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Azienda Agricola Cecchetto Giorgio

STRATEGIE COMPETITIVE DELLE IMPRESE VITIVINICOLE VENETE

6.5 Strategie di internazionalizzazione

6.5.5 Azienda Agricola Cecchetto Giorgio

Questa piccola azienda agricola ha la sede principale situata a Tezze di Piave, nell’area denominata DOC Piave, nella pianura trevigiana attraversata dal Piave, fiume che ha dato origine ad inondazioni rovinose determinando un terreno alluvionale sciolto e ben drenato, dove nei secoli si sono sedimentati i detriti ghiaiosi.

L’Azienda Agricola Cecchetto è conosciuta soprattutto con riferimento alla produzione del Raboso, un vitigno autoctono dalle origini molto antiche che viene coltivato nella provincia trevigiana. Quest’azienda ha creduto in questa varietà che è in grado di distinguersi rispetto agli altri vini rossi della provincia.

Ci siamo trovati e ci troviamo tuttora in un’epoca in cui la globalizzazione, ma soprattutto gli interessi di tipo economico delle multinazionali, hanno portato a favorire l’omologazione dei consumi. In questi tempi stanno nascendo sempre in numero maggiore iniziative che si rivolgono a contrastare questa tendenza per salvaguardare le originalità ed anche le diversità di ciascun territorio che sono un’enorme ricchezza per il nostro pianeta e per coloro che lo abitano.

Il titolare Giorgio, oggi più che cinquantenne, appena conclusa la Scuola Enologica a Conegliano, iniziò a lavorare presso una cantina privata prima di affiancare il padre nella conduzione dell’azienda.

Decise poi di puntare sull’unico vitigno autoctono con una storia millenaria: il Raboso Piave.

Non decise però di vinificarlo rosato come era di moda per renderlo più di pronta beva, bensì con affinamento in legno e con invecchiamento per almeno tre anni come era previsto dal disciplinare della Doc Raboso Piave istituita nel 1971.

Il Raboso subito suscitò subito grande interesse per la sua personalità decisa, che permane anche dopo l’appassimento.

Giorgio Cecchetto scrive: “il retaggio storico voleva il Raboso del Piave “rabbioso”, duro, aspro, a volte imbevile… io però ero convinto che questo “cavallo di razza” difficile da domare avesse grandi potenzialità e già alla fine degli anni novanta ho iniziato ad appassirne una parte per cercare di smussarne gli spigoli e contemporaneamente ne vinificavo diverse interpretazioni, lo affinavo nei legni del territorio (acacia, gelso, ciliegio, castagno).”

Luigi Veronelli19, il 14 aprile 2002, dedicò al vino della cantina Cecchetto un articolo sul Corriere della Sera descrivendolo come una “fascinosa realtà, per acidità profumi e struttura20”.

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Biografia di Luigi Veronelli:

http://www.veronelli.com/biografia-luigi-veronelli

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L’azienda è socia fondatrice della Confraternita del Raboso Piave e fa parte del Consorzio di tutela del Piave oltre che della strada dei vini del Piave, come possiamo leggere nel sito internet della stessa azienda.

Con riferimento alle caratteristiche generali dell’azienda agricola, la superficie totale agricola è di 60 ettari, dei quali il 70% è posseduto in proprietà, mentre il 30% in affitto.

Gli addetti in azienda sono 11, dei quali 9 sono fissi e 2 stagionali.

Il fatturato si è attestato intorno ai 3.000.000 di euro e l’azienda si occupa di commercio sia di vino sfuso che di vino imbottigliato.

Gli ettolitri venduti a privati di vino sfuso sono 22.000 e le bottiglie prodotte sono all’incirca 220.000 che vengono destinate a ristoranti ed enoteche. Il totale dei litri prodotti si attesta intorno ai 2.365.000.

Sono diversi i vini prodotti, ma il vino simbolo dell’azienda è il Raboso e questo permette all’azienda di essere riconosciuto a livello nazionale ma anche internazionale.

Per quanto concerne l’export in mercati esteri, viene commercializzato solo il prodotto in bottiglia, precisamente il 15% del totale di bottiglie prodotte.

Il fatturato nei paesi esteri è pari a 150.000 euro, una piccola quota se consideriamo il fatturato totale dell’azienda.

I Paesi esteri in cui l’azienda offre il proprio prodotto sono California, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Francia (esclusivamente Parigi), Austria e Germania. Escluso Belgio e Svizzera, l’azienda è presente negli altri Paesi in modo non capillare, ossia ricopre solamente determinate aree o città.

I motivi che hanno portato l’Azienda all’internazionalizzazione

Le motivazioni che hanno spinto l’Azienda ad internazionalizzare sono molteplici.

Prima di tutto un motivo è legato al successo ed alla rinomanza ottenuta nel territorio di produzione, con relativi riconoscimenti a livello italiano. Questo ha attirato l’attenzione dei mercati esteri ed ha portato all’offerta dei prodotti verso gli stessi.

Il secondo motivo è collegato ai pagamenti e a come gli stessi vengono saldati dagli acquirenti. Nei paesi esteri, riporta l’imprenditore, i pagamenti vengono effettuati ancora prima della spedizione della merce e questo si mostra differente rispetto all’Italia, dove vengono concesse dilazioni di pagamento.

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Oltre a ciò, l’azienda decide di internazionalizzare per far conoscere il prodotto Raboso fuori del territorio nazionale poiché ha concentrato essenzialmente la sua attività su questo vitigno ed è convinta della qualità elevata dello stesso.

Le strategie di mercato

L’azienda è riuscita ad imporsi nel mercato italiano ma anche in quelli esteri grazie al passaparola e all’azione degli importatori o distributori con cui è entrata in contatta alla fiere del settore vitivinicolo. Ovviamente, fonte di interesse e curiosità per consumatori e operatori commerciali sono stati anche i riconoscimenti e i premi ottenuti alle fiere o riportati nei giornali o nelle guide del settore. Molto importanti si sono quindi dimostrate le strategie comunicative rappresentate dalla stampa, dalle fiere e dalle pubbliche relazioni.

Anche i premi ricevuti a varie manifestazioni e fiere permettono di creare nuove relazioni di tipo commerciale con distributori ed importatori. Pensiamo anche ad ottime occasioni a fiere come il Vinitaly di importanza internazionale.

Con riferimento all’entrata nei Paesi esteri, i mercati sono stati occupati casualmente senza seguire una determinata strategia.

Considerando invece la presenza in Italia, è un agente plurimandatario che si occupa di individuare i punti vendita dove offrire il prodotto nelle zone di Treviso e Venezia. Negli altri Paesi italiani, invece, il vino dell’Azienda Agricola Cecchetto vengono richiesti direttamente dai locali, grazie al passaparola di altri soggetti operanti nel settore.

L’azienda ha anche iniziato a partecipare a fiere all’estero negli anni ’90 ma le stesse si sono dimostrate insoddisfacenti. La partecipazione avveniva insieme ad una associazione di produttori e di conseguenza la presenza di più aziende in un unico spazio espositivo causava una limitazione della capacità di distinzione.

L’Azienda Cecchetto ha deciso di partecipare a partire dall’anno 2000 a fiere del settore dove poter essere presente con un proprio stand personale e spazio d’esposizione. Tra queste fiere molto importante è il Vinitaly. Nonostante ciò, l’azienda ha continuato a partecipare a fiere in collaborazione con associazioni di produttori o con il Consorzio Piave DOC.

Molto importante per l’imprenditore è l’avvio di sinergie con gli importatori, per far sviluppare dei rapporti di fiducia che possano durare nel tempo.

Quindi le strategie di tipo relazionale di cui abbiamo trattato in precedenza, si dimostrano molto importanti anche con riferimento al rapporto con il Consorzio di Tutela del Piave.

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Di primaria importanza è lo scambio di informazioni tra coloro che producono e gli operatori commerciali, perché permettono di conoscere il mercato e il consumatore estero, anche se minimamente.

Una criticità legata all’ambito commerciale è quella dell’assenza di un ufficio commerciale in azienda, che possa analizzare e monitorare i mercati e poi attuare la distribuzione dei prodotti nel mercato italiano ed anche in quello estero.

Altra attività a cui l’azienda non si rivolge è quella relativa alle ricerche di mercato effettuate prima di fare ingresso in un Paese estero. In questo caso, l’azienda raccoglie informazioni tra i colleghi del settore che hanno già esportato nei Paesi considerati, in modo da comprendere come il consumatore del luogo vede il vino ed apportare eventuali modifiche al packaging dello stesso prodotto.

Le strategie di comunicazione

Per l’Azienda è molto importante l’operato dei giornalisti e anche delle guide vitivinicole per fare conoscere il valore del proprio prodotto ed è essenziale l’attività comunicativa.

Il momento più importante che ha portato ad una maggiore conoscenza dell’azienda in Italia, ma anche nel mondo, è stato l’articolo di Veronelli del 2002 nel Corriere della Sera e quindi la strategia legata alla stampa si è dimostrata fondamentale.

Dopo questo fatto, infatti, molti giornalisti hanno mostrato interesse verso il vino Raboso che prima non veniva calcolato, o comunque era ritenuto un vino non degno di menzione.

Il contatto con i giornalisti è aumentato ancor di più per poter comunicare ancora meglio la qualità del proprio prodotto e distinguersi dagli altri produttori.

Anche le guide del settore si sono mostrate importanti anche se, secondo l’azienda, esse hanno perso importanza negli ultimi tempi perché sono sempre in un numero maggiore.

Oltre a quelle italiane, alcune delle quali hanno maggiore influenza delle altre, sono rinomate anche le guide estere, nelle quali è rilevante essere nominati.

La comunicazione viene poi effettuata tramite svariati canali che sono controllati dell’azienda, i quali sono il passaparola, gli agenti plurimandatari, la comunicazione che avviene direttamente in cantina con il consumatore. Oltre a questi, ci sono anche canali impersonali che sono sempre controllati dall’azienda e ne fanno parte i social network, il web, le degustazioni e le fiere.

Infine, canali impersonali che l’azienda non può controllare sono la stampa generica, la stampa specializzata, le guide vitivinicole.

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Per Cecchetto gli strumenti di comunicazione di tipo digitale sono complementari a quelli di tipo tradizionale: i primi raggiungono un target di consumatori giovani, mentre i secondi come fiere ed eventi raggiungono generazioni più giovani.

Davvero importante e solidale è un’iniziativa di comunicazione che l’azienda ha avviato con i ragazzi con la sindrome di Down. Ogni anno si effettua questo progetto tramite cui i ragazzi della sezione trevigiana dell’Associazione Italiana Persone Down partecipano alla vendemmia ed anche alla fase di torchiatura del vino Raboso ed in questo modo viene ottenuto il vino che andrà a riempire 300 bottiglie che verranno dagli stessi ragazzi poi dipinte e decorate e vendute presso il Vinitaly o ad altre fiere ed il ricavato andrà alla stessa associazione.

Per quanto concerne gli obiettivi dell’azienda per il futuro, sicuramente si riferiscono ad un miglioramento dell’organizzazione commerciale in ambito di distribuzione del prodotto, ed inoltre si rivolge anche ad un’intensificazione della presenza nel web e nei social networks, giudicati importanti e sempre più seguiti.