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I VERBI LESSICALI ITALIAN

C APITOLO TERZO LO STUDIO

Nella prima parte di questo capitolo verranno formulate le domande da cui muove la presente ricerca, successivamente, nella seconda parte, verrà descritta la composizione del protocollo usato per la raccolta dei dati di parlato e nella terza parte seguiranno la descrizione degli informanti (apprendenti e parlanti nativi), le modalità di trascrizione dei dati e la presentazione dell’ampiezza del corpus.

3.1. Le domande della ricerca

Alla luce di quanto illustrato sulla natura dei verbi lessicali e in relazione al quadro teorico di riferimento della TP, le domande alle quali la presente ricerca desidera fornire una risposta riguardano due aspetti, da una parte la verifica dell’implicazionalità dei tre stadi dell’Ipotesi del Mapping per l’italiano L2 e dall’altra lo sviluppo delle costruzioni con il si.

Capitolo III

D1. I tre stadi dell’Ipotesi del Mapping Lessicale sono validi anche per l’italiano

come L2?

Per verificare l’Ipotesi del Mapping Lessicale si esaminerà l’interlingua di 24 apprendenti l’italiano L2 sia longitudinalmente (cfr. Cap. 4), raccogliendo i dati in due diversi momenti (T1 e T2), sia trasversalmente dal livello più basso di competenza linguistica al livello più alto. Verranno utilizzate le scale implicazionali (cfr. § 1.3) tenendo conto dei criteri di emersione forniti dalla TP per la sintassi.

D2. All’interno degli stadi è possibile tracciare una sequenza di apprendimento dei diversi tipi di verbi e costruzioni?

Per rispondere a queste domande, si osserverà l’interlingua degli apprendenti trasversalmente al livello di competenza linguistica, a partire da coloro che esibiscono basse competenze fino ad arrivare a quelli con elevate competenze, cercando di individuare quali verbi e costruzioni verbali risultino essere acquisiti prima e quali invece in secondo momento.

Verrà osservato il progresso (dal T1 al T2) dei 24 apprendenti tenendo distinti i criteri di analisi, esaminando dapprima se gli apprendenti completano i diversi quadri argomentali dei verbi (principio di completezza) e successivamente come essi attribuiscano le funzioni grammaticali ai diversi argomenti del verbo (principio di coerenza) in base allo stadio di sviluppo raggiunto (stadio DF, DF+A, NDF).

Infine, si esamineranno i verbi e le costruzioni con il si prestando attenzione alla natura del clitico e alla sua complessità.

Per completare il quadro di analisi si osserverà anche parte dello sviluppo morfologico degli apprendenti, dal T1 al T2, e in particolare saranno oggetto di analisi quelle risorse morfologiche necessarie a realizzare i diversi tipi di mappature degli argomenti sulle funzioni grammaticali.

D3. Quali indicazioni la presente ricerca può offrire alla didattica dell’italiano a stranieri?

Si rifletterà se, e in che modo, i risultati della presente ricerca possano offrire un contributo applicativo alla didattica dell’italiano come L2 e in particolare se attraverso la lettura dei dati sia possibile suggerire una sequenza di insegnamento del lessico verbale che tenga conto delle tappe acquisizionali.

3.2. Il protocollo

La raccolta dei dati per la presente tesi è avvenuta attraverso: a) un breve questionario scritto, volto a raccogliere informazioni sulla biografia linguistica di ciascun apprendente; b) un task narrativo per i dati di parlato di 24 apprendenti in due momenti diversi (T1 e T2) e di 7 parlanti nativi; c) un questionario lessicale per riattivare il lessico necessario all’esecuzione del task narrativo.

Il questionario scritto relativo alla biografia linguistica è stato formulato con domande sia chiuse sia aperte, e ha avuto l’obiettivo di raccogliere dati di tipo personale sugli informanti (età, la nazionalità, la lingua conosciuta) e anche dati più specificamente riguardanti la formazione linguistica in L2 (corsi frequentati, livello di competenza raggiunto), sia dell’italiano che di altre lingue conosciute, oltre alle esperienze di contatto con l’Italia (soggiorni in Italia, contatti con la lingua e la cultura italiana, frequentazione di italiani). I dati ottenuti sono illustrati nel paragrafo che descrive gli informanti (cfr. § 3.3.1).

Per la raccolta dei dati di parlato si è utilizzato un task di tipo narrativo facendo riferimento alle indicazioni della TP, i cui studi (Pienemann, Kessler 2011: 94) suggeriscono l’utilizzo di task comunicativi e di interviste informali per la raccolta di campioni di lingua orale. Per task si intende «an activity that involves individuals in using language for the purpose of achieving a particular goal or objective in a particular situation» (Bachman, Palmer 1996: 44). È stato scelto l’uso del task comunicativo in quanto, sulla base di studi e ricerche in ambito acquisizionale (Pienemann, Kessler 2011: 142), è stato individuato come lo strumento più efficace in grado di elicitare le strutture oggetto della ricerca in modo più consistente rispetto per esempio alle interviste informali. Inoltre, poiché secondo le indicazioni nell’ambito della TP è importante che «the sentences uttered by learners are computed online thanks to their speech-procedural

Capitolo III

skills» (Bettoni, Di Biase in stampa) i task comunicativi risultano essere un strumento adeguato ad elicitare i dati di parlato in quanto, per loro natura, focalizzano l'attenzione principalmente sul compito comunicativo piuttosto che sulla struttura della lingua (Nunan 1989; Pallotti et al. 2010).

Per la presente ricerca si è predisposto un task di tipo narrativo composto da brevi filmati muti con immagini in movimento; la scelta dell’uso di task con immagini da narrare estranee alla realtà dell’intervistato ha permesso di non violare le norme riguardanti la privacy; maggiore, infatti, è stato il distacco emotivo dal contenuto linguistico, e il contesto comunicativo è risultato essere chiaro e ben delimitato. Un altro vantaggio del task comunicativo visivo, come sostenuto da Pienemann, Kessler (2011: 141), consiste nel fatto che, grazie alla selezione di immagini o di scene, è possibile anche circoscrivere il lessico da far utilizzare per la narrazione, selezionando dunque quello più adattabile a diversi livelli di conoscenza della lingua degli apprendenti. È stato così possibile che lo stesso compito comunicativo potesse essere eseguito da tutti i 24 informanti selezionati per la presente ricerca indipendentemente dal livello di competenza linguistica. Alla descrizione dettagliata della composizione e della natura del task narrativo è dedicato il paragrafo che segue (cfr. § 3.2.1).

Poiché l’esecuzione di un task narrativo può essere difficoltosa per il tipo di lessico richiesto, nella presente ricerca è stata inserita anche la fase di pre-task (Skehan 2009) atta a facilitare all’apprendente il recupero dei lemmi necessari all'esecuzione della narrazione. Questa fase è consistita nella somministrazione di un questionario lessicale contenente 26 lemmi verbali (cfr. Tab. 1) collocati all’interno di frasi che fornivano il contesto comunicativo necessario a facilitarne il riconoscimento non solo dal punto di vista semantico ma anche sintattico.

Il questionario è stato somministrato su supporto informatico un attimo prima della somministrazione del task. Agli apprendenti è stato chiesto di indicare quali tra i 26 verbi lessicali proposti conoscessero.

LEMMI VERBI E COSTRUZIONI VERBALI ELICITATI

sputare, spingere, salire, rubare, rompere, bucare,

rimpicciolire, picchiare, investire v. transitivi biargomentali chiedere v. transitivi triargomentali

uscire, scivolare, saltare v. inaccusativi semplici monoargomentali e biargomentali

litigare, piangere v. inergativi monoargomentali

tuffarsi, asciugarsi c. riflessive con riduzione OGG

sedersi, addormentarsi c. inaccusative pronominali

asciugarsi, mettersi c. riflessive con riduzione OBL

abbracciarsi c. reciproche

bruciarsi c. riflessive senza riduzione

sgonfiarsi, spezzarsi c. decausative

Tabella 1. Elenco dei lemmi verbali usati nel questionario lessicale.

3.2.1. Composizione del task narrativo

Per l’elicitazione dei dati necessari alla presente ricerca è stato realizzato un task di tipo narrativo composto da cinque filmati (cfr. Tab. 2). I filmati contengono brevi sequenze narrative in cui alcuni personaggi svolgono delle azioni, non contengono invece dialoghi ma solamente scene in movimento. In alcune sequenze all’interno dei filmati sono stati inseriti alcuni sottotitoli utilizzati come elementi input per la descrizione delle sequenze. In ogni filmato sono presenti un numero minimo di due personaggi, femminili e maschili, in modo da incoraggiare l'uso di pronomi personali di 3 PERS sia singolari che plurali. I 5 filmati sono stati selezionati e creati prestando attenzione ai verbi e alle costruzioni verbali che si intendeva elicitare (cfr. § 2.5).