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Analisi dei redditi agricoli: aspetti metodologic

PROFESSIONALI ITALIANE

3.1 Analisi dei redditi agricoli: aspetti metodologic

Il principale indicatore statistico utilizzato a livello comunitario per monito- rare l’andamento dei redditi agricoli e fare confronti tra paesi è il valore aggiunto agricolo netto (Farm Net Value Added - Fnva) per unità di lavoro calcolato a partire dai dati di contabilità nazionale (vedi capitolo 1).

In Italia il reddito reale (deflazionato) agricolo per unità di lavoro è rima- sto sostanzialmente costante fino all’inizio degli anni ’90 quando, in sintonia con quanto avveniva negli altri paesi membri, si è avviato lungo una fase di crescita che si è poi interrotta, stavolta in contrasto con quanto si osservava nel resto della Comunità. Ciò ha dato avvio dalla seconda metà degli anni ’90 ad un periodo di progressivo declino che ha portato, a partire dal 2005, a far registrare in Italia va- lori di redditi reali per unità di lavoro inferiori a quelli mediamente conseguiti nel complesso delle agricolture comunitarie (fig. 1.1). Come si è osservato nel capitolo 1 il divario negativo tra la serie italiana e quella comunitaria, tra l’altro, è andato allargandosi nel corso degli ultimi anni. Tale fenomeno denuncia un relativo “im- poverimento” dell’agricoltura italiana e trova probabilmente origine in una perdita di competitività.

Nel complesso il progressivo rallentamento della crescita dei redditi per unità di lavoro italiani, in controtendenza rispetto a quelli comunitari, rappresenta una fonte di preoccupazione per il settore nazionale e fa sorgere molte domande circa le cause di tale fenomeno e, prima ancora, circa la distribuzione di tale fe- nomeno all’interno del settore agricolo, in particolare tra aziende professionali e non. Infatti, come abbiamo già osservato in precedenza, i valori dei redditi prima commentati sono quelli relativi alla serie di dati aggregati pubblicata da Eurostat. Questi si riferiscono a tutta l’agricoltura italiana che, come è noto, è caratterizzata

dalla presenza di un elevato numero di aziende non professionali, ovvero aziende caratterizzate da piccola dimensione economica, scarsi scambi con il mercato ed elevata quota di autoconsumo. La letteratura economico agraria ha messo più vol- te in evidenza come queste aziende, definite a secondo delle circostanze come ac- cessorie, residenziali, marginali e di sussistenza (Adinolfi, Russo, Sabbatini, 2006; De Gaetano, 2005; Russo, Sabbatini, 2005; Sabbatini, 2007; Perali, Salvioni, Tom- masi, 2005) spesso perseguano obiettivi diversi dalla massimizzazione del profitto e, di conseguenza, si “accontentino” di retribuire le risorse impiegate con remu- nerazioni inferiori a quelle che riceverebbero qualora scambiate sul mercato (Ellis, 1996; Perali et. al, 2005). Queste aziende convivono con l’agricoltura cosiddetta professionale, ovvero con la porzione di aziende che produce per il mercato ed è generalmente caratterizzata da comportamenti orientati alla massimizzazione del profitto e al miglioramento dell’efficienza.

Nelle statistiche agricole italiane la linea di demarcazione tra queste due porzioni, professionale e non, dell’agricoltura è stata fissata pari a 4 Ude.

Le aziende professionali rappresentano la porzione più rilevante dell’agri- coltura italianasia in termini di risultati conseguiti sia di risorse impiegate30, non-

ché la principale destinataria dell’intervento pubblico settoriale nazionale e co- munitario. L’importanza di questa porzione di aziende giustifica la presenza di una indagine specificatamente finalizzata alla rilevazione delle informazioni strutturali ed economiche, ovvero dell’indagine Rica.

In questo capitolo utilizziamo un panel di dati microeconomici ottenuto a par- tire dalle informazioni rilevate dall’indagine Rica per monitorare l’evoluzione dei redditi reali agricoli per unità di lavoro prodotti nelle aziende professionali italiane nel periodo che va dal 2003 al 200931. L’analisi dei dati micro (a livello aziendale)

presenta il vantaggio, rispetto a quella basata sui dati macro (a livello settoriale), di permettere il confronto degli andamenti dei redditi per circoscrizione geografica, specializzazione produttiva, o per altri gruppi di aziende ritenuti rilevanti al fine di individuare i settori di forza all’interno del settore. In altre parole i dati micro per- mettono di analizzare cosa succede “dietro” la media settoriale rilevata dal dato aggregato.

30 Le aziende professionali pur rappresentando solo il 44% del totale delle aziende agricole italiane, sono responsabili del 98% dei Reddito lordo standard complessivamente ottenuto nel settore, im- piegano il 99% del della superficie agricola e l’81% delle unità di lavoro complessivamente occupa- te nel settore.

È opportuno ricordare (cfr. cap. 1) che l’indicatore ottenuto a partire dai dati micro rilevati tramite l’indagine Rica non è direttamente confrontabile con quello macro calcolato da Eurostat. Questo è dovuto in parte alla differente popolazione di aziende cui i due indicatori fanno riferimento (tutte le aziende agricole nel caso della contabilità nazionale, solo aziende professionali nel caso dell’indagine Rica), e, per altra parte, alla non perfetta coincidenza tra livello aggregato e quello micro nella definizione delle variabili utilizzate per il calcolo dell’indicatore di reddito qui analizzato.

Di seguito si propone una prima analisi che mira in primo luogo a ricostruire l’evoluzione dei redditi reali per unità di lavoro conseguiti nel totale della popola- zione delle aziende professionali agricole italiane e, successivamente in gruppi di aziende omogenei in termini di localizzazione geografica e altimetrica, oltre che di specializzazione produttiva. Una seconda analisi mira invece a verificare l’an- damento dei redditi nei tipi di azienda (micro, convenzionali, differenziate e diver- sificate) identificati nel capitolo 2. La prima analisi viene condotta sul panel non bilanciato ovvero sull’insieme di dati ottenuti aggregando le informazioni relative a tutto il campione oggetto d’indagine da parte della Rica anno per anno. La seconda analisi per tipo di azienda è invece condotta – per i motivi già evidenziati nel capi- tolo precedente – sul solo panel bilanciato in modo da poter seguire nel tempo le stesse aziende per ogni tipo aziendale.

Infine ci sembra opportuno puntualizzare che le analisi proposte di seguito hanno una natura esplorativa, nel senso che in questo paragrafo ci limitiamo ad analizzare i redditi osservati dall’indagine Rica principalmente attraverso il calcolo di statistiche univariate di tipo descrittivo. Scopo principale di questa analisi è di analizzare l’andamento nel tempo dei redditi delle aziende agricole professionale italiane al fine di verificare se la dinamica di queste porzione di aziende segue quella rivelata dai dati macroeconomici riferiti all’intero settore agricolo naziona- le. Oltre a questo si propone un confronto tra la dinamica dell’intera popolazione delle aziende professionali agricole italiane e quella di diversi gruppi di aziende (per circoscrizione geografica, altimetria, specializzazione produttiva e intensità di diversificazione). L’analisi delle cause che determinano l’andamento dei redditi nel tempo e la quantificazione della influenza che la dinamica dei diversi tipi di azienda esercita sui risultati medi della popolazione delle aziende professionali va oltre lo scopo di questa prima analisi esplorativa.