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1. Il gappismo

1.7. a L’avvio

La formazione dei Gruppi d’azione patriottica nelle principali città non costituisce un processo del tutto uniforme, variando per quel che riguarda i tempi in cui le strutture diventano operative e i risultati da esse ottenuti.

A Milano, all’inizio dell’ottobre 1943, Francesco Scotti ed Egisto Rubini mettono insieme un primo nucleo gappista, nelle persone di Validio Mantovani97, Carlo Camesasca98, Vito Antonio La Fratta99 e Renato Sgobaro100: si tratta di uomini non più giovanissimi, sposati, operai provenienti dall’ambiente delle fabbriche di Sesto San Giovanni. In seguito, con l’arrivo a Milano di Vittorio Bardini101 e Ilio Barontini, le squadre gappiste, sparse nelle diverse zone della città, crescono di numero e si raccolgono

97 Validio Mantovani (1914-1944). Operaio alla Pirelli, fu capogruppo del

primo nucleo gappista milanese. Venne fucilato a fine luglio 1944 insieme al padre, Rotilio, anch’egli collaboratore dei GAP milanesi con la funzione di recapito e intendenza, in Borgomaneri, Li chiamavano terroristi, cit., pp. 63-64.

98 Carlo Camesasca (1912-1945). Durante il servizio di leva, fu uno dei

tiratori scelti della squadra del 7° Reggimento bersaglieri che, alle gare nazionali di tiro a segno del 1933, si aggiudicò il titolo di campione d’Italia delle Forze armate. Assunto alla fabbrica Breda di Sesto San Giovanni, nel 1942 passò alla Marelli, dove entrò in contatto con elementi della cellula di fabbrica. Fu componente dei GAP di Milano, fino al suo passaggio in Val d’Ossola. Fu internato nei campi elvetici del Lago Nero. Rientrato a Milano nei giorni dell’insurrezione, fu, per ragioni poco chiare, ucciso con un colpo alla nuca da uno dei suoi stessi compagni, in Ibid., pp. 65-66.

99 Vito Antonio La Fratta (1908-1944). Appena sedicenne, fu arrestato a

Torino per propaganda comunista. Operaio specializzato alle acciaierie Falck, fece parte dei primi GAP milanesi. Fu arrestato il 1° maggio 1944 e morì nel carcere di San Vittore, in Ibid., p. 64.

100Renato Sgobaro, nato nel 1906, residente a Sesto San Giovanni dal 1924,

fu operaio alla fabbrica Breda. Fece parte dei GAP milanesi. Individuato, riuscì a sottrarsi alla cattura e fu trasferito in provincia di Varese, in Istituto per la storia dell’età contemporanea (d’ora in poi Isec), Fondo Renato Sgobaro, b. 1, f. 1,

Biografia del gappista Sgobaro Renato (Giulio).

101Vittorio Bardini (1903-1985). Comunista, arrestato più volte e costretto ad

espatriare, frequentò la scuola leninista in Unione Sovietica, combatté in Spagna, fu internato in Francia, estradato in Italia nel 1941 e trasferito al confino. Con la caduta del fascismo, fu inviato a Milano a dirigere i primi GAP. Catturato, fu internato nel campo di Mauthausen. Rientrato in Italia dopo la Liberazione, fu membro del Comitato Centrale del PCI e segretario della federazione comunista di Siena, in Donne e Uomini della Resistenza, ad nomen, consultato il 27-06- 2019.

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nel 17° distaccamento GAP Gramsci102, divenendo, per numero di azioni svolte e di combattenti arruolati nei primi mesi di lotta, il gruppo più consistente del panorama nazionale103.

A Torino, l’organizzazione dei GAP scaturisce dalla riunione, tenuta il 10 ottobre 1943, tra Ilio Barontini, Remo Scappini e Ateo Garemi. Il fatto che la prima azione, compiuta il 24 ottobre contro il Seniore della MVSN Domenico Giardina, venga eseguita dallo stesso Garemi e dall’anarchico Dario Cagno è sintomatico delle difficoltà occorse nel reclutare nuovi elementi. La scarsa entità numerica e le numerose problematicità del gappismo torinese restano una costante104, come evidenziato da Giovanni Pesce, il quale, divenuto comandante dei GAP di Torino, lamenta di trovarsi «senza servizio d’informazioni, senza altri uomini, senza mezzi, senza attrezzature tecniche»105.

A Firenze, per realizzare la prima azione gappista, il PCI si rivolge, alla fine di novembre, ad un gruppetto partigiano di stanza a Greve, a testimonianza del fatto che l’organizzazione gappista della città non fosse ancora ritenuta pronta. Il tentativo si risolve in una nulla di fatto, ma sono proprio questi partigiani, in primis Cesare Massai106 e Bruno Fanciullacci, una volta terminata l’esperienza in montagna, a comporre il nucleo principale del gappismo fiorentino.

A Genova, verso la metà di ottobre, prende forma un primo raggruppamento gappista intorno al comandante Giacomo Buranello107 e a Walter Fillak108.

102 Luigi Borgomaneri, Due inverni, un’estate e la rossa primavera. Le Brigate Garibaldi a Milano e provincia 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1985,

pp. 23-29.

103Peli, Storie di Gap, cit., p. 43. 104Ibid., p. 44.

105Giovanni Pesce, Soldati senza uniforme. Diario di un gappista, Edizioni

di cultura sociale, Roma 1950, p. 18.

106Cesare Massai (1911-1995). Operaio fiorentino di San Frediano, divenne

comunista nel 1938. Fu arrestato e rimase in carcere fino al 1943. Dopo una breve esperienza partigiana, fu comandante dei GAP fiorentini. Individuato, venne trasferito nel maggio 1944 a Pisa, in Donne e Uomini della Resistenza, ad

nomen, consultato il 27-06-2019.

107 Giacomo Buranello (1921-1944). Studente di ingegneria con Walter

Fillak. Fu organizzatore di una cellula comunista studentesca, per la quale fu arrestato nel 1942. Fu comandante dei GAP genovesi. Braccato, venne trasferito

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A Roma, dove ciascuna delle 8 zone operative109 in cui i partiti antifascisti hanno suddiviso la città ha un proprio GAP di zona, il «salto di qualità»110 si ha verso la metà di ottobre con la costituzione di 4 GAP centrali:

Quel giorno decidemmo di separare dalle otto zone alcuni degli elementi più validi, di isolarli completamente […] in modo che agissero clandestinamente, in misura più pertinente e utile, dovevano fare azioni speciali contro i tedeschi, i fascisti, la polizia, contro i mezzi di comunicazione111.

I GAP Pisacane e Gramsci, comandanti rispettivamente da Rosario Bentivegna e Mario Fiorentini, sono inseriti nella rete di Carlo Salinari112, i GAP Sozzi e Garibaldi, invece, fanno parte della rete di Franco Calamandrei113. Primo comandante dell’intera struttura è Antonello Trombadori114.

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