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La costituzione dell’Impresa “Ing. Nino Ferrari Cementi Armati”, formata dall’ing. Nino Ferrari e dal sig. Primo Ferrari, risale al 1918, quando i due imprenditori si sono associati dopo essersi reciprocamente apprezzati sul lavoro nella costruzione del ponte sul fiume Magra a Caprigliola di Albiano. Questo caso è stato il primo ponte di cemento armato d’Italia, costruito nel 1905, molto all’avanguardia all’epoca della sua realizzazione. L’impresa successivamente ha mutato il nome in “Società Ing. Nino Ferrari in n.c.” per poi passare nel 1941 a “Ing. Nino Ferrari Impresa Costruzioni Generali Srl”, nome che mantenuto fino alla chiusura, nel 2006. Essa ha continuato ad operare progettando la costruzione di ponti e viadotti, edifici per enti pubblici di grande rilevanza e di notevole pregio architettonico e importanti complessi immobiliari di civile abitazione. Successivamente il campo di attività è stato esteso alla realizzazione di opere pubbliche ed installazioni militari. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’impresa ha contribuito fattivamente alla ricostruzione post - bellica con la realizzazione di opere pubbliche, edifici

Foto storica che documenta la costruzione del Palazzo degli Studi della Spezia, in cui è possibile recuparare informazioni sulla tecnica costruttiva, in questo caso le fondazioni sono state costruite a platea con travi rovesce. Fotografia d’archivio dell’impresa Ferrari, 20 gennaio 1927

residenziali, ponti, viadotti, moli e banchine di attracco (opere marittime), oltre che con la realizzazione di importanti complessi immobiliari. L’archivio della società “Ing. Nino Ferrari Impresa Costruzioni Generali s.r.l.”, è sempre stato considerato una grande risorsa sia per l’impresa stessa, sia come materiale storico di consultazione. Soprattutto la parte tecnica dell’archivio rappresenta ancora oggi un’insostituibile fonte di informazioni sulle opere realizzate.

Dagli anni ‘90 in poi l’archivio è stato informatizzato, ma la documentazione cartacea è stata mantenuta aggiornata rispetto ai lavori eseguiti. Nel 2006 ha ottenuto il riconoscimento di “Notevole Interesse Storico” da parte della Soprintendenza Archivistica per la Liguria. Fino a primavera 2016 l’archivio tecnico, la raccolta fotografica e la documentazione contrattuale erano conservati presso diversi uffici della società Effe Ingegneria e Costruzioni s.r.l., recentemente, invece, tutti i documenti sono stati tutti acquisiti dalla Marina Militare e sono stati spostati in un magazzino del Museo Navale, ricongiungendo il patrimonio in un unico luogo. Da un lato l’accesso risulta più difficoltoso, in quanto servono permessi speciali per la consultazione, dall’altro ciò permetterà la salvaguardia di un patrimonio che per via della progressiva liquidazione della società, sarebbe stato portato a Genova dalla Soprintendenza Archivistica e reso infruibile. La raccolta è formata da circa 12.000 documenti tecnici che sono stati ordinati, conservati e suddivisi per opera, per committente e per tipologia, e consiste in una serie di disegni e delle relative relazioni di calcolo (spesso scritte a macchina, a volte a mano). Il patrimonio è riconducibile ad un arco temporale compreso tra il 1918, anno di costituzione dell’impresa, e 2006, anno di scioglimento dell’impresa, ad eccezione della documentazione fotografica che presenta testimonianze già del 1907.

L’archivio può essere suddiviso in tre grandi gruppi: • Archivio amministrativo.

Si tratta di documentazione contrattuale relativa ad oltre 1000 lavori, eseguiti dal 1918 al 2006 in attesa di essere selezionata e condizionata.

Palazzo del Governo completato. Sulla destra si vede il Grattacielo, anch’esso ultimato.

Fotografia d’archivio dell’impresa Ferrari

Archivio tecnico.

Consiste in circa 12.000 tavole, riferite agli anni 1935 - 2005. La discrepanza di datazione rispetto alla documentazione effettivamente presente è dovuta al fatto che, per la parte più antica, e per i disegni fuori formato, non era obbligatoria la presenza del cartiglio sulle tavole, cosa che invece diventerà di prassi verso gli anni ‘60. L’archivio tecnico, oltre a comporsi dei disegni relativi alle opere (anche quelle non realizzate), conserva i calcoli di stabilità e i computi metrici.

Archivio fotografico

La sua consistenza è stimata in circa 40.000, fotografie di vario formato, in bianco e nero e a colori, riferite agli anni 1907 - 2005. Tali fotografie documentano in modo analitico le fasi dei vari lavori eseguiti e rappresentano una fondamentale testimonianza visiva delle tecniche di lavoro adottate dall’impresa sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista delle risorse umane. L’archivio fotografico, perfettamente conservato, è suddiviso, per lo più, per numero di lavoro o committente e spesso presenta anche il riferimento cronologico. Nell’archivio sono conservati anche i negativi e alcune diapositive.

Tra i lavori effettuati si ricorda in particolare il cantiere per la costruzione sia del palazzo del Governo in via Veneto, progettato da Oliva, sia del Grattacielo, dell’architetto Bibbiani, ad esso coevo e posto frontalmente. Pochi anni dopo è stato realizzato il Palazzo del Comune, anch’esso dell’architetto Oliva. Altri progetti costruiti dall’impresa sono il palazzo degli Studi di Piazza Verdi, il palazzo San Giorgio di via dei Colli, il palazzo Ferrari di viale Italia, la sede dell’Istituto Nautico, la nuova Questura, lo stadio “Alberto Picco”, la ristrutturazione del Teatro Civico, il Centro commerciale Kennedy e moltissimi altri esempi, meno conosciuti ma non meno importanti.

L’importanza dell’archivio a livello storico è tale che ogni anno isono state ricevute molte richieste di consultazione, soprattutto per il fatto che ogni progetto presentava anche le relative relazioni di calcolo. Questo permette di avere un vantaggio notevole nel caso si volesse eseguire un adeguamento o una verifica sismica di un fabbricato, conoscendo già i materiali usati per la sua costruzione, i carichi, i sovraccarichi e tutte le informazioni tecniche relative alla struttura. Oltre alla concreta possibilità di risparmio di tempo e risorse per i costruttori e per le Pubbliche Amministrazioni, si tratta anche di tenere accesa la memoria storica di una delle più grandi imprese costruttrici presenti sul territorio, che ha inevitabilmente segnato la storia della città e della sua espansione.

Sulla sinistra si vede ancora il dislivello del Colle dei Cappuccini. Presenta la scritta “Palazzo della Prefettura LA SPEZIA”

L’archivio Bibbiani e il ruolo del