• Non ci sono risultati.

Barcellona L‟alterazione della dinamica del litorale, generata dalla costruzione d‟opere

portuarie e, a partire del secolo XIX, dall‟occupazione delle spiagge per usi balneari invasivi e secondariamente industriali, ha prodotto importanti alterazioni morfologiche nelle spiagge localizzate nei bacini alluvionali più sensibili ai processi d‟erosione che non in quelle localizzate su coste rocciose. Di fronte a questa situazione disordinata e con l‟intenzione di recuperare l‟uso pubblico, è maturata la necessità politica di creare strumenti destinati a proteggere il litorale dalle molteplici pressioni urbanistiche e di compilare una nuova Ley de Costas come strumento amministrativo di gestione del demanio pubblico. Si è cominciata la costruzione di passeggiate marittime nei lungomare all‟interno dei centri urbani per recuperare il senso di piazza pubblica dell‟affaccio e come luogo, al fianco del mare, d‟incontro cittadino. Senza alcun dubbio l‟esempio più significativo, tra i differenti processi di trasformazione degli ultimi anni, è quello di Barcellona, icona del recupero ambientale ed urbanistico.

Barcellona è localizzata geograficamente nel levante peninsulare, bagnata dal Mar Mediterraneo, tra il delta dei fiumi Besós e Llobregat. Si appoggia sopra a suoli quaternari e con una linea di costa bassa e sabbiosa in continua evoluzione. Il fronte marittimo era costituito da una lunga e continua spiaggia di più d‟ottanta chilometri d‟estensione. La sua continuità è stata spezzata dai porti costruiti nel profilo costiero che hanno creato barriere nel trasporto longitudinale della sabbia. La conformazione lineare della costa sabbiosa, in assenza di difese naturali, ha contribuito alla difficile impresa che la città ha dovuto affrontare per realizzare un porto e sostenere così gli scambi commerciali. Nel 1477, il governo municipale si servì dell‟ingegnere italiano Alejandrino Stassi che si impegnò a realizzare la costruzione del porto in tre anni, non considerando però, che l‟accumulazione di sabbia avrebbe portato difficoltà, e fu quindi costretto ad abbandonare le opere subito dopo l‟avviamento. L‟ostacolo che questa accumulazione di sabbia rappresentava è dimostrato dal fatto che il porto non fu costruito in solo tre anni come garantito, bensì con un ritardo di quattro secoli, completandosi solo nel 1874. Con il proseguire della costruzione del porto è avanzato anche l‟accumulo di sabbia nella spiaggia localizzata a levante e l‟erosione della

Università degli studi di Bologna – Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” – Sede di Cesena

92

riva a ponente. L‟erosione a ovest del porto è stata immediata, sono scomparse le spiagge e si sono dovute rafforzare le mura verso il mare. A metà del secolo XIX, contemporaneamente all‟inizio della rivoluzione industriale, la città ha avuto uno sviluppo straordinario, motivato da diverse circostanze: la costruzione della prima linea ferroviaria spagnola e l‟abbattimento delle fortificazioni che hanno creato spazio per l‟espansione e l‟ampliamento. Da allora comincia un progressivo degrado del fronte marittimo, totalmente allontanato dalla città a causa della presenza fisica delle varie linee ferroviarie e del porto. L‟insediamento di stabilimenti balneari con fini terapeutici nelle spiagge di Barcellona ha origine nella costruzione, nel 1829, dei Baños de Pila. L‟abbattimento delle fortificazioni incoraggia l‟occupazione della spiaggia sul lato di Barceloneta con diverse concessioni per stabilimenti balneari, chiamate Oleaje de Mar. Gli stabilimenti balneari rimasero per quasi un secolo fino a quando, scadute le concessioni negli anni Settanta del XX secolo, furono smantellati e demoliti consentendo l‟accesso pubblico alla spiaggia, libero e gratuito. La scadenza delle ultime concessioni e la restituzione del carattere pubblico al demanio hanno coinciso con la gran trasformazione urbanistica che si è prodotta a Barcellona in conseguenza dei giochi olimpici del 1992. Barcellona è dunque rimasta chiusa al mare fino al 1992, e l‟unico contatto fra città e mare erano gli stabilimenti portuali. Il primo tentativo per la costruzione di una passeggiata marittima, che potesse creare una contiguità tra la città e il mare è del 1918. Il tentativo fallì e solamente nel 1957 si portò avanti la costruzione di un tratto di 900 metri, come esempio da seguire per la continuazione del progetto. Al principio degli anni Sessanta si è verificato un nuovo sforzo municipale per la realizzazione della passeggiata che però è stato ostacolato dagli irremovibili stabilimenti balneari e dalla presenza dei chiringuitos, cioè quei chioschi che, offrendo prodotti gastronomici, erano molto popolari in città. Nel 1965 venne presentato un primo piano chiamato Plano de Ribera (Piano delle Riviera), su iniziativa delle grandi industrie di Barcellona, e per un ambito di 225 ettari. Il piano fu contestato in più punti e da diversi soggetti sociali, poiché promuoveva sul fronte marittimo l‟insediamento di una forte densità di abitazioni, e poiché si era rivelato molto complesso istituire un ente di gestione che combinasse i molteplici interessi; a causa di questi inconvenienti, l‟ambizioso progetto fallì. Nel 1975 è stato proposto un nuovo piano, ossia il Plan de Ordenación de la costa de Levante de Barcelona (Piano di Ordinamento della costa di Levante a Barcellona), con l‟obbiettivo di risanare le aree soggette a periodiche inondazioni. Neppure il Piano Generale del 1976, tutt‟ora vigente, classificava i terreni del fronte marittimo, bensì rimandava l‟ordinamento a una futura sistemazione di tutto il litorale in un ambito metropolitano. Nel 1984, su iniziativa del comune di Barcellona, hanno preso corpo le proposte che hanno portato al recupero del fronte marittimo degradato. Presupposti importanti sono stati un buon progetto e una “idea forte” che fosse capace di animare la gestione e incoraggiare l‟investimento finanziario. Soltanto nel 1986 si è arrivati ad un progetto definitivo con l‟approvazione del Plan Especial de ordenación Urbana de la fachada al mar de Barcelona en el sector Carlos I y Avenida Icaria (Piano speciale d‟ordinamento urbano

93

della facciata verso il mare di Barcellona nel settore Carlos I e Avenida Icaria). Questo corrisponde al Piano speciale della Città Olimpica, avente come obbiettivo principale il riordino delle seguenti infrastrutture della zona: l‟eliminazione delle linee ferroviarie lungo la costa; il disegno della Ronda Litoral ed il suo passaggio di fronte alla Città Olimpica; la costruzione o riqualificazione delle spiagge, dei parchi litorali e della Plaza de agua (Piazza d‟acqua) che in seguito è stata poi trasformata in Porto Olimpico. Nel 1988 Barcellona aveva un fronte marittimo di circa cinque chilometri totalmente degradato. Il breve tratto di spiaggia localizzata a est della diga del porto, davanti al popolare quartiere di Barceloneta, era occupato da stabilimenti balneari e dai popolari chiringuitos, che in funzione del numero di clienti si estendevano fino ad arrivare alle sponde del mare. L‟urbanizzazione dell‟area dove era previsto l‟insediamento della Città Olimpica era ancora condizionata da diversi ostacoli. Per godere del paesaggio costiero, l‟elemento urbano più caratteristico è la passeggiata marittima, che ha la doppia funzione d‟essere limite di protezione di fronte alle occupazioni delle spiagge ed elemento essenziale per trattare il bordo urbano. La passeggiata marittima è un elemento rilevante della struttura della città; nel suo aspetto formale è un elemento ludico, di contemplazione della città e del mare; per il suo aspetto simbolico partecipa a caratterizzare la città come sua cerniera e spazio urbano caratteristico ed in terzo luogo è da sottolineare il suo valore funzionale, poiché è il nesso d‟unione delle diverse zone e garantisce coesione al tessuto urbano. Le passeggiate marittime sono quindi uno spazio urbano di aggregazione e di notevole significato dato che rafforzano le relazioni cittadine. In relazione a questo obbiettivi sono stati costruiti quattro tratti di passeggiata con qualità specifiche, situati nel quartiere di Barceloneta, Città Olimpica, Poble Nou e Mar Bella. Le passeggiate sono state progettate adattandosi al tessuto urbano, nondimeno tenendo nella dovuta considerazione i ritmi “naturali” delle spiagge (intendendo la “naturalezza” ripristinata dalla ricostruzione delle nuove spiagge). Date le difficoltà riscontrate nel recupero del demanio pubblico davanti al quartiere di Barceloneta, la passeggiata, che in parte occupa le aree dei vecchi fabbricati, è stata costruita nel 1996 con una tipologia adeguata a connettere la spiaggia al livello delle Barceloneta. Il Porto Olimpico di Barceloneta è una di quelle idee forti, che si sono sviluppate parallelamente alla Città Olimpica. Dopo i giochi olimpici del 1992 il porto si è evoluto come spazio ludico ricreativo, con la maggiore densità di locali e ristoranti che si conosca in Barcellona, superando di gran numero quelli demoliti nelle spiagge di Barceloneta. Le spiagge e le passeggiate, essendo inserite in un contesto urbano, consentono un utilizzo prolungato per tutto l‟anno con diverse attività. Il successo è stato tale da creare un “modello” che oltre ad essere emulato in altri paesi continua a ispirare ulteriori iniziative, ad esempio il Forum delle Culture ospitato a Barcellona nel 2004 per cui sono stati predisposti ambiziosi progetti.

Università degli studi di Bologna – Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” – Sede di Cesena

94