(In un luogo lontano la grande tribù dei Turgut sta marciando con fatica. Inizia a nevicare, i fiocchi di neve volteggiano. Sereng e Nuranqoa procedono insieme alle truppe tenendosi abbracciati…)
NURANQOA (cantato) Ah...Addio, fertile steppa Nogai!
Ogni tuo filo d'erba fa fluttuare i nostri canti. SERENG (cantato) Ah, addio, o nostro splendido Volga! Ogni tua dolce onda ha cantato il nostro amore.
NURANQOA e SERENG (insieme, cantato) Ogni tuo filo d'erba
fa fluttuare i nostri canti. Ogni tua dolce onda ha cantato il nostro amore. Oh, addio,
fertile steppa Nogai! Oh, addio,
o nostro splendido Volga! Addio, addio, addio!
(Sereng e Nuranqoa si abbracciano) SOLDATO (urlando) Obasi è arrivato!
OBASI (Rivolto ai soldati, indicando Sereng, cantato) Prendetelo! SERENG (cantato) Obasi, Obasi, sei folle, sei folle!
NURANQOA (cantato) Che fare? Che crimine ha commesso? È un principe, uno di noi.
OBASI (parlato) Questa pergamena, è stato lui a scriverla al governatore russo: vi è descritto tutto il nostro itinerario
41 e vi sono i dettagli della battaglia
ALCUNI SOLDATI (parlato) Non c'è da stupirsi se durante il ritorno verremo ripetutamente sconfitti!
Quindi sei tu la spia! Sei tu la spia!
SERENG (cantato) Non l'ho scritta io, non l’ho scritta io! NURANQOA (cantato) Miei cari, senza dubbio è un error! Una vera congiura!
AYPELEY (cantato) È iniziata una messinscena CORO (cantato) Quindi sei tu la spia!
NURANQOA (cantato) No, lui non è un tal genere d’uomo
SERENG (cantato) Questo è un piano meschin, il piano di un uomo meschino! AYPELEY (cantato) Blocchiamo subito questo piano!
CORO (cantato) Come fare?
OBASI (cantato) Il tragitto sugli Urali è bloccato, strappategli il cuore!
CORO (cantato) Alle spalle avanzano i russi
NURANQOA (cantato) Pria guardate s'è buono o cattivo OBASI (cantato) Domattina all'alba
lo sacrificherete. Strappategli il cuore, sacrifichiamo la sua anima a tutti quei morti
(Sereng si allontana)
SERENG (cantato) Penso a tutto quel sangue versato, agli eroi sepolti nelle verdi colline.
Non sarà mai il mio destino, finirò nel disprezzo e nel disonore.
Perché mai nel mio destin non vi è pace, ma sventura? Le mie radici sono a Tian Shan!
Un pastore spensierato: solo per un’infausta lite ho ucciso il generale Qing.
42 Fuggo la patria, tutto è vano!
Ma perché, perché, perché? Infin chi è? Infin chi è?
Oh, sì a gettarmi in un vile gorgo. Forse ecco perché io son ripudiato,
io non otterrò mai dalla tribù la lor fiducia. Un'ingiustizia grande come un monte, un dolor più grande del mare.
Mi manchi, oh, Tian Shan, terra natal! Mai io rivedrò
quell'alba sui cammelli, mai io rivedrò
quel crepuscolo sul fiume. Mai io rivedrò
quel crepuscolo sul fiume… Quante volte in sogno ti invoco, quante lacrime sul cuscino! Ma no! Non posso tornare! Io sono un esule condannato. Non voglio che la mia testa venga appesa al pubblico ma...
Perché il mio animo è sì pesante?
Perché il mio volto arrossisce dallo stupore? Nuranqoa cara,
mia dolce amata,
senza me tu sei una foglia autunnale, senza me sei una cavallina persa. Natura, chiedo a te:
orsù, fammi morire con onor, fammi morire con onore.
43 Ora, sì, proprio qui,
ora, sì, proprio qui.
Tornerò cenere, tornerò fango (ripetuto due volte) tornerò fango
(Obasi si avvicina)
SERENG (parlato) Obasi, adesso uccidimi. Ti seguirò sempre.
Tu vuoi che io lasci il paese con la reputazione di traditore sulle spalle, ma no, non fuggirò.
Uccidimi!
OBASI (parlato) Questa pergamena è stata scritta imitando la tua grafia. Io ora non so, non so chi sia stato,
posso solo sconfiggerlo al suo stesso gioco traendogli un tranello;
è per la sopravvivenza del villaggio. SERENG (parlato) Cosa?
Quindi sapevi che non l'avevo scritta io! (ride)
OBASI (parlato) Scusa, Sereng, ti chiedo perdono per averti lanciato un'accusa sì grande,
un'accusa sì grande…
Perché oggigiorno non oso credere a nessuno, ma io ti credo, caro fratello!
(si abbracciano) O mio caro fratello!
(Sereng, desideroso di ricevere ordini, si inchina ai piedi di Obasi) SERENG (parlato) Cosa vuoi che faccia?
OBASI (parlato) Domani guiderò il popolo verso sud, adescando le forze nemiche,
mentre tu ti nasconderai negli Urali insieme ad una parte del villaggio SERENG (parlato) Negli Urali…
44 (Obasi sussurra il piano a Sereng)
SERENG (parlato) Bene!
OBASI (parlato) Aspetta, lascia qui la tua uniforme. È piena di sangue.
SERENG (parlato) Agli ordini OBASI (parlato) Vai!
SERENG (parlato) Sì!
(Obasi dà l'uniforme ad un soldato; nel buio si alza il gelido e desolato suono del liuto. Improvvisamente una voce fuoricampo urla: “Catturate il traditore Sereng”!)
SOLDATI (parlato) Traditore, traditore! Sereng è un traditore!
Catturate Sereng, è un traditore! Sta scappando!
Ammazzatelo! Che sia carne da macello! Traditor! Traditor!
(Quando il coro finisce di cantare, una forte luce illumina un'armatura insanguinata sulla distesa di neve. Le luci si abbassano. Viene illuminata solo una parte rialzata del palco, dove si trova Nuranqoa: è disperata e sta tenendo stretta l’armatura di Sereng)
NURANQOA(cantato) Porto mio fratello sul sole, lo porto giù tra le stelle.
Urla di lontane figure, io ho per te parole sicure: se tu sei un’ampia steppa, io sarò un ruscello tortuoso. Se tu sei un ruscello tortuoso, io ne sarò una sua piccola onda, scorrerò lieve sopra il tuo petto e così tu mi abbraccerai stretto. Se tu sei del fiume un'onda, io sarò un cavallo assetato. Se tu sei del cavallo il pastore, io ne sarò la lunga pastorale,
45 darò al tuo canto una gioia infinita
...al tuo canto una gioia infinita
(Nuranqoa piange disperatamente. Entra in scena Aypeley) AYPELEY (parlato) Figliola, figliola!
NURANQOA (parlato) Nobile Aypeley, credi che Sereng sia un traditore?
AYPELEY (parlato) No, no, non lo credo
NURANQOA (parlato) Cosa dovrei fare, gentile saggio? AYPELEY (cantato) Vai via, lascia che il tuo cuore guarisca, trova un bravo marito,
vivi tra il gregge e la mandria.
NURANQOA (cantato) Non riesco, non posso dimenticare Sereng
e non sopporto lo sguardo sdegnato della gente.
È forse possibile che lui muoia così, senza un valido motivo?
AYPELEY (cantato) Nella tribù sono tante le cose immotivate, Obasi lo ucciderà, è una questione di tempo
NURANQOA (cantato) Perché? Perché tutto ciò? AYPELEY (cantato) Solo perché si è innamorato, si è innamorato di una persona,
questa persona sei tu, mia cara. È da molto che nutre in segreto questo sentimento per te.
NURANQOA (cantato) Non ci credo! non ci credo! Lui non è quel tipo d'uomo,
mi tratta con la stessa tolleranza di un'amica. AYPELEY (cantato) Questo è il suo carattere: il suo animo è profondo,
le sue azioni sono feroci come quelle di una tigre.
46 Se è ciò che vuole,
seppur sia un fiume di sangue, non se ne curerà.
Proprio come dieci anni fa…
(Nuranqoa non capisce, osserva Aypeley con sguardo dubbioso) NURANQOA (parlato) Dieci anni fa... cosa?
Perché non sei più chiaro?
AYPELEY (parlato) Tu lo sai chi sei? Sai che persona sei?
(Nuranqoa è ancora più stupita)
AYPELEY (parlato) Dieci anni fa nella tribù ci fu un omicidio sanguinoso, l'assassinio fu proprio Obasi,
la vittima tuo padre.
Solo perché a quel tempo vivevi sulla riva occidentale del Volga non sai questo fatto crudele, non sai questo fatto crudele.
NURANQOA (cantato) Aypeley, principe, sei forse pazzo? Non inventare cose, non allarmarmi!
AYPELEY (cantato) Vai e chiedi agli anziani, vai e chiedi a lui stesso,
vai, chiedi a Sereng morente, chiedi agli dei…
47