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L’area di studio

4.4 Area di intervento della ricerca e progetti di riferimento

Le aree protette, non di rado, rappresentano l’unica possibilità di rilancio per territori marginali e a rischio spopolamento. Eppure il loro ruolo, la loro mission, non sono ancora sufficientemente note e quindi non apprezzate appieno né dall’opinione pubblica né dal mondo politico-istituzionale. Per favorire un’inversione di rotta potrebbe risultare determinante sfruttare le possibilità offerte da una informazione–comunicazione- promozione territoriale ben progettata e di qualità che, a partire dall’obiettivo istituzionale precipuo delle aree protette, ossia la conservazione della biodiversità, spiani la strada al processo di interiorizzazione collettiva dei valori che hanno ispirato le forme di tutela. D’altra parte la comunicazione pubblica, intesa sia come disciplina a 360 gradi sia come strumento di amministrazione, ha assunto, ormai dal lontano 2000, anno in cui venne emanata la legge 150/2000, il ruolo di leva strategica dell’innovazione e della partecipazione per una rinnovata cultura dell’informazione e della trasparenza.

L’ARP, l’Agenzia Regionale per i Parchi, unità amministrativa e gestionale della Regione Lazio, nel corso degli anni ha organizzato e gestito numerose attività di comunicazione e di promozione territoriale all’interno del Sistema delle Aree Naturali Protette Regionale utilizzando frequentemente come strategia la cosiddetta communication mix. Strumenti parlati (conferenze, seminari, convegni, ecc.), cartacei (come testate di quotidiani e periodici, espositori per cartellonistica, ecc.), web (portali/motori di ricerca, comunità virtuali, blog, ecc.), di immagine (emittenti radio-televisive, fiere, eventi ecc.) e di esperienza sul campo (escursioni giornaliere, educational tour ecc), sono stati impiegati in sinergia per creare un sistema integrato nel quale ciascun mezzo era in grado di rafforzare e richiamare l’altro. Molte di queste attività sono state svolte avvalendosi delle strutture deputate alla performance sociale presenti sul territorio regionale (centri visita, centri di educazione ambientale, musei naturalistici, ecopoint, fattorie educative, musei ecc), con particolare riferimento alle strutture a tema ambientale-naturalistico, riconducibile nella gestione alle aree naturali protette e/o all’ARP.

Un’indagine conoscitiva volta al censimento di tali strutture, con particolare riferimento alla loro accessibilità ai disabili è stata svolta, a partire dal 2007, dal settore Pianificazione dell’Arp, all’interno del progetto di sistema “Accessibile? ..Naturalmente! Ulteriori studi sono stati effettuati dallo stesso settore negli anni 2007-2008 nell’ambito del POR Lazio 2007-2013 -“Valorizzazione e sviluppo sostenibile delle risorse esistenti nelle aree naturali

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protette” nonché dal CTS Ambiente (Primo rapporto sul turismo nel Sistema delle Aree Naturali protette del Lazio, 2010). Traslasciando le strutture ricettive (alberghi, B&B, agriturismi, case vacanze ecc), altre evidenze culturali (chiese, santuari, fontane, palazzi storici, scavi archeologici ecc), le indagini summenzionate individuavano come strutture e/o elementi attrattori ai fini turistici i seguenti:

apiari;

aree faunistiche;

approdi piccole imbarcazioni; centri visita

sedi degli Enti parco punti informativi; musei naturalistici musei archeologici;

musei demo-etno-antropologici; centri studi;

centri educazione ambientale; fattorie educative;

aziende agricole foresterie; giardini botanici;

scuole aderenti ai programmi di educazione ambientale;

centri sportivi; impianti di risalita

impianti di tiro con l’arco; punti di accesso ai sentieri; palestre roccia;

pista sci di fondo aree di sosta; pannelli informativi; parcheggi; grotte; rifugi; punti panoramici; stazioni di posta; stazioni ferroviarie strutture avvistamento; torre antincendio vivai.

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Fig. 5. Localizzazione delle strutture dedicate alla performance sociale su scala regionale

Per la presente ricerca, è stata effettuata un’ulteriore selezione (i cui risultati sono espressi in figura 5), perché, come sopra specificato, si è scelto di prendere in considerazione non gli attrattori turistici ma le strutture, che sulla base della loro mission istituzionale, appaiono maggiormente vocate alle attività di comunicazione, informazione, educazione. A seguire è stata dunque inserita una sintetica descrizione di quelle che sono le funzioni e le attività più rilevanti poste in essere dalle strutture analizzate nella presente ricerca.

I Centri Visita e gli Info Point risultano fra le strutture destinate alla comunicazione e all’informazione del pubblico più diffuse e utilizzate da tutti i parchi per l’accoglienza dei turisti. Tuttavia, nonostante queste strutture siano considerate tra i canali di informazione e promozione più importanti ed efficaci in loco, vere e proprie vetrine o “porte” dei parchi, non sempre riescono ad assolvere la necessaria funzione di accoglienza e di indirizzo, anche a fini turistici, nei confronti del pubblico.

Le zone protette del Lazio risultano ancora non tutte dotate di questo servizio: alcune dichiarano di possederlo, ma di fatto alcuni centri visita sono ancora in fase di realizzazione. Le fattorie

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didattiche o educative sono invece delle vere e proprie aziende agricole o agrituristiche che forniscono attività o percorsi di educazione ambientale e agro-alimentale rivolte di norme a un pubblico in età scolare. Le fattorie educative prese in considerazione nella presenta ricerca sono naturalmente quelle afferenti le aree naturali protette regionali, con particolare riferimento al nucleo costituente la rete delle fattorie educative dell’Arp e la rete delle fattorie educative dell’ente RomaNatura. Gli ecopoint –o sportelli dedicati alla sostenibilità- sono invece punti informativi territoriali in grado di accompagnare i cittadini nella scelta delle tecnologie e dei prodotti per il risparmio delle risorse e dell'energia, per la riduzione dei rifiuti e dell'inquinamento e - più in generale - nell'attuazione di buone pratiche ambientali nella vita quotidiana. I labter sono centri dedicati espressamente all’educazione ambientale. I C.R.E.I.A. (Centri Regionali di Informazione e Educazione Ambientale) promuovono anch'essi l'Educazione alla Sostenibilità attraverso azioni di alta formazione indirizzate a dare risposte concrete in un ambito territoriale di particolare interesse qual è quello delle aree protette del Lazio e dei comuni dei territori limitrofi.

Per quanto concerne gli spazi espositivi, per il presente lavoro sono stati presi in considerazione i musei, i centri interpretativi e i piccoli poli espositivi collegati con il territorio e dedicati a interpretare i valori naturalistici più significativi delle aree naturali protette del Lazio (museo del fiore, museo del fiume ecc).

I dati relativi alla distribuzione delle strutture per singola area protetta, per comune e per tipologia sono raccolte nel dettaglio in appendice e in sintesi nel capitolo successivo.

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Fig. 6. Ecopoint sito presso la sede dell’Ente RomaNatura (Foto, ARP)

Ulteriori attività invece sono state poste in essere sfruttando le occasioni offerte dai progetti integrati di animazione naturalistica (escursioni giornaliere), riconducibili nell’alveo del turismo natura, tra cui il programma “GiorniVerdi” (periodo di riferimento per la presente ricerca: 2008- 2010) e il sottoprogramma “Parco Anch’io”, escursione giornaliere svolte con pullman messo gratuitamente a disposizione degli utenti dall’ARP, con partenza da Roma.

Le diverse forme con cui l’ARP ha svolto attività di comunicazione e sensibilizzazione, attraverso le strutture sul territorio e/o attraverso le giornate di animazione naturalistica, insieme alle vie di comunicazione (ferrovie, strade, autostrade), sono state considerate, mediante un approccio di tipo statistico, ai fini di comprendere se queste rispondessero ai requisiti di una progettazione ex-ante, come richiede la gestione di un Sistema integrato ma anche ai fini dell’elaborazione “dell’indice di impatto della comunicazione”. La necessità di stabilire un simile indice prende le mosse da alcune riflessioni critiche relative, per esempio, alla necessità di sottoporre a verifica l’esistenza di una progettazione integrata e del rispetto di quest’ultima.

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