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Andamento totale debit

8.1. Analisi di solidità

Il primo punto che verrà analizzato è la solidità della azienda, ossia la capacità di questa di fronteggiare le uscite di denaro nel medio - lungo periodo mediante le entrate.

Questa analisi, che non dà risposte certe in merito alla “sopravvivenza” della azienda, deve essere utile al fine di osservare il grado di solvibilità della società nei periodi oggetto del presente studio.

102 Di seguito vengono esposti gli indicatori prescelti per svolgere l’analisi .

ANALISI DI SOLIDITA' 2012 2013 2014

Margine di struttura primario -27.618.630,00 -23.792.236,00 -38.548.530,00 Margine di struttura secondario 1.397.172,00 -1.267.443,00 -23.454.243,00

Quoziente di indebitamento 3,42 2,68 15,25

Quoziente primario di struttura 0,36 0,39 0,09

Quoziente secondario di

struttura 1,03 0,97 0,45

Posizione finanziaria netta -5.192.573,00 -15.395.105,00 -20.587.678,00

Il margine di struttura e il quoziente primario relazionano il patrimonio netto all’attivo immobilizzato, mentre il secondario è frutto del confronto tra la somma fra il capitale permanente e le passività a medio - lungo termine, e l’attivo immobilizzato.

Per quanto riguarda i margini considerati, è opportuno distinguere l’analisi rispetto ai due diversi livelli :

- Il margine di struttura primario, per ritenersi in una situazione positiva, dovrebbe essere positivo, in quanto significa che l’attivo immobilizzato deriva da finanziamenti propri, non facendo riferimento a capitali di terzi. Però, soprattutto nella realtà italiana, è plausibile accettare una situazione in cui tale valore sia negativo, a patto che l’indicatore non lo sia in maniera troppo accentuata. Nel caso A.AM.P.S. spa tali valori eccedono sicuramente il livello di “ normale negatività “ sopra indicato .

- Il margine di struttura secondario, invece, è opportuno attendersi un valore positivo, poiché il margine positivo segnala l’esistenza di una soddisfacente correlazione tra le fonti a medio - lungo termine con gli impieghi ugualmente a medio - lungo termine. Nel caso in cui, invece, si riscontri un valore negativo, ciò significa che il Capitale permanente non finanzia interamente le attività immobilizzate, che saranno dunque in parte finanziate con

103 passività correnti, determinando uno squilibrio finanziario. Come è possibile osservare, solo nell’esercizio 2012 è riscontrato un margine positivo, avendo invece valori negativi nei successivi due esercizi.

Per quanto concerne i valori dei quozienti di struttura primario e secondario, risultano sempre positivi, ma è evidente che seguono un trend decrescente nel tempo. Il valore ottimale è quello di ottenere un valore leggermente superiore ad 1 , in quanto un valore troppo positivo starebbe a significare una eccessiva solidità, che intaccherebbe la redditività, oltre alla esistenza di un circolante in eccesso che risulterebbe improduttivo. Un altro indicatore importante è rappresentato dal quoziente di indebitamento, che indica in quale proporzione i mezzi di terzi siano superiori o inferiori rispetto ai mezzi propri. Per riscontrare una situazione ben equilibrata, tale valore dovrebbe essere inferiore ad 1, anche se è difficile riscontrarla. In tutti e tre gli esercizi considerati, anche se nei primi due la situazione era migliore, i valori eccedono tale situazione di equilibrio, giungendo ad un valore “spropositato” nell’ultimo periodo di riferimento.

Infine viene considerata la posizione finanziaria netta, che individua l’indebitamento netto dell’impresa ed esprime, in maniera sintetica, il saldo tra fonti ed investimenti di natura finanziaria. La situazione di equilibrio, per questo indicatore, è ottenuta con un saldo positivo, in quanto, in questo caso, le disponibilità liquide e i crediti finanziari sono maggiori delle passività finanziarie. Al contrario si parla di indebitamento finanziario, in quanto l’azienda è esposta nei confronti di terzi finanziatori. Nel caso di A.AM.P.S. spa la posizione finanziaria netta assume sempre valore negativo, evidenziando quindi degli squilibri a livello finanziario.

Da questa analisi, incorporando anche le deduzioni riscontrate nell’osservare gli andamenti dei debiti svolta nei precedenti paragrafi, è possibile affermare che, ad esclusione in parte del primo esercizio considerato, la solidità della società non era equilibrata e, come descritto in diverse note integrative presentate dalla società stessa, non vi erano le condizione per affermare la sicura continuità aziendale.

104 8.2. Analisi di liquidità

L’analisi di liquidità ha lo scopo di osservare la capacità dell’azienda di far fronte alle uscite di breve periodo tramite le entrate corrispondenti a livello temporale : per tale motivo vengono considerate ed utilizzate le voci comprese nell’attivo e nel passivo corrente.

Al fine dello svolgimento della analisi di liquidità, vengono considerati i due indicatori di liquidità, primaria e secondaria.

ANALISI DI LIQUIDITA' 2012 2013 2014

Indice di liquidità primaria 1,12 1,04 0,52

Indice di liquidità secondaria 1,16 1,08 0,54

Per quanto riguarda il primo indicatore, esso viene calcolato come rapporto tra la somma di liquidità immediate e differite e le passività correnti. Per ottenere una posizione di equilibrio è necessario ottenere un valore uguale o superiore ad 1, anche se può esservi tuttavia una crisi di liquidità se le scadenze di incasso non bilanciano temporalmente quelle di pagamento.

A riguardo del secondo indicatore, invece, la concezione è differente. Codesto indicatore è calcolato rapportando le attività e le passività correnti. La sostanziale differenza, quindi, risiede nella comprensione in questo secondo valore anche del magazzino, il quale può presentare problemi nella sua trasformazione in liquidità. Ad ogni modo, per ottenere una posizione soddisfacente di equilibrio, tale indicatore deve assumere un valore che si aggiri a 2, in quanto, in questo modo, gli effetti negativi, ovvero di non trasformazione in liquidità, del magazzino, possono essere mitigati. E’ accettabile comunque un valore che superi 1 .

105 Osservando i valori riscontrati nei vari esercizi, a primo impatto è possibile affermare che, a parte l’ultimo periodo amministrativo, vi fosse una buona situazione di equilibrio nella liquidità aziendale.

In realtà occorre analizzare analiticamente i valori che permettono di costruire gli indicatori : infatti, in entrambi gli indici, al numeratore è presente la voce crediti verso clienti, di cui fa parte la voce Crediti Utenti T.I.A. , ovvero un elevato importo che non solo non è trasformato in liquidità, ma che addirittura è stato in parte considerato inesigibile e che ha portato al concordato preventivo la società.

Inoltre, effettuando una analisi coordinata con gli indicatori relativi alla solidità, è evidente lo squilibrio verso i mezzi di terzi per finanziare la società stessa, povera di liquidità proprio a causa del mancato incasso di tali crediti e il ricorso ad anticipo fatture, come evidenziato in diverse note integrative di A.AM.P.S. spa .

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