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comandi con esattezza; deve propagare i ma- ma-trimoni ! La celebre legge capita censi fatta

da Cesare Augusto, accordava ricompense a coloro ehe si ammogliavano in

Roma,

e procreavano figli allaRepubblica,e Y esen-zione dalle tasse civichea colui,che conta-va i tre figli viventi servibili allo stato.

La

repubblica

Romana

progredì.Qualeutile

può

sperare

un

Principe rappresentante il supremo potere, quando la rilassatezza cre-sce ne’ suoi dominj?

Apriamo

la storia di tutteleNazioni, scorriamorapidamentetutte le sollevazioni accadute,e ci convinceremo che tutt’i Capisollevatorieranouomini im-mersi nella doboscia, e senza talento e quindi sciocchi arroganti perfidi, e cie-chi operatori.

Pruova III. Felice quel Legislatore che mira osservata,e

non

mai applicata la sua Legge.

La

/osservanza sola costituisce i

popoli ubbidienti e sottomessi.

La

appli-cazione indica lo

scemamento

della ubbi-dienza e- sottomissione, perchè segna il

misfatto o delitto

commesso

, e diminuisce

il novero, degl1individui. Ora questa di-minuzione

non

si verifica

quando

vi è il

rispetto individuale vicendevole,che si può

* » *

*•*.'*'.

DigìtizedbyGoogle

2.^

ottenere sol

quando

vièeducazione,la qua-le proscrive i nodi illegittimi.

Pruova IV.

Una

Razione è in calma , allorché in calma sono le passioni , e cia-scuno attende ai proprj negozj ,

non

tur-bando

1'altrui pace, pensando alla propria domestica cura, restandosoddisfatto di aver prodigato i suoi affetti alla propria consor-te, ed ai suoi legittimi figliuoli, e di avere guadagnato onestamente di che potersi so-stentare con sobrietà. Succede poi la bu-fera che suscitipartiti, e facendo sconosce-re air

uomo

la sua ragione,

arma

la guerra fra proprj concittadini

; allorché

un

indi-viduo vuole attentarel

1

altruionore,e semi-nare la discordia, rendendo la

donna

in-fedele.

Pruova V.

Niun

sistemadiReligione tro-vasi stabilito, che prescriva l

1

abbattimento del rispetto, del giusto dell’onesto, del-l’amore regolare, delle Leggi civili in ge-nerale; anzi veggousi corrispondere con le

medesime

per mantenere il pubblico equi-librio di forze conservatrici del benessere sociale, che garentisce l’individualità.

Ma quando

il

buon

costume è prostituito,e la

donna

diventa

un

essere ignobile, e servi-le, del quale T

uomo

vuol pascere la

sire-DigitizedbyGoogle

A

. . ,

nata libidine; il Principe

non

è rispettato, il paese è coverto di delinquenti, il san-tuario della giustizia distrutto: allora

non

vi sarà affatto culto.

Or

premesso econseguentemente provatof die

un

concubinato senza limiti dato per legge fondamentale, apporta mali

gravissi-mi

, venendo ad annientare il ben essere sociale, e quindi a scacciare ogni culto dal proprio paese: conchiudiamo che

Mao-metto con legislare

un

tale articolo, toglie-va alla suaReligioneil carattere diReligione.

i

Sulla

VII

, Azoare,

Che

una moglie debbi essere castigata nelli suoi

mancamenti

, è cosa purtroppo ragionevole ed accordata perun marito, che voglia ben dirigerla:

Che

questo castigo debba consistere in mantenersi una mogliein una perfetta sog-gezione, darle talune privazioni, è giusto:

Ma

che debba la moglieessere ripudiata, ciò si oppone alle Leggi di Natura , ed alle Leggi Civili o degli uomini. Si oppo-ne alle Leggi di Natura che

comandano

la reciprocanza di affetto, e formano dei conjugi

un

solo individuo; Si oppone alle

DigitizedbyGoogle

' 25 Leggi Civili, che prescrivono il matrimo-nio solvibile dalla sola morte di

uno

dei conjugi»

L’unione conjugale

non

è una unione forzata o a

tempo

,

ma

è dessu preceduta dalla spontanea volontà dei conjugi ,

do-po

avere fermati i rispettiviinteressi, stabi-lite diverse condizioni.

Un

marito

non

tie-ne scusa per ripudiare la moglie , perchè nel prenderla ne conobbetutti gli obblighi,

e soprattutto seppe che doveva dividere se-co ogni affanno, ed ogni allegrezza.

Il ripudio della moglie,altrimenti detto

il divorzio, rovescia la base sociale, che è la morale, fonte inesausta della ricchezza del paese, e guai dove è ammesso.

Maometto nel prescrivere il ripudio( di-vorzio)somministrò

un arma

possente agli

uomini

libertini, di profittare di tale legge per tradire le proprie consorti, dopo di averne usate, prenderne delle altree simil-,

mente

avvilirle.

E

mentrequesta Legge do-veva sostenere la Religione che andava a stabilirsi,veniva a toglierle

contemporanea-mente

ogni bellezza:

Che

iuconcruenza in*

compatibile

, che mostruosità !

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26

Sulla

Vili»

Azoare.

Chi potràinteramente dire quanto

avvi-lisca

uomo

Ja vendetta, p quanto lo

nobiliti la clemenza.

Noi ne diremo qualche cosa, specifican-do lo scopo della yendetta , e lo scopo della clemenza.

La

vendetta ha per scopo foppressione dell'

uomo

clic si ottiene in mille guise; o con togliergli qualche bene di fortuna, o con privarlo di qualche soccorso di che abbisogna, o conprodurgli un guasto nella persona, o con allontanargliun guadagno,

o con levargli la vita.

La

clemenza ha per scopo .mantenere

1’

uomo

ne’suoi dritti eprerogative in mil-le modi ; sia con accrescergli i suoi beni ,

sia con facilitargli f uso di qualunque soc-corso, siaconfàrlpprosperare,sia con con-fermargli la vita.

L uomo

vendicativo è odioso per la so-cietà, infelice a se stesso.

L'

uomo

clemente è amico per la socie-tà., e felicissimo a se stesso.

Nerone ogni suacura mettevanell) inven-tare nuovo tormento per vendicarsi dei Se-natori,che

non

convenivano ne’suoi senti- |

J DigilizedbyCjOOgle

27/ menti, dei Generali che non sjmostravano crudeli. Fece svenare il suo maestro Sene-ca, per vendicarsi di alcuni avvertimenti fattigli per suoi atti inumani.

Tito Vespasiano si studiava

come

bene-ficare gl’ingrati

, perdonare le ingiurie.

Egli chiamava giorno perduto,

quando

lo vedeva terminare senza

un

atto di clemen-za. Scoprì, una congiura contro di lui ordita dal suo.,confidente Vitellio. Egli

immaginò

di punire abbastanza il disleale,

con

scusare il suo delitto e con accrescer-gli gli onori.

Tiberio sospettoso all’eccesso, non in-dugiava dicondannare alla morte chiunque ardiva di disprezzare i suoi ordini , o di dileggiarlo, e giunse per finoa proscrivere la testa della propria moglie e del suo

in-timo Sejano. «

Ottaviano Augusto incontrò

un Romano,

Garacotta,di costumiperversi,chegli signi-fico di avere ricevutoloincarico di assassi-narlo,edegli lorimunerò con grossa

somma

e lo rimandò.

Nerone si

ammazzò

con

un

pugnale all*

gola, cadutoin disprezzo a tutti i Romani,

je per sino ai suoifamiliari

un

de’quali

non

lo volle

nemmeno

ajutare a morire

,

al-DigitizedbyGoogle

I

s8

lorchè Sergio Gaiba lo assediava da tutte le parti.

Titomofi compianto datutti i suoi sud-diti che avrebbero amato , che quel regno fusse durato

un

secolo.

Tilwrio fini i suoi giorni con essere af-fogato

come

nemico pubbieoneiproprjgua li-gia!i, ed il suo corpo gittato nel Tevere.

Ottaviano circondato da amici cessò la sua vita dopo 47* anni d’impero.

Tutto questo però,a prescindere dal

co-mandamento

diDio,che chiama la concor-dia del simile, e proscrive la vendetta;

Ed

a prescindere ancora dal principio di legislazione antica e moderna, che ha riservato la punizione al solo principe

su-premo

, che ne fa usocon la massima

mo-derazione.

Or

sbagliò Maomettonello stabilire esser O

lecita la vendetta delle ingiurie:

Non

la

desumeva dalla Legge di

Dio

:

Non

dallaLegge dell’

uomo

:

Non

la cal-colava col bone essere dell’

uomo

:

Non

la faceva coinciderecoi dritti della Sovranità.

È

perciò la sua religione per questa parte molto difettosa, e reca il più grande

in-'

sulto a Dio, al Sovrano

ì al al suddito.

I

DigitizedbyGoogle

23 Sulla IX. Azocire.

Per ammettersi la permissione di Dio a

Maometto

per Jo incesto, bisognerebbe dire diedesso fusse cosa lecita e giusta.

Ma

os-serviamo se è tale

, per trarnela regolare convinzione.

Lo

incesto è lo agire contro il pro-prio sangue, usando di quegli usi regolati dal senso.

Per proprio sangueappellasi jil padre e figlio, il fratello e sorella, i germani,e cu-gini, formando essi una sola ed unica famiglia, nella quale vi dev’essereregolare procreazione.

Or

questi diversi incesti formerebbero un-caos,ossiaunanullitàperniciosa

;perchèc a-scunè traditoredelsuostessosangue,e nella sua famiglia ètradito;

non

da alcun van-taggio alla sua prole,nè può riceverealcun bene, da finfamia, e questatoccandotuttt’i

componenti della famiglia, ritornaalla fonte da cui parti.

StantecciònonpotevaDiopermettere Fin-cesto a Maometto,fcenza conculcarelalegge

da

lui stesso dataantecedentemente, ciòche

mai

avvenir poteva, essendo Egli conseguen-te alle sue operazioni*

DigitizedbyGoogle

3 o

Fu

però che Maometto, nontrovando

al-cun

modo come

colorire la sua

inconti-nenza , inserì nell’Al-Kouran, oCorano

,

che lapermissionedell’incesto eraglivenuta da Dio; perchè cosi tutt’i componenti la sua famiglia avrebbero avutaaspeciale ono-re lo sdegno di natura e Tobbrobrio uni-versale; e perchè cosi tutt

1

i suoi seguaci avrebbero dovuto tacere sullesue dissolutez-ze, tanto più che la permissione non era data ad alcun di loro.

Guai

ma

guai davero,dovela sura

Mao

metta na venisse

ammessa

: si segnerehb allora f infamia universale!

Sulla X. Jzoare.

Quale Legge ha

mai

esistita,

che m

fusse stala disputabile?

Ancorché ha

cc tenuti articoli certi , pur

nondimeno

s disputalo di unarticolo, piùche di

un

alt

La

disputa di Legge

non

è siala i negata

, perchè il Legislatore

è stato uomo

, e perciò capace di aberrare,

di

ser deferente, di parlare per

capriccio amor

proprio irregolare, per

passione,

e

lini particolari;

-DìgitizedbyGoogle

3i

La

disputa di Legge non è stala

mai

negata , perchè ciò eli

1

è preveduto in

un modo

,

può

dipoi cambiar di aspetto e quindi resterebbe nulla e di niuno edòtto, e pei clic ciascuno articolo è formato con una forza determinata, e circostanze di

tempo

sono suscettibili a darle una forza ampliativa:

La

disputa di Legge

non

è stata

mai

negata, perchè l

1

uomo

è stabilito con

un

raziocinio che lo distingue dal bruta, e

non

è sottoposto allaLegge

come

il bruto,

ma come

uomo; e perciò nel grado di ra-gionare con tutta subordinazione sulla Leg-ge per istruire se, e per profondere agli altri i suoi ragionamenti.

Darebbe a sospettar di se quel Legislato-re die prescrivesse che la sua Legge, qua-lunque si fosse formata , dovesse scrupo-losamente osservarsi, senza apportarvi os-servazione, perchè giustamente allora la farebbe credere difettosa:

Quindi ai solo proscrivere

Maometto

la disputa sul Corano, avrebbe dovutoessere distrutto

come

tiranno che dava la Legge

del forte. '

Egli;chesapeva di quali, contraddizioni era pieno il suo libro, e di quante

inet-DigitìzedbyGoogle

32

tezze e paradossi, proibì che se ne for-masse disputa

, perchè sarebbe stata subito scoperta la sua impostura e punita la sua audacia, ciò che a lui

non

tornava conto, nè piaceva pel partito che si aveaformato e pel

modo

abominevole in cui viver vo-leva.

La

Leggedi Religione dev’ essere cono-sciuta ed approfondita di tutto,perchè tut-ti la potessero prendere perloro regola c< r-ta di agire, e niuno addurre scusa di

non

aver ben capito, o di

non

essere stato ben ammaestrato.

Per esempio

Iddio

comanda

con

un

articolo che non si ammazzasse

Potreb-be gl’ideota comprenderne tutta la forza , se zelanti ministri del santuario

non

lo i-struissero quanto n’è esteso il significa-to, e che per ammazzare

non

s1intende togliere solamente Paltrui vita,

ma

si

am-mazza con togliere gli altrui beni

, si

am-mazza con togliere

P

altrui onore, si

am-mazza con negare soccorso al simile,,si

ammazza

con proccurare disvantaggi

, si

ammazza

con fomentare la discordia nel-raltrui famiglia.

Dunque

vi deve essere la disputa della

legge. -

; . >

DigitlzedbyGoogle

Dietro la confutazione di queste dieci azoare, restiamocompenetratichela Religio-ne Maomettana è la Religione delle bestie!

.

CAPITOLO

V. “iv.

* : . \ \

, . ,. % *•’«* * t**»** **’•« *V1 *» * *'• #

Della Religione Luterana*,'

.

..

.. .. ». fi’. !•:

Si è riflettuto nella i. -parte, quantosia bella ed eccellente la Religione Cattolica y e si è conosciuto nel Capitolo antecedente che la Maomettana,è

un

impasto di scioc-chezza , ed inconcludenza per i,,motivi e-spressi e discussi;,ma ciò.

non

.basta e fa d’

uopo

confutare le altre religioni,e quin-di conoscerne tutto lo spirito d’ istituzione il progresso la stabilità f accoglienza ri-cevuta, e le diverse prerogative, per

for-mare un

giudizio intero della loro inettez-za ed inutilità ,

non

che perniciosità*

Discorreremo

dpnque

della Luterana» nella quale distingueremo: 1.11 suo fonda-tore,

IL Le

riforme particolari ch’egli die-de, III. 1 seguaci di queste riforme; e chiuderemo con una confutazione delle

ri-forme

, cle toccherà il genertle ed il par-ticolare. .

'

.

f .

H'

, .

'

.; '

-V. «1':r!0 .... .

!m.t,

Fra M^ìho

Lutero

Fondatore

..

Nacque

inIslòN»Citlò della Sasso»

Calcava le viedel Foro,

quando un

fu

mine

che gli uccise a fianco

un amiec

fu cagione che abbracciasse la pròfessiot

<fe*ILEremiti di S. Agostino, in

mezzo

quali, divenne subito celebrepredicatore.

il cuor suo però

non

era tutto di

Dio

e quantunque

monaco,

aveva del

monda

no. Invaghitosi non si sa

come

di’ Cateri na de*’ Borè*

monaca

professa claustrale ,

sposar la voleva’,

ma no

i poteva perchè aveva fattoi suoi'voti; e quindi si mace-rava e mal soffriva che il celibato dovesse essere professali di fede per gli ordini ec-clesiastici secolari e regolari. Odiò nutri-va per tal divieto, ed

tm

pretesto andava trovando per secondare i suoi disegni.

--

Una

circostanza impreveduta, lo portò né treiiz/are nel r5ry

.

Essa fulaseguente.

Leone

X.

allora sedentesulla cattedra di

&

Pietro, tra gli altri provvedimentielle

adotto*»favóre della Chiesa, tifuquello di condurre a termine la insigne basilica di S. Fietro, che Giulio suo antecessore

DigitlzedbyGoogle

35 aveva incominciata ad edificare.

La

Te-soreria di

Roma

era

un

pocoesausta di de-naro, l’opera intrapresa era magnifica:

Ri-volevano moltissime migliaia. Credè quin-di il Papa di promettere indulgenze a tut-ti coloro, che a tale spesa avessero

contri-buito. *. .

'

I Collettori spediti in tutte le terre del-la Cristianità

, pubblicarono la Pontificia bolla per

mezzo

de’Frati Domenicani.

Era allora vicario generale inÀiemagna, degli Agostiniani Fra GiovanniStupitz.

Co-stui si dispiacque fortemente, che centra -riato si era il costume inveterato nella predicazione delle Indulgenze, che prima face vasi dagli Agostiniani. Per essere sos-tenuto nelle sue amare doglianze, si di-resse al nostro Fra Martino per la Cono-sciuta sua dottrina (i). Accettò egli subito

.mi ( ' I *

(i)

Pare

che siano indivisibili, malva*

gita e dottrina.Spesso avvieneche i delitti più

famosi

j cadono in persona di Uomini dotati di

un

fino discernimento.

La

(stessa loro dottrina li abbaglia, e li

fa

traviare Basseau diceva spesso a?suoi

,che le scierà ze erano

uno

stimolo all

1

uomo

per farlo cadereiu orrore

^ poiché,col, conoscere

U

DigitizedbyGoogle

36

lo incarico, ed incominciò ad inveire vee-mentemente perle diverse famigliedelsuo

male, vaprocurando di corredarlo,

ma

invece di riuscirvi,lopraticaeglimedesimo.

Questo sentùnento

, ciporterebbe a da-reper dritto V

uomo

in

un

continuo stato d'ignoranza ,

e si toglierebbe a

Dio

la grazia della quale

ha

arricchito V

uomo

.

nel porlo'in istato di avere grandi cogni-zioni. Modificheremo piuttosto ilpensiero dello scrittorefrancese,che volle' applicar-lo ase medesimo,perscusarsi se

prima

di devenire Letterato era adoratore di,

Dio

, e dascientifico poco curò il suoDio' Modificheremo,noi dicevamoquesto pensie-ro, con lostabilireperfatto ;

Che V uo-mo

allorché vuoisi ingigantire nelle scien-ze , credendosipiù di

Dio

, ne

fa

cattivo

uso, eper lopiù se ne serveper entrare ne' segreti di

Dio

; perciò si confonde,

e

diviene incredulo:

Ma

allorché vuole ser-bare la suafedeltà a

Dio

egli apprende ciò che è necessario per ben servire

Dio

il"

Re

la società,ed il suo simile.

Deve

toccare la mediocrità nelle scienze, e

non

elevarsi al di saprà di esse*

come

fecero

un

Voltaire^ ed.il citato Rosseauj,i Pria-,

DigitizedbyGoogle

37 Ordiney contro gli avversarli tanto dalla Cattedra, che dal Pergamo*'

Ma

i

Conven-ti diversi

^ o

non

approfondirono la que-stione, o

non

la conobbero sotto ;il'vero aspetto,

non

se ne gravarono e rimasero /

solo a disputare Fra Martino^ e Fra .-Gio-vanni. Ciò

non

pertanto gioì dirtale fa-vorevole occasione il primo..

Incominciò

col dire, cbesi faceva abusodelle Indul-genze dandosi a capriccio, ed a patto, e chiedeva ragione di tale operare a.Colui

che come

Vicario di Cristo, dar

non

ne doveva ad

un

suoifiglio perciò

non

fu ascoltato.' ; ; « -v. *\ <.

li suo naturalevivoed impetuosocol tro-vare degli ostacoli

non

si ristette nè termi-ni giusti, ed a poco avpoco scemando il

valore delle indulgenze stesse, caddein va-rj errori. Il legato del Papaglifece intima-redi ritrattarsi,

ma

a questa intimazione la sua virtù fu debole; ed in vece di atte-nersi allaubidienzadaluiprofessata con

vo-dpi

della letteratura e delle Scienze; vol-lero saper di tutto

, e confutar tutto

,

ma

posti nella loroprosopopeja, crederono di

non

esistereper essi

Dio

, oche fusse si-mile a loro, (

V Aut

) - ;

DigitizedbyGoogle

-38

ti solenni e sacri</invéce,di conoscere

d

suo errore:» infuri òi I siioi avversar] lo deridevano, edeglilasciandoleindulgenze, e passando su di altra materia, incorse in varie eresie. Scusavasi solo col dire ch’era stato a forza tratto in pubblico, e spinto a quelle turbolenze piuttosto dal caso, che di proposito deliberato; (i)

ma

,che

atten-* ' "'

.:1

(i) Si osserva costantemente negliuomini

una

contraddizione nei loroportamenti, e nelleopere loro,,e questa,

fi

siy.'-cH essi

non

sanno rendere ragione.,di qttel tale, o tale altrofatto.

V

eggasi più chiaramente -conte Lutero confi

mia

talé assertiva.

Di-fatti egli

non

sa che stafacendo, e

non

si avvede che ora .dice ed.ora disdice% In-furiacóntro illegato, del

Papa*

e.poipre

-ga

il

Papa

j dice che il Pontefice Ita er-rato-, e poi confessa il suo errore dice eh’ è stato a forza tratto inpubblicov

nel-V

atto che ninna violenza si era à colui u-sataper farlo eretizzam.

Dhe

ekiedeva-U suo Superiore che egli avessescrittocontro loabuso delle Indulgenze?

Par

lopoteva,

senza prendervi parte attiva: Sarebbe

ri-masto il solofrate Stupitz, il qualeidia prima risposta

? non sostenuto, si sarebbe

DigitizedbyGoogle

3c)

deva il Giudizio della Gfiiesn:e'chese egli

non

si Olisse attenuto alla di iePd^feVmi na-zionei, acconsentiva di esset^ tVktfetò co^ìiè eretico. Parve al

Papa'di

essere riuscìtà r

ammonizione

, tanto più: quanto intrnà lettera scrittaglida quelPE^eticosileggeva

CO-dato per vinto.

Ma

Lutero volle profittai'

"inale delle vaste sue CóghfyioHi^

éd

Iddio

che

non Conobbe in luì\ ini Ubbidiente dì suo

Capo

,

ma un

reo deléniìinatd di pro-posito al delitto, perciò lo

Conf

use): fo privòde'suoilumi,eloimmersesBi'tincàos con iL suo sapere. Egli divenne pazzo^-c così doveva succedere. Egliébbèy-taqta di.

lucido intervallo,dal vederepatata

^av

aiu-ti

a

lui

un

Pontefice,Massimo,.che. al/ul-ini.nare la scomunica, te avrebbe atterrito.

Egli lapaventò, e scrisse al'Papa\nut

non

si ritrattò. Se

dunque

,dal caso era statotrattoinpubblico^compiutolimofaltet,

faceva

unaprotesta diritrattazione, sdrtb'-àestufoperdonatosicuramentesedóra queste righe nonsiconsacrerebberoa.lui,vateadire tuoisi\scriverebbe di lui:

Fu dunque

lasua

Egli lapaventò, e scrisse al'Papa\nut

non

si ritrattò. Se

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faceva

unaprotesta diritrattazione, sdrtb'-àestufoperdonatosicuramentesedóra queste righe nonsiconsacrerebberoa.lui,vateadire tuoisi\scriverebbe di lui:

Fu dunque

lasua