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Il Veneto: diritti di reimpianto ed evoluzione della superficie vitata

L’EVOLUZIONE VINICOLA IN VENETO

4.2 Il Veneto: diritti di reimpianto ed evoluzione della superficie vitata

La regione Veneto ha subito negli ultimi anni delle profonde trasformazioni, come è stato riportato dalla stessa Regione, da Veneto Agricoltura e da Avepa (Conferenza Lonigo, gennaio 2014).

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Trattiamo quindi in questo paragrafo dell’evoluzione che ha subito la superficie regionale destinata a vitigno e dei cambiamenti che hanno visto esplodere gli impianti a Glera, i quali sono destinati a produrre Prosecco.

I diritti di impianto non sono altro che delle autorizzazioni di tipo amministrativo che ci permettono di costituire un vigneto ex novo, mentre i diritti di reimpianto vengono chiamati così in seguito alla estirpazione del vigneto, o comunque in previsione della stessa. Quindi il diritto di impianto permette la creazione di una superficie coltivabile che prima non esisteva, mentre il diritto di reimpianto permette di assicurare la manutenzione o comunque la ricostituzione di un vigneto che prima era già esistente10.

Riportiamo di seguito un grafico riguardante le domande di trasferimento di diritti di reimpianto e che evidenzia quelle con riferimento al Veneto e quelle relative alle zone fuori regione, con come unità di misura Ha.

Figura 4.3: Domande di trasferimento diritti di reimpianto (ha)

Fonte: Elaborazione dati Regione Veneto, Veneto Agricoltura e Avepa

Da tale grafico possiamo notare che tra l’anno 2010 e il 2011 i viticoltori del Veneto hanno deciso di focalizzarsi fortemente sui diritti di reimpianto ed infatti notiamo un passaggio da 1.575 ettari nel 2010 fino a giungere ad oltre 2.500 ettari nell’anno successivo. Il maggior numero di questi diritti provengono da fuori Veneto, in particolar modo dalla Sicilia e dalla Puglia.

Identifichiamo poi nell’anno 2012 un forte momento di stop rispetto all’anno precedente e questo periodo coincide con il blocco degli impianti che è stato deciso dal Consorzio del Prosecco.

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Nel 2013 diminuisce ancor di più la domanda di trasferimento dei diritti di reimpianto, come vediamo dal grafico.

Con riferimento alle destinazioni di produzione dei diritti acquistati, riportiamo il seguente grafico.

Figura 4.4: Domande di trasferimento diritti di reimpianto per destinazione produttiva (ha)

Fonte: Elaborazione dati Regione Veneto, Veneto Agricoltura e Avepa

Tra gli anni 2010 e 2011, circa il 75% del totale di domande di trasferimento dei diritti di reimpianto ha riguardato la richiesta per Prosecco Do/Ig con varietà Glera. Oltre 3.000 ettari sono stati utilizzati per nuovi impianti o reimpianti. Nel 2011, gli ettari in questione erano oltre 2.500, dei quali ben 1.915 destinati a Prosecco o Glera.

Poi, però, come abbiamo già evidenziato, nell’anno 2012 è stato fissato lo stop a nuovi impianti da parte del Consorzio Prosecco e questo ha causato una modifica della richiesta verso il Pinot Grigio, che tra il 2012 e il 2013 ha avuto domande di trasferimento di diritti per circa 900 ettari.

Nell’anno 2013 le domande di trasferimento di diritti di reimpianto hanno toccato livelli minimi ed infatti si sono attestate intorno ai 1.500 ettari.

Quest’anno cesserà di esistere il sistema vigente oggi, ossia quello dei “diritti di impianto o reimpianto” ed entrerà poi in vigore il nuovo sistema delle autorizzazioni, secondo il quale i viticoltori che vorranno dare vita a nuovi vigneti non dovranno più acquistare i cosiddetti diritti da un altro soggetto produttore che espianta, ma dovranno invece fare richiesta di autorizzazione gratuita, la quale si basa sulla disponibilità che hanno i singoli Stati.

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Quindi dal giorno 1 gennaio 2016 coloro che vogliono espiantare un vigneto regolare, otterranno un’autorizzazione all’impianto che, a differenza dei diritti, non potrà essere trasferita e di conseguenza non sarà possibile vendere la stessa in futuro.

Altra novità è legata al fatto che il viticoltore che vuole praticare l’espianto del vigneto può ottenere un cosiddetto reimpianto anticipato che gli permette di avere a disposizione quattro anni per l’entrata in produzione del nuovo vigneto, prima di attuare l’espianto dell’altro.

Ora trattiamo dell’evoluzione della superficie vitata nella regione Veneto.

In Veneto nell’anno 2013 il totale a vite è di ettari 77.482 ed è cresciuto del 10% a confronto dell’anno 2008. Questo aumento proviene dal fenomeno Prosecco, che nel 2013 è giunto a più di 21.000 ettari, e cinque anni prima gli ettari erano 11.700.

Anche il Pinot Grigio si mostra apprezzato e cresce di circa 3.000 ettari, mentre diminuisce la superficie vitata di vitigni come la Garganega e il Merlot. Quest’ultimo scende di 2.500 ettari. Sono aumentate anche altre varietà come la Corvina, la quale è stata trainata dal successo ottenuto da Ripasso ed Amarone.

Riportiamo quindi di seguito il grafico relativo alla superficie vitata per vitigno, espressa in ettari.

Figura 4.5: Superficie vitata per vitigno (ha)

Fonte: Elaborazione dati Regione Veneto, Veneto Agricoltura e Avepa

Con riferimento alla superficie vitata e le quote percentuali per vitigno, il Prosecco si mostra come prima varietà e rappresenta circa un terzo del totale, oltre ad essere aumentato di 12 punti percentuali rispetto al biennio 2007/2008. Tale varietà è seguita da Garganega e Pinot Grigio.

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Il Merlot è sceso di più di 4 punti nel corso di cinque anni e quindi è la varietà che ha risentito di più del successo del Prosecco.

Figura 4.6: Superficie vitata, quote % per vitigno

Fonte: Elaborazione dati Regione Veneto, Veneto Agricoltura e Avepa

Il Prosecco nel 2013 presentava una quota del 28% di superficie vitata, mentre cinque anni prima la percentuale era pari al 16,6%. Il Merlot è sceso dal 13,4% al 9,0%.

Se consideriamo, invece, la superficie vitata distinguendo bacca bianca e bacca nera, le varietà a bacca bianca giungono a coprire oltre il 65% del totale del Veneto, con picchi presenti a Treviso dell’80%, del 60% a Venezia e a Venezia del 65%. Le province di Padova e Verona si mostrano invece in equilibrio.

Figura 4.7: Superficie vitata per specie, quote % 2013

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