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(Deserto sconfinato, inizio primavera. Il vento soffia con forza, si solleva una tempesta di sabbia. I Turgut stanno avanzando lentamente; tutti gli uomini a causa della sete, del dolore e della stanchezza si lamentano disperatamente)

CORO (cantato) Tian Shan, la nostra terra, noi ti vogliam…

Ahhhh!

Deserto infinito, gialle dune, par non ci fosse anima viva. Vasto, infinito…

Un incubo da cui non ci si sveglia! Ma perché, perché

proseguir su tragitto mortale?

(Uomini collassano al suolo continuamente)

ALCUNI UOMINI (cantato) Vogliam tornare alla ricca steppa di Nogai, non vogliam esser fantasmi nel deserto!

ALTRI UOMINI (cantato) No! Combatteremo fino alla morte per questo viaggio pur di non essere schiavi dei russi!

ALCUNI UOMINI (cantato) Ah, noi siamo eroi che affrontano la morte, non vermi che si inchinano al destino.

ALTRI UOMINI (cantato) No, no! Noi non vogliam morire, abbiamo paura, non vogliamo diventare degli eroi.

CORO (cantato) Salvateci!

OBASI (parlato) Il mio cuore freme intensamente, tuttavia il mio sangue sembra aver smesso di scorrere. Sereng, perché non ho ancora tue notizie?

Oh, Cielo, proteggici,

fa’ che troviamo una via d'uscita da quest'ardua situazione (Un rumore di zoccoli si avvicina, al galoppo c'è un soldato) SOLDATO (parlato) Nemici! Nemici!

48 i cosacchi hanno abbandonato i monti Urali, ci sono ancora molti nemici

che ci stanno raggiungendo da destra.

(La popolazione è preoccupata, comincia a piangere. Donne e bambini si disperano) OBASI (parlato) Veloci, uomini Turgut!

Il nemico finalmente è in trappola!

Veloci, che le ultime file diventino le prime! Verso la valle degli Urali, avanti!

CORO MASCHILE (cantato) Il sangue ribolle, muoviamo i cavalli da guerra!

Orsù, prendiamo gli archi, andiamo, andiamo!

CORO (cantato) Oh, nemici! Oh, nemici!

Voi potete toglierci la vita, ma lo spirito giammai avrete!

(Luci spente. Nell'intervallo della battaglia, tutto sembra estremamente tranquillo. Obasi sta facendo un giro di circospezione tra i vecchi, i deboli, i malati, i disabili e pure tra i valorosi soldati..Arriva Nuranqoa tutta affranta e scopre Obasi)

NURANQOA (cantato) Nel mio cor vi sono due voci, nel mio cor vi sono due voci,

una a me sussurra:

“Obasi è un perfido malvagio”,

l'altra voce eppur mi dice, eppur mi dice, eppur mi dice “Obasi ha ragion, ha ragion,

inflessibile è la nostra natura”… No, non m'importa ciò che dice, in passato lui uccise mio padre, mandò a morte il mio amore. In passato lui uccise mio padre, mandò a morte il mio amore, mandò a morte il mio amore.

49 Non può cadere nell’oblio questo sangue: vai a prenderlo, vai a prenderlo!

Vai a prendere il tuo nemico! Ma perché...

il mio cuore freme intensamente? Forse perché innumerevoli guerre han lasciato su di lui indelebili ferite? Ha dato tutto alla sua gente!

(Parlato) No, comunque non posso credergli! (Obasi si gira e vede Nuranqoa)

OBASI (cantato) Nuranqoa, cara, presta attenzion,

il nemico può attaccare in ogni momento.

Ti prego, non ti separare dagli anziani del villaggio. NURANQOA (cantato) Ho una cosa da chiederti, ti prego, dipana i dubbi che nutro in cuore.

Com'è possibile che io per te sia soltanto una sorella? Com'è possibile che tu tu non brami di diventar a me ancor più intimo?

OBASI (cantato) Io.... no, tu... tu sei il fiore più bello della prateria ma... io...

non posso violare un legame fraterno

NURANQOA (cantato) Quindi tu sei ancora più crudele, l'hai reso uno spirito perseguitato!

OBASI... No, io non...

NURANQOA (cantato) Tu… hai ucciso anche mio padre! OBASI (cantato) È così,

e questo fatto ancor oggi

50 NURANQOA (cantato) Perché?

Perché uccider mio padre? Perché ti trattò male? Uccise dei tuoi cari?

OBASI (cantato) No, lui era il mio capo, era l’uomo a me più caro.

NURANQOA (cantato) Ebben, tu l’hai ucciso, ignobile ingrato,

niente è così crudele!

Puah! (Nuranqoa sputa addosso a Obasi) OBASI (cantato) È così che tu mi vedi? Ciò che dici è una lama

che pugnala il mio animo.

NURANQOA (cantato) Sei un mostro, hai fatto in modo che tutta la tribù tenesse le labbra serrate,

di cos'hai paura? Cosa temi?

OBASI (cantato) Debbo domandar, debbo domandar: se uno brama il ruolo di capo,

se dà il suo popolo ai russi, se è blasfemo contro gli dei e si converte all’ortodossia, se vigliaccamente teme la morte, non desidera più il cielo terso della sua madrepatria… tu… che fai? Come tratti un tale uomo? NURANQOA (cantato) L'hai ucciso! Proprio come una pecora nera, proprio come un serpente mortale. Proprio come una pecora nera, proprio come un serpente mortale.

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NURANQOA (cantato) Come osi insultare mio padre, mio padre?

(Nuranqoa si scaglia verso Obasi, le persone tutt'intorno piangono. Obasi non scappa né cerca di evitarla. Mentre la popolazione cerca di contenere la furiosa Nuranqoa, sulla spalla di Obasi il sangue ormai scorre a fiocchi. La folla indignata immobilizza Nuranqoa)

FOLLA (parlato) Al rogo, al rogo! Ha osato uccidere il nostro khan per quel suo ignobile padre! Bruciatela, bruciatela viva! (Cantato) Verso la traditrice non vi sia alcuna pietà, verso la traditrice non vi sia alcuna pietà! Bruciatela!

OBASI (parlato) Fermi, non siate folli!

(Improvvisamente il silenzio regna supremo, la quiete stupisce i presenti. La gente lo guarda perplessa. Egli libera Nuranqoa dalle corde che la legano. Uno scalpiccio di zoccoli, un soldato arriva di corsa)

SOLDATO (parlato) Nostro capo! Leggi, khan!

Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!

Abbiamo occupato la valle degli Urali, hanno perso la vita ventimila soldati nemici!

(La gente è fuori di sé dalla gioia; i soldati ritornano trionfanti in riga) SOLDATI (cantando) La nostra foga

somiglia ad un’onda, i nostri cavalli

son come nuvole in cielo (ripetuto due volte)

SOLDATO (parlato, riferendosi alla folla) Riconoscete il vostro errore? OBASI (parlato) Chi è il nostro eroe?

SOLDATO (parlato) È Sereng, che si era nascosto negli Urali, è Sereng, che ha ucciso il generale russo!

52 Sereng! Sereng! Sereng!

CORO (cantato) Chi è il nostro eroe? È Sereng, nascosto negli Urali! Chi è il nostro eroe?

È Sereng, che ha ucciso il nemico!

(Nuranqoa non osa credere alle sue orecchie. Obasi si avvicina al soldato, vuole avere ulteriori dettagli sulla situazione, mentre Nuranqoa di scatto, coprendosi la faccia, urla disperata e scappa via)

OBASI (parlato) Che il nostro eroe Sereng non venga a sapere di questa reazione. (Dà un ordine a un soldato)

Fa’ un rapporto al governatore di Ili, invia l'avviso del nostro ritorno. (Rivolgendosi alla folla)

Andiamo subito alla valle degli Urali! Raggiungiamo il nostro eroe Sereng! Verso gli Urali, avanti!

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