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La Spezia è una città ligure, al confine con la Toscana, che si affaccia sul golfo naturale al quale dà il nome e alle cui estremità si trovano le città di Porto Venere ad ovest e di Lerici ad est.

Ha avuto una storia travagliata fin dalle sue origini, proprio per la sua posizione strategica: il suo territorio è stretto tra mare e monti e la particolare conformazione da un lato la ha riparata dalle mareggiate, dall’altro la ha protetta dalle aggressioni nemiche. Inoltre, come ogni città marittima, ha garantito il rapporto diretto con il Mar Mediterraneo, sbocco importante per il commercio. La città si è sviluppata in epoca tardo medievale, ma è solo nella seconda metà dell’Ottocento che ha subito grandi cambiamenti, crescendo a dismisura e diventando una delle più importanti città italiane nel periodo tra le due Guerre Mondiali.

Nel 1805 la Repubblica ligure è stata annessa all’Impero francese e Napoleone, consapevole dell’importanza militare della Spezia, la ha elevata prima al rango di sede di Distretto e successivamente, nel 1808, la ha dichiarata porto militare con decreto imperiale, spostandovi la capitale marittima.

Lo scopo di Napoleone era quello di progettare un grande arsenale militare tra La Spezia e Porto Venere, denominandolo “Napoleonia”, e per comprendere la situazione sociale e politica della città vi ha mandato alcuni ispettori imperiali incaricati di rilevarla interamente.34

Il progetto dell’arsenale napoleonico è tramontato con la fine dell’Impero ed è stato ripreso successivamente da Camillo Benso, Conte di Cavour35, nel 1853, quando la corte del Regno di Sardegna

34I lavori di rilievo sono andati avanti per tre anni con base nella fortezza di Santa Maria, situata tra La Spezia e Porto Venere. La città è stata rilevata in ogni dettaglio e restituita con una serie di disegni a metà tra opera d’arte e documentazione scientifica. 35 Camillo Paolo Filippo Giulio Benso,

conte di Cavour, è stato un politico e

imprenditore italiano e ministro del Regno di Sardegna e artefice del suo espansionismo ai danni dell’Austria e degli stati italiani preunitari.

La città si trova al confine tra Liguria e Toscana, in particolare al centro del golfo al quale dà il nome.

Si nota immediatamente il rapporto sbilanciato quando, all’avvio del cantiere militare, esisteva solo il nucleo storico medievale. La città si è ingrandita sulla stessa griglia di costruzione militare in modo ordinato e regolare, prima con la costruzione del quartiere popolare a nord e infine verso est, eliminando il Colle dei Cappuccini per far spazio all’edilizia novecentesca.

La griglia sulla quale è stata progettata l’espansione urbana è nata dagli allineamenti con la maglia ortogonale dell’arsenale.

Mappa storica con l’indicazione del piano di costruzione dell’arsenale. Archivio foto Ferrari, 1890

Si nota come le proporzioni dell’insediamento militare siano pari a dieci volte quelle del piccolo borgo medievale preesistente.

L’arsenale è come una nuova città, la cui geometria ortogonale determina le forme, le misure e l’orientamento della nuova città civile, condizionandone le proporzioni e lo sviluppo.

Il nuovo tracciamento ortogonale ingloba il piccolo borgo medievale, i cui assi sono paralleli a quelli dell’arsenale. Alla città borghese e militare si affianca successivamente quella operaia (quartiere umbertino).

si è trasferita a La Spezia. In particolare il nuovo progetto dell’arsenale si deve a Giandomenico Chiodo, un ufficiale del Genio Militare36, che ha lavorato per il conte contribuendo con il suo sapere militare. Questo arsenale, iniziato nel 1862, è stato uno dei più grandi cantieri d’Europa, infatti ha cambiato per sempre il destino e la forma della città. Il progetto ha provocato una grandissima affluenza di persone nella città, in cerca di lavoro, non solo durante il cantiere ma anche successivamente per lavorare alla costruzione degli scafi.

Per costruire il grande arsenale sono realizzati degli scavi enormi per realizzare gli sbanchi di carenaggio37 per le navi. La terra tolta da questi scavi è stata poi posizionata lungo la costa facendo prendere forma agli splendidi giardini pubblici che costeggiano il lungomare.

La crescita esponenziale della popolazione ha portato alla necessità di modificare il centro storico, non più sufficiente per gli abitanti, e di riordinarlo secondo una maglia ortogonale, con grandi viali alberati in cui far sfilare le truppe. Per cui sono stati eseguiti dei veri e propri sventramenti, snaturando il contesto storico esistente a favore di una città con un assetto più ordinato e regolare.

E’ di notevole importanza l’espansione avvenuta a nord, con la pianificazione del Quartiere Umbertino38 progettato per la costruzione di alloggi per almeno mille famiglie operaie. Il progetto è riuscito ad integrare il proprio tessuto con quello della città storica, concentrando le unità abitative in blocchi con standard qualitativi decorosi, sia interni che esterni. L’obiettivo era quello di non costruire dei superblocchi sovraffollati ed autosufficienti, anzi di dare uno stile di vita dignitoso agli abitanti, rimanendo in collegamento con il resto della città. Inoltre all’interno di questo tessuto era prevista una mescolanza sociale, sia come fattore d’integrazione, sia mezzo di riduzione e controllo del rischio delle rivolte operaie.

L’espansione ottocentesca si è contenuta nelle zone piane del territorio che si estendeva tra le colline ed il mare, ma esauriti gli spazi pianeggianti, la città ha iniziato a proiettare i propri assi anche sulle colline, trasformando i viali in una serie di scalinate, attorno alle quali si disponevano importanti testimonianze storiche del periodo Liberty, progettate nella prima metà del

36 Il Genio Militare è una delle specialità delle forze armate, il cui compito è della realizzazione di infrastrutture ed opere di supporto all’attività di combattimento, come ad esempio la costruzione dei ponti. 37 I bacini di carenaggio sono enormi vasche nelle quali vengono fatte entrare le navi. Successivamente viene tolta l’acqua per far emergere, ed eventualmente sistemare gli scafi.

38 Il Quartiere Umbertino deve il suo nome al re d’Italia Umberto 1, che il 15 agosto 1889 l’ha inaugurato. Il progetto è stato realizzato in brevissimo tempo e la fusione omogenea con il tessuto storico ha fatto si che l’area di espansione, da periferica, diventasse parte del centro.

39 Oggi la Fondazione della Cassa di risparmio è collocata all’interno del

Grand’hotel Croce di Malta.

In questo edificio il Conte di Cavour ha presentato la cugina Virginia Oldoini (considerata una delle donne più belle e affascinanti del suo tempo) a Napoleone111. Da quel momento la contessa è stata per un anno l’amante ufficiale dell’imperatore e questo fatto ha posto le basi per l’alleanza franco-piemontese, segnando le sorti del Risorgimento.

40 Angelo Mazzoni, ingegnere ed architetto, è stato uno dei maggiori progettisti di edifici pubblici, stazioni ed edifici ferroviari e postali della prima metà del XX secolo in Italia, seguendo uno stile monumentale che tendeva ad esaltare il regime fascista.

41 Daniel Buren è un artista francese. Inizialmente pittore e scultore, negli anni ’80 si è avvicinato al campo delle installazioni architettoniche permanenti negli spazi pubblici.

Sopra: Piazza Verdi in una foto d’epoca

Sotto: una cartolina che riproduce Corso Cavour angolo Viale Galeazzo Ciano (oggi Viale Aldo Ferrari), 1904

http://www.finestresullarte.info/blog/immagini/2014/108/piazza-ver- di-la-spezia-foto-epoca.jpg, consultato il 03.02.17

http://www.laspeziasparita.it/category/la-spezia/centro/, consultato il 03.02.17

Novecento. La zona che prevalentemente è stata occupata dall’edilizia novecentesca è quella a ridosso della sponda est del golfo, dove è stata pianificata una sorta di cittadella per la vita comunitaria. Infatti, in quest’area hanno trovato posto sia residenze che importanti edifici civili, come la Cattedrale, il Palazzo del Governo, il Grand’hotel Croce di Malta39, il Palazzo delle Poste dell’architetto Mazzoni40, e appena retrostanti il palazzo San Giorgio, villa Marmori, il palazzo Malatesta di Bibbiani. La maggior parte delle architetture si affacciano su piazza Verdi, che inizialmente era caratterizzata da un grande filare di alberi centrale, oggi invece ospita le installazioni artistiche di Buren41.

2.2

L’ARCHITETTO

RAFFAELLO BIBBIANI ED IL