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Gli anni Cinquanta: fasi principali del Civil Rights Movement

Gli avvenimenti storici di questi anni influenzano profondamente Langston Hughes e, secondo alcuni autori, vi è una stretta correlazione tra ASK YOUR MAMA e il Civil Rights Movement. Scrive, ad esempio, Jennifer Kilgore:

Perhaps there is no greater long poem of the Civil Rights period than ASK YOUR

MAMA. In fact, it may have inspired the Civil Rights Movement as much as it embodies

it. It can be seen as a poem of non-violent revolution” (Kilgore 2004: 109).

Le proteste non violente degli anni Cinquanta sono di notevole importanza in quanto, un decennio dopo, portano alla proclamazione delle seguenti leggi: il Civil Rights Act (1964) che dichiara illegali le disparità di registrazione nelle leggi elettorali e pone fine alla segregazione razziale nelle scuole e in tutte le strutture pubbliche; il Voting Rights Act (1965) che permette l’esercizio del diritto di voto senza distinzione etnica e il Fair Housing Act (1968), legge con cui si proteggono gli acquirenti dalla discriminazione nella vendita o nell’affitto di alloggi. Ripercorriamo, dunque, gli episodi più rappresentativi del Civil Rights Movement.

Nella primavera del 1951, gli studenti neri in Virginia protestano contro il sistema educativo dello Stato che non garantisce eguali diritti per la popolazione bianca e nera. Un simbolo per la rivoluzione scolastica di questi anni è senza dubbio Linda Brown, bambina a cui viene negata l’iscrizione ai corsi estivi della Monroe Elementary School, scuola di Topeka, in Kansas, per bambini bianchi. Il caso Brown viene associato ad altri quattro processi simili da parte del N.A.A.C.P. e dall’avvocato Thurgood Marshall55; i cinque processi sono noti con l’espressione “Brown v. Board of Education”. Nel 1954, la Corte Suprema decreta che le “separate educational facilities are inherently unequal” e sono, dunque, una violazione del XIV emendamento56 della Costituzione americana57. Si stabilisce, inoltre, la fine della dottrina “separate but equal”, adottata nella Plessy v. Ferguson58. Nel 1955, viene regolata la decisione dell’anno precedente in una nuova sentenza ricordata con il nome di “Brown II” che, però, non

55 Thurgood Marshall (1908 – 1993) è stato un giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America e il primo afroamericano a farne parte.

56 Il XIX emendamento della Costituzione americana è uno degli emendamenti della Ricostruzione approvati dopo la guerra di secessione. Esso stabilisce che a nessun cittadino può essere negata una uguale protezione.

57 https://americanhistory.si.edu/brown/history/5-decision/courts-decision.html

58 Con l’espressione “Plessy v. Ferguson” si fa riferimento alla decisione della Corte Suprema di legittimare la segregazione razziale con la dottrina “separate but equal” dopo il caso relativo a Homer Plessy. Quest’ultimo, uomo bianco ma con alcuni antenati neri, nel 1892 si rifiuta di sedere nella carrozza del treno per le persone di colore e, per questo motivo, viene arrestato.

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stabilisce una data di scadenza entro la quale attuare i provvedimenti. Di conseguenza, molti stati del sud non adottano la nuova politica scolastica e non permettono l’integrazione dei bambini neri nelle scuole.

Nello stesso anno, accadono avvenimenti importanti a Montgomery (Alabama), dove inizia una protesta civile e politica nota con l’espressione “Montgomery Bus Boycott”. La causa scatenante della protesta avviene il 1° dicembre 1955, quando una ragazza afroamericana, stanca del trattamento riservato alla sua gente, si rifiuta di liberare il posto dove siede sul bus ad un passeggero bianco. Il suo nome è Rosa Parks e, accusata di aver violato la legge, viene arrestata e condannata al pagamento di una multa. Tre anni dopo, Parks affermerà:

People always say that I didn’t give up because I was tired, but that isn’t true. I was not tired physically, or no more tired than I usually was at the end of a working day. I was not old, although some people have an image of me as being old then. I was forty-two. No, the only tired I was, was tired of giving in. (Ashby 2008)

In questi anni, infatti, gli atti discriminatori nei confronti degli afroamericani, regolarizzati dalle leggi Jim Crow59, coinvolgono anche la disposizione dei passeggeri sui mezzi di trasporto: i neri siedono dietro, i bianchi avanti, mentre i posti centrali possono essere utilizzati da entrambi. Tuttavia, il passeggero afroamericano è tenuto a cedere il posto al passeggero bianco nel caso in cui i posti a lui riservati siano occupati. Il 5 dicembre, giorno del processo a Rosa Parks, Jo Ann Robinson, presidente dell’associazione Women’s Political Council60, dà inizio alla protesta pacifica e stampa migliaia di copie di un comunicato in cui invita la popolazione nera a “don’t ride the buses to work, to town, to school or anywhere on Monday”61. Tutta la comunità nera di Montgomery viene a conoscenza del boicottaggio molto velocemente e alcuni leader decidono di non limitare la protesta a un solo giorno. Tra questi, Martin Luther King si esprime così sulla vicenda:

When the history books are written in the future, somebody have to say, “There lived a race of people, a black people […] who had the moral courage to stand up for their

59 Le leggi Jim Crow erano leggi locali emanate tra il 1876 e il 1964 che avevano istituito la dottrina del “separate but equal”, attraverso cui veniva legalizzata la segregazione razziale in tutti i servizi pubblici.

60 L’associazione Women’s Political Council è stata prima a far parte del Movimento dei diritti civili degli afroamericani e la prima a organizzare il boicottaggio dei bus a Montgomery.

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rights. And thereby they injected a new meaning in the veins of history and of civilization”. (Brown 2007: 294)

M. L. King viene poi eletto presidente della Montgomery Improvement Association (MIA) fondata quel 5 dicembre. Il boicottaggio, durato 382 giorni, manda in banca rotta l’azienda dei trasporti e, il 13 dicembre 1956, viene dichiarata “incostituzionale” la segregazione sui mezzi pubblici. L’episodio è di particolare importanza nella storia degli afroamericani; Eva Paterson, infatti, scrive: “Rosa Parks’ heroic act sparked the Montgomery Bus Boycott and helped launch the Civil Rights Movement” (Paterson 2005: 18).

La lotta contro la segregazione razziale continua nel 1957 quando, nonostante la sentenza emessa dopo il caso “Brown v. Board of Education”, viene negato a sei ragazze e tre ragazzi afroamericani l’ingresso alla Little Rock Central High School, in Arkansas. I nove studenti, noti con l’appellativo “Little Rock Nine”, erano stati ammessi al liceo grazie al loro eccellente rendimento scolastico e nel tentativo di integrazione forzata tra bianchi e neri. Tuttavia, il primo giorno di scuola, il 4 settembre 1957, le truppe dell’Arkansas National Guard, su disposizione del governatore Orval Faubus, impediscono l’accesso in aula ai Little Rock Nine. Pochi giorni dopo, però, il presidente Dwight Eisenhower invia le truppe federali per far rispettare l’integrazione e per proteggere i nove studenti che, nonostante la presenza dell’esercito, vengono sottoposti ugualmente a continue violenze da parte dei loro compagni. In un articolo anonimo pubblicato su The Journal of Blacks in Higher Education, si parla dei comportamenti denigratori degli studenti bianchi nei confronti di Elizabeth Eckford, una ragazza dei Little Rock Nine:

As Elizabeth slowly approached the entrance to the school, she was surrounded by an angry mob. Scores of adult and young whites were cursing and taunting her. […] As Elizabeth moved closer to the school doors, the crowd became infuriated. Someone in the screaming segregationist mob yelled, “Lynch her. Lynch her.” The mob was chanting, “No nigger bitch is going to get in our school. Drag her over to this tree. Let’s take care of that nigger.”62

Non solo Elizabeth ma anche i suoi otto compagni subiscono trattamenti simili e vivono un terribile anno scolastico. L’estate successiva, al fine di rinviare l’eliminazione della

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segregazione delle scuole pubbliche superiori a Little Rock, il governatore dell’Arkansas decide di sospendere le lezioni e di chiudere tutte le scuole. Questo episodio si rivela particolarmente importante in quanto permette di attirare la necessaria attenzione sulla questione della segregazione razziale.

Le proteste non violente coinvolgono anche il campo della ristorazione. In questi anni, infatti, vi è una rigida disposizione e divisione dei tavoli in quelli riservati ai bianchi e quelli destinati ai neri. Così, tra il 1958 e il 1960 numerosi sit-in vengono organizzati nei locali di diverse zone degli Stati Uniti. Queste proteste prevedono l’occupazione di un locale o di un’area di esso al fine di attirare l’attenzione sulle richieste dei contestatori. Il 12 luglio del 1958, il presidente del NAACP Youth Council, Ronald Walters, organizza il primo sit-in in un Dockum Drug Store nel centro di Wichita, in Kansas. La protesta dura circa tre settimane e dopo questo periodo i gestori del locale decidono di abbandonare la loro politica di segregazione. Spiegherà Ronald Walters:

The Youth Council taught this non-violent method as part of their training for the actual sit-ins. They felt that this method, even though its users were not reflecting a particular religious practice, would give the demonstration both moral authority and discipline. The sit-in began on Saturday, July 12, 1958, and lasted for several weeks. Each of the twelve to fifteen youths who participated was to march in, sit on the stools at the lunch counter, and ask for service. After being refused the young demonstrators continued to sit silently on the stools. (Walters 2009: 307)

Come descritto dal presidente del NAACP Youth Council, queste proteste sono totalmente pacifiche e sono una dimostrazione della disciplina degli afroamericani. Probabilmente sono questi gli aspetti della protesta a garantirne il successo. Negli anni seguenti, vengono organizzati sit-in a Oklahoma City, Greensboro (Carolina del Nord), Richmond (Virginia), Nashville (Tennessee) e Atlanta (Georgia). Queste proteste contribuiscono ad avviare lo Student Nonviolent Coordinating Committee, nato allo scopo di incoraggiare gli studenti a partecipare al movimento dei diritti civili63.

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Negli stessi anni, vengono organizzate ulteriori proteste contro la segregazione razziale sui mezzi di trasporto. Nel 1960, uno studente afroamericano entra nell’area riservata ai soli bianchi in un ristorante di un terminal bus. Il caso è noto con l’espressione “Boyton v. Virginia” e dopo l'arresto del ragazzo, la Corte Suprema riconosce la segregazione sui mezzi di trasporto e nei servizi e ristoranti ad esso associati come anticostituzionali (Pollak 1961). Tuttavia, la legge emanata dal governo non viene rispettata negli Stati Uniti meridionali e, al fine di protestare contro queste violazione, il 4 maggio 1961 sette ragazzi afroamericani e sei americani bianchi, i Freedom Riders, percorrono in autobus la tratta da Washington D.C. a New Orleans. Nei mesi seguenti, sono numerose le Freedom Rides organizzate e successivamente finanziate dal Congress of Racial Equality (CORE); sostiene, infatti, Diane McWorther:

The term “Freedom Riders” eventually encompassed a campaign that lasted more than seven months, involved over 400 direct participants, and desegregated dozens of bus depots (plus some train stations and airports) from Virginia to Texas. They galvanized every branch of the civil rights movement, binding its past to its future, its tactics to its soul. (McWorther 2008: 66)

La strategia adottata dai riders riguarda soprattutto la disposizione dei posti sull’autobus e prevede la presenza degli afroamericani seduti nei posti riservati ai bianchi e viceversa. Inoltre, alla fine di ogni tratta tutti i passeggeri utilizzano i servizi, tra cui quelli di ristorazione, riservati esclusivamente ai bianchi. I viaggiatori vengono accolti spesso con ostilità e violenza. Il 20 maggio, ad esempio, decine di uomini bianchi e di membri del Ku Klux Klan aggrediscono con tubi, catene e mazze da baseball i passeggeri scesi al terminal bus tra Birmingham e Montgomery, in Alabama. Dopo il tragico evento, il presidente degli Stati Uniti d’America John F. Kennedy e il fratello Procuratore Generale Robert. F. Kennedy cercano protezione presso il governatore dell’Alabama John Patterson che, però, accusa gli attivisti di generare violenza. I fratelli Kennedy rispondono mandando la polizia federale in Alabama. Dunque, le proteste dei Free Riders sono di notevole importanza per i diritti civili degli afroamericani; nell’autunno del 1961, infatti, la Interstate Commerce Commission emana regolamenti che vietano la segregazione nei terminal bus e sui mezzi di trasporto.

In conclusione, questi avvenimenti influenzano profondamente Hughes nella sua decisione di scrivere ASK YOUR MAMA e di riassumere qui i momenti più bui della storia della segregazione razziale. D’altronde, egli stesso aveva affermato in The Negro Artist and the

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from the life I know”. L’obiettivo dell’autore è confermato dalla sua decisione di esibirsi e, quindi, leggere ASK YOUR MAMA per la prima volta alla sede del N.A.A.C.P. di Santa Monica, in California, durante l’evento Poetry-Jazz del 18 febbraio 1961 (Nichols 1990).

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