U N LAVORO COME TUTTI GLI ALTRI O QUALCOSA DI DIVERSO ?
1. L’approccio all’organizzazione
L’approccio all’organizzazione non è di per sé decisivo per il problema che ci si sta ponendo: si può entrare in contatto per i più diversi fattori legati alla casualità e poi sviluppare un’affinità ideale con l’organizzazione ovve-ro valutare l’esperienza dal punto di vista dei vantaggi materiali che può o meno produrre. Ma esso costituisce comunque un primo indicatore dell’e-sistenza di una valenza motivazionale nella scelta di lavorare all’interno di un’organizzazione operante nei servizi socio-assistenziali. Nella tabella 32 sono evidenziate le modalità con le quali tale contatto è avvenuto.
In effetti, alcune delle risposte alla domanda relativa al modo in cui gli intervistati sono entrati in contatto con l’organizzazione (“segnalazione di amici o conoscenti”) possono essere insignificanti all’interno del problema qui posto; né deve stupire che alcune strade, anche quando successiva-mente assumano una certa rilevanza nella vita dell’individuo, vengano intraprese sulla base di eventi di per sé privi di particolare significato.
Comunque: tra i lavoratori le risposte che più rappresentano un approc-cio professionale al settore di attività e all’organizzazione riguardano circa il 40% degli intervistati, mentre questa cifra scende al 34% per i dirigenti.
Al contrario, le risposte che fanno pensare a una più accentuata motivazio-ne ideale riguardano il 7,1% dei lavoratori e il 17% dei dirigenti.
Tab. 32 Come è avvenuto il contatto con l’organizzazione in cui lavora (% su totale risposte valide)
VOLONTARI DIRIGENTI LAVORATORI
Precedente rapporto di collaborazione professionale 2,7 12,8 7,4 Appartenenza ad un’associazione o un gruppo
a cui l’organizzazione è collegata 21,4 8,5 2,0
Sono/ero un utente (o familiare o amico di utenti)
dell’organizzazione 3,6 2,1 2,7
Segnalazione di amici o conoscenti 27,7 21,3 26,7
Ho conosciuto l’organizzazione
perché opera nel territorio in cui vivo 16,1 9,6 14,0
Esperienza di volontariato nell’organizzazione 6,4 2,4 Offerta di lavoro pubblicata
su giornale o rivista specializzata 21,3 18,1
Ufficio di collocamento 0 14,3
Richiesta di amici/parenti che già vi lavoravano 13,4 – –
Notizie apprese sui giornali o da persone
che già conoscevano l’organizzazione 10,7 – –
Altro 4,5 18,1 12,5
Casi mancanti 0,9 1,1 0,7
Intervistati 113 95 669
Nella tabella 33 la modalità di contatto con l’organizzazione è messa in relazione con la tipologia di organizzazione (pubblica, privata for profit, non profit laica, non profit religiosa). Nelle caselle sono riportate le moda-lità di risposta che hanno ottenuto maggiori adesioni all’interno dei sotto-gruppi dei lavoratori, dei volontari e dei dirigenti.
Chi ha un rapporto lavorativo, a qualsiasi livello, con un ente pubbli-co, lo ha instaurato a seguito di una procedura concorsuale o di una chia-mata dell’ufficio di collocamento.
È interessante invece notare che mentre per i lavoratori le occasioni di contatto sono simili in tutte le strutture non pubbliche, diversamente acca-de per il reclutamento di volontari e di dirigenti. I lavoratori, infatti,
giun-gono alle organizzazioni presso le quali lavorano prevalentemente attraver-so i normali canali di reperimento di un lavoro: la segnalazione di cono-scenti o il fatto di conoscere l’organizzazione perché opera nell’area terri-toriale in cui essi vivono. Al contrario, per quanto riguarda i dirigenti, mentre per le organizzazioni private laiche prevalgono i normali canali di reclutamento informali, per le organizzazioni religiose diventa prevalente l’appartenenza ad associazioni o la precedente esperienza di volontariato nel settore. Rispetto ai volontari nelle strutture religiose diventa prevalen-te l’apparprevalen-tenenza ad associazioni legaprevalen-te all’organizzazione.
Tab. 33 Contatto con l’organizzazione, per tipo di organizzazione
LAVORATORI VOLONTARI DIRIGENTI
Segnalazione Enti pubblici Concorso (36%) di conoscenti (30%)
Concorso (49%) Collocamento (21%) Appartenenza
ad associazioni (19%)
Private for profit [Volontari assenti]
Segnalazione Segnalazione Segnalazione conoscenti (32-37%) conoscenti (26%) conoscenti (21-26%) Non profit laiche Organizzazione Organizzazione
che opera nel territorio che opera nel territorio in cui vivo (15-21%) in cui vivo (37%)
Appartenenza
Non profit religiose Appartenenza ad associazione (33%)
ad associazione (47%) Precedente esperienza di volontariato (27%)
Questa prima analisi aggrega e differenzia i diversi tipi di organizzazione.
Le indicazioni che derivano invitano a non sopravvalutare elementi ideali nella scelta del lavoro per le occupazioni di basso livello. Chi sta svolgen-do mansioni esecutive nella cura della persona o nei servizi di supporto (pulizia, cucina, ecc.) ha una provenienza comune, indipendentemente dal fatto che lavori in organizzazioni for profit, non profit laiche, non profit religiose; ed è entrato in contatto con queste organizzazioni allo stesso modo con cui sarebbe entrato in contatto con organizzazioni operanti in settori diversi in cui si aprivano delle possibilità di occupazione. Anche l’ingresso in strutture pubbliche, avvenuto tramite collocamento o concor-so, se è diverso nelle procedure, sembra appartenere a una stessa modalità di contatto con l’organizzazione.
Diversamente avviene per i dirigenti. Le modalità di contatto di per sé non ci dicono molto, ma rivelano che, almeno per le organizzazioni reli-giose, i dirigenti provengono da aree in cui la comunanza di ideali è signi-ficativa. Gli stessi dati non consentono di affermare se ciò sia vero o meno anche per gli altri tipi di organizzazione, ma questa può essere un’ipotesi degna di considerazione.
La figura 5 schematizza il risultato ottenuto: le modalità di contatto con l’organizzazione da parte dei lavoratori sono analoghe per i diversi tipi di organizzazione; le modalità di reperimento dei volontari, con alcune sfu-mature, sono simili per organizzazioni non profit laiche e religiose, mentre i volontari sono assenti dalle imprese for profit. Rispetto invece ai contatti con i dirigenti, le non profit laiche e le imprese for profit sembrano avere modalità di reclutamento simili – e non difformi da quelle utilizzate nel contatto con in lavoratori – mentre le non profit religiose utilizzano un canale specifico costituito da appartenenze associative ed esperienze di volontariato.
Fig. 5 Elementi di comunanza e di differenza tra i tipi di organizzazione