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Arte pubblica: decorazione e monumento

SOLUZIONI E POSSIBILI PUNTI D’INCONTRO

4.1.1 Arte pubblica: decorazione e monumento

Dal 1800 il rapporto arte-città si esplica in due direzioni: di decorazione e di monumento. Il monumento è concepito e realizzato nell’ambito di una precisa cornice di valori utili a costruire e definire la storia e l’identità nazionale; ancora oggi però i monumenti si prestano ad una percezione distratta, perché si ha l’autonomia dell’artefatto rispetto all’ambiente, il monumento non nasce con l’intento di modificare il paesaggio, ma anzi viene fatto a posteriori come forma di arredo urbano. Il materiale durevole, come marmo e pietra, e la forma narrativa rappresentano l’intento di trasmissione dei valori, il rapporto con il tempo e

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la storia. Partendo dalla consapevolezza che l’arte può contribuire a modificare assetti e relazioni nell’ambito della comunità a cui si rivolge.129

Il writing è un fenomeno strettamente legato alla cultura e all’ambiente nel quale vive. Esistono peculiarità stilistiche differenti nei graffiti, a seconda dei diversi luoghi in cui prendono vita; la realtà cittadina è un ambiente complesso, che nasce dall’interscambio di diversi elementi, come ad esempio la costruzione urbana, la storia del movimento in quella città, e la reazione della città e del suo popolo al movimento.

Quando il writing sbarca in Italia, l’incontro tra il fenomeno e i cittadini è abbastanza traumatico: la prolificità con cui si esprime- moltiplicarsi di tags per tutta la città- e il suo essere costituente sui muri sono due aspetti altamente disapprovati dall’opinione pubblica e considerati un reato a tutti gli effetti secondo la normativa vigente. La street art, almeno alle origini, non viene considerata arte pubblica. Per arte pubblica invece si intende un’attività di commissione, pratiche artistiche che hanno fatto dello spazio pubblico il luogo privilegiato di intervento. A partire dagli anni ’70 le commissioni di arte pubblica, molto presenti in Europa e Stati Uniti, hanno portato le opere d’arte negli spazi urbani di grandi, medie e piccole città. L’arte pubblica è un campo molto vasto, che definisce una prima possibile zona di coprogettazione fra l’arte, l’architettura , l’urban design, il paesaggio e l’interior design. Scuole, stazioni, ospedali, piazze e strade sono i luoghi urbani classici di intervento; le nuove ricerche artistiche hanno deputato ogni luogo urbano come proprio campo di intervento. Il percorso di ricerca dell’arte pubblica è partito da un’attività artistica centrata su dimensioni metriche dello spazio come scultura insediata in luoghi pubblici urbani ed è passata a un lavoro di arte come relazione con il contesto urbano. Il concetto di pubblico implica una tendenza relazionale in cui l’opera crea una nuova forma di consistenza opera/pubblico e l’arte “si offre come modello di socialità che crea coabitazione”130. L’arte relazionale di Bourriaud è un’arte che si basa sullo scambio tra oggetto artistico e il visitatore, in uno scambio alla pari dove l’arte cerca il suo interlocutore creando collaborazione o convivialità con gli individui dentro lo spazio d’esposizione, uno spazio delle

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CFR De Luca Martina, “ Dal monumento allo spazio delle relazioni”, in Creazione Contemporanea, Roma, Sossella, 2004

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relazioni che ha al centro il tema dell’essere assieme. Si cerca di coinvolgere il pubblico dell’opera, nell’opera, attraverso l’opera. La vera sfida dell’arte pubblica consiste nel portare l’opera fuori dai confini espositivi, sfida che la street art accetta e sembra vincere.

La definizione di arte pubblica fa oggi riferimento a molte cose: mostre e interventi degli artisti nelle abitazioni private, passeggiate urbane in luoghi significativi, tour in bicicletta, installazioni luminose su edifici, installazione temporanee nei parchi, abbracci ai passanti, laboratori di incontro e network di artisti e fumetti distribuiti nelle metropolitane. Poi, ultima ma non meno importante, la street art. Un’altra peculiarità dell’arte pubblica secondo Deutsche131 è il fatto che il lavoro dell’artista nella sfera pubblica dello spazio sociale, sia a disposizione di tutto lo spazio sociale, e non si riferisca solo ad un particolare pubblico scelto dall’artista.

La nozione di arte pubblica ha assunto una diversa declinazione del corso della storia dell’arte. Essa non è un fenomeno inedito: si può pensare infatti all’arte murale degli anni trenta in Italia e al dibattito sulla destinazione dell’arte come opera collettiva e non privata. In quel contesto storico la destinazione pubblica era appropriata al valore etico e sociale che veniva richiesto all’arte. L’arte pubblica era inoltre legata all’investimento del fascismo verso la creazione di una sua immagine moderna che riguardava anche l’architettura e in particolare gli edifici pubblici. La fioritura della pittura su muro, oltre a quelle ricerche artistiche che tentano, con la pittura murale, la via di un’arte sociale e politica con Mario Sironi, Carlo Carrà, Corrado Cagli e Achille Funi, attraverso la poetica modernista del Futurismo, si ha anche in Europa -in Francia con Fernand Lèger, in Germania con il Bauhaus-, e nelle Americhe, con David Alfaro Siqueiros e Diego Rivera. Questi artisti cercano una relazione nuova e integrata fra l’arte e l’architettura, sollecitata dai programmi decorativi dei nuovi edifici pubblici sorti sia a Milano sia a Roma:poste, tribunali, stazioni, sedi del governo locale. All’interno del linguaggio artistico italiano in quegli anni, la polemica si sviluppa fra la pittura murale come opera collettiva, in questo senso sociale, e il quadro da cavalletto, che separa, isolandolo, il quadro dal mondo circostante.

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Deutsche Rosalyn, in Perelli Lorenza, Public art. Arte, interazione e progetto urbano, Milano, Franco Angeli, 2006

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