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Questa categoria comprende tutti gli elementi presenti nel prototesto che possano avere un’influenza dal punto di vista fonologico, che possano cioè creare delle immagini uditive sul lettore. Nei testi espressivi o estetici, l’utilizzo dei fattori fonologici non è da sottovalutare in quanto probabilmente è stato concepito dall’autore per dare ritmo e musicalità all’opera scritta: di conseguenza il traduttore deve saper cogliere queste raffinatezze uditive ed effettuare un’attenta riflessione su se e come riportarle nel metatesto. I fattori fonologici sono le onomatopee e gli aspetti ritmici; a questi si aggiungono le interiezioni, particelle di importante valenza musicale presenti nel prototesto.

Le interiezioni

L’interiezione è una parte del discorso invariabile e ha la funzione di esprimere emozioni, stati d’animo e reazioni istintive condensate in una sola espressione, senza legami sintattici con il resto della frase. Per essere compresa dagli interlocutori è necessario che essi conoscano il contesto. Per questo motivo l’interiezione si può definire deittica, ciò legata a un qui e ora ben determinato.50

All’interno della lingua cinese, le interiezioni sono modalità espressive molto utilizzate; in particolare ne La sconfinata prateria, la loro adozione è significativa perché

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Grammatica-Italiana.it, il portale di riferimento della lingua italiana http://www.grammatica-italiana.it/interiezioni.html 01.02.13

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aiuta ad esaltare in modo rilevante la drammaticità degli eventi. Le interiezioni maggiormente utilizzate sono quelle semplici, come a 啊 e he 呵 che dal punto di vista della metrica risultano essere davvero utili, specie nei casi in cui sia necessario inserire qualche carattere in più per una migliore esecuzione del brano. Ecco alcuni esempi:

长生天啊, 亲爱的父亲,

永生地啊, 慈祥的母亲.

呵. 保佑我们. 保佑我们 ! O cielo eterno, amato padre, terra immortale, gentile madre. Ah, proteggeteci, proteggeteci!

叫声远行的人儿哟,

阿妹有话儿对你说。 Urla di lontane figure, io ho per te parole sicure.

Se si ascolta la melodia relativa ai primi versi, si noterà che l’inserimento della particella a 啊 è necessario per evitare un eccessivo prolungamento dei caratteri tian 天 e di 地, che creerebbe un effetto cacofonico: è uno stratagemma che da un lato aggiunge solennità, dall’altro risolve alcune imperfezioni metriche nel testo.

Nella traduzione, tenendo in considerazione ciò che è stato appena illustrato, ho mantenuto il carattere vocativo nel primo verso, in quanto anche nella resa in italiano era utile ai fini della versificazione, mentre nel secondo l’invocazione è data semplicemente dalla presenza della virgola. Non è stato possibile aggiungere alcun tipo di interiezione; il rischio sarebbe stato quello di scombinare l’equilibrio sillabico e metrico dei primi due versi, palesemente paralleli tra loro. Nel terzo verso, invece, ho cercato di mantenere il più possibile l’aderenza al testo, tuttavia ho dovuto adattare alla LA l’interiezione utilizzata: la traduzione fonetica di he 呵 sarebbe appunto “he”, ma se venisse mantenuta risulterebbe estranea al lettore modello.

Un altro esempio lo si può ritrovare nel duetto tra Sereng e Nuranqoa:

啊...别了! 美丽的伏尔加河

106 Ah… Addio!

O nostro splendido Volga

In questo caso nel primo verso è stata mantenuta fedelmente l’interiezione che si lega perfettamente al resto del testo dal punto di vista sonoro, mentre nel secondo verso ho dovuto effettuare numerose modifiche: il prototesto in questa sezione presentava una metrica poco chiara, in quanto utilizzando solo sette sillabe, costringeva a scomporre il carattere er 尔 in due semicrome di tonalità diverse; nel metatesto, invece, avendo aggiunto una sillaba, la scansione diventa molto più chiara. Al fine di rendere ciò, tuttavia, sono stati aggiunti degli elementi non presenti nel TP, come il vocativo e l’aggettivo possessivo.

L’ultima interiezione che si riscontra nel testo è pei 呸 , che appare nella scena in cui Nuranqoa sputa addosso a Obasi, resa in italiano con “puah!”, espressione di disgusto, repulsione e profondo disprezzo.51

Aspetti ritmici

Il ritmo è generalmente definito come la successione regolare di una serie di accenti, o cellule ritmiche.52 In poesia il ritmo del verso è determinato dall’accento tonico dato da una disposizione ben definita delle sillabe; in musica, invece, ciò che regola il ritmo è l’accento ritmico all’interno della battuta. Affinché una battuta mantenga la propria originalità ed essenza, è necessario che rimangano inalterati melodia e successione degli accenti; il valore delle note, al contrario, può essere modificato.

È per questo motivo che dal punto di vista del disegno ritmico e della melodia, il seguente

schema non riporta alcuna differenza rispetto a questo:

. Per quanto riguarda il prototesto, le parti cantate sono molte e sono inserite all’interno di misure estremamente diverse tra loro: da quelle semplici (2/2, 2/4, ¾) a quelle composte (6/8). Nella traduzione, ho mantenuto invariata la successione degli accenti, non compromettendo la struttura ritmica; tuttavia, per esigenze spaziali, a volte si è reso necessario scomporre il valore delle note. In altre parole, traducendo alcuni versi, li ho allungati rispetto a quelli del prototesto, prevedendo una suddivisione dei valori delle note simile a quella illustrata sopra. Vorrei

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http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/puah.aspx?idD=1&Query=puah

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sottolineare che cambiare il valore di una nota non implica il cambiamento della sua altezza e quindi non apporta alcuna variazione alla melodia.

Per spiegare i diversi modi con i quali ho tradotto i versi cantati, propongo due esempi:

月光是这样的清亮, 原野是这样的苍凉. 你们是美丽的永恒, 而人生却这样怅惘

La luna- è così bella la campagna così brulla siete- eterne bellezze ma la vita è così breve...

In questo caso si può notare come la traduzione dia la possibilità di mantenere il ritmo, la successione degli accenti e il valore delle note: questo si evince contando le sillabe del prototesto e quelle del metatesto; in entrambi i casi i versi sono caratterizzati dalla presenza di otto sillabe. Logica vuole che ogni sillaba corrisponda ad un carattere e ne conservi il valore. Nell’esempio riportato ho inserito i trattini per sottolineare che “luna”, in questo caso non si unisce al verbo “è” creando sinalefe, ma rimane una sillaba separata; lo stesso vale per il penultimo verso.

In un’altra strofa il prototesto proponeva una versificazione troppo compatta e poco chiara:

站起来呵部落的亲人, 站起来呵苍狼的子孙! 再也不能忍受种族的灭绝 再也不能忍受沙皇的欺凌!

Tutti in piè, cari fratelli, tutti in piè, figli di Gengis Khan! Sterminio e angherie dei russi non possiamo più sopportar!

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Nei primi due versi la composizione è stata mantenuta inalterata, l’unica variazione presente è composta da “piè”, che raddoppia il suo valore; nei due versi successivi, invece, la

composizione presentava il seguente schema: .

Nella sezione in cui si incontravano le crome, il testo cinese si comprendeva poco perché era eseguito ad un’altezza estremamente bassa e conteneva più caratteri rispetto al resto del verso; inoltre la traduzione in prosa da me proposta era difficile da adattare ad una composizione così particolare. Ho cercato di risolvere il problema accorpando le due crome in una semiminima, rendendo la composizione più lineare e adeguata per il metatesto. Queste modifiche, mantenendo il ritmo, non influiscono minimamente sull’esecuzione musicale dell’orchestra; se non venissero segnalate esse potrebbero comportare un’ulteriore fatica per un per un cantante inesperto, mentre un professionista intuirebbe subito il modus operandi più consono.

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