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ANOMALIE SENSORIALI NEI BAMBINI CON AUTISMO: Il QUESTIONRIO SENSORY PROFILE

1. La percezione Sensoriale

1.1 Anomalie sensoriali nei bambini con Autismo

L’integrazione sensoriale è necessaria all’uso delle sensazioni, dà significato a quello di cui si fa esperienza vagliando tutte le informazioni e scegliendo quelle su cui focalizzare l’attenzione, permettendo di agire e rispondere in modo adattivo alle situazioni (Ayres, 2012). Abbiamo compreso come le difficoltà d’integrazione sensoriale assumano un ruolo fondamentale nell’Autismo ed è quindi importante analizzarle al fine della presa in carico del bambino. La prima studiosa ad ipotizzare una disfunzione dell’integrazione sensoriale è stata la terapista occupazionale Anna J Ayres (Ayres, 2012), che ha riscontrato aspetti di una cattiva integrazione nei bambini con Autismo. Secondo l’autrice, attraverso l’integrazione sensoriale, le parti da cui è composto il sistema nervoso lavorano insieme così che una persona è in grado di interagire con l’ambiente in modo efficace. Una disfunzione dell’integrazione sensoriale è quindi un disturbo nella funzione del cervello che rende difficile integrare l’input sensoriale e può essere alla base di iperattività, problemi comportamentali, difficoltà di apprendimento e problemi del tono muscolare e di coordinazione.

Nei bambini con Autismo si possono riscontrare almeno tre aspetti di una cattiva processazione sensoriale (Ayres, 2012):

1)L’input sensoriale non viene registrato correttamente nel cervello del bambino e quindi presta poca attenzione ad alcune cose, mentre ad altre reagisce in modo eccessivo.

2)Il bambino può non riuscire a modulare bene l’input sensoriale, in particolare le sensazioni vestibolari e tattili e quindi può presentare insicurezza gravitazionale.

3)La parte del cervello che gli fa desiderare di compiere azioni nuove o diverse attività, non opera in modo adeguato e il bambino sembra aver poco interesse nel fare qualcosa di costruttivo o significativo.

Analizziamo quindi più in dettaglio i vari sintomi sensoriali che possono essere molto variabili sia per tipologia che per gravità, nei bambini con Autismo.

Percezione tattile

Rapporti clinici, racconti familiari e descrizioni autobiografiche testimoniano che nei bambini autistici vi è una frequente avversione nell’essere toccati o presi in braccio, oppure reazioni di forte fastidio, irritazione o indifferenza nel ricevere carezze. In alcuni casi l’avversione può dipendere da un’ipersensibilità cutanea, in altri può essere legata ad una incapacità nell’interpretare il significato delle azioni delle altre persone. Nel primo libro autobiografico di Grandin (Grandin, 1995) ritroviamo che da piccola provava un forte fastidio nell’essere abbracciata dai genitori e determinati tessuti dei vestiti potevano renderla estremamente irrequieta. Leggiamo: “ la stimolazione tattile

per me e molti bambini autistici è una situazione senza uscita. I nostri corpi hanno un bisogno disperato di contatto umano, ma quando avviene il contatto, ci ritiriamo nel dolore e nella confusione”. (Grandin,1995). Altri studi (Narzisi et al., 2011)

confermano come bambini con DSA presentano differenze significative, rispetto al gruppo di controllo, nella processazione tattile mostrando disagio nell’essere toccati, intolleranza verso le attività di pulizia e mostrano la necessità insolita di toccare certi giocattoli e superfici. L’ipersensibilità tattile è spesso riportata in letteratura associata ad una maggiore probabilità di manifestare comportamenti rigidi, stereotipati ed un anomalo focus attentivo. (Baranek, 1997).

Percezione gustativa e olfattiva

Anche se mancano dati sufficienti sullo sviluppo del gusto e dell’olfatto negli autistici, talvolta nei resoconti clinici sono riportate reazioni eccessive a certi odori o sapori. In alcuni bambini compaiono precocemente disturbi dell’alimentazione che si caratterizzano per marcate preferenze e avversioni verso determinati cibi. Nei ricordi d’infanzia di Gunilla Gerland leggiamo: “ non trovavo monotono mangiare sempre le

stesse cose, e anche se lo fosse diventato, questo era nulla in confronto al mortale pericolo di rischiare con un cibo sconosciuto…” (Gerland, 1999).

Percezione uditiva

Nei racconti di Temple Grandin (Grandin, 1995) troviamo scritto che la sua governante sfruttava la sua ipersensibilità uditiva minacciandola di far scoppiare dei sacchetti di plastica se non finiva i compiti per casa; inoltre nella sua autobiografia leggiamo: “Quando ero piccola, per me erano un problema i rumori forti; spesso erano dolorosi

come un trapano di un dentista che tocca un nervo; i rumori leggeri, ai quali la maggior parte delle persone riesce a non badare, mi distraevano…” e ancora “ i rumori forti, come quelli di un’automobile che scoppietta, mi fanno sobbalzare e mi riempiono di un senso di panico” (Grandin, 1995).

Le atipie nella processazione uditiva costituiscono le difficoltà sensoriali più frequentemente riportate in soggetti autistici. Diversi autori documentano sia ipersensibilità uditiva (Rimaland, 1995; Tomchek e Dunn, 2007) che iposensibilità (Baranek, 1999; Osterling, & Dowson, 1994; Narzisi et al., 2011). In particolare la ipo-responsività (come per es. la diminuita risposta al nome nei bambini con Autismo) è considerata come un fattore discriminante tra bambini autistici e bambini con sviluppo tipico. Queste peculiarità uditive sembrano essere ricondotte ad anomalie nei processi attentivi piuttosto che a deficit sensoriali di base. A dimostrazione di questa affermazione, vengono descritti in letteratura molti casi in cui il bambino dopo aver completamente ignorato alcuni rumori molto forti si gira per localizzare la fonte di un rumore lieve che ha attratto la sua attenzione (Surian, 2002).

Percezione visiva

In letteratura sono riportati problemi anche nell’elaborazione visiva, in particolare viene riportato l’evitamento dello sguardo e la visione periferica. L’evitamento del contatto oculare e un uso non adeguato dello sguardo sono stati descritti come caratteristiche sociali precoci dell’Autismo e associati ad un meccanismo interno di autoregolazione che andrebbe a compensare le difficoltà nella modulazione dell’input visivo. (Baranek, 1999; Lord, et al., 1994).

Una dettagliata analisi delle esperienze sensoriali nell’Autismo la ritroviamo anche nel libro di Olga Bogdashina, (Bogdashina, 2001) importante studiosa Ucraina. L’autrice

si domanda se   ci troviamo di fronte a disfunzioni sensoriali o a differenti esperienze

sensoriali, proponendo chiaramente per la seconda ipotesi, e descrive quelle più comunemente riportate nell’Autismo:  

• Ipersensibilità e/o Iposensibilità:

Una sensibilità acuta verso determinati stimoli può portare a due diverse esperienze: disturbo da parte di determinati stimoli sensoriali oppure attrazione per determinati stimoli (“fascinazione”). Tali esperienze sono soggettive e variano da persona a persona. L’iposensibilità invece, non permette alle persone affette da Autismo di ricevere sufficienti informazioni, cosicchè queste possono tentare di ripristinare il flusso di informazioni agitando le mani, dondolandosi o percuotendosi il capo con la mano.

• Incoerenza della percezione:

Si possono distinguere due tipi d’incoerenza: fluttuazione tra ipo e iper sensibilità, nella quale i bambini che in certe occasioni sembrano sordi, in altre possono reagire ad un rumore banale in modo eccessivo. La seconda fluttuazione è invece tra iper/ipo sensibilità e normale sensibilità. Spesso viene descritta come “un’uscita improvvisa dall’Autismo.”

• Percezione frammentata:

La percezione delle parti, anziché dell’intero, è l’utilizzo di una quantità limitata di informazioni tra quelle disponibili, nota come iperselettività degli stimoli. Il risultato è che spesso i bambini autistici reagiscono a parti di oggetti o persone come se fossero entità complete.

• Percezione distorta:

La percezione distorta è definita come un cambiamento nella percezione delle forme, spazi e suoni, cosicchè si può avere una distorta percezione della profondità o forma degli oggetti.

• Agnosia sensoriale:

Nello stato di agnosia sensoriale viene persa l’interpretazione di qualsiasi senso, come conseguenza di una mancata associazione delle sensazioni al loro significato e quindi non vengono interpretati gli stimoli in arrivo.

• Percezione ritardata:

Riguarda una risposta ritardata agli stimoli, come per esempio l’esperienza dell’udito ritardato, che si ha quando una domanda è stata sentita e registrata senza interpretazione fino a un secondo processo uditivo interiorizzato. Per questo motivo i bambini autistici possono aver bisogno di un certo tempo per elaborare la domanda e rispondere.

• Sovraccarico sensoriale:

I bambini autistici, in condizioni di sovraccarico sensoriale, mostrano numerose difficoltà che normalmente le altre persone non sperimentano. Il sovraccarico può portare, infatti, a dolore fisico, eccesso di collera e comportamenti difficili. Per far fronte a queste difficoltà sensoriali e allo scopo di adattarsi all’ambiente circostante i bambini autistici sviluppano diverse strategie compensative o difensive

che utilizzano quotidianamente e che vanno a configurarsi come dei veri e propri stili percettivi con cui controllano gli stimoli. Gli Stili Percettivi che ha individuato Olga Bogdashina (Bogdashina, 2001) sono:

-elaborazione a singolo canale -percezione periferica

-arresti di sistema

-compensazione di un senso non affidabile da parte di altri sensi -risonanza