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8 Analisi della domanda turistica sul territorio di Viareggio

8.7 Analisi sezione 5

La sezione 6 vuole rappresentare una base per quella che è l’analisi dell’incidenza dei turisti sulla qualità dell’ambiente della destinazione.

Le richieste del questionario si sono concentrate su cinque punti fondamentali che concernono il comportamento del turista durante la vacanza o nel momento di progettazione della stessa:

 raccolta differenziata dei rifiuti  consumo di energia elettrica  consumo di acqua potabile

 attenzione alla provenienza dei cibi (prodotti locali)  certificazione ambientale delle strutture

Per comprendere l’impatto che i rifiuti hanno su una località turistica, basti pensare che alle Maldive, nota destinazione asiatica, sorge un atollo artificiale che funge da discarica e cresce di un metro quadro al giorno. I turisti in vacanza alle Maldive producono in media 3,5kg di rifiuti a testa ogni giorno.

Inoltre, poiché spesso nelle città italiane la raccolta differenziata si svolge in maniera differente ( e seguendo diverse regole) in ogni città, la confusione

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generata nel turista, assieme alle proprie abitudini o alla noncuranza, può favorire un picco nella differenziazione dei rifiuti nell’arco dei mesi di punta, ovvero quelli estivi.

Del campione analizzato, il 73% dichiara di effettuare la raccolta differenziata anche in vacanza, contro il 13% che afferma invece il contrario. Il 10% segnala che le strutture ricettive frequentate (alberghi, stabilimenti balneari, ecc.) non sono dotate di sistemi di differenziazione dei rifiuti.

Il dato si presenta quindi piuttosto buono, ma sarebbe opportuno prendere questo spunto per andare ad operare un confronto con dati statistici comunali circa la raccolta differenziata nei mesi di maggior affollamento.

Allo stesso modo si consiglia di agire per quanto riguarda i consumi di energia elettrica ed acqua potabile.

Benché risulti difficile calcolare i consumi per pernottamenti di ciascun

visitatore, anche un dato aggregato disponibile a livello mensile può fornire una stima dei consumi durante la stagione estiva.

Il 46% del campione afferma di ridurre il consumo di energia elettrica rispetto all’uso che ne fa abitualmente. Ciò può essere in parte dovuto al maggior tempo trascorso fuori casa ed in parte alle giornate più lunghe, con numero di ore di luce maggiore e quindi meno ricorso a illuminazione artificiale.

Tuttavia, fanno da contrappeso i numerosi sistemi di raffreddamento: dai condizionatori, ai frigoriferi in funzione (specie se nelle seconde case o case in affitto).

Benché solo il 9% affermi quindi di superare l’uso abituale, i consumi energetici aumentano nel periodo estivo10 ed i dati qui forniti possono essere spunto per ulteriori verifiche incrociate con dati aggregati per verificare anche a quanto ammonta il ricorso a fonti energetiche alternative.

Per quanto riguarda il consumo di acqua potabile invece, la percentuale di turisti che afferma di farne un uso superiore, è del 33%. Ciò può essere attribuito

all’uso più frequente che se ne fa per la cura della persona e per l’uso alimentare.

10 Da “Comune di ViareggioOsservatorio turistico di destinazioneDocumento di analisi swot e

Piano di azione locale”, a cura dell’Osservatorio Turistico di Destinazione, Progetto regionale Toscana turistica e competitiva, Aprile 2013

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La Fig. 8-12 riporta un quadro di sintesi di quanto finora discusso.

Fig. 8-12 Percentuali riferite al campione in merito al consumo di energia elettrica e di acqua potabile ed alla raccolta differenziata dei rifiuti.

Sebbene possa non risultare immediato, la provenienza dei prodotti alimentari incide fortemente sulla qualità dell’ambiente . Oltre a favorire la biodiversità locale infatti, i prodotti c.d. “a km 0” o comunque provenienti dalla zona circostante la località, contribuiscono a ridurre il peso in CO2 connesso al trasporto. Inoltre, favorendo i piccoli produttori locali, ed un’agricoltura

ecologica su piccola scala, si concorre alla riduzione dei gas e l’inquinamento dei corsi d’acqua.

Inoltre, come già espresso nel paragrafo 8.4.3, il prodotto tipico, così come quello locale, può fornire un vantaggio competitivo se adeguatamente valorizzato.

Del campione intervistato, che il 66% fa attenzione alla provenienza dei cibi, andando cioè a ricercare il prodotto locale quando possibile, ma il 34% mostra ancora disinteresse per l’origine di ciò che mette nel piatto. Un dato

incoraggiante, ovvero che può spingere ad investire in programmi di

sensibilizzazione o di rafforzamento dell’immagine dei prodotti tipici è quello che segna che la spesa media per ristoranti e bar per nucleo vacanziero di questo gruppo è pari a 860€, cifra che potrebbe essere dunque destinata a valorizzare il

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Sì NO NON PRESENTE SUPERIORE UGUALE INFERIORE SUPERIORE UGUALE INFERIORE ra ccol ta d if fe re n zi ata con su m o a cq u a p o ta b ile con su m o en e rgia el ett rica

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territorio rimanendo all’interno di questo piuttosto che sacrificandolo a intermediari e produttori distanti o addirittura esteri.

Infine, la certificazione ambientale delle strutture (che nella città di Viareggio conta solo uno 0,7% sul totale11), risulta posta decisamente in secondo piano al momento della pianificazione della vacanza poiché il 91% ammette di non aver ricercato informazioni al riguardo. Ciò probabilmente è dovuto alla massiccia presenza di proprietari di seconde case e al fatto che le strutture certificate rappresentano una minoranza. Un dato interessante che potrebbe portare ad un ulteriore spunto riguardo la spiegazione del fenomeno è dato dalla percentuale di turisti stranieri: oltre il 42% dei visitatori giunti dall’estero ha infatti considerato le certificazioni, mentre (sebbene il campione dei turisti stranieri sia molto

ridotto) posto a confronto con il 6,45% degli italiani intervistati, fa notare quanto, nella penisola, l’attenzione alle tematiche ambientali sia ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi.

11 dati da “Comune di Viareggio Osservatorio turistico di destinazione Documento di analisi swot e Piano di azione locale”, a cura dell’Osservatorio Turistico di Destinazione, Progetto regionale Toscana turistica e competitiva, Aprile 2013.

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9 Limiti

Sicuramente la ricerca avrebbe beneficiato di una rilevazione sul campo per un periodo di tempo più prolungato, potendo così allargare il campione e prevederne uno più variegato (es. intercettare i turisti anche presso altre strutture ricettive e ricreative).

Indubbiamente anche il sostegno di analisi qualitative potrebbe fornire nuovi spunti di riflessioni ed integrare il lavoro presentato.

Inoltre, come segnalato da alcuni intervistati, si sarebbero potute prevedere maggiori opzioni in riferimento ad alcune domande che invece sono state poste in forma più generale.

In merito alla sezione sull’impatto ambientale non è stato possibile incrociare i dati rilevati con dati comunali sui consumi mensili (di acqua ed energia) per valutare l’effettiva influenza della presenza dei turisti.

Infine, la ricerca proposta rappresenta solo un primo step ai fini

dell’ampliamento della conoscenza del distretto e degli attori del territorio per cui ulteriori analisi e approfondimenti la andrebbero senza dubbio a completare.

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