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CAPITOLO 2 L'ANALISI TECNICA, GLI INDICATORI DI VOLATILITÀ

2.4 LE BANDE DI BOLLINGER

Le Bande di Bollinger (in inglese Bollinger Bands) rappresentano un utile strumento di analisi tecnica, tra i più conosciuti ed utilizzati dai trader, per individuare fasi di espansione e di contrazione della volatilità. Tali Bande prendono il nome dal loro ideatore, lo statunitense John Bollinger, il quale ha sviluppato questo strumento agli albori degli anni Ottanta ispirandosi alla teoria delle buste di negoziazione (Envelopes) proposta da Hurst e presentata nel precedente Paragrafo. Infatti, le Bande di Bollinger muovono da presupposti non troppo differenti: nel caso specifico, Bollinger determina il baricentro delle Bande per mezzo di una media mobile calcolata su un determinato numero di periodi costruendo poi il canale di prezzo aggiungendo e sottraendo (alla media mobile) un certo numero di volte la deviazione standard campionaria dei prezzi dello strumento finanziario calcolata sul medesimo arco temporale. In buona sostanza Bollinger modifica (e migliora) le linee di inviluppo inserendo, per mezzo della deviazione standard, il concetto della volatilità: mentre le prime hanno un andamento lineare e indipendente da quello che è il livello di volatilità presente nei mercati, le Bande di Bollinger si caratterizzano per le loro espansioni e contrazioni, sapendosi adattare (dinamicamente) al mercato in funzione della volatilità dei prezzi.

58 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑢𝑝. = 𝑀. 𝑀. 𝑆. 𝑎 𝑁 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑖 + 𝐹 ∙ 𝑑𝑒𝑣. 𝑠𝑡𝑑. e 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑓. = 𝑀. 𝑀. 𝑆. 𝑎 𝑁 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑖 − 𝐹 ∙ 𝑑𝑒𝑣. 𝑠𝑡𝑑. [2.5] dove:

𝑀. 𝑀. 𝑆. 𝑎 𝑁 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑖 è già stato definito (v. Formula [2.2]); e 𝑑𝑒𝑣. 𝑠𝑡𝑑. = 1 𝑁 − 1 𝑝𝑖− 𝑝 2 𝑁 𝑖=1 con: [2.6] 𝑁 = 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 , 𝑝𝑖 = 𝑖 − 𝑒𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 e 𝑝 = 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖.

In estrema sintesi, le Bande di Bollinger sono funzione di tre parametri62: 1. la media mobile semplice 𝑀. 𝑀. 𝑆. 𝑎 𝑁 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑖 (anche chiamata “Banda di

Bollinger mediana” 63 ). In linea di massima valgono le medesime considerazioni sviluppate per il caso delle Envelopes, pertanto ad esse si rimanda. In questo caso è addirittura lo stesso Bollinger che suggerisce di utilizzare una media mobile semplice calcolata a 20 giorni: tuttavia, come oramai dovrebbe risultare chiaro, questa scelta rimane squisitamente soggettiva;

2. il moltiplicatore della deviazione standard 𝐹 . Tale valore, solitamente, viene fissato pari o comunque molto vicino a 264 (come visto per la media mobile anche in questo caso la prassi professionale tende ad applicare alla lettera quanto suggerito da Bollinger): tuttavia, anche con riferimento al

62 Longo F. (2013), Bande di Bollinger, http://www.fabiolongo.com/borsa/bandebollinger.html,

consultato il 6 settembre 2016.

63

Carlone I. (2014), Le bande di Bollinger nel trading. A cosa sono utili?, http://oetzi20.it/bande- bollinger-nel-trading-utili-233, consultato il 6 settembre 2016.

64 Per comprendere a fondo la ragione di questa scelta è necessario un richiamo di natura statistica.

Infatti, se si presuppone una distribuzione normale dei dati, la parte della distribuzione che si trova tra più e meno 1,96 volte la deviazione standard dalla media include circa il 95% delle realizzazioni. Ciò significa che se una variabile casuale è distribuita normalmente, allora è prevedibile che il 95% delle sue realizzazioni si trovi entro 2 deviazioni standard dalla media.

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moltiplicatore della deviazione standard, la decisione finale rimane a discrezione dell'analista. È bene sottolineare come la scelta debba essere sicuramente ponderata: variando infatti tale parametro la banda inferiore e la banda superiore si allargano e si restringono rispettivamente in ragione di un moltiplicatore più grande o più piccolo65;

3. la serie storica dei prezzi 𝑝𝑖. È prassi utilizzare i prezzi di chiusura dello

strumento finanziario oggetto di analisi, tuttavia non è da escludere l'utilizzo di altri valori (ad esempio perché più significativi) differenti dal valore di chiusura dell'asset: a semplice titolo esemplificativo è possibile costruire la media mobile a partire da valori calcolati come media tra il prezzo di apertura e quello di chiusura, oppure come media del range66 coperto durante la sessione di trading, o ancora - perché no - ricorrendo ad una media che tenga conto contemporaneamente dei prezzi di apertura e di chiusura così come dei valori minimi e massimi registrati. È allora ovvio ottenere Bande differenti a seconda della tipologia del dato utilizzato67. Detto ciò, possiamo vedere tre esempi di applicazione delle Bande di Bollinger. Per omogeneizzare gli esempi dei cinque indicatori oggetto di questo Capitolo (v. oltre), nel caso specifico delle Bande di Bollinger, la Formula [2.5] presentata precedentemente è stata così adattata:

𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑢𝑝. = 𝑀. 𝑀. 𝑆. 𝑎 5 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑖 + 2 ∙ 𝑑𝑒𝑣. 𝑠𝑡𝑑. e

𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑓. = 𝑀. 𝑀. 𝑆. 𝑎 5 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑖 − 2 ∙ 𝑑𝑒𝑣. 𝑠𝑡𝑑.

[2.7]

65 Sulla falsa riga di quanto già detto precedentemente per le Envelopes, si noti come - e questa è

una osservazione di non poco conto - le Bande devono (dovrebbero) ben coprire al proprio interno il movimento del prezzo: è opportuno modificare i vari parametri che stanno alla base delle Bande di Bollinger nel momento in cui i prezzi siano sempre esterni alle Bande medesime ma anche nell'evenienza in cui non vi siano (o siano molto rari) incroci tra i prezzi e i limiti del canale.

66 Il range rappresenta la differenza tra il prezzo massimo e quello minimo (di uno strumento

finanziario) registrati durante un certo arco temporale.

67 A ogni modo, questa variabilità appare minore (e per questo maggiormente trascurabile) rispetto

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Pertanto, nelle seguenti Figure 2.4, 2.5 e 2.6 possiamo vedere l'indicatore qui considerato applicato all'indice FTSE MIB negli archi temporali compresi tra giugno 2016 e novembre 2016 (time frame giornaliero), tra novembre 2014 e novembre 2016 (time frame settimanale) e tra giugno 2007 e novembre 2016 (time frame mensile):

Figura 2.4 - Esempio di Bande di Bollinger applicate all'indice FSTE MIB nel periodo compreso tra giugno 2016 e novembre 2016 su scala giornaliera (elaborazione personale

ottenuta con il software MetaStock su dati estratti dal database finanziario FIDA)

Figura 2.5 - Esempio di Bande di Bollinger applicate all'indice FSTE MIB nel periodo compreso tra novembre 2014 e novembre 2016 su scala settimanale (elaborazione personale

61

Figura 2.6 - Esempio di Bande di Bollinger applicate all'indice FSTE MIB nel periodo compreso tra giugno 2007 e novembre 2016 su scala mensile (elaborazione personale

ottenuta con il software MetaStock su dati estratti dal database finanziario FIDA)

In linea del tutto generale è possibile attribuire alla Bande di Bollinger la seguente interpretazione. Intuitivamente, una maggiore ampiezza delle Bande testimonia una volatilità alta mentre una minore ampiezza equivale ad una volatilità bassa: di conseguenza, Bande convergenti sono da leggersi come una volatilità in diminuzione mentre Bande divergenti sono sinonimo di una volatilità in aumento. È anche per la loro immediata lettura che le Bande di Bollinger sono particolarmente apprezzate dagli operatori finanziari: infatti, scenari in cui entrambe le Bande si avvicinano alla media mobile (restringendo pertanto il canale all'interno del quale i prezzi si muovono) fanno presagire una successiva espansione del canale stesso, la quale può costituire l'inizio di un nuovo trend e - di conseguenza - un valido segnale di ingresso68: così, l'avvio di un nuovo trend crescente porterà i trader ad effettuare operazioni long mentre l'avvio di un nuovo trend decrescente implicherà presumibilmente operazioni short69.

68

Mariella E. (N.D.), Le Bande di Bollinger, http://www.soldionline.it/guide/analisi- tecnica/bande-di-bollinger, consultato il 6 settembre 2016.

69 Andare long significa sostanzialmente aprire una posizione in acquisto, confidando in una salita

del mercato di riferimento; esattamente al contrario, andare short significa aprire una posizione corta (grazie al meccanismo meglio noto come “vendita allo scoperto”) scommettendo in una discesa di quel mercato. La vendita allo scoperto (in inglese short selling) è una operazione finanziaria che consiste nella vendita di strumenti finanziari non posseduti con successivo

62

In forza di quanto detto finora, le Bande di Bollinger possono essere utilizzate per determinare la direzione del trend (rifacendosi alla media mobile) e, appunto, la volatilità di uno strumento finanziario. Infatti, se l'inclinazione della media mobile (positiva o negativa) ci fornisce una informazione sulla direzionalità del prezzo, l'ampiezza delle Bande ci fornisce invece l'indicazione fondamentale su cui è costruito questo indicatore, vale a dire la volatilità70. Un ulteriore aspetto particolarmente interessante (e spesso trascurato), sottolineato dallo stesso Bollinger, ha a che fare con l'operatività pratica derivabile a partire dall'utilizzo delle Bande: in realtà, Bollinger fa notare come il suo strumento non fornisca di per sé dei veri e propri segnali operativi bensì offra delle semplici chiavi di lettura dei mercati finanziari. Da questo punto di vista è allora possibile trarre le seguenti considerazioni. Nel momento in cui il prezzo tocca la banda superiore si potrebbe desumere che l'indicatore stia configurando un segnale ribassista, ovvero un avviso di vendita. In realtà questo non è necessariamente un segnale valido: infatti, in una fase caratterizzata da forte direzionalità è piuttosto probabile che il trend prosegua il suo corso (in questo caso rialzista) e che, pertanto, il prezzo non rientri all'interno del canale disegnato dalle Bande stesse71 (al contrario, nel caso in cui il grafico del prezzo prima esce dalla banda superiore e poi vi rientra, solo in questo caso allora possiamo leggervi un possibile segnale di vendita72). Considerazioni del tutto speculari valgono nel momento in cui il prezzo raggiunge la banda inferiore. Non necessariamente un simile accadimento deve essere

riacquisto: evidentemente è una operazione da effettuarsi nel momento in cui si ritiene che il prezzo al quale si riacquisteranno gli strumenti finanziari sarà inferiore al prezzo incassato inizialmente attraverso la vendita degli strumenti stessi (definizione tratta dal Glossario di Borsa Italiana).

70

Autore N.D. (2014), Come usare le Bande di Bollinger per migliorare il Trading. Guida all'utilizzo delle Bande di Bollinger, http://www.opzionibinariestrategievincenti.com/come-usare- le-bande-di-bollinger-per-migliorare-il-trading-347, consultato il 6 settembre 2016.

71 Mariella E. (N.D.), Le Bande di Bollinger, http://www.soldionline.it/guide/analisi-

tecnica/bande-di-bollinger, consultato il 6 settembre 2016.

72 Ancora si noti come, nonostante ciò, non possiamo escludere che il prezzo - dopo aver sforato la

banda superiore ed essere successivamente rientrato all'interno delle Bande - salga nuovamente oltre la banda superiore, rendendo di fatto antieconomica la precedente decisione di vendere: è per questo motivo che lo stesso Bollinger suggerisce di affiancare alle sue Bande altri indicatori (e nel momento in cui anche questi ultimi forniscono i medesimi spunti offerti dalle Bande di Bollinger, allora i segnali di vendita o di acquisto divengono maggiormente significativi).

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interpretato come un segnale rialzista, e quindi come una opportunità di acquisto: viceversa, la caduta del titolo potrebbe proseguire anche dopo aver raggiunto il limite inferiore del canale (come prima, un ipotetico segnale di acquisto lo si avrebbe soltanto nel caso in cui il grafico del prezzo prima uscisse dalla banda inferiore e poi vi rientrasse).

Per concludere, può essere utile sottolineare come lo stesso Bollinger suggerisca di tenere in considerazione due ulteriori misure “figlie” delle Bande medesime: il BandWidth ed il %b73.

Il BandWidth misura l'ampiezza (relativa) delle Bande e persegue l'obiettivo di individuare cicli nella volatilità e situazioni di particolare compressione che potrebbero dar vita a nuovi forti trend in una direzione o nell'altra. Esso, allora, è così definito:

𝐵𝑎𝑛𝑑𝑊𝑖𝑑𝑡𝑕 = 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑢𝑝. −𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑓.

𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑛𝑎 .

[2.8]

Il %b rileva la posizione dell'ultimo prezzo in relazione alle Bande stesse. Pertanto, è così definito:

%𝑏 = 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑧𝑜 − 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑓. 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑢𝑝. −𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑖𝑛𝑓. .

[2.9]

Solitamente assume valori compresi tra zero e uno, ciò non si verifica (vale a dire l'indicatore assume valori negativi oppure superiori all'unità) nel momento in cui il prezzo viola i limiti delle Bande: in particolare, valori negativi testimoniano lo sforamento della banda inferiore mentre valori superiori all'unità indicano il superamento della banda superiore. Valori pari ad uno (zero) sono sinonimo di un prezzo posto in corrispondenza della banda superiore (inferiore);

73

Maggi M. (2005), BandWidth e %b, gli indicatori derivati dalle Bande di Bollinger, http://www.tradingprofessionale.it/2005/02/bandwidth-e-b-gli-indicatori-derivati-dalle-bande-di- bollinger/, consultato il 6 settembre 2016.

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infine, tanto più l'indicatore si avvicina a 0,5 e tanto più il prezzo è prossimo alla banda mediana, vale a dire alla media mobile.