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8 Analisi della domanda turistica sul territorio di Viareggio

8.6 Analisi sezione 4

8.6.1 Analisi immagine percepita

La domanda sottoposta agli intervistati richiedeva di assegnare un voto da 1 a 5 (dove 1 rappresenta il minimo e 5 il massimo) alle voci indicate.

Gli indicatori (Tab. 8-13) che rivelano performance migliori sono, in ordine:  la qualità del cibo

 la presenza di negozi

 possibilità di tranquillità e relax

Indicatori dell’immagine della destinazione

Infrastrutture/traffico/viabilità 2,58

Presenza di negozi 4,16

Qualità dei servizi 3,1

Qualità dell’ambiente (pulizia spiagge, strade, presenza aree naturalistiche,…) 2,89

Qualità del cibo 4,28

Convenienza di prezzo 2,72

Qualità della vita notturna 3,58

Professionalità dei gestori 3,74

Ospitalità dei residenti 2,83

Promozione della destinazione 2,3

Sicurezza del luogo 3,19

Tranquillità e relax 3,94

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E’ evidente che questi rappresentano punti di forza della destinazione, sui quali può far leva una eventuale campagna pubblicitaria o comunque di fidelizzazione del cliente (mantenendo costanti gli standard qualitativi). La presenza di negozi costituisce un punto di forza poiché, al contrario della maggior parte delle destinazioni balneari, Viareggio ha le dimensioni di una città, con tutti i servizi necessari e, nella fattispecie, dotata di molti negozi.

Da questa prima analisi deriva anche che il 3% rilevato nella sezione 3 sulle motivazioni a favore del turismo enogastronomico, potrebbe essere sicuramente ampliato con campagne pubblicitarie ad hoc. Lo stesso dicasi per la motivazioni legate a tranquillità e relax.

Ad un primo sguardo, potrebbe sembrare che, in media, non ci siano indicatori con valutazioni molto negative, tuttavia è d’obbligo considerare che valori compresi tra il 2 e il 3 sono al di sotto della soglia che, in una scala da 1 a 10, rappresenta la sufficienza .

Secondo questa logica, la promozione della destinazione con punteggio pari a 2,3, la convenienza di prezzo di 2,72 su 5, l’ospitalità dei residenti con 2,83, la qualità dell’ambiente che riporta una media di 2,89 e le infrastrutture con la viabilità con 2,58 punti, non raggiungono voti soddisfacenti.

In merito alla promozione, si può forse avanzare l’ipotesi che Viareggio, come riportato da un soggetto intervistato, “viva di rendita”, dedicando a questa mansione molte più risorse in passato, quando, come visto nel cap.6,

pubblicizzava i propri bagni e le proprie boutique sulle riviste internazionali. E’ vero anche che, con il passare del tempo, è molto aumentata la concorrenza sul mercato internazionale per cui si mira forse a fidelizzare i clienti (cosa in cui la città riesce egregiamente) piuttosto che ad attrarne di nuovi. Rimane tuttavia necessaria la capacità di innovarsi e con essa la possibilità di creare richiamo per altri target.

A proposito di concorrenza, il livello dei prezzi risulta essere, per la maggior parte degli intervistati, troppo altro rispetto ai servizi offerti, o meglio, rispetto a località turistiche con caratteristiche simili. Più di un intervistato ha ribadito il

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confronto con l’Emilia-Romagna, ed in particolare con la riviera romagnola la quale sarebbe, a detta dei rispondenti, più conveniente.

Per quanto concerne la qualità dell’ambiente, l’8% circa degli intervistati ha ritenuto opportuno precisare che le voci comprese in questi indicatore andassero distinte poiché le spiagge, ove gestite attraverso stabilimenti balneari, avrebbero ricevuto una valutazione più alta rispetto agli spazi pubblici della città o allo stato delle acque balneabili. Ad ogni modo la media ottenuta dall’indice non raggiunge la sufficienza. Considerando che le aree verdi soggette a tutela sul totale della superficie comunale sono il 23%9 e che la località può annoverare la presenza del parco di Migliarino-San Rossore e Massaciuccoli (con pinete, lago e spiagge), che vanta la Bandiera blu, la Bandiera verde, ed affaccia sull’area dell’area marina protetta del Santuario Pelagos, l’indice non è elevato e necessito di una maggiore attenzione ed una gestione più attenta all’interno della rete dei vari attori che si occupano delle diverse areee.

La infrastrutture, il traffico e la viabilità rappresentano un problema soprattutto nei periodi di punta, ovvero di alta stagione, quando le vie di comunicazione si congestionano per le elevate presenze extra. Benché sia un problema molto

frequente nelle località turistiche, esso rappresenta il secondo valore più basso fra gli indicatori analizzati e il più basso in assoluto se si fa riferimento alle voci che riguardano la città in senso pratico, motivo per il quale dovrebbero essere previsti ampi margini di miglioramento.

Va segnalato l’elevata percentuale di coloro che hanno preferito non valutare l’indicatore della qualità della vita notturna propendendo per “non so”, che si attesta al 27%. Da questo elevato tasso di non risposta, si evince che quasi un terzo del campione non frequenta locali notturni. Si tratta perlopiù di turisti in vacanza con la famiglia (70% circa), alloggiati presso strutture proprie (59% circa), pensionati (48,14%) o lavoratori dipendenti (37,03%). Presumibilmente ciò mostrerebbe che, gli svaghi serali per una fascia d’età più matura o per le

9 Da “Comune di Viareggio Osservatorio turistico di destinazione Documento di analisi swot e Piano di azione locale”, a cura dell’Osservatorio Turistico di Destinazione, Progetto regionale Toscana turistica e competitiva, Aprile 2013.

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famiglie (che nel complesso rappresentano larga quota del campione) non sono adeguati. E’ il 56% dei pensionati che risponde “non so” , seguito dal 26% delle famiglie. Tuttavia, poiché i pensionati rappresentano il 23% del campione, e l famiglie addirittura il 73%, svaghi serali di tipo culturale o comunque in una fascia oraria di prima serata, potrebbero coinvolgere fasce rappresentative della popolazione turistica.

8.6.1.1 Suddivisione degli intervistati in due gruppi

Una suddivisione che risulta interessante è quella fra coloro che alloggiano presso strutture ricettive (alberghi, campeggi) o case in affitto, e coloro che soggiornano presso case di proprietà o da amici e parenti.

Ne risulta che, se per alcuni item le medie sono pressoché simili, per altri, i voti indicati dai turisti che alloggiano presso strutture ricettive, sono più alti di quelli dati dai proprietari di seconde case o da chi alloggia da amici e parenti (Fig. 8- 11).

Fig. 8-11 Medie suddivise tra chi alloggia in strutture ricettive e chi alloggia in case di proprietà Ciò è vero in particolar modo per:

 Qualità dei servizi da 3,71 a 2,8 (lo scarto è pari a 0,91 punti)

 Ospitalità dei residenti con uno scarto da 3,31a 2,6, ovvero una differenza di 0,71 punti 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5

medie per coloro che alloggiano presso alberghi, campeggi e case in affitto medie per coloro che hanno una casa di proprietà o alloggiano da amici e parenti

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 Infrastrutture, traffico e viabilità con valori pari a 3,03 e 2,36 (differenza di 0,67)

 Convenienza di prezzo, che nel primo gruppo riporta 3,17 e nel secondo 2,62 (0,55 è il risultato della differenza)

 Qualità dell’ambiente da un valore di 3,22 nel primo gruppo ad un punteggio di 2,77 nel secondo.

Anche se possono risultare variazioni minime, in realtà le voci sopra citate dimostrano che per un gruppo esse sono sufficientemente adeguate mentre per l’altro presentano carenze.

Da ogni item che presenta una sostanziale variazione, discendono delle considerazioni.

In merito alla qualità dei servizi, poiché il gruppo che alloggia presso strutture ricettive attribuisce un voto più alto a questo indicatore,ciò sarà dovuto

presumibilmente alle percezioni su quanti di quei servizi sono rivolti

esclusivamente a questo gruppo, piuttosto che a quei fornitori che interagiscono con entrambi.

Per ciò che concerne l’ospitalità dei residenti, si può dedurre che i proprietari di seconde case abbiano modo di sperimentare, in maniera più prolungata nel tempo ma soprattutto più diretta, relazioni con i residenti nella località con i quali si trovano a condividere la vita di quartiere, i servizi di base, parte delle attività ricreative e gli spazi in senso fisico della città. La percezione di coloro che soggiornano presso casa di amici e parenti può altresì derivare da un contatto più diretto con la popolazione locale ma può essere affetta anche dall’influenza di chi vive stabilmente o più frequentemente nella destinazione. L’immagine di coloro che alloggiano in strutture non di proprietà nasce da un contatto meno stretto con la comunità locale.

Di base si può ritenere più accurata la percezione del gruppo comprendente i proprietari di seconde abitazioni, per cui il rapporto e l’interazione tra i due gruppi (turisti e residenti) va migliorata. Un’analisi a livello della comunità locale potrebbe sicuramente fornire altri spunti di riflessione ma le politiche di

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gestione della destinazione devono porre attenzione anche alla capacità di carico sociale.

La voce successiva, rappresentata da infrastrutture, traffico e viabilità, è strettamente collegata a quanto sopra detto: la congestione delle via di

comunicazione in periodi di alta stagione mettono a dura prova la quotidianità e il relax di turisti e comunità. Anche qui vale lo stesso discorso fatto in merito alla condivisione degli spazi tra proprietari di seconde case e residenti.

La qualità dell’ambiente, presumibilmente, segue il ragionamento fatto per alcune voci precedenti, poiché la valutazione di chi possiede casa o ha amici e parenti in loco, proviene da constatazioni più dirette e più continuative nel tempo (ad esempio si può ipotizzare che chi ha assistito alle trasformazioni della città lungo l’arco di un decennio, sia più portato a fare paragoni con il passato piuttosto che a comunicare un valore assoluto).

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