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Possibili future estensioni del lavoro svolto

SUI LIVELLI E SULLA CONCENTRAZIONE DEI REDDITI DELLE AZIENDE AGRICOLE ITALIANE

4.5 Considerazioni conclusive relative al ruolo dei pagamenti diretti nel ridurre la concentrazione dei redditi agricol

4.5.3 Possibili future estensioni del lavoro svolto

L’analisi svolta ha alcuni limiti che debbono essere indicati non solo per comprendere meglio i risultati ottenuti, ma soprattutto per identificare futuri mi- glioramenti ed estensioni dell’attività di ricerca.

Uno dei principali limiti è che l’analisi considera solo i redditi agricoli e non l’insieme dei redditi delle famiglie agricole. Si tratta evidentemente di un limite importante e che deve essere tenuto ben a mente al fine di valutare i risultati ot- tenuti. Tale limite è particolarmente rilevante quando si considerino le aziende di minore dimensione dove, probabilmente, più si concentrano le forme di condu- zione part-time e dove il reddito agricolo tende ad essere una quota minoritaria rispetto all’insieme dei redditi delle famiglie agricole. Pertanto, è probabile che ad un elevato livello di concentrazione dei soli redditi agricoli dovrebbe corrispondere un livello di concentrazione inferiore della concentrazione dei redditi delle famiglie agricole. Tale considerazione si basa sui risultati di analisi svolte in altre realtà geografiche sui redditi delle famiglie agricole e da cui si evidenzia che i redditi extra-aziendali tendono a ridurre il livello dei redditi di queste famiglie (Si veda, ad esempio, Mishra et al., 2009). Appare pertanto sicuramente prioritario, ove la base di dati lo consentirà, allargare l’analisi svolta a questo ben più ampio e complesso tema (Rocchi, Sacco, Pizzoli, 2011).

Un secondo limite è che l’analisi si è concentrata solo sul ruolo dei paga- menti diretti in termini di distribuzione dei redditi agricoli tra aziende. Come noto le politiche possono avere un ruolo importante anche nel modo in cui il soste- gno che loro generano si ripartisce tra fattori produttivi (Sorrentino, 1995) e che i pagamenti diretti mirano al perseguimento anche di altri obiettivi oltre a quello redistributivo. Tra essi sono sicuramente da ricordare quella di remunerare gli agricoltori per la produzione di beni pubblici tra cui quelli ambientali visto che i pagamenti sono soggetti al meccanismo della condizionalità42.

Il lavoro ha analizzato il ruolo dell’insieme dei pagamenti diretti del primo e del secondo pilastro. Tuttavia è noto che al loro interno essi si articolano in diverse categorie che, almeno teoricamente, potrebbero avere un ruolo diverso sulla con- centrazione dei redditi. In future analisi potrebbe quindi essere interessante sud-

42 Come indicato nell’Art. 3 del Reg. (CE) n. 1782/2003, i beneficiari di pagamenti diretti sono soggetti ad un insieme di criteri di gestione obbligatori e buone condizioni agronomiche ed ambientali atti- nenti alla gestione dei terreni, che mirano a far raggiungere degli standard minimi relativi all’am- biente, alla sicurezza degli alimenti, al benessere degli animali. Come noto, il non rispetto di tali norme comporta il taglio di parte dei pagamenti diretti riscossi dai beneficiari.

dividere le categorie di pagamento considerate in sub-componenti. Ciò potrebbe infatti fornire delle indicazioni più specifiche sul ruolo di ciascuna di esse.

L’analisi basata sulla scomposizione dell’indice di Gini è stata svolta facendo riferimento a totale del campione nazionale. Tuttavia, tenendo conto della numero- sità del campione, l’analisi potrebbe essere approfondita suddividendo il campione in gruppi più omogenei di aziende. In particolare, poiché nel caso dell’Italia e di altri paesi UE, i pagamenti diretti sono distribuiti in modo eterogeneo tra aziende con in- dirizzi produttivi diversi, potrebbe esser interessante articolare l’analisi stratifican- do il campione di aziende in base a questo aspetto. Ciò appare utile anche al fine di riflettere sul potenziale impatto dell’attesa regionalizzazione dei pagamenti diretti.

Collegato a quest’ultimo aspetto è il fatto che l’approccio metodologico uti- lizzato può essere esteso anche ad analisi di tipo ex-ante per stimare i possibili effetti di future modifiche della politica dei pagamenti diretti. In particolare, una volta noti con maggiore chiarezza gli elementi applicativi della prossima riforma, potrebbe essere utile valutarne l’impatto in termini di contributo alla riduzione o meno della concentrazione dei redditi. Infatti, come indicato pocanzi, gli elemen- ti proposti dalla Commissione Europea potrebbero modificare anche consisten- temente la distribuzione dei pagamenti nelle aziende agricole italiane e, quindi, determinare un non trascurabile effetto redistributivo. Tuttavia, come ad esempio nel caso della regionalizzazione, tali effetti potrebbero risultare molto diversi in funzione del criterio con cui la regionalizzazione sarà applicata (Bodini et al., 2010; De Vivo et al., 2012).

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Aziende non professionali: aziende caratterizzate da una piccola dimensione eco- nomica inferiore a 4800 euro, ovvero con dimensione economica inferiore a 4 Ude.

Aziende professionali: aziende con un reddito lordo standard superiore a 4800 euro ovvero con dimensione economica superiore a 4 Ude.

Campo di variazione: esso, denominato anche range corrisponde alla differenza fra la modalità più piccola e quella più grande della distribuzione, di conse- guenza rappresenta una misura di variabilità assoluta non condizionata al livello medio.

Certificazioni di processo: esse convalidano il sistema di qualità aziendale che at- testa l’insieme delle azioni pianificate e sistematiche necessarie affinché un prodotto o servizio soddisfi determinati requisiti di qualità. Tra le certifica- zioni di processo, rientrano le seguenti: biologico (a regime e in conversio- ne), Doc, Docg, Dop e Igp, Igt, Iso-Vision.

Certificazioni di prodotto: esse sono a garanzia di specificati requisiti di un prodot- to e la loro applicazione è finalizzata a rispondere alla crescente richiesta di qualità, credibilità e sicurezza da parte dei consumatori. Tra le certificazioni di prodotto, rientrano le seguenti: prodotto tradizionale, biologico o caratte- rizzato da marchio di origine, di impresa e collettivo.

Coefficiente di concentrazione della fonte di reddito k (Ck): è pari al prodotto tra Rk e Gk il coefficiente di concentrazione misura come il reddito proveniente

da ciascuna fonte di reddito si distribuisce all’interno di una popolazione ordinata rispetto al livello del reddito totale ricevuto.

Coefficiente di correlazione tra la componente di reddito k ed il reddito totale (Rk): esso è dato dalla covarianza tra il reddito proveniente dalla fonte k ed

il reddito totale divisa per la covarianza tra il reddito proveniente da quella fonte e l’ordine delle osservazioni classificate in base al livello della stessa fonte di reddito.

Quando il reddito è generato da k componenti, il coefficiente di Gini può es- sere scomposto nel seguente modo:

.

Coefficiente di Gini della componente di reddito k (Gk): misura la concentrazione della fonte di reddito k.

Coefficiente di variazione: esso è dato dal rapporto tra deviazione standard e me- dia tiene conto del livello di questo aspetto fornendo, quindi, una misura di variabilità relativa, ovvero condizionata al livello.

Concentration effect (Ce): rappresenta il cambiamento nella distribuzione del red- dito totale dovuto a variazioni nella distribuzione delle singole fonti di reddito. Contributo proporzionale all’ineguaglianza generato dalla fonte di reddito k (Pk):

consente di valutare il peso relativo di ciascuna fonte di reddito nella de- terminazione dell’ineguaglianza totale ed è calcolato in base alla formula

seguente: .

Costi intermedi di produzione: essi comprendono spese per sementi e piante, fertilizzanti, antiparassitari e diserbanti, mangimi, foraggi e lettimi, mec- canizzazione, acqua, elettricità e combustibili, fattori di consumo per agri- turismo, spese di trasformazione, commercializzazione e conservazione, spese generali e fondiarie, spese sanitarie e veterinarie, spese per attività connesse, assicurazioni, noleggi passivi, altre spese e costi.

Dati macroeconomici: essi corrispondono a dati disponibili a livello aggregato, come nel caso dei dati di contabilità nazionale, e consentono di analizzare i comportamenti a livello di settore.

Dati microeconomici: essi corrispondono a dati disponibili a livello di singoli agenti economici, come i consumatori e i produttori; nel caso dell’indagine Rica le aziende agricole. Attraverso l’analisi di tali dati è possibile osservare i com- portamenti degli agenti economici che, nel caso della Rica, sono le aziende agricole.

Elasticità del coefficiente di Gini (ηk): misura l’impatto di una variazione dell’1%

della singola fonte di reddito sulla concentrazione del reddito totale ed è calcolata in base alla formula seguente

,

dove µ indica la media del reddito totale e µk la media della componente di

Fnva: esso corrisponde al valore aggiunto al netto degli ammoratamenti e, quindi, rappresenta la somma dei compensi per i fattori (terra, capitale, lavoro) uti- lizzati dall’azienda, sia quelli apportati dalla famiglia che quelli acquisiti sui mercati esterni. Esso è equivalente a: valore della produzione + pagamenti diretti del I e II pilastro + saldo imposte indirette - consumi intermedi - im- poste e tasse aziendali - ammortamenti.

Ote: orientamento tecnico economico indicante la specializzazione produttiva dell’azienda.

Pagamenti diretti del primo pilastro (PDI): sono costituiti dai pagamenti diret- ti annuali erogati agli agricoltori nell’ambito delle misure di mercato e di supporto dei redditi. Essi contengono tutte le forme di pagamento diretto corrisposte in virtù delle misure di mercato e sostegno dei redditi previste dalle politiche del primo pilastro e, pertanto, finanziate mediante il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feag).

Pagamenti diretti del secondo pilastro (PDII): sono costituiti dai pagamenti an- nuali erogati nell’ambito delle misure di sviluppo rurale (secondo pilastro). Il gruppo dei Pagamenti Diretti del II pilastro è costituito solo da due delle più importanti misure che erogano pagamenti annuali del secondo pilastro: i pagamenti agro-ambientali (Misura 214) e le indennità compensative per le aree svantaggiate (Misure 211 e 212).

Panel bilanciato: esso contiene le informazioni relative alle sole aziende presenti in ognuno degli anni del periodo in analisi. Ci si riferisce a questo panel an- che come campione costante, in quanto la numerosità di osservazioni è la medesima per ciascun anno.

Panel non bilanciato: esso è ottenuto aggregando tutte le osservazioni rilevate ciascun anno per tutti gli anni disponibili.

Panel: insieme di dati longitudinali nel tempo.

Pesi base Istat: i pesi di base, dai quali derivano i pesi finali, sono calcolati dall’I- stat sull’insieme delle sole aziende casuali.

Pesi base: essi sono attribuiti a ciascuna azienda del campione Rica per permet- terne l’estensione all’universo. I pesi base vengono calcolati per ciascun strato definito nel disegno campionario e ogni azienda appartenente alla strato h rappresenta Nh/nh aziende dell’universo di riferimento apparte- nenti a quello strato.

Pesi finali Istat: essi si ottengono dalla correzione dei pesi base per mancata risposta e dalla successiva calibrazione su totali noti di variabili ausilia- rie.

Plv: valore della produzione vendibile. Fino al 2007, essa comprende i seguenti valori: vendite di prodotti aziendali, variazioni delle scorte di prodotti azien- dali, utile lordo di stalla, contributi su colture e allevamenti, autoconsumi, regalie e salari in natura, immobilizzazioni. Dal 2008 essa comprende: ricavi di vendita di prodotti aziendali e servizi, variazione delle scorte di prodotti aziendali, aiuti pubblici in conto esercizio (Ocm e Pua), autoconsumi, regalie e salari in natura.

Prodotto Netto: esso rappresenta la nuova ricchezza prodotta dall’azienda e com- prende i compensi relativi all’impiego dei fattori produttivi interni all’azienda (capitale fondiario e di esercizio, lavoro). Fino al 2007 esso equivale alla se- guente formula: Plv (comprensiva di Ocm) - Consumi Intermedi (compren- sivi di Spese generali, trasformazione e servizi di terzi) - Ammortamenti -Imposte e tasse (comprensive dirette e indirette). Dal 2008 il Prodotto Netto viene calcolato nel seguente modo: Plv (comprensiva di Pua e Ocm) - Con- sumi Intermedi (comprensivi di Spese generali, trasformazione e servizi di terzi) - Ammortamenti.

Produzione lorda ai prezzi di base:la produzione include i reimpieghi e gli scam- bi fra le aziende agricole e i servizi annessi all’agricoltura. La produzione valutata ai prezzi di base, è al netto delle imposte sui prodotti e al lordo dei contributi ai prodotti.

Reddito agricolo: vedi Reddito dei fattori.

Reddito dei fattori per unità di lavoro: esso misura le variazioni nel reddito rea- le dei fattori utilizzati nel settore agricolo per unità di lavoro ed è dato dal rapporto tra il valore aggiunto netto al costo dei fattori e le unità annuali di lavoro equivalente.

Reddito dei fattori: valore aggiunto netto ovvero il Farm Net Value Added (Fnva) nella terminologia inglese utilizzata da Eurostat. Questa variabile è otte-