel primo caso- e di tenebre dense, èdio

a

ci1nnierio tetro nel secondo ,<?aso ; , et.arr:

Da

questi paragoni, se ne desume;;che accordare agli Aggeli corpo 0 sessovale,.rlo istessoche dichiarariifigli,della* morte,.e,c*r

paci; di tessere soggiocaù*

comò

I»!*

•ni.. Maometto stabijnuna. tesi, sulle ìsugge-

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(12)

rfc'

stioni diaboliche, e toglieva all1Ohnipo-*- tenteisuoicelestiabitatori, estabilì;unatesi'

senza accorgimento, e senza riflettere che

ment

re egli ammetteva GesùCristofiglioeli

Dio**-denigrava

k

sublima operazione

de Dioyk

creazionedegliAngeli*ossialacrea- zione delia pura-innocenza.

Sidia

IL

sizoare.

Gonseguente

me

nte a*ciò che abbiam dét- to a*cpnfótazione della prima tesi, confu- teremo così-la seconda-y:dicendo e stabi- lendo} i< ii .iii.i.i ;

Che? non vi sono gemi’, dopo la venuta

di Cristo sulla-Terra i .

Che

i<genii buoni o cattivi esistevano

nel paganesimo-*e gentilesimo,•per inganno, frode, diléggio

S prepotenza*' e scioechezza.

Allorché- Cristo assunse l

1umanità per propriaesibizione e per Volontà*del Padre, ebbe in mira pagare tutte 'le colpe

^com-

messe didl1

uomo

, e distruggere tutt’i falsi Idoli:, le false Credenze , le superazioni ,

frsortilégiiygl’incantesimi , i fine ogni- avànzo di barbarie e

d

1incredulità*

Trà*tJlieSéi'atarizi

vbernno

ancora i*ge- niii Erahcr e&èi

ombre

j.

f spettri

,

»larve •***-

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(13)

Operabilità diabolica infusa e trasfusa nei perversi.abitatori del Ti»rtaro, Questi prpT lutando della sciocchezza degli;uon&ini,-.che

non

conoscevano per anco la vera religio-

ne

, e si abbandonavano a tutte le.influen- ze ;.li tormentavano in mille guise.

Qwl

-comparivano in abito clericale ora in anr geliche sembianze, ora da -fanciulli, ora da vecchi venerandi* sorprendevano ed a- cquistavano anime. Questi erano genii cat- tivi. Altri tendevano altre reti, cioè delle .adulazione,davano ricchezze,,proccuravanp

.,piaeeri , adescavano in mille

modi

sollaz"

zaodo, gozzovigliando, e questi erano ge~

t.iiii buoni. .

Ma

essi non erano puri uomini clic.pote- vano mangiare, bere, propagare, dannarsi .o salvarsi:

'

Essi

non

.^avevano

corpo,

quantunque

comparivano

corporei. .. >. t,

Avevano

però una grandeintelligenza su- periore agli uomini, formando parte pfi-

<miti va dellaschiera degliAngeli,

ma

caduti .con Lucifero;( PrincipedegliAngeli eillesa

Luce

) per la colpa di Lucifero istessp tt-

àUnulis ero altissimo

e

proscritti,dal Gjelo»

va.mai più jfauvi ritorno, •• "•

Ubbidivano ciecamente agli ordini del

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(14)

-*'4

loro famoso

Capo

chespesso ordinava lo- ro di prestarsi alle chiamate de1Maghi, al- tri agenti suoi destinati a far male, even- duti da per se stessi al di lui dominio.

Questi uomini assai maligni, schiavi di 'Lucifero ed assistiti dai di lui spirili, do-

minavano

le Regionisettentrionalisenza ci- vilizzazione4 esenza Religione certa , e si

pascevano con 1’esercitare la vendetta, con 'rapire le altrui donne, prendendo tante diverse sembianze

, perchè immedesimati

•con l’arte magica, o scienza diabolica

,

c non erano tanto facilmente ‘conosciuti.

Tutt’i mali ch'ossi producevano, consiste- vano nel predire il male , ( questi erano 'sortilegj ) nel tramutare la cosa e nello sfigurare i corpi

umani

( e questi erano

gl’ incantesimi ).

Or

quei popoli sotto la sferza dicostoro, aion acquistavano mai il loro ben’essere, e potevano a ragion dirsipopoli

domi

uati dal

diavolo..

Stando le cose a questo punto., Cristo

V

Unigenito di Dio scese sulla terra, e di- strusse il Regnodi Lucifero, facendo cono- scere tutta la falsità ed iniquità de’ di lui

^comandi9etutta la soavità delia Legge che

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(15)

M.KT

già data aMòisè sul Sinai era statatrascu- rata e quindi obliata.

In quel punto, cioè dellaRedenzione la schiavitù diabolica fu eliminata,e quei po- poli appreseroche Luisedo avrebbe

coman-

dato da

Supremo

padrone, essendo a se sottoposto lo Inferno tutto coi suoi abi-

,• i * i1 * j ******

taton. .. .

E

'perJmaggiormente farli consapevoli della Legge giusta ed onesta , scelse dodici

uomini

fra l

1

immensa

gènite che io aveva

•costantemente seguito d’illibata condotta, e lafece ostensiva a tutti nelle diverselin- gue che allora si parlavano, Greca, Ebrai- ca, Latina, onde

da

taluno

non

fosse accu-

sata ignoranza. ; ' 1 ^

Cristo ritornò al Cielo,' Lucifero si in- tanò nei suo luogo di tenebre, e la terra fu purgata dai Maghi,,e poscia dei Cenii buoni e cattivi.

Maometto

era

un

perfido ingannatore,

'

che

occiecavala

mente

di quegli Arabi, per volgerli a

modo

suo,

e

secondo i suoi

diversi pensamenti.

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(16)

.o .. ~ *Sulla:

IH.

.jfaoare.r

» «ti * i>^ iivi ««>»**«.' i * ' W*»J % >>

j

1/>' 1I r* « » ^

Gesù

^Cp^to figlio di

Dip

ed è I)io e fu ipv;jato <b.Diq «* redimere il genere li-

mano ,(

«come

Menomo

poco an^i ).

...

Maometto

riconosceva i’.unìapUà dj.j^r^p'»

e<J ammetteva per divina la missione di

Gesù

Cristo, riconosceva laSantità di

Ge-

sù Cristo,,,i di lui miraqqli,

Ja

sua dot- trina.; ciò

non

ostante lo dichiarava spia-

mente

Spiritodi.

Dio

e suo inviato. ...

.Con ceria contraddizione agiva

dunque,

.Pfircìiè?>ff«vtivr)n>eiiteegji^.fiqyyifljp^el- dp piissippe divina di GesùjCristo.; ^llora .la ipissiope sua era fal^a, e falspcjp che .diceva di avello

Dio

inviato,a.ibiippfe una

-npqva d^ligiane. ", \ ,

. tìnjajp jufi eoo

vinone

,

«

ser-

:>>V?

W

«fafejiSf

di culto. ii <n o

ti-j»J ii

,s«tt»9?a

it^ùuAigto.,

,pqjbKOfi&l? .,gqn

^parente

.afflppiqeec ,pff iCw'si

4

a

.ciascuno prestare credito- ;

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(17)

Sulla

IV.

Azoare

Qualescioccaillazionedesunta da

un

caso accidentale. Perchè

Simone

Cireneo fu ri- chiestoda’Giudei a portare il legno della Croce perchè viddero che Gesù vi cadeva sotto il peso, perciò

Simone

fu crocifisso ?

Fu

crocifisso Gesù , e non

Simone

, elio

non

potendo sopportare il pesante peso, fu la Croce posta di nuovo sugli omeri dei Nazareno.

Questa circostanza , o maliziosamente la tacevaMaometto, o atteso la sua ignoranza

non

la conosceva.

Non

essendo cos'i, si sarebbe ingannato

il Proconsole Pilato nello scrivere ad

Au-

gislo,che aveva dato morte ali

1

uomo

sedi- ziosogiusta ilclamore de’Giudei edil voto delia Nazione, e che si chiamava Gesù?

Ma non

s1ingannò quel Proconsole, che niuno interesse avea di asserireuna

menzo-

gna da esserle smentita là per là da

Erode

Antipa altro sostituto dell’Imperatore ,

men-

tre con la stessa ingenuità lo avrebbe ap- pellato

Simone

1

Oltre a ciò. Se il tumulto surse perla novità de’ miracoli, che vedevano opera- re innanzi ai loro occhi i Giudei

, edi

**

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(18)

18

Scribi edi Farisei erano malcontenti e rab- biosi, perché conobbero il figlio di Dio,

etemevano che proseguendo quello stato di cose sarebbero stati smentiti delle loro fal- laci operazioni di culto. Essendo

Simone

o qualunque altra persona che operava

mi-

racoli,poteva dar

mai

sospetto; incutere sog- gezioni a quegli

Uomini

vecchi e furbi?

Lo

avrebbero calcolato da noni da nulla e scacciato da loro.

Di

più ancora. Per sostituire una per- sona aGesùCristonella crocifissione,avreb- besi dovuto in quei petti ostinati far senti- re qualche poco di compunzione, e

mo-

strarsi convertiti alla dottrina di Gesù Cri- sto; all’ opposto la durezza fu tant'oltre portata che per fin sulla Croce , sul letto di morte insultarono 1’

uom

da loro credu- to sedizioso dicendo: Siverusfihus

Dei

es descende de Cruce.

Ma

se

Simone

giacevapendentedalla Cro- ce,

non

avrebbero i Giudei udito:

Pater mens

ut quid dercliquisli

me

.

Sulla Croce vi età

Gesù

, che parlavaal ladro

Dima

Ilodie

mecum

eris in paradiso.

E

se

Simone

giaceva su quel tronco, morto che fusse tratto Fordine restava nel-

Lordine/

i

’V

'

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(19)

*9

Ma

1*ordine fu sconvolto, perchè su vi era Gesù, e mori Gesù.

Sulla

V.

dzoare

Si stabiliva con tale articolo la schiavitù delle donne, negandosi loro di far uso del

libero arbitrio.

La

donnafu congiunta all’

uomo

, e sot- toposta all1

uomo

da Dio,

ma

dipendènte

da

una stessa legge che rendeva

comune

fra i conjugi il piacere e l 1

infortunio

, e

lasciava a ciascuno libero il pensare..

Quando

questa

donna

dipende dai ca- priccio dell1

uomo

è assimilata alla bestia

,

che soffrele battitureper ogni piccolo

man- camento

senza potersene dolere.

11 dominio dell'

uomo

sulla donna consi- ste nel far eseguire la giusta sua volontà, nel dirigere le sue operazioni con sagacità prudenza ed esattezza:

11 dominio dell’uomo sulla donna, è di

comandare

il benessere della casa, prescri- vere la spesa occorrente per il suo mante- nimento:

11 dominio dell’uomo sulladonna riflette ancora,a castigarlacon punizioniregolari,e sopportabili.

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(20)

20

Ma non

gli è dato da alcuna

Legge Un

dominio assoluto, da elevarlo a tiranno

, e

da far servire la

donna

al suo capriccio.

Stabilire ebe I*

uomo

può avere più

mo-

glieviventi , è darelibero corsoalla incon- tinenza, ed imprigionare il

buon

costume, alterando lostato fisicopersonale,e lo sta- to morale in generale.

Maometto

agendo sempre a controsenso, méntre stabiliva

un

sistema di Religione secondo1’ordine ricevuto da Dio, distrug- geva contemporaneamentelaReligione istes- sa, e

non

serviva nè all’

uomo

a Dio.

Appagava l’istinto, e

non

soddisfaceva al- la sostanza ; quasi scioccaMatematico che fissa problemi che

non hanno

la necessaria soluzione, e quasi sciocchissimoarteficeciré da alla sua opera un’apparente superficiale battezza, con

un

effettiva sostanziale defor- mila;

JLra infine il nemicodell’

uomo

mostran- dosegli

amico

1; lo rendeva infelice

con

la- sciargli l’abuso del senso e della passione.

Una

solamoglieviventead

un

solmarito:

Questa è la legge di Dio.

i.-

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(21)

Sulla

V

/.Azoare.

21

\

Un

concubinato senza limiti valePi- stesso, chelaprostituzionedelledonne,l’ab- battimento dello stato individuale , avendo così migliaia d’ invidui nati nella infa-

mia

, e migliaia di donnesenz’alcundritto civile:

Un

concubinato senza limiti, ristes- so cbe la distruzione del potere legalmente costituito efistituzione dell1anarchia:

Un

concubinato senza limiti, ristesso che la guerra civile;

Un

concubinato senza limiti, Pistes-

«0 che lo scacciamento dal paese di ogni culto:

Ed

ecco come.

Pruova I.

La

donna porta seco l’im- pronta di un essere nobile,sensitivo, razio- nale.

Con

congiungersi per tutta la vita ad

un uomo

col quale simpattizzava ; ed al quale affida con voto solenneilsuo destino,

non

perde la nobiltà di essere,

ma

la sot- topone ad

un

regolare deposito.

Con

pro- creare, i suoi figli acquistano

un

carattere in faccia al pubblico, e quindi possono sperare,edaresperanze.

Pruova

IL

Vuole

uo

principe

comanda-

re con franchezza, .evedere eseguitii suoi

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(22)

32

comandi

conesattezza;deve propagarei

ma-

trimoni!

La

celebre legge capitacensifatta da Cesare Augusto, accordava ricompense a coloro ehe si ammogliavano in

Roma,

e procreavano figli allaRepubblica,e Y esen- zione dalle tasse civichea colui,che conta- va i tre figli viventi servibili allo stato.

La

repubblica

Romana

progredì.Qualeutile

può

sperare

un

Principe rappresentante il supremo potere, quando la rilassatezza cre- sce ne’ suoi dominj?

Apriamo

la storia di tutteleNazioni, scorriamorapidamentetutte le sollevazioni accadute,e ci convinceremo che tutt’i Capisollevatorieranouomini im- mersi nella doboscia, e senza talento e quindi sciocchi arroganti perfidi, e cie- chi operatori.

Pruova III. Felice quel Legislatore che mira osservata,e

non

mai applicata la sua Legge.

La

/osservanza sola costituisce i

popoli ubbidienti e sottomessi.

La

appli- cazione indica lo

scemamento

della ubbi- dienza e- sottomissione, perchè segna il

misfatto o delitto

commesso

, e diminuisce

il novero, degl1individui. Ora questa di- minuzione

non

si verifica

quando

vi è il

rispetto individuale vicendevole,che si può

* » *

*•*.'*'.

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(23)

2.^

ottenere sol

quando

vièeducazione,la qua- le proscrive i nodi illegittimi.

Pruova IV.

Una

Razione è in calma , allorché in calma sono le passioni , e cia- scuno attende ai proprj negozj ,

non

tur-

bando

1'altrui pace, pensando alla propria domestica cura, restandosoddisfatto di aver prodigato i suoi affetti alla propria consor- te, ed ai suoi legittimi figliuoli, e di avere guadagnato onestamente di che potersi so- stentare con sobrietà. Succede poi la bu- fera che suscitipartiti, e facendo sconosce- re air

uomo

la sua ragione,

arma

la guerra fra proprj concittadini

; allorché

un

indi- viduo vuole attentarel

1

altruionore,esemi- nare la discordia, rendendo la

donna

in- fedele.

Pruova V.

Niun

sistemadiReligionetro- vasi stabilito, che prescriva l

1

abbattimento del rispetto, del giusto dell’onesto, del- l’amore regolare, delle Leggi civili in ge- nerale; anzi veggousi corrispondere con le

medesime

per mantenere il pubblico equi- librio di forze conservatrici del benessere sociale, che garentisce l’individualità.

Ma quando

il

buon

costume è prostituito,e la

donna

diventa

un

essere ignobile, e servi- le, del quale T

uomo

vuol pascere la sire-

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(24)

A

. . ,

nata libidine; il Principe

non

è rispettato, il paese è coverto di delinquenti, il san- tuario della giustizia distrutto: allora

non

vi sarà affatto culto.

Or

premesso econseguentemente provatof die

un

concubinato senza limiti dato per legge fondamentale, apporta mali gravissi-

mi

, venendo ad annientare il ben essere sociale, e quindi a scacciare ogni culto dal proprio paese: conchiudiamo che

Mao-

metto con legislare

un

tale articolo, toglie- va alla suaReligioneil carattere diReligione.

i

Sulla

VII

, Azoare,

Che

una moglie debbi essere castigata nelli suoi

mancamenti

, è cosa purtroppo ragionevole ed accordata perun marito, che voglia ben dirigerla:

Che

questo castigo debba consistere in mantenersi una mogliein una perfetta sog- gezione, darle talune privazioni, è giusto:

Ma

che debba la moglieessere ripudiata, ciò si oppone alle Leggi di Natura , ed alle Leggi Civili o degli uomini. Si oppo- ne alle Leggi di Natura che

comandano

la reciprocanza di affetto, e formano dei conjugi

un

solo individuo; Si oppone alle

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(25)

' 25 Leggi Civili, che prescrivono il matrimo- nio solvibile dalla sola morte di

uno

dei conjugi»

L’unione conjugale

non

è una unione forzata o a

tempo

,

ma

è dessu preceduta dalla spontanea volontà dei conjugi , do-

po

avere fermati i rispettiviinteressi, stabi- lite diverse condizioni.

Un

marito

non

tie- ne scusa per ripudiare la moglie , perchè nel prenderla ne conobbetutti gli obblighi,

e soprattutto seppe che doveva dividere se- co ogni affanno, ed ogni allegrezza.

Il ripudio della moglie,altrimenti detto

il divorzio, rovescia la base sociale, che è la morale, fonte inesausta della ricchezza del paese, e guai dove è ammesso.

Maometto nel prescrivere il ripudio(di- vorzio)somministrò

un arma

possente agli

uomini

libertini, di profittare di tale legge per tradire le proprie consorti, dopo di averne usate, prenderne delle altree simil-,

mente

avvilirle.

E

mentrequesta Legge do- veva sostenere la Religione che andava a stabilirsi,veniva a toglierlecontemporanea-

mente

ogni bellezza:

Che

iuconcruenza in*

compatibile

, che mostruosità !

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(26)

26

Sulla

Vili»

Azoare.

Chi potràinteramente dire quanto avvi-

lisca

uomo

Ja vendetta, p quanto lo

nobiliti la clemenza.

Noi ne diremo qualche cosa, specifican- do lo scopo della yendetta , e lo scopo della clemenza.

La

vendetta ha per scopo foppressione dell'

uomo

clic si ottiene in mille guise; o con togliergli qualche bene di fortuna, o con privarlo di qualche soccorso di che abbisogna, o conprodurgli un guasto nella persona, o con allontanargliun guadagno,

o con levargli la vita.

La

clemenza ha per scopo .mantenere

1’

uomo

ne’suoi dritti eprerogative in mil- le modi ; sia con accrescergli i suoi beni ,

sia con facilitargli f uso di qualunque soc- corso, siaconfàrlpprosperare,sia concon- fermargli la vita.

L uomo

vendicativo è odioso per la so- cietà, infelice a se stesso.

L'

uomo

clemente è amico per la socie- tà., e felicissimo a se stesso.

Nerone ogni suacura mettevanell)inven- tare nuovo tormento per vendicarsi dei Se- natori,che

non

convenivano ne’suoi senti- |

J DigilizedbyCjOOgle

(27)

27/ menti, dei Generali che non sjmostravano crudeli. Fece svenare il suo maestro Sene- ca, per vendicarsi di alcuni avvertimenti fattigli per suoi atti inumani.

Tito Vespasiano si studiava

come

bene- ficare gl’ingrati

, perdonare le ingiurie.

Egli chiamava giorno perduto,

quando

lo vedeva terminare senza

un

atto di clemen- za. Scoprì, una congiura contro di lui ordita dal suo.,confidente Vitellio. Egli

immaginò

di punire abbastanza il disleale,

con

scusare il suo delitto e con accrescer- gli gli onori.

Tiberio sospettoso all’eccesso, non in- dugiava dicondannare alla morte chiunque ardiva di disprezzare i suoi ordini , o di dileggiarlo, e giunse per finoa proscrivere la testa della propria moglie e del suo in-

timo Sejano. «

Ottaviano Augusto incontrò

un Romano,

Garacotta,di costumiperversi,cheglisigni- fico di avere ricevutoloincarico di assassi- narlo,edegli lorimunerò con grossa

somma

e lo rimandò.

Nerone si

ammazzò

con

un

pugnale all*

gola, cadutoin disprezzo a tutti i Romani,

je per sino ai suoifamiliari

un

de’quali

non

lo volle

nemmeno

ajutare a morire

,

al-

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(28)

I

s8

lorchè Sergio Gaiba lo assediava da tutte le parti.

Titomofi compianto datutti i suoisud- diti che avrebbero amato , che quel regno fusse durato

un

secolo.

Tilwrio fini i suoi giorni con essere af- fogato

come

nemico pubbieoneiproprjguali- gia!i, ed il suo corpo gittato nel Tevere.

Ottaviano circondato da amici cessò la sua vita dopo 47* anni d’impero.

Tutto questo però,a prescindere dal co-

mandamento

diDio,che chiama la concor- dia del simile, e proscrive la vendetta;

Ed

a prescindere ancora dal principio di legislazione antica e moderna, che ha riservato la punizione al solo principe su-

premo

, che ne fa usocon la massima

mo-

derazione.

Or

sbagliò Maomettonello stabilire esser O

lecita la vendetta delle ingiurie:

Non

la

desumeva dalla Legge di

Dio

:

Non

dallaLegge dell’

uomo

:

Non

la cal- colava col bone essere dell’

uomo

:

Non

la faceva coinciderecoi dritti della Sovranità.

È

perciò la sua religione per questa parte molto difettosa, e reca il più grande in-

'

sulto a Dio, al Sovrano

ì al al suddito.

I

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(29)

23 Sulla IX. Azocire.

Per ammettersi la permissione di Dio a

Maometto

per Jo incesto, bisognerebbe dire diedesso fusse cosa lecita e giusta.

Ma

os- serviamo se è tale

, per trarnela regolare convinzione.

Lo

incesto è lo agire contro il pro- prio sangue, usando di quegli usi regolati dal senso.

Per proprio sangueappellasi jil padre e figlio, il fratello e sorella, i germani,ecu- gini, formando essi una sola ed unica famiglia, nella quale vi dev’essereregolare procreazione.

Or

questi diversi incesti formerebbero un- caos,ossiaunanullitàperniciosa

;perchèca- scunè traditoredelsuostessosangue,e nella sua famiglia ètradito;

non

da alcun van- taggio alla sua prole,nè può riceverealcun bene, da finfamia, e questatoccandotuttt’i

componenti della famiglia, ritornaalla fonte da cui parti.

StantecciònonpotevaDiopermettere Fin- cesto a Maometto,fcenza conculcarelalegge

da

lui stesso dataantecedentemente, ciòche

mai

avvenir poteva, essendo Egliconseguen- te alle sue operazioni*

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(30)

3 o

Fu

però che Maometto, nontrovandoal-

cun

modo come

colorire la sua inconti-

nenza , inserì nell’Al-Kouran, oCorano

,

che lapermissionedell’incesto eraglivenuta da Dio; perchè cosi tutt’i componenti la sua famiglia avrebbero avutaaspecialeono- re lo sdegno di natura e Tobbrobrio uni- versale; e perchè cosi tutt

1

i suoi seguaci avrebbero dovuto tacere sullesuedissolutez- ze, tanto più che la permissione non era data ad alcun di loro.

Guai

ma

guai davero,dovela sura

Mao

metta na venisse

ammessa

: si segnerehb allora f infamia universale!

Sulla X. Jzoare.

Quale Legge ha

mai

esistita,

che m

fusse stala disputabile?

Ancorché ha

cc tenuti articoli certi , pur

nondimeno

s disputalo di unarticolo, piùche di

un

alt

La

disputa di Legge

non

è siala i negata

, perchè il Legislatore

è stato uomo

, e perciò capace di aberrare,

di

ser deferente, di parlare per

capriccio amor

proprio irregolare, per

passione,

e

lini particolari; -

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(31)

3i

La

disputa di Legge non è stala

mai

negata , perchè ciò eli

1

è preveduto in

un modo

,

può

dipoi cambiar di aspetto e quindi resterebbe nulla e di niuno edòtto, e pei clic ciascuno articolo è formato con una forza determinata, e circostanze di

tempo

sono suscettibili a darle una forza ampliativa:

La

disputa di Legge

non

è stata

mai

negata, perchè l

1

uomo

è stabilito con

un

raziocinio che lo distingue dal bruta, e

non

è sottoposto allaLegge

come

il bruto,

ma come

uomo; e perciò nel grado di ra- gionare con tutta subordinazione sulla Leg- ge per istruire se, e per profondere agli altri i suoi ragionamenti.

Darebbe a sospettar di se quel Legislato- re die prescrivesse che la sua Legge, qua- lunque si fosse formata , dovesse scrupo- losamente osservarsi, senza apportarvi os- servazione, perchè giustamente allora la farebbe credere difettosa:

Quindi ai solo proscrivere

Maometto

la disputa sul Corano, avrebbe dovutoessere distrutto

come

tiranno che dava la Legge

del forte. '

Egli;chesapeva di quali, contraddizioni era pieno il suo libro, e di quante inet-

DigitìzedbyGoogle

(32)

32

tezze e paradossi, proibì che se ne for- masse disputa

, perchè sarebbe stata subito scoperta la sua impostura e punita la sua audacia, ciò che a lui

non

tornava conto, nè piaceva pel partito che si aveaformato e pel

modo

abominevole in cui viver vo- leva.

La

Leggedi Religione dev’ essere cono- sciuta ed approfondita di tutto,perchè tut- ti la potessero prendere perloro regola c<r- ta di agire, e niuno addurre scusa di

non

aver ben capito, o di

non

essere stato ben ammaestrato.

Per esempio

Iddio

comanda

con

un

articolo che non si ammazzasse

Potreb- be gl’ideota comprenderne tutta la forza , se zelanti ministri del santuario

non

lo i- struissero quanto n’è esteso il significa- to, e che per ammazzare

non

s1intende togliere solamente Paltrui vita,

ma

si

am-

mazza con togliere gli altrui beni

, si

am-

mazza con togliere

P

altrui onore, si

am-

mazza con negare soccorso al simile,,si

ammazza

con proccurare disvantaggi

, si

ammazza

con fomentare la discordia nel- raltrui famiglia.

Dunque

vi deve essere la disputa della

legge. -

; . >

DigitlzedbyGoogle

(33)

Dietro la confutazione di queste dieci azoare, restiamocompenetratichelaReligio- ne Maomettana è la Religione delle bestie!

.

CAPITOLO

V. “iv.

* : . \ \

, . ,. % *•’«* * t**»** **’•« *V1 *» * *'• #

Della Religione Luterana*,'

.

..

.. .. ». fi’. !•:

Si è riflettuto nella i. -parte, quantosia bella ed eccellente la Religione Cattolica y e si è conosciuto nel Capitolo antecedente che la Maomettana,è

un

impasto di scioc- chezza , ed inconcludenza per i,,motivi e- spressi e discussi;,ma ciò.

non

.basta e fa d’

uopo

confutare le altre religioni,e quin- di conoscerne tutto lo spirito d’ istituzione il progresso la stabilità f accoglienza ri- cevuta, e le diverse prerogative, per for-

mare un

giudizio intero della loro inettez- za ed inutilità ,

non

che perniciosità*

Discorreremo

dpnque

della Luterana» nella quale distingueremo: 1.11 suo fonda- tore,

IL Le

riforme particolari ch’egli die- de, III. 1 seguaci di queste riforme; e chiuderemo con una confutazione delle ri-

forme

, cle toccherà il genertle ed il par- ticolare. .

'

.

f .

(34)

H'

, .

'

.; '

-V. «1':r!0 .... .

!m.t,

Fra M^ìho

Lutero

Fondatore

..

Nacque

inIslòN»Citlò della Sasso»

Calcava le viedel Foro,

quando un

fu

mine

che gli uccise a fianco

un amiec

fu cagione che abbracciasse la pròfessiot

<fe*ILEremiti di S. Agostino, in

mezzo

quali, divenne subito celebrepredicatore.

il cuor suo però

non

era tutto di

Dio

e quantunque

monaco,

aveva del

monda

no. Invaghitosi non si sa

come

di’ Cateri na de*’ Borè*

monaca

professa claustrale ,

sposar la voleva’,

ma no

i poteva perchè aveva fattoi suoi'voti; e quindi si mace- rava e mal soffriva che il celibato dovesse essere professali di fede per gli ordini ec- clesiastici secolari e regolari. Odiònutri- va per tal divieto, ed

tm

pretesto andava trovando per secondare i suoi disegni.

--

Una

circostanza impreveduta, lo portò né treiiz/are nel r5ry

.

Essa fulaseguente.

Leone

X.

allora sedentesulla cattedra di

&

Pietro, tra gli altri provvedimentielle

adotto*»favóre della Chiesa, tifuquello di condurre a termine la insigne basilica di S. Fietro, che Giulio suo antecessore

DigitlzedbyGoogle

(35)

35 aveva incominciata ad edificare.

La

Te- soreria di

Roma

era

un

pocoesausta di de- naro, l’opera intrapresa era magnifica:

Ri-

volevano moltissime migliaia. Credè quin- di il Papa di promettere indulgenze a tut- ti coloro, che a tale spesa avessero contri-

buito. *. .

'

I Collettori spediti in tutte le terre del- la Cristianità

, pubblicarono la Pontificia bolla per

mezzo

de’Frati Domenicani.

Era allora vicario generale inÀiemagna, degli Agostiniani Fra GiovanniStupitz.

Co-

stui si dispiacque fortemente, che centra- riato si era il costume inveterato nella predicazione delle Indulgenze, che prima face vasi dagli Agostiniani. Per essere sos- tenuto nelle sue amare doglianze, si di- resse al nostro Fra Martino per la Cono- sciuta sua dottrina (i). Accettò egli subito

.mi ( ' I *

(i)

Pare

che siano indivisibili, malva*

gita e dottrina.Spesso avvieneche i delitti più

famosi

j cadono in persona di Uomini dotati di

un

fino discernimento.

La

(stessa loro dottrina li abbaglia, e li

fa

traviare Basseau diceva spesso a?suoi

,che le scierà ze erano

uno

stimolo all

1

uomo

per farlo cadereiu orrore

^ poiché,col, conoscere

U

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(36)

36

lo incarico, ed incominciò ad inveire vee- mentemente perle diverse famigliedelsuo

male, vaprocurando di corredarlo,

ma

invece di riuscirvi,lopraticaeglimedesimo.

Questo sentùnento

, ciporterebbe a da- reper dritto V

uomo

in

un

continuo stato d'ignoranza ,

e si toglierebbe a

Dio

la grazia della quale

ha

arricchito V

uomo

.

nel porlo'in istato di avere grandi cogni- zioni. Modificheremo piuttosto ilpensiero dello scrittorefrancese,che volle'applicar- lo ase medesimo,perscusarsi se

prima

di devenire Letterato era adoratore di,

Dio

, e dascientifico poco curò il suoDio' Modificheremo,noi dicevamoquesto pensie- ro, con lostabilireperfatto ;

Che V

uo-

mo

allorché vuoisi ingigantire nelle scien- ze , credendosipiù di

Dio

, ne

fa

cattivo

uso, eper lopiù se ne serveper entrare ne' segreti di

Dio

; perciò si confonde,

e

diviene incredulo:

Ma

allorché vuole ser- bare la suafedeltà a

Dio

egli apprende ciò che è necessario per ben servire

Dio

il"

Re

la società,ed il suo simile.

Deve

toccare la mediocrità nelle scienze, e

non

elevarsi al di saprà di esse*

come

fecero

un

Voltaire^ ed.il citato Rosseauj,i Pria-,

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